Le opere di Galileo Galilei

발행: 1842년

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susser cogi oue che dulto signore non sit da ine: u sors quali he tuas pultato ordine cagionis la Sua paritia di ilua. si chu non la seppi se non ali uni gloriai dopo. Gli luceat usti ragionare aluuia mollo Si pra in mia in-Ven ione dei gradu ar la Longitudine, o me ne ricorco di lualchst informaZione tu sci illo per potet senu Sei Vir costi:

ma in partita improuxisa iuglio lusti gli applanta menti. il

cia) e adornario alla similitudine di quello che donat ut

Serenissimo Λrciduca Cario, di gl. in ., e che penSO chi V. S. vodesse, mi ha traiienulo o trat liene ancora consue clance: pure penso che si a tro O quailro gloriri saris sinito, e subito, sal toto xedero at S. G. D. , che Pur ne lin in simile, e lia Sentito di qu0si O, procul ero cho si a in viatori V. S., accio ne disponga se condo quella pili opportuna

hascia lore, si che non Oi su tum po di iratiar con esso dolia Longitudine, come mi a V Vertiva V. S. Ora in questo proposito io mi rili ovo ancora in ho Za di alii e sorit ture e infirmaZioni, chu altra Volta mandat costis. So che ho da avore ancora in tollera che do v0vo presentare ni Vi orsi di Νapoli. love sera i 'ordine di sunt irini e referire pol costis: ma porinolio cli' io l' abbia cercata non l' ho pei' ancora poliata ri-tro Vare, uia ne saro maggior diligen a e mandero quellae it rosio ancora a V. S. . 0 l' aversei salto di presente se non iussi tanto an usitato dulla sit ollex a dei tempo che mi liene occupatissimo nol vivo dure o dar 'ultima manu a 'miui Dia

log hi per trasserit mi cori essi a Roma per pubblicai gli, espe diruit in temp0 di poter ritor nar qua a vanii S. Ciovanui. Ε uia sono in pro 'into per partirini fra olio o dieci giorni,

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boccamento con persone intelligenti: tulta via nu irat toro conpiis ogio o piu a lungo con V. S., che assolutam illo ne pO- ira restar capacissima piu d 'ogni altro. Η dilute te informa toni cho mi scrive circa gli accidenti varii do' sius si e re nussi, o glio ne rendo gra ist, aspellando ne ancora attre particolarita, che mi accenna: ma di gra in non si lasci tras portar tanto dat desiderio uisa voririni, che si mella sino a mandarini copia di lunglii capitoli di libri stam pali: e un' altra volia basteris avulsarmit' aut Ore, peruli si qui si troveris. Questa amore votissima diligenZa di V. S. mi sa arrossi re, e disperar interamento dullo mi e dolioli sorZe impolenti a corri sponder mat con verarii segno a tanta corte Si 3. Una cOS a Sola mi consorta, e questa si ii vo der a quanto buon mercato ulla dii si nobil mercata Zia, che mi si argomento che it sonit aco dei suo pello no sinabbon dantissima mente ripieno, o che pero ulla Sia per restaruappagato di quel tenue preZZo che da me gli pilo venir contribuito : pero di quesio degni si di salis sarsi per ora, sine hismi glior fortuna mi porga occasione o potesta di poteria piu

al Sig. Esau, e dat Signore Dio gli progo intera felicitis. P. S. Ieri su da me qua su in I illa la Sig. Sestilia sper rivedere insieme it piccolo Ciali bino suo sit gli uolo, che si

qui a balia in vicinanZa: ella sta bene e Sentendo che VO- levo scri vero a V. S. mi ordino che in suo nome cara metitula salutassi, Si come im.

na inici.

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colla Corie di Spagna.

Dalla precedento lo itera dolli 7 Λprile al Buonamici riloviamo com avesse Galileo convenitio di ripi unde re t 'antica traltativa colla sp ana por m IIo det riuovo Ambasciatore i Oscario, e come si Proponos o di mandare a questo uti opportuni schiarimonii. Λ eio si riseriscono son/o dubbio it si ammenio di luttura e t 'informaχionocho sopitolio. Il si ammonio o una parte dol Posci illo cho trovas in olla edi χiono di Padoxa unito alia tollera di Giu no dui 1617 alConte d'I lci da not ri prodolia a suo tu ago. I 'anacronismo diquesto Posci illo, quale si lugge in quella odi ione, ora gia statori levato dat Venturi, Par. II, pag. 279, mostrando como sol tanto ii primo para graiis di essO possa apparietiore alia citata lettera alii' Elei, o come quel che s0guo si a necessariamente di molli anni post Priore, siccome la somplice lollura ne reiadu presto capaci. I 'informaZione pol e quella cho nulla odi tono di Pado va procedula sopi acitata lotiora dol Gi tigno.

Frammenio di Leuera Velle da quanto si scriti O di sopi a come Sono circa quati ordici anni, che io lac eva Osserta di trasserit mi, his )gnando, in Si vigila O Lis bona per incam minare ii nego toalla pratica, mos irando ne i ' uso a quelli che auro libero do vult, sesei citario; ora i 'ela grave, e it mi a presente stato non mi permetion o di portui a late impresa, ina esset tua re per terλe perscine quello otio aves si salto io siesso. E cio mi si rap- presenta potersi sare ne ita Seguente mani era. Duo sono te utili a massi me , cho si contengono nellamia proposia invenZione dei potero ad Ogni ora puniualissima mente trovare in Longitudine. La prima si la descripto neo satia di lutio te carie nauliche e geografiche, riducendole ad una puniualissima giuste Zλa: la seconda si ii poter Da vigando sopi a it mare Stesso iro 'ar pari mente in me desima longitudine, cho si l' uso principale ed ii sine somma monte desideralo. La prima opera ione non Soggiace a diibbio odiis cultis ali una, dovendo essor salta supra terra. ci οὐ Su

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Sunio l' altendore alio nil ovo descri ioni o corre ioni di tuli te carte nauticho e geogra sicli 0 dolio rogioni pia scopui tu e dos coprii si, od in particolaro di luitu lo possu diate da Sua Ma08la, con a 8Sugnarii quullo stipendio che saris conveniente enecessario per condursi lis e quivi mant 'nersi. Qui vi pol, HS-sendo gia instruito perso ita mente di tu tio quolio che appar-lieno ait 'altra parte della uita invenZione, si poli a continuari , o praticaria sopi a navi, pel che ho pensato di mandare in-Si emo con es SO tin' alii a persona pratichissima nul manu glaro it telescopio, o olire a cio che ne possit sabbricare di sua mano quella quantita che Sara necessario: uomo digran complessione, di vis in acula, ing0gnOSO, Pa/iente, edin somnia attiSSimo a superare tuli 0 quultu dissicottis , cheportano seco tuli se te arti nul lor primo nasci mento: le qualidissicottis coli'userctgio non Sula mente Si Superano, tua Siren dono praticabili con grande age, Ole ZZa, come non in unsolo, uia in lulli gli 0serci Zi umani continua mente Si scOrge, de quali nussu no, per Vilissimo cho sia, riusce nulla prima applicagione che altri quanto si Voglia in gegnos is accia. Λ questi diae ho pensato, occorrendo qualche dii si collis inopinata nulla macchina e strumento, che ho di

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uenalo di adopi are in nave per liberare dati' agitaχione d stimare quello che deo maueggiare ii tulescopio, di aggiu uere Cosimo Lolli di grando iugogno. an Zi in gegnero. od invenioredi macchine, singolare amico mi o. e cho gia Si si ova alservigio di Sua Maesta, ed altissimo. quanto alii O che si aal monito, a li Ovar pro visione a tulit quegii in oppi, chen olla pratica S' in contrassero, Sebben non credo che verun idi grata momento Se ne pol esse incontrare : an i non dubito punio, che ponendosi ali imprusa con paZien a, o con

per eSser quale appunt O si in terra seruia. Quando placeran Sua Maesta, che lal improsa si mella ad esecuZione, stabili io che si a lo stipendio per la prima parte, sopi a loquale non casca diibbio, si doura per i ultra rati sicare larecogniχione giis stabilita da esser cons0guita dat rili 0-vatote, e Sopra tulto prou edere di liberare quolli che deb- bono intrometiei si in lal nego io da due in contri molesti: l' uno si in mala sod dissuχione cho it pili dolle voltu so-glio no ricever quolli che n grandi imprese Si applicano, natu dati' invidia e malignita degli ignoranti: l 'altro siquando si dubba palii se dolle cose necesS3rie Per Suo SOSten- lamento, quando altri si assalica in arrecare comodi immensi a quelli che dux rubbono larga mente premi Ire. Informarione

Sono molli anni, che io seci osserta alia Maesta Cattolicadi una mi a iuvenZione, per potore in Ogui tempo u luogo risi ovar la Longitudine; negoχio ui grandissima imporian apstr l 'esulla deseriχione di iuste te provincie dei mundo,dultu carie nautiche, o per la navigaZione stoSSa: Ondo in ogni secolo si stato ricercato, usi Sinora da alc uno i iii Ovato.

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LETTERE DI GALI LEO

1 tale inia os seria si sono ultra versate inibite dissi colla, loliuali hanno lungo tempo ri tardato resserie dato ore chio,

o l 'essere abbraeci ala consorine at merito delia sua grande/Za; di cho per quanto lio intes ne si stato principato agi ne i 'essor ne i tempi passali statu propos le in Ollo invenZioni, te quali pol occultate, e Venulosi alla osperion 1ae ali' uso, s0no riu Scitu vano e di ni una utilis h. Ondo Sua Maesta gili molle e multe volto defraudata, si si ii ovata in sinoaver salti inutilinente dispendi di grosse somme di denari , per lo che si ora prosa delibera Zi0ne di andar per i 'avvenire molio piis riservati e circos polli. Questa determina io-no, o la sicuro Za che io ho dei inio tro valo, mi ha salto prendere risolligione di manifestare libera monte a Sua Maesthil principat sondam0nto di quello, Sicuro che ESSa si a per gradire la mi a liberalitis. 1l nego io dunque procede ne ii 'infrasci illa mani era.

Ritrox are la Longitudinu non si altro che. stando not in qua isti Oglia parte det mare O della terra. sapere quant ii Oi si amo lontani verso ponente O levante da uia meridiano ad arbitrio nostro prelisso pser termine e principio, dat quale tal Longitudino si mi sura. Di cio sola xenu i in cogni-Zione sino a quos in olli Iulii gli antichi e moderni geogra si Solamente per me Zo degli Ecclis si Lunari, secondo che da diverse parti delia Terra sono stati os servati ad alti e edalire ore delia nolle: imperocchb, se, V. g., it me deSimo PC-clissi, che in Si vigila si vide dieci ore dOpo me ZO gi Orno, iuule Ter se ire si vide otio ore diapo it loro meZgo di. chiaraccisa si che nolle Tei 10iro ii Sole arrivo a quel meridiano due ore piis tardi che at meridiano di Si vigila, e che in conseguen Ia det tu i solo sono pili occidentali irenta gradi. Ora su in claschediana notio accadussero ecclis si, o di essisi avessuro calcolati e ridotii in invole i iunipi deli 'appari re in uia determinato luogo, non si diibbio alciano clis in cia scheduna nolle putre libero i marinari sapere in quanti

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longitudine si riti ovas sero; ma perchis rarissimi sono gli Ecclissi. piccolissimo u ipia si nullo resta l' uso loro per lunavigii ioni. Ma quello che sino alia nostra ulli se stato Occullo, si loccato a me in sorte di scopi ire u rili O Varo, oiosi come in Clelo in clascheduna nolle a coaggi Ono accidenti asservabili per i ullo it mundo, opportuni per la investiga Zione delia longitudine, quanto si si uno gli Ecclissi Luna vi, e mollo piu ancora. E quesio si ha dat quattro Planeti Medicet. ii quali in cerchi diversi si raggirano continua- mente in torno alia stella di Giove, ii quali, O col congiu-gnei si duo di loro insistine, O coli' unii si coli' istes so Giove,

O col Separarsi da osso, O coli' eclissat si cadendo nella sua Ombra, ct danno in diverse Ore di ci a Sched una Dot tu uno,

due, ire, ed anco latvolta qua tiro se cinque punii mirabili per in cogniZione che ricerchiamo, o tanto pili es qui siti degli Ecclissi Lunari, quanto questi sono in certo modo momentanei, sic chsi pol le Longitudini velagono Sapule Seu Zaerrore anco di una lega. Queste stello sono state a iuili sinora in osservabili sed invisibili: io coli' eccellente Τelescopi ada me riti Ovato e sub bricato te ho scoperte, e per dodici anni continui Os servate: ne ho con lunglie, e labori OSe Vigilie riti 0vati i movi menti ed i periodi, e sabbricatone letavole, colle quali posso in Ogni tempo suturo caleolare lol Oro congiuia Itoni, ecclis si, e gli altri accidenti sopi an nominati , mediante i quali Ogni noste , ed in ogui parte delia terra e det mare, poSSo putatuat mente sapere la mi a longitudine, Ogni nolle, dico, che si vo da leti stella di Gisve, ilche accade per tuli O l ' anno, eccello quoi gior ni che olla stasotto i raggi det Sole. L 'impresa si grandissima, e late chei Oi Se poche ne SODO State che avan ino questa in nobilia:

perchis ella si appoggia e fonda Sopra ire grandissime ma-ra vigile, tu quali mi si bis Ognato investigare. La prima sistata ii riti ovare uno strumento, col quale si molliptichila vis tu qua rania o cin quanta voltu sopi a la sacolla na-

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.34 , LETTERE Iu GΛLii Eoli irale. La sucoiada, riti Ovaru in Ciuio uia nuovo monilo conquas tro nuovi pinnuli, cli Q in torno nil esso si vanno rigi-rando. Tui Zo. rili ovare i tum pi dultu conversioni di Iulii qua ili O, siccho per ossi io possa es it tamen tu calcolare i loro accidenti Ecco breve munio accennato it mi a progresso bend0gno dolia Maesia Cattolica, per la cui grandeZZa Si ri tro- vano nuove parti di questo basso in Ondo. v nuo vi monili inferi si scuoprono in Hielo

.li i accumunda in giovinulta Anna maria Valatii. valonio dipinti ii P

Ragionando jurmati ina con V. S. M. I. e lodanilogiit'Λnnamaria si glia di Mess. Λlessandro Vaiani, sanci ulla di randissimo merito, e compa tendo alia Sila fortuna, ScorSi in V. S. benigno assutio di giovargit in tutio te occasioni.

tati v autografo in Palatina.

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o in particolare di restituit gli appresso S. S. quot credito

'hu l 'opera sua mori lava, o cho altri cola poca carita ave vacercato levat gli: ii quale ussirio siccomo si pio e degno deliabolita di V. S. cosi la progo a esset tuario con opportunita Desidero bene che olla tacui a la persona chu Si dubitu vache potesse a Ver i alto l 'umgio sinistro, perchsi Sic come nonci si certeZZa che si a stato ii nominato da me, cosi piab lacii mente es Sere che ne Sia incolpe volo. Quando torni comodo a V. S. di passare una volta di qua, vedra alculae pitture sat te dalia si gliuola in mia presen Za, onde olla poti a sar l'nt-lestagione di vista: ol trechsi anche la Signora Ambascia triceavi h caro di veller V. S. innan χi ch 'olla iratii alti O a b ne si io dolia detin sanci ulla. Bacio assultuosa monte tu mani

Replica ad una sortilagii in questo Stesso gloria o dat suo narroti inrisposta della procedente. V dasi nulla proco lento la nota a.

Ho in teso per la gratissima di V. S. M. I. l' unigio satio da tot per me da vero padrone asse Zi Onato, e glieno rendo molle graZie; assai curando mi che la mi a fortuna non si aper degenerar det suo consueto, che si stat O sem pre di partoririni utile e Onore dat te calviante promosse mi dat maligni L ' Εccellentissima Signora Ambascia trice ringraZia Parimente V. S. dei buoni um i salti per la sua meritamen tedile ita Anna maria: e manderis a V. S. quanto prima at cunedelle Opere di quella, e I' avrebbe satio adeSSO Se aves Se in casa certo vasO di divorsi fiori; ma lo saris pigliare o quello

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Νon sapi sti attribuiro ad altro cho alia mi a mala vi'n- iura, cho sum pre mi ira Vorsa lo coso piu desiderato, unianio disp0ndio di tempo quanto si si interposto ira la data dolia sua coriosissima tellera o it recapito in distan a non

mahgiore di 10 miglia: quella su ii 28 di Luglio e questoli I Λgo sto. intervallo di 11 gloriat o si nolli: e quello cli 'piu mi ira vagii a si la contumacia nolla quale sari, per lut lo

itio in quei gloriat altra assii Zione che quello delia sua asson Za: ma giuro bene a V. S. che il gusto repentino Pinas pellato ha pili che ricompensato la proroga delii 11 gior ni Voglia Dio che it ri torno dolia mi a risposta non si a alli et- tanto lento, onde ii sinistro concollo dolia mi a scortesia non sacci a tal prosa null' animo di V. S., che malage 'Olmen lupossa pol Sradicarsi. Quando infusi in Roma l 'er0ica ris alii Zione in ira pres a

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