장음표시 사용
51쪽
di eliminare , se ii sistema de' vortici corri sponda at sistema dei Clelo ε, non di sapere , se abitati sieno i Planeti ; non di dimostrare , come uriangolo si tri seghi , o si duplichi un Cubo colla
sola linea, e l compata ; non di determinare con s.cile, e sicuro meetro te. longitudini ; non finalimente di fissare qualche epoca , o rischiarare qualche punio intrigato di Storia . Nd : mas tralia ben di trovare la propria , e facile ma-ntera , onde non antiosa , e sollecita , ma lieta, e fulice vita menar possi amo. Vide Epicuro, chenei placete sia riposta la felicita ; ma non seppeegli determinare ii vero placere qual sia r Onob-bero i Stoici, che solamente i Savj sono beati ;ma ignorarono pol, quat ita la vera savimeta rColloco oragio ii semmo bene neti 'indoleneta uallorchὸ disse s i ) : Abd admirari prope res est una, Num ici , solaque , possit facere , ct semare beatum ; ma non ispi egδ egii la ragione , da cui persuasa la nostra mente di nulla si curi, nὸ appresto a noi quello scudo , col quale dalia n,
tural vanita essendendoci da nes uno oggetro odi placere, o di gloria , o di riccherae , o di ambietione restiam sorprest. Questo appulato E il grata segreto, che io debbo svel arvi ; questo e ilgran sistema dei niente da me prima di Ogni al
52쪽
che Niente Fisico chlamat pol samo . Dopo di quel, che essiste , lard parota, pro vandovi cori evide ra , che o tulte te cose , di cui noi dati esterio
re appareneta ingannati, crediamo averne curteΣ-
ra , teal mente non elistono ; o se esistano, hanno esse net giusto punio di lor uedula collocate costpoco di attraitiva, e tanto simili sono al N.ω- te, che non 'meritano nὸ pure uia passaggieros ardo da noi ι o finalmente se elistano , e tanno la manior foreta, che mal , di allet tarci, sono eo la Ggion principale di renderiae infelici . onde conchiudetb eoi dire , che bisogna, se non pud dimostrarsi , almen supporre , che it tutiosa Niente, per giugnere a quella felicita desiderata da ognivno . Attenti, o Signori , che colla reta delle mi e ragioni tuite nuove , tu se meis
ravi gliose, tuite ricavate dat seno dei Niente , io Oero non gi di trafformarvi in bestie , eo me la famosa Circe colle sue incantate bevandesar Llea , ma o di ridurvi in uia selicissimo laten. te, o di servi almen desiderosi di esset Niente . Tre cose debbonii in Ogni materia est inare , Accademici , per ben maneggiaria ἰμ: QMasii sit . Ma 61 sento , che ognun divoi cosi ridendo a me dice ; Bisoena pur consessire , o Sofista, che sol di sofiunt , e strava- ganete ἡ ripieno it tuo cervello : poichὰ tanto h lontana dat Niente la perseetione, quanto lungi e I esstere dat non esistere . or dunque, suesti e impossibile it dimostrare, clie it utente eli-- ' sta,
53쪽
sta, o abbia i essere; come potrai Tu , che is niente per fetio sia, sosteneres' La dissicotta , Si gnori miet , E degna veramente di voi . Non E pero, che io non potrei , se fossi di tal sen timetito . farvi conolcere, che ii Niente esista . Ed ecco come . Credeano alcuni amichi Filosofi,
che di una certa materia prima esistente da se , e spogitata di tutio te qualita era 'stato formator Universo . Credono parimente it sottilissimo Scoto , P elimio SuareΣ , Gabriel Gregorio , edaliti mollissimi , che la materia prima di Aristotile , bene hὰ separata da qualuitque serma , ab-bia da se la sua propria esisten . E insapti, cliela Materia prima scevra da Ogni forma esista
xealmente , eccone un argomento a mio credere
ς hiarissimo, E certo , che per introdurre net corpo la forma B . bisogna che la forma A ne stapartita ; ed essendo questo un atto fisco , non ideale , e impossibile it poterit cid fare senia sup-porvi ura meZZo tempo tra l'espulsione, e l' in .rrodurione ; nel quat tempo la materia , come-che nuda , e sola, esistera realmente. Cid postolo vi provo, che la materia prima spogliata diogni forma sta it puro Niente. Perciocchὰ se aldefinir di Aristotile 3ὶ: Materia prima per se 'sas nec quid, nee quale , nec quantum , nec aliquid eorum , per qua Ens determinatur r come
54쪽
potea it divino ingegno dello Stagirita darci una pili chiara definiesone dei Niente nella materia predetin ' E che questo sa it suo vero sentimen-ro s ti cava da S. Tommata it pisi illustre de suoi Interpetri, ii quale commentando it citato passo , strive : A fateria prima de se est potemtia tantum : seguito in cio da turei gli holastici. Ma la pura potenta E un puro Niente , cometuita la seuola col medesimo S. Tommata sostie- ne si). Dunque la Materia predetin ἡ niente . come ben to vide S. Agostino sa , allorchὰ chia- molia Prope Nihil. Sicchὸ il Niente ha la sua propria esistenra . E sembrd questa conchiusione cosi certa ad Aristotile sue), che chiamd la Privaetione, la quale ἡ il vero Niente , Ens reale . Ma per u scire talle sottiglieare scolastiche , volete voi dimostraetioni Geometriche deli 'esistenta dei Nienter Eccole. Sostiene it famoso Varignon, che te quantita negative sano quantit1 vere, main parte contraria; cosi per esempio , se io cam-mino da B versio A quattro passi, e pol da A verso B ne cammino set te, ne auro canaminato 3,ci ire passi reali in parte contraria. Ma il eelebre P. Grandi, seguito da migliori Matematici. v uole, che te quantita negative sano minori deletero . questa ne E la pili facile pruova :
55쪽
- s , mi dara uiri quantita minore dei raro. Clae it raro sa eguale a Niente , credo, che ne sate d' accordo . Dunque pub darii una quantita minore dei Niente. Inolire sta una quantita,m . infinitamente piccola dei primo grado m O. . sia una quantit, , n , infinitamente piccola delsecondo grado o. Se it, o , ista eguale es, o; ne verrebbe per Passioma r-sunt aqualia aqualibus sunt aqualia inter se : che la quantita dei primo grado sia eguale alia quantita dei secondo grado ; questo 8 falso , perchὰ impossibile.
Dunque non ἡ vero sempre , che si omo, cioὰ ii Niente m. at Niente. Ma quel , che affatio non esiste, non ἡ capace di accrescimento , diminuetione , non pud ricevere it pili , e 'l --no. Dunque ii Niente realmente eliste. Queste ,ed attre son te ragioni , che io potrei addurre , se credessi essere Pesistenta vera lode dei Niente. Ma per lo contrario questa ε la prima singolarissima, e prodigiosa perseetione dei Nulla averi' essere, e non elistere. Credono quasi tuiti iFilosofi , che P essenta , e l esistema siano inseparabili; e pur s'ingannano. La dottissima scuo
la de' Tomisti si) ne fa sapere , che queste due
sono tra di en real mente distinte, e diverse ; eche in Ogni Ente creato realmente l' essema distinguesi dati 'esisteneta a e in Amma , che I eL 1eneta toliniae l'esiste a sta ii vero Niente. E
56쪽
eomechὸ ii celebre P. Goudin ij faccia queli' aurea, e magistrale distinetione, che: Essentia , praeis existentia , es nihil nihilitare existentia ; concedo ; nihilitare essentia; nego. Non e perδ, cheegii con questo deroglii al mio assunto restando sempre chiarissimo, come vedete , che l' eL seneta, tollane l' esisteneta , resti uia Niente. Dunque direre voi , ii Niente ὁ . quantoque non esisna : ma che cosa ὀ eglir Or qui si, che io miconsondo, Accademici. Nel Niente si perde lasublimita di Aristotile ; nel Niente smarrisce si lasottigi tetra di Scolor nel Niente si rompe delia seuola l' acume . Il Niente, Signori, ὀ un abis
se coverto da densissime tenebre t la sua natura quanto pid si considera, tanto meno S 'intende . una immensita seneta limiti : ὸ una voragine seneta termini: ὀ tuito quelio , che all'occhio delcorpo , e delia mente nascondest. Non ὀ determinato da alcuna qualitI : non E designato daalcuna figura: non E circostritto da abito alc
no . Il niente non E carne , non E pesce IIniente non E pietra , non ε planta. Iluniente non ὀ corpo , non ἡ spirito. Ma in somma, chicosa ἡ il Niente ρ Che coli ' Non ἡ cosa alcu na ; aneti ὀ Popposto di tutio te eo se , che ilNondo conosce. Eh l intendiamola pure una
57쪽
natura dei Niente : poichε siccome te tenebre non posseno conoscersi, se non essὸndo sconosci ute; cod chi vuole avinetarsi a disicovrire ilniente, ricadera subito in una totale ignoranta deli' effer suo : si modo , sono te sile parole ,
ῆ norando cognoscitur , cognostendo ignorar- . G
58쪽
eta purissima ali' incontro ε quella , che in nesistiti tempo ali' atro congi ungesi. Onde E , chesiccome P atto puro essendo it primo nella linea degli enti non pud non esistere , consistendo neli estitere l' esseneta sua ; cosi la pura potenea non pub in alcula modo aver i 'esistenEa , escludendo da se per sua natura ogni atto . Ed Ecco , se io non m inganno, gia dimostrato , ehe u Niente altro non sta , se non se la pura poteneta . Ecid supposto io spero di fami conoscere , che ari serva deli' esistere . tutae te perseriori det puro Atto nella pura potenra , cioὸ nes Nulla riuo-vinsi. Persetto , come sapete , chlamasi quello, cheὰ indipendentemente da tutio , e da cui rutto di-
pende . Indipendente e inerrato ὁ il primo Est ire, Accademici . e chi no l Non site e
e i ii primo, se si suo principio riconoscen da
vn altro. Indipendente ancora, ed increato E il
Niente. E come nbi Andate pure di i incipio in principio , e di cagione in cagione, non po-riete mal la eaosa, ia it principo dei Nenterinvenire. In ogni eosa creata vi concorre lya
59쪽
re: bisognera cons inre , che il Nulla increatosta , e in dipendente. Quindi siccome dest' india pendeneta dei primo Ente ricavasi , che immutabile, e incorrutibile egit sta ἔ cosi , perchὸ increato ἡ il niente , incorruitibile ancora , ed immutabile egit ecte dere . E se unico , ed infinito ἡ il 'primo Ente ; perchὸ non accoppiandosi l Atto puro alla potema, non pud esset mai limit ilo , onde coli S. Tommaso ij conelitu dono i Teologi effer la forma Angelica unica nella sua specie : quia quum sit irrecepta in materia , non multiplicatur : Unico attres1 , ed infinito sar, ii niente per una simile . ma contraria ragone . Se I
te ita ἡ una misera per Ogni parte immutabile; ed immutabile ε il Nulla, ogniun viae . che eterno eetiandio egit effer deve . Per ultimo , o ι signori, e chi non ravulsa nel Niente i 'onnipo teneta ρ Onnipotente ἡ il primo essere , perchὀdalla sua volont dipende tutio cid che si δε ιonnipotente E il niente , perchὸ net suo senoracchiude tutio cib che pud farsi, e non si se aneti se limitata ἡ l' cinnipoteneta dei primo Ente, non potendo in conto alcuno te cose contradit-torie eqli sarer illimitata E l'Onnipotenχa dei Niente, it quale, non chε i possibili, gli impossibili tuiti, ed i contradit torj in se contiene . Di , piu, quat cosa E pili potente della poteneta isteΩΩ : e pure net sen dei Nulla, come abbiam ve-duto, la Poteneta riposa. Ma per sarci ura pocci
pio dappressio , se la bonia E it pisi bello , ed il
60쪽
pid singolare attributo dei primo Ente ; che di. reste Vol , Accademici, se io vi dimostrassii e Dscae it niente sommamente bucino Sento gia , che tuiti ad alta voce mi dite : questo non ἐpollibile ; il primo Ente ὀ buono , perchε contenendo in se la plenerra delle perferioni, la co
car mai agit altri te sue perseetioni. Cost dite Vol , o Signori; ma v 'in gannate. Sentite ii mio argomento , e vedrete, che egli ε incontrastabile . ta boni, vi en definita da Aristotile , e tatuiti i Pilosofi morali: m id, quod omnia appetunt. Se dunque io vi mostrerb , che ii Niente ἡ desiderato da tulte te cole, serete at cerro di accordo, che il Nulla sta somma mente Mono . E in Atti, che ii niente sta desiderato da tuitigii Vomini , ε ehiarissimo: Perci occhὸ quat Uomo vi sara , clae non desideri l'mio, la quiete, e 'l ripos. E questo non per rilasciateria di costume, ma per naturale inclinaetione ; esndo notallorcia riposiamo, net perseito stato delia Na- Iura , e posti ai conitario in salica, samo in uno stato violento ; Ia cui regione ε manisesta. Ad mo , Signori miel, che' cosa faceva egii nel paradiso terrestra ' Seminava sorse , EappaVa, O a- rava 3 Eli l 148 : la terra da se stesia seneta alcuna di tui opera gli apprestava ii cibo . Faceva sorseil caletolajo, ii cucitore , o it muratore Eh Ino : Anda va egit nudo, e ali' aria aperta senZain modo .alcano dormiva. Studiava forse, e ad