Paschalis Carcani vita : [Discorsi, Rime scelte, Rime piacevoli di Sofista Pericalle, pseud.]

발행: 1784년

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Tertulliano si in t omnia imaginaria . dice- egli, in hoc seculo , nihil veri. E in Atti , se ilbene dei Mondo fosse una cosa reale , doure be esser costante , e l' idea ne serebia uniforme in Ognuno. Il suoco , dice Sesto Empirico say, ehe di sua natura riscalda , parcra a tutio ilMondo aver la vires di scaldare : La neve essendo di sua natura rinfrescante , sembra a cia uiro esset tale e e cosi tulte te cose , che muo-vonet, e seristono d 'una certa maritera , si fansentire della maniera stella a tuiti coloro , chcisono in uno stato conforme alia loro natura . Or se nestiina di quelle cose , che chia mans beni , tocca dello flesso modo tuiti glinomini, bisogna pur dire , che non vi ὀ cosa alcuna , che sia bucina , e desiderabile di sua

cevono es si it lor pregio . Eseminate di gragia isentimenti degli uomini pili suggi , se questa

punio , e vedrete , che non si accordano affatio.

I Peripatetici mettono fra i beni la sanita , lete ricchezra , e simili cose : Gli Stoici ai contra rio sostengono tutiociocchὰ at corpo appartie-ne , non meritare ii nome di Bene : I Cirenaiei, e sit Epicurei abbracciano ii placere , come Cosa sommamente buona : Ι Cinici te rigetiano in tutio , e ripongono la voluita fia i mali . Mache vado io ricercando argomenti dalle opinioni altrui 3 Not stelli , Accademici , una cos,' medesi-

- mali in Lib. de Cor. Mil. e. r. ψὶ Pyrr, L. I. c. 13

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pito ; una mediocre sortuna per non essere im-baraetrati : uia grande onore per fare una mae

flosa comparsa : una onesta ose trita per godeedella quiete . Ma per farci pia d' appresso gli oggetti de' nostri desiderj sono la Belta , le Riccheaete , la Gloria , l' onore. Esaminiamole ad una ad una . Ma che cosa ὀ la bellena , Accademici 2 Lo sapete voi tu burti ; ini direte ise vi h coia, di cui possiamo leggere in Cattedra, e la bellereta Non odi tu te nostre time: amorose 3 Non senti i nostri sospiri in cati Z questi sono pii ectiti delia bella delle Clori , delle Filli , delle Delie vagitissime , t gladrissime , VeZetosissimc nostre innamorate . Ii Aggetto pio grato de' nostri discors iae' ridotii , e nelle converinsarioni E la mano di quella Gentildoiana , ii pet to di quella Dama , it piede di quella Balterina, la voce di quella Cantante, it brio di quella Fo-

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consiste , se non se in una proporetionata dispo-

sigione di membra , in una certa soavita di co-iore , in una tale avvenenZa di tratio . M. Maquesto appunto E l' in trigo : in che consiste questa disposietione, questa loavita , questa avvenen-Σa 3 In Europa sera bruttissima una Donna , cheabbia it naso schiacciato , la testa spianata , lasaccia tinta di vad colori , te labbra enfiate , ii petis di pinto di diverse figure ; e pur queste ehe ad altri sembrano deformita , sproporetioni, e stravaganete , fanno ii desiderio , e te deliHedeli 'Asriea tutia. L 'America ha te sue talia particolari , che in Asia fare ero orrore . Arustotile si) siostiene , che solamente i lunghi sonbelli , quei di piccola statura quantunque bendisposti δi membra non potano meritar questo pregio : E pure it suo discer,lo Alessandro Magno , comechὸ bellissimo truti at dii di Giustino , e di Q. Curetio, corpore parvus erat. Lamaggior parte delle Signore , e quasi tutae lesem mine sare ero brutte secondo questo sentimento. I Greci, e i Latini nella loro belleria richi edono te chiome nere , e gli occhi neri r Anacreonte cosi ne deserive i immagine delia bella; Oraetio cosi ne rappresenta la compluta bellema; Catullo nota, come disetto, it non essere : M-νris oculis, ninoque crine . It Petrarca , it Bembo , e tuiti i Τ cani Poeti disendono a spada

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chlare stelle, e i Mi erin d' oro. Ma che vadolo finiasticando Ogni nazione ha te sue idee paristicolari in torno alia bella ε, anai Ogni uomo diversamente giudica di uia Ngetto a agit oechi di uno sera grazia quello stello che agit occhi diun altro sara dilatio : spiegati elegantemente O- raetio si) dicendo: Amatorem quod'amica Tu pia decipiunt cacum vitia , aut etiam ipsa hae Delictant . Or dunque se per rapporo alle inclinaetioni , a i costumi, alle passioni. a i climi varia l' esseneta delia bella ; potrete voi supporre, che ella sta cosa reale, cosa esistente Hori della nostra immaginaetione, altro in somma che unNiente 3 Ma io amo la mi a Gori, e la desidero , dira taluno . NΛ ; egli s'inganna : Egli ama' P idea delia bella di Cloti, la quale niente ina se stessa ha di desiderabile , ma tanto ita di pi Ria, quanto ne riceve dalia fantasia , e dat de- uderio det suo amante . Se la bellὲ esisten e neglioggetti amati , e non gia nella sola idea degliamaIori ; ne verrebia, che ogni donna serebueamata da tuiti gli uomini ; non eondovi sem na ancoresae bruttissima la quale non abbia il

seminina , quantunque di una bella singolare, laquale incontri it genio di tuiti s e che non dis-piaccia ad alcuno. Le quali cose eΓndo falle, ne seguira, che niente Et la bellereta in se stessa. Quantunque ii primo inganno di reni uomo ὁ -

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38 DEL NIENTE:

intorno at bello la passione perd pid comune E quella delle riccherae . Crede ognuno , che nelle gemme, e neti 'oro si nasconda qual-che cosa di grande , perchὸ veggonsi i meravi-gliosi effetti . che da esti derivano . Ma questo appunto ἡ l 'inganno . Adamo avrebia cambiato tulte te doble di Portogallo , e di Spagna peruia Fico, o per uia Pero : NM avrebia volentieri ceduro tulte te gemme dei Mondo per uribicchiero di vino. Gli Americani baratiano levergite d' oro , e i diamanti per un ago, per una spilla , per uno specchietto . Donde cid nasce , Uditori Dali' idea differente deli uso , e delbisogno. Dunque ii valore , ed ii pregio di queste eo se E immaginario, non reale . Si , dirὲ ta luno ma l' uso te rende desiderabili . Io pol rei 'ii spondere , che cib assolutamente non 8 vero ;Per molio che sia antica l' invenetion delle monete ; non E peris , che te Narioni prima colla permut ione delle cose inspecie non manieneia

sero, ii commercio . Gli esempj si v gono in Omero. Ma sia, come egit mole: Dunque ilpregio dei denaro consste in non possederio .giaeehὸ nello spendersi , e net transsetirsi ad altri la sua virtu si conosce . Εd ecco che te ri cheaete han per proprieta essenetiale it dispiram rcustodite con gelolia, possedule con avarietia non banno uso alcuno . Se fussero beni in se stesse , Ognuno te conserverebbe ; nὸ ad altri un piecolo quatrinello daria . Sicchὸ se il valore t ' hannodalia nostra idea , e se ricevono it preggio des

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non conservarsi , quale uomo di sana mente cre

tio ali , pol chὸ niente ancora E l'onore . L'o nore consiste o nella nobilia delia nascita , cinelle dignit delle cariche. Ma chi non ridere o Signori, se taluno voleste sestenere , chei. morti stano qualche cosa in ordine at corpo Adamo, Eva, Abele , Caino , Noῆ , Abramo , tuiti gli Eroi, tuiti gl' Imperatori Romani, tut-ti i vostri maggiori giά desuliti, che sono per

te . La Nobilia ε una serie di cose, te quali pili non vi sono ; un Catalogo di Ombre , ut Indice di Niente . Dunque la Nobilia ἡ uia ag-fregato dei Nulla . Plano , ripigliei anno i Nobii. Gli uomini fon convenuti in dire , che coloro , i quali provano una serie di Antenati , e Predecessori ricchi , devono est considerati , estimati pili degli altri . Siecta replico io , laNobilia consiste neti' opinione dedi vomini . Sequesti mutano sentimento . non vi sara piis ideat in Nobile . Infatii gli Egi iani non sapeano , chei cosa volea dire Nobilia . I Maometiani non

han riguardo alauno alla nascita , ed a' morti . Il merito de vivi E quelio , che preva' le . e si stima, non te ceneri , e le Ombre.

Nὰ vi sia , Accademici , chi persuaso det Aleo- te delia nobilia , resti abbagitato at Llso splendore delia dignita . e della poteneta . Se te cariche , e gli onori sussero qualche cosa di reale ,

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so DEL NIENTE.e eontenectro in se pregio alcuno, doureb-bero render buoni coloro , che li possenono e Ma noi vediamo , che i malvagi , gli scelerati , ivietiosi sono pid rei, allorchε te dignita esti oe cupano . Dunque te dignita sono niente , glacia

che niente aggiungono , o tolgono alia natura

di chi te olliene , angi secondo la rissessione di Boerio, indegnita piutiosto dourebbero chimarsi, perchε gl' indegni soli quelli , che colle Iorofiodi , e malletia procurano di farsi maggiori . epili potenti degli altri ; dove at contrario i buo

ni in una virtuosa inaetion ripo sandosi, questa vana poteram , e immaginaria superiorita dispreΣ-gano . E vaglia l' onor dei vero , che mal ε questa poteneta , questo dominio, se non se una mpinione , una falsa idea dei volgo ignorante 'Arnaldo ne scuopre it sondo ; Boetio si spietaassai bene ; ogni uomo di sana ragione capisceil mistero . Vol lo sapete, Uditori: non Occor re dir altro . L' onore e un Nulla. Passamo alla Gloria. E' questa una sima , cioὸ un' idea , ehe gli altsi uomini hanno della nostre buone a-Σioni. Io non stδ a ripetervi, che la virtu consiste net niente , e in consegueneta la gloria far un' idea di niente . Solamente vi ricordo , cheappena a lamo la conoscenza desa meta delGlobo Terrestre, asscurandone i Geografi , letre pMti dei Mondo vecchio insieme col nuovo, o sa l' India oecidentale non esporre alia nostra

notizia maggior eratro di paese di quelio , cheaneor vi resis da stoprirsi : Che se da questa

meta

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meta ne toglieremo i mari , i fiumi , t laghi , te selve, i monti inabitabili , appena rester1 uno spatio angustissimo da abitare agit uomini : chedi questi uomini sono cosi varj i costumi, i

linguaggi , la maniera tu ita di vivere, che le peragioni di Europa non sono conosciuie , o non approvate netl' Africa ; quelle deli' Alia ciincognite, o blasmate netl' America . Da tutiocid raccogitete I'angusto termine di questa iama. P incerto ricevimento di questa gloria : e pol negate , se lo polrete , ii di iei Niente . Ma ache vado rintracciando argomenti eosi remoti perdimostrare ii Niente de' beni delia Terra quandola loro natura ὀ tale , che in seno at niente di per se a graia passi ne corrono . Per molio, che lanostra immaginarione inales te cose , queste da sestes se vi diungannano . Si ammira , si ama, si desidera una giovane donna per la sita belleraa;ς pur questo pregio si grande va di giorno in

orno scemando , e termina in una orrida de

formita , e schi se . E' sano, ἡ valido , e forte uia giovane : cresce l'eta, si avanetano i g;orni, iuggono gli anni , La validita degenera in de lema , la sanita in malattia, la vita in morte: In semina la riputatione ἡ s uita dat dispreetam Poscurita vien dopo la gloriar; le riccherae sonia strada ordinaria, onde vassi assa poverta, e alia miseria. Tulle te cose delia Terra, come vi flet te S.Gio: Grisostomo si) son simili a uia torrem

xe , it quale per la sita propria gravita si inrepta

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senta cessis glammai di precipitarsi , o siccarsi. Volete di pili 3 Se mal vi E cosa, che deve stimar-

si uti bene, E la vita: e pure non vi ἡ momento, in cui noi non perdimo qualche parte di questo bene : ogui ora , rani istante ἡ un passo versola morte . cioὸ verso it fine delle cosse mondane . Riflettete dunque , Uditori, alia Areta diquesta ragione : rutte te cose delia Terra , cheson O per riguardo a coloro , che stan prossimia mori re sono vn niente e in fatii i nostri antenati gia morti quat placere , . quai gloria , quat onore pisi sentono dalia loro Nobilia , dat-le loro ricchmete , da i loro divertimenti , dat letor cariche nessiuno certamente . Ma noi ognimomento perdiamo qualche poco di vita ; anziogni istante siam prossimi a morire. Dunque tuite te cose delia Terra son niente per riguar-do a noi . Il pensiero E di S. Agostino si . Mache ' Sian piccoli ; san brevi , Dan niente quesche iani si chlamano , la nostra fantasia , gi' in grandisce a signo tale , che grandissime , lun-ghissime , e tutio rassembrano . Vi sono de' Microscopj , che ingrandiscono vn oggetto pili dimille volte; una Pulce la rappresentano da Ele- sente . Nella macchina di Boris sa in una piccio-lissima bolla d' alia si dilata sino ad occupare uno spaetio tredici mila 76 9 volte maggiore di

che coia di pili : quelche ὀ niente in se siesso

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arriva ad occupare tutio lo spirito umano , tut-ti i suoi desiderj . Eh l intendia mola final mentenoi siamo i nemici di not stesi ; noi ci inganniamo da noi medesimi ; noi la nostra infelicit1 procuriamo desiderando , o possedendo quelle cose , te quali la nostra quiete ei tolgono , e il

cina medici ; dunque te ricchezze ct dourebberosar ricchi. E pur queste ci rendono poveri allat pili de mendici : la fete deli' oro E come quella degi' Idropici, secondo l' espressione di oratio ;quanto piis essi bevono , tanto maggior deliderio hanno di bere . Sicchε se ii desiderio di unmendico si estende ad uti boccone di pane ; lebrame de' ricchi s' incilitano alle gemme pia rare , alte cose pili grandi, che produca la Terra. Dunque mancando at mendico un pugno di sive, o altra smile coia ; ed at ricco 4 dimanti, ietam ri , i te ii in somma , men povero sera quello di questi. It pensiero non ἡ mio ; ecco co

me lo splega uia poeta Dives eget gemmιι , reali munere pauper , sic quum egeant ambo , ΡΜ

pcr Ec=is minus es . Oh l quanto bene pensoquel Filosofo , che tuite te sue robe butib in mare : quante sollecitudini , quanti penseri , quante fatiche ha per compagne la riccheria: si trema ad Ogni aura , per la perdita di quella Nave carica di merci r si teme ogni pioggia, per la perdita di quella raccolla ; Non s dorme

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