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De motu Θ clemendi gr. 6. Motui S aliquid addendum videtur.
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Decembris dis 1 a. h. 3.30 ab ore.
Motui ct addendi sunt gr. 17: ex observallone enim stili vicinior Iovi ipso Τ, et paulo post conjuncis luere. Die 9, h. 5 ah occ. sch. III tergo m. 0 95. 23 96. 1 96. 4 13. II n. 24 151. 3 284. 24
327. 45 Iis motu S aliquid demendum videtur. Die 6. h. 5 ab oce.ss. 0 M. 23 99. 16. 26 309. 24 301. 58
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Notui ae demendum videtur. Die 20. h. 5 ab oee.
- 2.20 Hie quoque F addendum gr. 16. et sorte circulus aliquid imminuendus.
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CALCULl ET EPHEMERings AN. 161 1 199 Resumitur pristinus ordo. si
Ex B clemendum videtur gr. 3, aut imminuendus circulus, aut ae retrahendus. Die T. h. t ah Oce. 52. 20 52. 21 52. 19 52. 16322. 55 318. 51 135. 30 61. 3
15 7 2.30 - 4.a31 retrahendus videtur Per gem. 1. 1) Riprende i caleoli progressivi is dove li avexa Iaseiati, istituendoli colle medesime Tavole, secondo lo quali ha preeedentemonio caleolato pei glorni di Novembre. La Radice e sempre la medesima deI 15 Marro.
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187. 34169. 3227. 30s0. 4888. 40335. 342. 2539. 4sa. 43173. 2414. 27 449. 26
437. 19 360. 89. 26206. 5877. 19191. 36
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mente condurio a stabilire coia sicureaza i loro mel movi metili. Le solo osservarioni is lituite di anno in anno, allorcho Giove trovavasi in oppostrione. Confrontate convenientem ento isa loro,
avrebbero potulo somministramli dati susscientemente hasleu liali' intento. : ma per questa via si sarphbe di troppo prolungaloil tempo det Iavoro; it che mal si accordava colla sua natural imparienza. Opportunissimo ad unque gli cadito in mente ii pen- siem di sostitui re allo indagini delia durata dello rivolurioni siderali dei Satelliti, quello delle loro rivolurioni sin icho elio centriche; at che non altro bisognava cho tradurre in postrionieliocentriche te postgioni geocentricte osservate, introducondo in calcolo la Prostasereri, o parallasse annua di ἰiove. E in questanuova vedula, verso Ia sine dei 161 1, Io vedianio appunto ri prendere i ea leoli delle osservarioni salte in quel ranno, apponendovi ilnuovo elemento. che per la prima voltu adesso comparisce. Per questa via si mise in grado at principio dei 1612 di formare la I avola D: no si iusto l'ebbo composia, propam una Essem eri de per qua tirona est, ct dat 17 uarao at 16 Luglio di queli' anno, dat cui con-isonis colle Osservarioni, che si proponeva di venir seguitando, ri levare la congruenga dei nuo vi moti da lui assognati ai Satelliti. Ma, come alibi amo avvertito a suo Iuogo. 1' opportunita di segui lare te osservarioni in queli' epoca gli venite, dat 26 Marao, a mancare; ondo queli a Esse meride rimage priva di Ogni uti l confronto. Noi quindi ne daremo sol tanto un breve saggio, dom aver prima discorso det melodo lenulo da ali leo neI alutare la Prostaserest. Trallandosi di uia elemento continua mento variabile, e delcul valore s. ali leo doveva giorna linente sar uso. eragit mestieri dipr urarsene an licipata inente per cias un anno uia' esse meride. Macome non piccolo ora il lastidio che dovexa incontrare net compilaria, o d' altronde meo it bisogno di conduria con estremo rigore net primi s Eri det suo gran lavom, tento di si ut arsi conun melodo grasco, assai Opportuna mente dii tui immaginato.
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Descrilli due circoli concentrict coi raggi vel rapporto di in pochissimo pili di 5, quale presso a poco era quello che Si
supponeva regnare net 16li is a la distan Ea inedia dolia Terra a Isole, eil medio ira i raggi vetiori di Giove Miκ llanti ai iratio deli 'or-hila percorso da questo planeta in quel Panno. rapyrosenlo pol cir- colo interno 1' orbita delia Terra, eho diviso ui 10 in 10 gradi, come vellosi nella ligura, che inlitoliamo Schema Prostaphereseon, echo tro vasi senga litoto a c. 26, Cod. li, Parto lil dei MM. Gal. Per il punio della divisione gero, sece passare it diametro GA, reoni inciando ualla sua ostremita inferiore A. segnia sui circoIomaggi oro una divisione di grado in grado. Dalla estremita oppOsta G sece partiro te corde che vedonSi nella ligura, cta scutiadolle quali passa per una divisione det circolo minore. Chiam e , cho supposio it Sole in S, centro comune dei duecerchi. Giove nulla esli eiu ita superiorO G dei diametro, e la Terra in R; Gioxe vodulo da questa si troveris in OpposiZione col Sol . ne avra lutigo Prosia sero si alcuna. ua ΝΡ la Terra col suo moto relativo proceda ulteriormente nella sua Orbila. e giunga, P. PS., in Ts ulla divisione segnala di numero 10', imaginato condollo it rag-gio ST, gli anguli Ga S. GST, I GS rappresenteranno respestiva- monte per quo tristanto Puno l'Plongarione epocontrica di Giove,l'altro l'elongaetione eliocentrica, o commutarione, e it tergo lina linente la cercala Prosta serest. Ora quost' ultimo angolo, coinecchflinscritio, ha per mi sura la ineia dei Parco compreso fra it punio A. P il punio dei lo si esso circolo maggiore ovo cade la corda chepassa per T. Auremo dunque il valore delia Prosta seresi dat Iampla det numero dei gradi conlon uti in quest 'arco; o pol che lacorda cado sulla divisione 5', la Prosta rosi sara 2'. 30. Devc pol osservarsi Eliu la flessa Prosta seresi si presenta dinuo vi, quando la rerra si trova nol secondo passaggio dolia corda por il cire lo in torno. P r dolorini nare ii proriso iure a di questopa'saggio. Mi noti cho l 'angolo in G, talio dat diamoiro Aiὲ o ualla
serua. considerato como decontrico rupporto at et rcolo minore, hapvr mi sura la semidisserenga dei duo archi di quesio circolo com prosi fra i due lati. In cons guena a P circo inferiore eguaglia rarco superiore 10. piu il doppio vel valoro detraugoto in G, ossi a delia Prosia sereSi; ci OP, uel caso nostro, viene ad osse redi 15 gradi. Di qui silia, che giunt a la Terra at putilo dei passaggio inferiore di deita cordaperta sua Orbita, Pangulo di commula Ziones ara cresciuio Rino a 165'. inentre la Prosta serusi sara tornata ad effer come sopra di 2'.30'.
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CALCΓLi ET EPii Ru Eni DR s ΑΝ. 1612 2u ιOra, col si sidio unico di questa sieturai' emea poco preme v v il somnio rigore lavola o embrione di ta vota di Prosia serest, che salvo at cuni piccoli irascorsi dipenna. che alibi amo rellificali, e quella chequi riporti amo, e che irnvasi in fronte allasuddolia figura, alia quale o congiunio neI-l' originals il seguente ricordo: Constat in eo unetionibus et ore itionibus Solis eum
Iove nullam esse prosta eresim: recedemeautem Terra a positu intermedio . sit prostapheresis demenda in toto semicircula orbis magni. t numeri dolia prima colonna a sinistra corri spondono alli
divisioni sup0riori delporbita terrestre, o at punii dei passani superiori de te corde, e quelli doli'ultima i Olonna a destra corri spondono at punti dei passaggi inferiori, o perciu si gli uni cho gli altrisono gradi di commularione: te colonne intermodis omono ly una igradi, l'altra i minuti delle Prosta seresi reluitve in coniuno allo duo colonne marginali dogli argomenii. Ita a servir d' argumento allu Pro,iasere,i assai pili comoda mento della cominutarione si presia l' elongarione. Questa in salti puo immedia lamen in otionersi dat te esse meridi a ironomicho mediante una semplice sotiraZione. Or dat trianeto In Τ εἰ Ν. in cui, siecomo abbiamo Osservato. l'angolo in T rappresenta l elongarione, l' angolo in S la commutagione. l ' angolo in G la Pro staseresi, si ha manis,stamente i l80'- i S - - έοῦ . Sostituendo dunque at gradi di commuta Zione. che si Ieggono nelle colon nomarginali della ta vola precedente, i supplementi delia loro somniamn Ia Prosia serest. I' argomento di commulaetione vorra eangiato inplongaetione, non cessando la Prosta seresi di rima nursi qua I era. Ad oggelio ad unque di rendersi per Iasiaddeita via pili agevole Ia ricerca delia Pros laseresi, Galileo tradusse Ia invola precedente nolla qui unila . che traserisse in uno dei due spari che rima novano nella figura, enim at circOlo inaggiore, lateral mPnte at minore, o nolla quale introdusse per argomenio l' elongarione; se non chesi limito a sorti ar questo argomento coi soli Rupplemonii delia rommulaatone, ny si ruro, Galileo, cui in qui' distose la prima fili.
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dai luoghi apparenti det Sole e di Giove, dati datio psis meridi astronomicho dei uagini, uomo doliissimo, amico ed ospit suo, i ali leo compilo tosto, mediante interpolaalono, la qui unita essem prido di Prosta serpsi per l' anno 161 1, che gliptaeque estendere dat 10 Genn o, giorno in cui Giove su in Opposigione, sino alia Luglio. et orno in cui no accadde IaΝucce iva congi ungione: Ia quale essem ride ventio da lui tra critia noli 'altro vano det surriserito circolo maggiore, e cor-redala d lla semento avvertenZa: Prost pheresis addenda in computis sequentibus a Radice, demenda vero in praecedentibus. Or qui torna in accolacio l'osservare, che Galileo avendo in
troilolla ne i compuli Ia Prosia serosi, venne cogi a spogliare te a paronae dei moti dei Satellili dolia pario, che aver vi poleva ilino vi in ento di Giove. D' onde emergo che gratuito assalto e it rim- pro vero che gli sa su quesio proposito it Cassini it . ua ii Cassini non ave va avulo soli' chio i lavori di Galileo, cho per Ia primavolla si stanno adesso pubblicando. Abbiamo avvertito che net costruir te lavole precedenti perit 161l, Galileo illede alla distaneta di Giovo a1 Sole quel medio valore. che intorno a queli' op a Ie si competeva. Queste lavolenon Prano dunque piu Opportune, aliorche col proceder det tempoquella distanga veni v a sensibilinente a variare, e conveni a Per clo che egit ne compilasso successiva mente o apposita mente delior vove: Pil cccci che una nuova tro iamO appunto esSersene