Archivum Historicum Societatis Iesu. Vol. LXII - 1993

발행: 1993년

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분류: 미분류

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I 'enciclopedia costruita dat Κircher e sempre, per i 'appunto, una ArSMagna nasce, non tanto dalla ambigione di aggiungere argomenti nuovio prospettive diverse, quanto dalla convinZione sche net suo animo, e nella sua sensibilita, ha origini esistenZiali e persino, in senso specifico, Sperimentali) che te tecniche conoscitive possano raccordarsi tra loro e connui- re tuite in una: sicche discipline diverse si apparentano attraverso legami profondi, poco o nulla visibili e tuitavia verissimi, che sono quelli diun 'Ars Magna luilianai'st. Forse cosi si viene ad accantonare definitivamente, e piu det douuto, l'idea di leggere I Ars Magna Lucis et Umbrae come uno scritto d'ottica; e amettere in primo plano la vocagione retorica det Κircher e la sua propensionea intendere la cultura come spellacolo. Ma bisogna prendere atto che in unmodo o neli'altro la sua vita di studio converge tuita verso it proposito ditratiare col calcolo combinatorio i temi delPArs magna luiliana, e quindi ri- fondare con la tecnica moderna ecco it punio d'incontro col Lethnig) untdeale antico di ire secoli ma ancora vivo nel Seicento.

Le dimcolla deli'impresa e i suoi limiti oggettivi sono ormai ben noti/''. Gerano i gravi problemi imposti dat calcolo combinatorio: ma ancora pili irrimediabili quelli originari delia topica lulliana. Gia la nuova lingua uniVersale, tracciata dat Κircher nella Polygraphia Nova et Universalis ex Combinatoria Arte detecta Roma l663) e messa in opera nelrArs Magna Sciendi Amsterdam l669), e it sapere cui e destinata e che costituisce la Vera e propria enciclopedia kircheriana, sono di ordine conceltuale e in nessun modo Sico naturalistico: possono esprimere i rapporti interpersonali, non gia i dati delia realta sensibiles08. Tullo cio corrisponde, nella siesura delΓArs Magna Lucis et Umbrae, alprevalere degli interessi letterari, estetici, oratorii: quanto e stato detto o Sipuo dire, o Si lascia rappresentare Visivamente; non la definigione e l 'analisi in termini fisico matematici, come aveva fatio Κepler, dei fenomeni ottici. La repulsa illuministica det Κircher nasce dat latio che lungo it Seicentosi sono venute differenZiando professionalmente - non piu Sommate in un Solo corpo di atti vita contigue - la matematica, l'astronomia d'oSSerVaZione,l'ottica fisica e geometrica con la teoria delia luce e dei colori), la balistica, ladinamica e l'idrostatica, it magnetismo, la chimica dei gas e i diversi capitolidelle scienge naturali: e di rinesso si e precisata l'evidenga di quella dimensio-

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L'MARS MAGNA LUCIS ET UMBRAEn DI A. LIRCHER

ne istit ionale delia moderna societa europea che e la ricerca scientifica, einsieme l'evidenZa delia sua novita. Tullo questo in diretia contrapposiZione detrUmanesimo rinascimentale, che esaltava la crescita indivisa delia perSona attraverso l'efercirio della varieta delle arti e delle discipline. Ancora oggi c'e chi dimentica; incomprensibilmente, che ii Kircher quando scri Ve e pubblica quest opera non e un moderno studioso di qual-che ramo delia fisica: e un umanista, un musicologo, un egittologo, unorientalista, dedicato a questi altri eferciri di ricerca non meno intensamente che atrottica: cosi come era stato possibile durante ii Rinascimento, e co-

me accadeVa in certa miSura anche aliora, pure se la Sua prestaZione rimaneun caso limite. UArs Magna Lucis et Umbrae, a sua Volta, non e destinata nun particolare gruppo di lettori, che a quella data st 646) si sta appena formando come parte definita e ristretia dei pubblico collo ma e generi camente rivolia alle persone che hanno vn'adeguata formaZione umanistica sco-m'e dimostrato esemplarmente dat caso dei due recensori uinciali dei libro). Nei loro confronti l 'autore deve garantire un 'informaZione seria, i 'at-titudine a formulare opinioni attendibili, la capacita di comunicare quel chesa e quel che pensa. La specialiZZagione e di la da venire, anche se la figura dello scienZiato, ed embrionalmente quella delia societa scientifica, ha co- minciato verso la meta det secolo a prendere corpo e consapeVoleZZR di se, ma ha ancora una modesta visibilita esterna. E quel che appare dati a Correspondance di M. Mersenne: dove tuitavia it Κircher ha una parte non piccola ma di scarso rilieVO.UArs Magna Lucis et Umbriae Va intesa dunque, come una VRSta OPernd'arte, o piutiosto di altissimo artigianato: paragonabile sanche se esemplificare non e ageVole, o puo Sembrare strano, data la singolarita detropera edet Partista) alia fastosa veste decorativa dei teatro Famese di Ρarma) il prototipo det moderno teatro europeo, delia quale si dice autoreVΟlmente essere stata elemento costitutivo essenciale e impetibile; un giotello di eloquenZa edi quotidianita: una salica genialissima e anonima com'e per lo piu il patrimonio scientifico quando viene osserto at pubblico).Ιl punio e che a questa data esiste gia lo studioso di ottica la cui creati vita si limita a quel suo lavoro, e forse a un altro strettamente amne, eche scrive per una specifica comunita di ricercatori, metiendo a puniostrumenti det mestiere inevitabiimente diversi da quelli che occorrono per studi egitiologici e musicologici. I due modi di accostare i temi di se sica ancora coesistono a quella data, anche se Si Vanno definitiVamente separando; come coesistono i 'astrologo e l 'astronomo, ma si vanno distangiando e Stanno per perdersi di vista. La scienga e l'Umanesimo rinascimentale: due culture che debbono professionalmente distinguersi e procedere Separatamente; ma la COSa non echiara e it malinteso perdura qualche decennio ancora. La collocaZione delΚircher e, per un verso, ritardata e persino momiante, anche Se rimane genialmente inventiva. Ma l'inventivita scientifica, questo e certo, non Si esercita piu cosi: e innegabiimente ii Κircher, in Senso proprio, non e uomo di

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scienga. Tuttavia la dimicolla di classisicario e assar nostro, non suo: la novitadelle sue costr ioni mentali va olire la pura divagagione neli'arbitrio e nel-l'errore, diviene eserctgio metasorico di molle arti in una, questa volta tulte profondamente radicate nella rinessione su temi di ottica. Contrariamente a quanto qualcuno pensa, it Κircher non e ne uno sciocco ne un millantatore: cosi come non e uno dei padri della scienga moderna, contrariamente a quanto molli credevano tre secoli sa. s un uomo che va preso, come qualSiaSi altro Studio So, nella Sua Singolarita, e capito in una totalita costitutiva, fatia di molli elementi interni e non pochi riserimenti esterni, ma anche delia volonta di appartenere at proprio tem- po, e insieme di restaurare modelli ardui e prestigiosi dei passato. Si puo solo obieltare che queli 'incontro ira punii di vista diversi, linguistico, ma-

tematico, storico, retorico, fiSico naturalistico, melodologico ed enciclo- pedico, in uno solo, sia pure internamente disserenZiato come un organismo vivente, is det Κircher uno studioso che quali che siano te intengionialia sua data ha ben poco di moderno. Di fatio e un erudito che ignora laspecificita di clascuna disciplina, perche mira a un sapere interdisciplinaredove non si promuoVono e si esaltano ma at contrario si otiundono e si cancellano, o si confondono, i singoli indiriggi di ricerca. Ρer la forte sal- datura da lui messa in alto tra filologia e sperimentalismo scientifico, eglirimane una singolarissima figura di umanista ritardato, capace ancora ditenere te mani in pasta nei problemi dei proprio tempo/''.

δ'' Con una riserva denunciata piu volte in passato la lacuna storico critica che amiora un po' dappertullo, in particolare in scritii come roedipus, PArca me e la Turris Babel.

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L'MARS MAGNA LUCIS ET UMBRAEn DI A. ΚIRCHER

SUMMARY

The Ars Magna Lucis et Umbrae l646 l6 ly) is the first major scientisic writing os Athanasius Kircher l60l-l6803 and to a certain extent it is a modet of his latermonumental Works. Ρresented as a complete treatise on optics, in ten books, it might stili seem premature to M taken as the summit of a research which, after Euclides andal-Ηaren, has received essentiat contributions only from Kepler. It is an in otio os almost one thousand pages and has the aspect os an encyclopedia os optics - 1 rom this perspective it has never been closely studied. First, it is necessata to speci* what is essectively covered in the work, which appears to be composite is not dispersive. Morethan a third of the work, sor example, is occupied with gnomonics, that is, the data and calculations relative to solar clocks: it also covers many other topics not properly withinthe field os optics. It should be noted, however, that the titie speaks os light and shaclows silightis includes ali those topics dealing with optics, while sishadown concems ali that deals with the measurements of the sundial. This clearly explains the emphasis given to gnomonics correlative to optics, as the relation of shadow to light. The relationship tween light and shaclow is, therefore, one of those polarities whicli has such a significant pari in the physics of mrcher e g. in magnetism, attraction and repulsion, etc. Further light and shadow are here unised fas the titie notes) in an Ars Magna this was the ancient plan of Ramone Liuil, to which Mrcher osten retumed during his scholarly lila, and to whom he would dedicate the Ars Magna sciendi l6693. A more attentive reading of the pages devoted to optic themes brings to light Κircher's particular method and true interesis. Despite his predilection sor calculations and tables, in which he was Very experienced, the reasoning is never properly mathematical and doesn't seek to enunciate physical laws. Rather, it is rigorous demonstration that weks persuasion, the assent of moment, it is the eloquent exercise of eruditionand scholarly conversation. So it happens, sor example, that the last book, which is also the largest, is devoted to the spectacular and the mamelous, giving abundant exampleSof illusionistic experie es such as the dark room and the magic lantem. The question might here again be proposed, perhaps more negatively than itshould, conoeming whether and to what extent Κircher can be considered a scientist. Certainly he had not adopted the epistemological change, current after the Renais-sance, which sought for a more diverse specialiZation and a particular mode of proposition and reasoning sor each discipline-a clarification that at the middie of the seventeenth century still wasn't there in a reflective way, but that could M seen in the work of many researchers. In the incipient conflici belween scientific and humanistic episte- mology the former carries the privileged position over the lalter as with Descartes):Κircher basicalty follows the contrary and this is a sign of his singular irret levability, as weli as a reason for the loss of suppori and interest stom the generation of scientisis

which immediately sollowed him. Epistemology for him remained uni ed, but it stillisn't easy today to formulate which it is certainly it was applied insistently to distantand diverse fietes optics, magnetism, Egyptology, musicology, terrestriat physics, biblicat archeology, etc.), theresore the resulis are poorly defined and substantiallyunsruitsul, in spite of the best emoris on his pari in ali these undertakings. His Ars

Magna is not a seventeenth century encyclopedia os optics, but it could be considereda maste iece of the transient baroque, and in this way it can be siluated toclay, as arethe other writings of Κircher, with unexpected agreement and admiration, among themost historic of this art.

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A solicitud dei Visitador Diego Francisco Altamiranoin, et Superior de laResidendia y Colegio San Francisco Iavier en ta Cludad de Santo Domingo

escribio una extensa carta anua que seria resumida e incorporada a la firmada por los ΡΡ. Iuan MartineZ Rubi, Provincial), Andres de la Barrera', Ρedro de Mercades, Sebastian de Yepes= y Francisco Dag sechada en Santa Fe et 30 de dictembre de l6987. La Carta Anua original en que se basa et informe conjunto de la Provincia dei Nuevo Reino, habia siclo redactacla en Santo Domingo et 23 de octubre de l695, aunque quiZas no llegase a Santa Fe de Bogota hasta ini-ciado et ano l696.

' 6Sedes quae est in Insula S. Dominiciis, en Annua Littera Provae. Novi Regni Granatensis S.I. ab anno l694 ad l698. Nov. Reg. IJ II 2Tl-273v; versio hisp., ibid. 429v-43 v. La version original castellana esta sechada et 27 de junio de l699, mientras la traduccion latina es dei 30 de dictembre de l698.

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Es posible que en ocasiones anteriores, como dice et documento citado de l698, no se enviasen informes de Santo Domingo o llegasen cuando ya lasCartas de la Provincia estaban compuestas. Ρor ego, et proemio de l698 aclara que sita gran diStanZia, y poca O ninguna correspondenZia de este Reynocon la ista, hage que tarde lleguen Relaciones delo que halla suZede, y por esto quiZas en las Annuas anteZedentes en tralando de esta Ressidenria se ha-bla con mucha generalidadis'.

Domingo', anotando lo mas destacado de cvanto ha sucedido desde la llegada de la Compania en 16 8 hasta oclubre de l695, dividido en quince aparta- dos sin titulo. Sin embargo, et documento redactaclo con toda probabilidadpor et Ρ. Francisco Cortes/', Ocupa veintiocho pilegos fl9 x 29 cms), y contiene los siguientes capitulos

T. FaVOres que en et patrocinio de nueStros Santos, han experimentado

Se conservan dos Versiones dilarentes de esta Carta Anua - probablemente dos borradores de la redaccion definitiva enViada a Santa Fe -, de extension Semriante y ligeras Variantes en ta redaccion o Simplemente en ta eScritura de algunas palabras. Ambas estan escritas en impecabie caligrassa re-dondilla y con notabie correccion a pesar de la caprichosa puniuacion Ο lasVariantes oriograficas de la epoci*.Las citas de autoridades Ambrosio, Bernardo, Gregorio Magno, Ρedro Crisologo, Salviano) e incluso de clasicos latinos como Ρlinio y Seneca, inne-

' Et capitulo dedicado a Santo Domingo esta encabegado con et titulo WΡrossigue la Matteria deel pasado y dasse quentia dela Ressidencia de St' Domingon. Ibid. 429v.' La version latina solo te dedica cinco paginas. Ibid. 2Tl-273V.

yy La numeracion corrige a una anterior, que se conserva avn en las paginas pares dei documento. Segun eis numeracion, la Carta Anua ocuparia det f. 26l al 288. yy Algunos vocabios que se tentan como dominicanismos o americanismos, probablemente introducidos en et sigio XIX orrianos, marchante, ch ma), aparecen en et texto uSados precisamente en su sentido actuat, perdurando asi como arcaismoS.

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CARTA ANUA DE SANTO DOMIN

cesarias en un documento de este tipo, revelan la mano de un aveZado predi-

cador, que parece gustaba de aquellos florilegios que criticaria con tanta agu- dega et P. Ista en su Fray Gerundio. Ρarece que et documento que nos ocupa, descubierio en l98b por et historiador dominicano Bernardo Vega Boyrie, seria extraido det archivo de laResideneia y Universidad de Santiago de la ΡaZ, una VeZ que Zamaron rum-bo at exilio los siete ultimos jesultas, et 23 de agosto de lJ6T. Ochenta anos mas tarde, apareceria en manos dei Sr. Francisco Michelena y Rocca, que lo

La sola lectura de esta Carta Anua entiquece con detalles hasta ahora desconocidos la presencia jesulta en ta antigua colonia espanota det Caribe sobre lodo en to que se refiere a la relacion con la Ierarquia y las autoridades coloniales, aunque esto se reduZca a los anos previos a la licencia de fundacion de la Universidad. Et informe economico propiedades, donacioneS, rentaS), nos ayuda a entender me jor et init o que se atribuiria a los jesultas ala hora de su expulsion de La Espanota en i 67. Asi mismo, ta lista pomenoriZada de los ingenios, esiancias y liatos. delos hios y arroyos que las riegan y separan, asi como los hospitaleS, plaZaS, iglesias y conventos de la Cludad, nos permiten reconstruir me jor et mapa de Santo Domingo y sus contornos a fines dei sigio XVII. De singular importantia es et capitulo dedicado a la vida de piedad, so- bre lodo a las devociones de mayor arraigo en ta Ista en et sigio XVII. Sorprende por lo novedosa la historia dei culto a Nuestra Senora de Altagracia que, de ser ciertos los datos, pudiera Ser et punio de apoyΟ para reformular et ori-

Et recuento de los favores recibidos por intercesion de San Ιgnacio o SanFrancisco IaVier solo obedece, probablemente, a las instrucciones cladas por

entre los dominicanos una VeZ concluida esa primera estancia de los jesultas en Santo Domingo. De iguat modo, a pesar de la excesiva descripcion de los primerosanos de la conquista, y la preferencia por lo anecdotico y retorico en VeZ de to analitico, et documento contiene interesantes informaciones Sobre lasituacion generat de la colonia espanota en to economico, politico y religioso, at concluir et sigio XVII, que muchos han bautigado con et nombre de sisigio de la miserian.

Τ' Notirias de la rila de S. Domingo. British Museum Lonores), Manuscripts. ADD. IJ627 260v. Aunque et i 2 de junio de l76T, segun et cap. VI de la Instruccion dei Conde de Aranda Madrid, l' margo i 787), se incautaban siarchivos, papetes de loda especie, biblioteca comun, libros y escritorios de aposentosis UTRERA, Universi des 4023, buena parte de las pertenencias de la Residendia y Universidad permane hian en ese locat, converticlo en deposito de tabaco por lo menos hasta lT86, cuando se hicieron algunas reparaciones para la instalacion det e mero Colegio-Seminario San Femando. Ibid. 430-432.

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Mi P. V. Diego Franc'. Altamirano

No he fido mas exacto en ta puniualidad de participar a V. R., como en ta Suyame ordena, las noticias anuas de esta residendia de St'. Domingo de la Espanota, porhaberme retraido de la proniitud y protesta de obedecer la varia multitud de precisos empleos, ministerios nuestros, diversas ocupaciones de negocios, iocantes a la fundacion de este Colegio, que se ha de principiar mediante et favor Divino: como tambienet deseo que mi narracion no desdiga dei fiet de la verdad, alma y coragon de la Gloria. Ρues solo strue de tiZnar et papel la pluma que expresa io que con la realidad no se Musta. Y en ta materia presente, la investigacion de la Verdad, no solo ha siclo ardua ydificii, pero avn en parte imposibie, por et numero de anos que exceden al de cvarenta, las noticias diminutas, por estar ya muertos y no haberias dejado a la posteridad escritas, los que con mas indiViduacion las supteron, este carecer de noticias es la potisimaragon de no I J las circunstancias dei tiempo, orclen de anos en loS SuceSOS que Se narran, y de no hacer completa expresion de heroicos hechoS glori OSOS, empleos, y religiosas Virtudes de s etos grandes de nuestra Compania. Compendiosa descripcion de la Ista Espanota Ρreciso empeno de la pluma, Si no quiere proceder a clegas, es destindar antes et terreno y descisrar et sitio cuyos sucesos han de ser materia a la narracion que emprende, si su descripcion solo ha de ser cuanto baste a dariaS, para que cabalmente Se penetre lo que resiere, cinendose tanto a lo conciso, que habie en abreviatura, dejando diminuta la noticia que participa, ni dilandiendose tanto a lo dilatado con superfluidad de periodos, que abrume con la parola, ocasionando f2vJ risa a la cordura. Asi, declinando uno y Otro extremo, se dedicara mi cuidado a reducir et desmedido Poliphemo de la Espanota al pequeno espacio de una, si compendiaria, clara descripcion.

Et Almirante D. Cristobal Colon se partio de los reinos de Europa a expensas delos Catolicos Monarcas D. Femando y D. Ιsabel a 3 de Agosto de l492 y, moniadas las Istas Canarias a T de Setiembre, et viemes ii de Octubre avisto la Ista de Guanani, a quien dio por nombre San Salvador, y prosiguiendo su virie, descubrio las Isias dela Concepcion, la Femandina, la Isabela y la de Santiago de Cuba, y et felicisimo dia24 de Dictembre dei mismo ano, aquei Senor, que para remedio dei genero humano Sedigno nacer en et mundo entre humildes prias, quiso darse a conocer a los barbaros

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CARTA ANUA DE SANTO DOMIN

habitaclo res de la Ista de Atti que Idicent la Espanolay, y en memoria de haber to- mado tierra en ta dicha Ista, este dia D. Cristobal Coton hiro fabricar una torrecon et nombre de Natividad, y me et primer edificio que en Indias iuvieron los es-panoles, y les strvio de piedra fundamental para la dilatada maquina de los extendidos Reinos de Indias.

La Ista Espano la o Haiti, sita en las crespas ondas det Oceano, se extiende por250 leguas en Longitud y 80 en latitus, es rica por los minerales que en SUS entranas alberga, pues no salta quien asegure ser esia Ista et celebrado Ophir, que tribu ta a lo menos oro para la admirabie estructura y soberbia fabrica de su magnifico Templo. Amena por las cristatinas aguas de caudatosos hios, que en deleitables gi- ros la circundan; fertit por los ganados y frutos que sus campos lienan, eStando SuS montanas todas, a providendia de naturalega, sembradas de arbo tedas fructiferas, y po bladas de aves, con especialidad de gallinas de Guinea, en ta estatura poco mayores que las caSeras, y en color Simbolicas con la perdiZ; pavos realeS, en cuyamatiZada rueda se entretiene la vista y dirige la mente a engrandecer et poder y lasabiduria det Supremo Autor. Esta reparticla la Ista Espanota en varias Cludades, Villas, iugareS y puebios, quegoZan de diversidad en su temperamento, porque aquellas cuya situ a)cion se ladea alN., participan de temperamento fresco, y llevan las flores y frutos que las iterras mas

como Son roSas, trigo, etc. Y en algunas de ellas, que at presente ocupa et enemigo frances, se hace vino: at contrario, en todas aquellas iterras que estan at S. son solidas,

si bien tes exceden en el valor otras Ciuclades de Indias. Desde et cabo de S. Rafael y poblacion de Samana, corriendo la linea dei N. hasta terminar en Mongon at Sur, esia I3rJ habitacla de franceses', mas en tan extendido espacio solo lienen estas cuatro poblaciones de alguna consecuencia, yson et Guarico, Ρuertope, Ρitiguaba y Layaguaria'. En estos y otros pueblecillos lienen algunos Ingenios de AZucar y hatos de ganado Vacuno, aunque et eSfuerZoprincipat lo ponen los franceses en et cultiVO del tabaco, algodon y anil, por et Valor que lienen estos generos, eSpecialmente et anil, en Francia, de donde es muy

in Los aborigenes denominaban a la ista Haiti que, supuestamente, significa sitierra montano-San. En los autores antiguos Se registran, por lo menOS, tres Variantes de ese nombre: LAS CASAS

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mas de un tiro de mosquete; Boya', cuya poblacion es solo de Indios, y la mayor parteo casi todos son de las costas de la Margarita y Cumana. Ρorque los indios naturales ySenores de esia Ista, per ieron todos, ahora sea la causa et haberies clado algunos choques, ahora haberios Sacado los conquisiadoreS, para Venderios en otras partes de Indias, ahora lo que asi an algunoS, no se con que fundamento, castigo dei Altisimo, por haber los primitivos espanoles quiladoles la vida para mantenimiento de suscaneS y mastines, accion tan Mena de pechos cristianos, que su deformidad la hace increible, y retrae at entendimiento para no asentir a ello. A esta Cludad atrihuyen, los que o por poca asscion a loS espanoles o por haberio Oido a los mal asectos sin mas examen que et acuerdo Oido, prestan a tamana impie-dad asenso, la plaga que en los campos Se padece de canes silveStres, que Vulgarmentellaman givaros', y hacen notabie dano en los ganados. Sea lo que fuere la causa, loque me persuado es que uno de los mayores quebrantos de esia Ista, es la careneia delos Indios, por et teson de estos en et trabrio y cultivo de la tierra, y ser utiles at beneficio de obrajes de panos, de minas etc. Y asi muestra la experiendia que las partes de Indias donde los hay, goZan de abundancia. En los primeros anos de su descubrimiento, gogo esta Ista de tres Sillas Ohispales, que fueron la de YaguatenSe, Metropolitana, y la BayunenSe y Magunense sufflβ No se sabe con precision la lacha de fundacion de Santo Domingo, aunque me obra de Bartolome Colon en l497, at descubrirse unas minas en et Sur de la Isia. CD. C. DE UTRERA OMC, Santo Domingo Dilucidaciones Historicas Santo Domingo l978) 5 59. La cludad de La Vega se estabiecio en l49T, y en ibit se convirtio en sede dei obi spado de la Concepcion. Santiago delos Cabalteros me fundacla en i 04, en et iugar denominaclo Iacama, y alli permanecio hasta et terremoto de l562, que obligo a sus moradores a reubicaria mas et Suroeste. San Iuan Bautista de Bayaguana, siluada et Nordeste de Santo Domingo, se fundo en i 606, a ratZ de la destruccionde las cludades de Bayria o Bayaha luego Fori Dauphin, ahora Fort-Liberte), y La Yaguana, en ta parte occidental de la Isia. Al unirse los Vecinos de ambas en su nueva ubicacion, la bauti-Zaron con et nombre de Bayamana, que recordaba a las antiguas pOblaciones. Lo mismo ocurri-ria con Monte Plata, fundada por los vecinos de Monte Christi y Puerto Ρlata. CD. C. NOUEL, Historia Eclesiastica de la Arquidiocesis de Santo Domingo, Primada de America Santo Domin-

' AZua o Ama de Compostela, at Soroeste de Santo Domingo, me fundada en l504. Es posi-ble que la grassa usada obedeEca a la pronunciacion de la HZn en eSa epoca, nunque algunΟS tam-bien escriben Hagua. Es posible que La Mejoracla dei Cotui - algunos escriben Cotuy o Cotoi no suese fundada hasta l l 9, por disposicion de los Comisarios Ieronimos si l6-l l 9), proba-blemente en recuerdo de La Mejoracla de Olmedo. CD. UTRERA, Dilucidiaciones I 40l-408. Porsin, Banica o Banique, supuestamente fundada por VelaZqueZ en l502, se estabiecio en l664, almudarse la poblacion de la Villa de Guava.' Salvaleon de Ηiguey - mas adelante se explicaran las Variabies ortograficas -, sue lancladapor Iuan de Esquivel en i 06, en ta region oriental de la Ista. Monte Plata, como ya se explico, resulto de la reubicacion de los vecinos de Monte Christi y Ρuerto Ρlata, una veZ consumadas lasdevastaciones de osorio, et 27 de abril de l605. E. RODR1GUEZ DEMORIZI, Relaciones Historicas de Santo Domingo C. Triuillo l945) ΙΙ488. San Carios, actualmente un barrio de la cludad coloniat, me fundado por inmigrantes canarios en l685, con et nombre de San Carios de Tenerise. Sedesconoce la secha de fundacion de Boya, at oeste de Santo Domingo, pero a finales dei sigio XVI, ya se habia de ei como un reducto de la dis nuida poblacion indigena, con unos veinticincovecinos en i Tl. CD. UTRERA, Dilucidaciones I 300-30. E. W. ΡALM, LOS monumentos arquitecto

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