장음표시 사용
171쪽
Lo amittio, ebe sapea gli ordin dati Torn d. Rin monte a recitare. Moitravata di quest essere attristati.
Pinamonte e luci a rid .ire. Dicendo uim queso 'trando di vendetia oler sare Mane per Citta dini molio presso, quelio fatio, si lor prese a dire Con gran lamento, che' fac ea di questo. Diceva Non coo da iacire, A rti Ga to a stirn grauisse βietia . Ch mori parυ che si da teuire' se e proce ut da gra nequieti . Quo minici si P avra uno morte Ptiui si et old a sua grau mallet a Tu fatio aliora cercamento e forte, Per vole saper come a cos era. Non se ne seppe ma tro var a sorte. Pina monte con a sua mente fera Passato ' fatio, che non se dicia Preilo penso lsi 'un 'altra mani era. Con genti luom in rigata fati a Tuti li torni a cena e a desinare. E questo modo con tuti tenta. In poco tempo sepo egit si fare, Ch amor gli prese tutia gentileZZa. Sempre con tui eran conversare. Pres in uello tempo tanta haldeEZa,
Che per altri se me sici fermato Lui solo, che gli grande allegreZZa. Seppe in uel tempo I prende locitato Che in apo decio termin, hyegli avia, Fn Capita nomen erat hi amato. Ferm ossi forte neci Si oria, reggeva si alta et aspramentΘ, Ch 'a molli forte si ii increscia. Venne si grande, che non te me niente Far de Maggiori , que elie gli iacia Sicili gran parte ne lavan dolente.
MI Ducent Settanta Sette corrsa, Misser Martindala Scala fumortoo Quatre Frate da Pigo I'uccidia. Mefler Antonio, Cavali ere accorto, De Nogaroli si 'era chlamato,
Appo esser Martino si is norio. L altro torno tetro si fur pigliato, Isnardo cara melli si dicia, E Giberto de Beccari hi amato.
Don liberto Soave si dicia, Abbite di sani Zeno norato, Pusin ella con tui in compagni a. Uno fratello 'Il nardo amato Conore compagni , he eco 'avia, Castella di Reversi ac compagnato. BuonmesIer de Blanc animi dicia, Negroto suo fratello carnale . Tulli de to traitato lor sentia. Gio annino de Bona coisi reale In Verona allor odesta lassia Non uariando chici' aves e per male, La tella a tuiti agitar si facia.
Di questo si fu ui molt lo dato Percia iustiria che alta si a via. Pol de me se dimovembre puniato Gli Artotti instem con Ugolin letone,
Lima salodi grosso ferorat lato, Federigo Nic colli e Compagnone, Tutti de to traitato si lapia. Guelso e radeloro, e lo Barone, Arnadigi 'Agnelli in compagnia , Pol argento di Pensen hi amato, molli altri, che con seco avia, Ave an ulti 'animo suo turbato,Perche de suo si rice vero osse Da inamonte Capita levato.
cercarono di acciario allo Stato. Come
M tra dicior si se parte resa,
Che Pina monte si osse acciato, Co seguae che togii esse Pimpresa. Ad uno torno, come la ordinato, Armati concie sue spade in mano, At Ponte tona si fu a schi erato.
Pina monte che non pensava in vano,
Senti 'orma di uel che si facia. Fece irare a lui hi era lontano. E armosi con tutia sua compagnia. ae Campane de Popol e sonare. la laetet lo Popol si rasia Limasalodi co gli altri a partare. Pur sentendo si ven nem a marrire. Gran parte dicior cominci a fugare. Per grande tem si iero a fuggire. Molli furo presi de Ia rigata, De quali assa ne fur fati morire. La ignori di inamon firmata Fu magnamente per lacior partita. Piglibrio freno a mano destigata.
172쪽
A lui parve non effer en gralita molti Grandi a sua ignoria. Venn a far vende ita noli ardita. molli Nobili mise angaria. Fuor de la Terra furo confinati. Cogi ci astun, di cui riguardo avia. Molli e molli ne furono acciati, Tanto che tui si vide esse sicuro Di uegii altri, che dentro fur lasciati. Umili ossi, Qui non fu i duro. Facea buo reggimento a mittadini, Ch di vendet te fatio era maturo. Giustigia face a Grandi e picinini, Si che lascuno 'ebbe suo diritto. Cittadini contenti e contadini. Mille Ducent Settant' Otto corria, Era di aggio, che si comin clava Contria salod chelon Zaga leni a. Mantoani an deggiati a involava. posci a Pina monte la asia. Di bando assai di loro si tirava. Anco de det to me se si nascia
Da Manto vani guerra o Brestiani, Verones con Mantoa tenta. De me se di Novembre i Fado vani Co Uicentini in Verones veni a. Preser Cologna con molli villani. Non dur iunga, che pace facia, Padoan es Vicent in a a torna Ua, Ben contenti di Cologna che Via. Mit Ducent et tanta Nove corria Che per sua parte ii resciani pace Co i Mantoan e Merones facia. Mille Ducento Ottanta de Signore , F diluvio 'acque per tutio ' Mondo, Tale che Mantova filando allore, Mille Ducent' Ottant' Uno cortia,
Quelli da Riva si fur cacciati; Fucia seconda che cacciati a. Alauni di loro fur an deggiati, a molti l confine i u dato.
Domenica di Carnascia cacciati. Mit Ducent' ottantam inque puniato, Vicent in Pado an pace facia Co Manto vani di guerra era stato.
Veronesi con Mantova tenta. Fecero pace e buon' amor ostrava, Benche a di vero dentro non l' avia. Pina monte Mantova domi nava,
quando lui si s in grande stato, Di farsi maggior ignore pensava. La morte suo messo ebbe mandato. Lasci lo corpo Palma port via. Mantova ne secer gran plorato. Mille Ducent Novanta re corria, Pinamonte passi di questa vita, A.' et ' Ottobre anima partia.
I a morte di inamonte confit a A' Mantovani grande si asia Per grande amor hyavea in tui fit a.
Mantova op ta morte di mamonte.
'ardellon Bona coisi succedia, Dii inamonte parente carnale . Di Mantova Capita si facia.
Era Bardellon ignor non reale. In ignori non era e voluto. Faceva cose, che a vano male. Ben pareva ster' uom ben a puto. Fur' ora tenui esse crudo forte Non era da a gente en edulo Aveva n suo fratel. Si dicea a Corte Taino per suo nome cotem at O Ancora tui face va cola torte. Nello tempo dello suo dominato Mi Ducento Novant' Otto corria, Lo Sangue di Cristo allor ostrato, Gran mira col' in Sant Andrea facia..ue mira coli ve dea tu ita gente.
Ancora a n 'altro satio metti mente.
Chi ave variete , eve va veramente , Dur tanto, quant miraco factari
Mai non manc cias cun sod dissare. Dieci mila e tu i uel in evia. Bardellone e lo suo signoreggiare, Per non uardarsi innangi si ' perdia, Botte sella suo parente usurpare. Bardellone e Taino se laggia. Pado Bardello se 'andoe, Taino a Ferrara si mettia. Fado Ua Bardello si lascio eLo suo corpo e 'anima and via. Taino a Ferrara si mori poe.
E MO1; isti Ottefella de Bonacolsi signoretii Mami toυ dopo a morte di ardellone. MI Ducento Novant Nove corria, Botte sella eri fratelli fur ignore Di Mantova ebbero a Signoria. Mille recento nota debbi ancore; La Torre o Palaeteto si se stare Botte sellacio Capitanio allore. La certeget de la Tor dei pensare. Essa e uella ove si venderit Sale. Ι altro luogo non ea pu comprare.
173쪽
Nel Mille recent' otio si moria Rinia se Pallar in frate carnale . t teleti
L Si noria a Passar in f data.
Era n uomo di benigno aspello. Sempre seco tenta gran rigata. Dimiti ad in con animo perseito Ax eva seco bella compagnia , Dandos con lor placer' e diletto Non fece a lui aspra ignoria. Utava in suo reggimento dolceZZa Piu che i passati satio non avia. Con classe uno face domestiche ZZa, sopra tutio amav li parente, lor facend omi iace voleZZa. Ave Francesse suo glio valente, Che molio tenea gran Signori E. A genti terre tenera a mente. Vivevano con grande vigoria. La Citta tutia era plena di gente. Uomi d armi dieci ita facia. Dalla parte di Donna un suo parente, Luigi a Gonraga era chi amato, Uomo nobile, corte se e prudente, Questo uigi molli figli avea. reo magetiori si se nomina VaGuido, Filippin, et trin, si dicia, PalJarino di molio si ii amava,
Perche erano tuti valorosi, E grande amore a tuti si portava. Per tat agione eran tu oderosi Ne a Cittate ave vano gran parteωDi farsi grandi eran desidero si Filippino nobi ch avevaci arte Di gentillaret necio dir, ne fare, a bi segni sapea e di arte, Con Frances eo si ominet ad usare, De Bonacol si dico , gli era nato
Di Passarino , ch eracio suo par Tenean tra loro valoroso fato. Aveva de la Terra unauon compagno Di auiola Alberto era chlamato Dileti si togli evan senZa agno, Ballar, canta , cacciar , o donneare, In ta faccende stava lor madagno . Venne nora: orno , he ne lor andare Francelao e Filippino corrucciati Disse paro catti Ue di mal fare Insiem non anno , om eran uisti. Filippino e Alberto in compagnia chela Fraucesco non eris uardati,
N.ilcea tra loro grande gelosia Tra Filippino e Francesto maligno . Male a morte en tram hi si volia Ma Filippino , ch'era pia benigno , Non mos ira vaci che di ci ne curas la Era alcun atto non passa va ' legri . Pur a fortuna Francesco li rasse Un torno di parta villana mente . Trili parole di sua occa alce
te presente P υer in alia Aliora ilippi considero , Che Frances eo era figlio de Signore. Con poco dire a ui si se parto e.
Dice : Fraucesco, non ti a nore
L parta che tu fato diseneso. ιεs diro a tuo adre signore. Francesto disse con paria sinestro, Si che Filippi forte corrucciato Da Francesse partisses de destro. Alberto a Filippin s ebbe pariat . Dicev incidiam que so traditore, Ch de me dire, si ben pagato Filippin con animo di valore Dille A peltiam tempora vendetius,
Ch ci erra con nostro grande onore
Non se uole a questo υere fretia , Ma con sapere a no si convie fare, Che non incontri ora ria e si retia. Di questo con Guid ebbe a partare, Ch era suo fratet noli prudenteri L paro di Francesto recitare Guido ne fura animo malcontente.
E disse a Filippi Nono impacciam. Uuando te diro fa che si valente Filippino mi che oi, tali fare Andos sene con Alberto a solaZZo In Villa a star, per over' ucellare. Era allor de to es di aZZo Sta vano in illa a d arsi diletto,
Ma Filippi portava a coraZZo. Guido , he netl animo avea dispello, Quando su tempo delia mi eligione , cavallo mont senZa ris petio. D andare a Marmiro troub agione , Per volere far tetere e segare.
174쪽
Con Messere Can da laricata, Grande, Aprendo a lui uel ch e vole uariare Amuglielmo di Castet barco pande,
Lo quale ' era suo ver Cognato, La sua volonta , ch egli avea grande Dicendo nem animo terminato Di olere tor Manto a Palfarino , Se a Messere an far a1xtato. Pregal, che mi talia e suo vicino. Faroeli empre Mona icina ueta.
Guelielmo sena alcuna di moran ZaTorii a Verona e conmane partare . Rispo se , che senet alcuna fallanZa Era contento volerio jutare Di gente da ted e da cavallo M a pria volea a Guido agionare . Guido non si tard senZ intervallo. Di nolle cavati a Verona forte; Da loci ordi , compito senga fallo. Tornos si a Marmiroto con conforte, E dimanti l le sue amistate Ancora i Capitani a te porte Quando gli amici furono v vitate
Dei torno, che 'i atro far si debla, Cias cun pen b d eller apprestatu . D Agosloci di di anta Maria Luihi co figli secretamen leIn casa sua gran gente ' avia. Guido suo gli uolo simit mente . Marmipol la gente a Verona Con altri amici non tard niente. la attina classeu si sperona. Capitani acie porte aspeltaVa, Com era datori ordi , si ragiona. Fecerci' ent rata che non dimorava. Filippino h era dentro aspellando , Udicia gente che forte ridava. Di casa scis si armato collo rando
per a modo an dava ridando. Passarino a cavali uscito uora Dei suo alaeteto venia ver a PlaZZa. Udi ' glidat, che si face va. Aliora Volt in die tro ' cavallo e la fagga Per tornare a casa se lui possia Ma di present gli ei ne mala traZZa. Alberto a viola, che non dormia, Da Palaeteto de a Ragion lorovom. Passollo cor uno loco , he avia
Lo cavallo Passari si porto . A suo PalaZZo dentro volt entrare. Feri incia portari e si se ammaZZO . Francesco suo figliuo lacer pigliare Amastela Mantovano io mandOnno In fondo de la Torcio fer gittare A molli altri simile incontron no Che tenean con Bonacol amistate Pure at cuni ne la Terra lasci onno. pure acta ne furo confinate Assai per Pori e per Nave fugia Chi trovato era , ave mal errate Passar in ne a sua ignoria Lamittate di Modena acquistare, Et attre cos magne si facia. Una attagii co Bologne lare , Appres Io i Borgo di anteat' era. Sconfisseri Bolognes e vergognare D onor a Modena torn dandi era. Mille recento ent Otto corri , La morte Io ori ne la sua sthiera.
MIlle recento Vent Otto corria Che quelli di Gongaga ebber' onore, Di Manto tot sero lam ignoria. Luigi si fu chi amato ignore liore suo figliuoli si repgia Cuid , Filippin', e et trinis valore. Face uano assai uona ignori , pel simile li suo succellori. Pur eis e lato hi en non reggia. Conter quelli che furcii mi gliori
E come lacer ne suo reggimente , Recitando a margiori a minori Guid si s largo , savio, e saccente Pure ecc in vole iussuriare Ebbe re figi , he furon valente.
I primo fu golino in dire e in sare. Lui avan 1 la Casa di sapire E saggio e ero in over armeggiare . Lodo vico i Secondo tiri dire
Fineli non fu ignore , era niente Lo tergo Francesco bello a sed ire . Filippino vive va altera mente , figli legitimi non avia. Tutia a Casa era a tui obediente. Stava sempre con grande compagni a. Ρiaeevagii l acciare eci ucellare . Le cos magne molio ut facia Lo tereto Feliri si face chlamare , Dato a far osse, e Forte Ere, muri in euelle era tutiori suo fare.
175쪽
L Terra sece ui trita Non ei erano ne palan to Per nave si mea scire e cntrare De primi lacti librato recit. to Clio uisti de a prima Donna Via E 4 ili di utilo Iodato D. Felari , he sollecit si dicta ,
ac quero quatim tiri a vero dire, L uno de quali tetro nome vici Pol lo iecondo Guid nome abire Cavalle di pran lenno ri putat , Saput fu e di uno grande ardi re Lo tergo su Guglielmo nominato. lo quarto Adoardo si hi amare. En tram hi fur ' animo ripolato Dei et to uici se recitare. Do a conita Donna ancora acque Tre gli , he ti Oglio nominare L primo Corrado, come non si acque Lo se condo fu Alberto nominat . to terro ederigo , he placque De la terga Donna ti a contato Arro , Giacopo , mi Ovanni nascia
Questa e la Prole di uigi amato. Gran stato tuti ii primi tenta In gni parte di lor si partare Decii gran falli che lor si facta
gra Corte per tre Donue, che menarono
a marito. MN e forons fati doni a ques Signori.
Nnan et che tu olire facti an dato, Conter de a gran Corte su atta, Mille recent Quarant appuntato. Da nobili e da grandi animi ratia Tre a Gonraga moglieri menoe . Dimiti quali com in scri s accati a. Da uigi damon Za cominceroe.
Una donna di Mala spin tolia. Corrado figlio suo un altra posse Decia a di Beccheria da avia. La terga da a Scala era, Ugoli quella Donna si tolia Mamuella da a Scala donna altera Sorell era di Messere Mastino, Et ave va superbia grande e fera. Perch la Corte pili ' onore noAvesse , molli Cavalier facia. Contero tutio in sino ad ua lupino. Tom. VIL
Cira una uia r. inde Gen il reta. Contem tutio, e ' dono clae facia. Mailmo da a scala certeZZa Dici otio robe di panno portoe . Dirotti come sue sua sat te ZZa. La Gonnulla e Guar naccia dico, poeL Cappuccio e lo antello fod rate. Come qui appresto ii ac conteroe. Di Vel luto di prana ei mostrate, Co li otioni ' argento orati. Di et aro tuti erano sod rate. V attre dodici si ii conto anc Ore, Di due mischie, molio en fregia te, Fodrate ' A nello ' usava allore. Lo Marchese ' Este per veritate Di carta verde se robe Ortoe, Mollo belle , e di a j foderate Ancora ei se ne presen toe
Simili a te fod rate ' Agnellinori
Anche de Visconti Moster Luchino Robe ventiquat tro si presento , De due mischi fodrati di Conino. Messe Maii eo is conte si donoe Con altri Ambasciatori Milane se Ventidue ob belle , he portoe Alcune di Scarlatio fati a sche se Di mischio seco eran a due color Alt re verdi con divisa Frances . Di sar sodrati , e regi di valore Otto di Varo , et otio ' Agnellino. L alite iei di Conino suron Cre. Erano ut te di panno en no fregiat e bottonate ' argente Che te sequi an a uelle di Luchino. Messe Jaco da Carrara Valente, Dionis chio et die de robe fregi a te, Di a fodrate , ornite ' argente Gualielmo da Casletharco certate Robe due di scarlatio coit ore Fornite ' argento , di Uar fod rate. Anche di mischio due a uo colore
Con altro panno cli a traversi flava . Di Conino fodrate e regi di valore Ambasciator enezia presentava
Due gran robe di vel luto di grana Di Uar Odrate, e regi e regi ava L Cavalca i di mischi di lana Se robe a due colori res en toe D a ne fodrat con laeso ira piana. Li ignori di Beccaria donoe Se Rohe ' uno mischio molio bello , Di Conino fodrate presento . Quello a Lando anfredo novello, Et Angui soli in sieme di rigata Robe redici a meta con morello.
176쪽
La meta lor di aio era sodrata, L altro ' Agnello erano fodrate, Di molio argento eran adobata. Francesco Gangalandi in veritate Robe uindici di varj colori, Di pelti ' Agnellino era fod rate. Ancora due robe ad altri colori Sen Τ mantet, sodrat ira Agnellino Avea per sus d oro molli ori. L Duchini di mischio molio noDue robe alla Corte presentGe, Fodra di Varo, ' altro ' Armellino Aggo Halas pina lui si donoe Due robe di et luto a due colori ἀDi Uaro sodrat ancor si portoe Ua roba di bruna fati a fiori Con id albo 'oro cli' erano intomo , Un alim di carta con et lavori. Ridolfo a Pietramala adoria ORobe due a a Corte si dono , I 'una Scarlatio, 'altra Turro intorno. Di a sodrate con fregio fregi Oe, Imbottonate ' argento orato , Compite di id heci bisognoe. Bonotio alvicina adornato Robe due di mischio e foderate Imbottonate ' argento orato Bonifacio Carbones certate Di capiat robe due e Varo Via Ciascuna solio, e di fregi adornate. Polo ' Adegeri porta facia Robe due di misthi molio bello Verd una fodra , t altra aro avia . Lo nobile iovanni uini cello Due robo di cilestro si orice Di a sodrate , fornimento bello. Rambald in Torniolo donoe Una roba di norello di granari Disa fodrata quella presen me Dinada Nogaroli non villana Un par di robe di Uaro fodrata Era morello e era into in grana . Uber Palavicino una fodrata Roba , dico di mischio ruschino , D' argento, e di Varo bene adornata . Lucii in Spinella, e Giulio antino Una roba di an ara sinato Di a fodrato rara panno no . Anche n altra di sata cotonat , Di pelle di olp'era sua sodraglia, Di bottoni ' argent molio adornat . Messe Fenetio Cavagite di gran vagii a Roba una di Scarlatio e verde era
Di Uar Odrata con bella his agita Gotisredo a Sesso ne la schi eraUna ob di lodato Scarlato Di Conino fodrata e fretiata era.
Albertino a Canossa amato Una roba di mischio a due colore , Di Conin bello era ' suo fodrato Arrigo di Monte meri di valore Una roba di miscos , ch era bello. Fodra di Conin 'l a di uo colore. Boso a Doara genti Damigello
Roba una Scarlato garofanato, Fodrata di Conin con fregio bello. Mansi edo Paeti Scudiero norato Roba una di et panno Ono , Scarlato era e dimoni fodrato Gioan Pala0icino si portoe Una roba di mischio per meta de Di Conigii fodrata present Oe Doni Palavicin per verita de Roba una verde con seco carlato ,
Dimoni lio fodrata con bellade Luigi agitardo i uona schi atta Robe due di mischio con vergato. La fodra solio di Conigito atta. Federigo a Genova norato Robe due di mischio a metate , Di pelle di Conigii lo fodrato. Lione Mala spina per accertate Una roba di mi Ichio a due colori Dimoni lio fodrata di bellate Lutiano Spinella di gran valori Una roba di Sala presenta da, Di Coni lio fodrata e a fi di fori. Nic colino uagone si donava Una roba di mischio a metade Per fodra solio Coniglio sed rava. Guido Pa tolla anch et per verit ade, Filiberto obii a Martignana
Bere ita Mala spina acu criade, Anton Mala sol na di Grafagnana, Corrado Nobis a Genoa chi amato, Pietro Pitati colorito a grana. Pietro de Andali ch'era un' uom famato, Rolandino a Canossa valente, Balardino dacia Scalacio dato, Roherto de' Roberti, o prudente, Ponet in de Ponetoni Cremone se Ugino degit Amati era accente , Gio vanni a Somo uono e corte se Michel in Placi nardo onorato ,
Venturino a Somo ales ;Filippino Gangalandi regiato, Ginuget degli Uberti su valente, Zotola degli Ubertini odato Rintero de Gangalandi possent ;Μaretardo a Brescia ea gentile ;Ciova da Palude ardito e prudentes Niccol da Sesso, che non fu vile Ancor a Sessocio non Filippino Con Copiuo da Sesto molio umile
177쪽
da es socio uos Patarinori iecol de li uberti ancore Guido uberti glutivo ratano, Niecolli di Mans redi di valore
Guiduci Manfredi prode e saZZO, Bonifacio de Man redi an Ol. Tomasin ' - o, Cho Polo de Mani redi seco avia Francesco a Fogliano a proca. Re a P liano seco in compagnia,no gentile Guercio da Eoglia rio si tenta
Guelielmo a Cataolla uom umile Cabrino a Canori uom provato , Bertoli da Canolla non a vile: Simone a Canolla nominato E Matteo Boiardo di valore Gerardo Boiardo molio amat , Bonifacio Boiardo dico ancore Bartolome Boiardo valeate, Guglielmo a Bais era con ore. Uholm de Carbones saccente ;Bertonia valcab e Compagnone, Bonaccors de Ruggieri prudente. Qubili de quali e fati mendi One, Qui di sopra che non e terminato, L loro doni e lor conditione, Per laicuno i lores presentato Una ob d uno rappo e 'in altro Di pellera Agnelli lo tuo fodrat . Tina id dotii Assandri , he u scaltro, Una roba di milchio , a sodrata Cori fregi d oro non ci ave P altro. Pistro de Scoti , sua a chi amata Rob uno di color scarlato Vla, Di peste di Coniglio era fodrata. Corrado da a viola si facia Robe due di mi L hi presentare Di cartat una fodra coni R VI a. Bernardo canabocchi e donare Robe re di mi ultio en adornate, Boton orati e di Varo Odrare Torello de Torelli in veritate Robe qua tiro si fece resentare, Di color ari , e di Varo id rate . Ane si Oolio ac contare Di quelli erano provisionari
Col ignor a Gonga' dove stare. Dirotti hi furono i nn minati Guido a Fontiano facio primi ero. Robe re di ann assa divisati. Fodrati furo di Varo leggiero Botton ' argento, fregiati ' oro sino. Chici dono ave va cor altero. Niceol da Foglia fio suo Cugino, Robe due si fece presentare Di a fodrate avea panno fino.
Di pelle di Coni lio era ' sodrare.
Et tor a Panico per veritate Robe re diverti color avia ,
Di pello di Varo cra fod rate. Boraro Gangalandi s facia Robe re di Scarlato pretentare Eregiat e fod re di Varo 'avia. Barba da Eo alia si se donare
Ribba una di misi hi a metate , Ut Conio citrata se prelent . . re Lo ignos a Corregetio in veritate Rone venti di diversi colore , Di diverte fod re ora fod rate. Matteo a Fossiano di valore Boni taci da bogliano utito, Giberto ci Cogliau'cra con ore. Cial cun di loro con animo ardito Una ob alia Corte si donoe Di Scarlatorio rata a Nar pulit . Anco qui appret o ti ac conscroe Di que; ii damon aga ' tuo donare se ii suo nomi di tuiti diro . Guid damon rapa se preteritare Robe venti di Scarlato e vel luti La et ad di Varo fe'fo rare. Filippi da Gonga a di virtuti Robe dici nove presento , Di Nar fodrate , belle fur tenuit Fel trino damon Zae si donoe Robe dici otio , ch era ben ornate , Ut orappo verde Varo fodroe. Corrado a Gonga et in veritate Rone re si fece retentare, Di rappo verse e di Uaro fod rate. Atherio tuo frate fece donare Robe tre, era di diversi colore , quelle aro fece Odrare Ustolin a Gonga a di valore Robe qua tiro cartaro re lentare Di Uar fod rate , regia te ai nore Qui pretio si og o cordare De te robe , di cui fati e men Zione , anti capi a roba a non fallare
Cosi furono tuti a compi' one. Avari non fur, ne gente in Arrita.
in occasone dejicior metete. Utterae robe sopra omnate Furon in ratio rent' oti e trecente.
178쪽
ui appresso ii diro, e poni mente, Decii cavalli clamorte donati. E chi donoe senga fallar niente. Quattro destrieri bene apparecchiati Da a Scala dono Mella Mastino. Di gran valore furono stimati. E lo Marches Obigro pellegrino Quattro Corsieri fece presentare, Forni menti orati 'oro no. Frances cora Orde lassi e donare Quattro Corsi eri di grande valore. Bel forni menti non lasci mancare. Ostasio a Polenta , et ignore, Corsieri tre tui si se presentava: L di quelli redato parea fore. Arro a Corre gio tui si donava Tra ala freni ch era ben ornati , di belleret clas cun i lodava. Bertolotto C agnano de lodati Palafreno uno lui si se donoe,
Di gran valor per i astu no limati. Anco qui appresso ti acconteroe doni, e i donatori che donon no, Dico de mittadin che presentOe. Pier an da Genaaga comincionno. Tre oppera argent era lavorate belPopra ventidue marc pes Onno. Gu lielmo da Castelbarco accertate Cinture et ' argento si donoe, Marche venti si furono petate Ridot da tetra mala presen me attro aciniis argento orato. Ventidue marche appunt pes e. Fregnano a Sessso uomo regiato, Alberis argent con lingue serpentine emarche dodici si lae estimato. Palmiero a Sesso ' argento fine
Di marche quattro e arme Gibelline. Gottifredo a Sesso presentoe Coppa d argento en lavorata Tre marche e meZZ l a d ita e e. Francesco Castracan ' argent dorata Una Coppa col iede presen toeΜarche quattrocia deita a pestata Enrico Castracano si donoe Una spada con un et occaltero, Ben ornitata argent a presentOe Bonifacio Carbone se a ch vero Una in tura d argent presen toe Con una Coppa dentro uno parviero
Franceschino 'indelardi donos Una Coppara argent, a era dorata Marche nove a deita si pes e. Iacomin ' Adelbedri lavorata Una Coppara' argento, bella era Sei marche la addetiari pes ata
Giani de Bensati non ruppe schiera Una Coppa d argento ui donoe . Marche re a de ita Coppa si era. Rolando de Bocca major donoe D' ar2ento ventiquat tro ei uechiari
Cortelleria con quelli present
Trauerso 'mbriachi da i Danari Una Coppara argento si donoe
Di qua tiro marche con figure rari. Don Cerardo Monaco presentOe Unam in tura molt be laborata Marche re et tam in tura es e
Tomasino de Schinardi adornata Una iniurara argento Ono . Tre marche la deita si fu e sata Niccol de Ravano presento , Una Coppa d argento si donava , Marche re a de ita Coppa pellae Antoniol da Casale presentava Una Coppara argento si dono , Due marche la deita Coppa pes ava Bonaccors Pedra si presen toe Coppa d argento , che si s dorata Due marche a deita Coppa pellae. Bartolomeo ait Oro donoe Unam iniurata argento dorata . Due marche etiam intura pes . Balestrior de Bonamici donoe Coppara argento bene lavorata. Marche quattro etta Coppa pelae
Niccol de Cristos ali orata Una Coppara argento si donoe. Di marche re si fu a sua elata
Nascinben Secca feno presentCe Una Coppa , rara argento orato Duo marche la det tam oppa pesce E astro Bonaccorso onorato
De Pedras una Coppa si dono ;Μarche due si fu lo suo pestato Crescimbeno de Guargi presen toe Una Coppara argento , era Orata. Due Marche la deita Coppa pes Oe Bresciani de Ceresari donoe Uno acinora argento orato rotto arche o detio si pes o . Cagnone de Militi presentoe Brongini uera argento , era orat . Otto marche ii detii si pes e Don Franceschino Monaco donoe Bronetini uera argento lavorati, Otto marche i et ii si pes Amadio a Campedello dotata Una Brongina ' argento dono . Marche quattro fi fucia sua elata. Marte Gallo si se presen toe D argento orato due ei Bronetini putarche otio e meret quelli si pes e
179쪽
ora Nerii dono duae Brontini leni a a Corte suro presentati i favorati ad pre Damaschini inia sortia eratio fabricatu Marche nove fi su lo tuo petare. Pei ur molis sedati . naccorso a Crema se donare Coppa 'arinent', era orata Di in rche due si su lo suo pelare. o ' deris lavorata
Una Coppa d argento si donoe. Di marche due si tu a sua ei ata. L Abare di an Prosper presentne, Una Coppa d argento 'donare. Marche otio a det tam oppa pelbe. Mi narro de Minargi presentare Uno ac in ' argento lavorato Di marche se si fu lo suo pestare. Francesse di ambotti e lodato Cucchiari dici otio se donare. Marca una e meret suci suo pelato. Rolandino dat esse presentare Cucchiari ventiquat tro, argent era. Marche due si fu lo suo pesare Ben venui a Porto non rompe schiera Uentiquat tro Cucchiari si dono :Marche due a sua pestata era Antonio d Peroni presen toe Cucchiari venticinque , rara argent . Due marche dytti Cucchiari e e Comunale di olen ghi valente Uno acinora argento dono r marche se non ne manc niente. Gabriel de Brestiani presen toe Uno acinora argento orato e Marche se ite e merga si e e. Rinieri alia illana regiato Una Coppa d argento se donare Marche duo si suci suo pestato. Compatre da Casale presentare , Cortelliera conmucchiari donoe Dodie fur a vero numerare. Baschiera a Quis cito presen toe Taglieri e Scudelle di legno tanti Quanti a quella Corte bis gnoe.
Di det te argenterie ut re nanti Marche docent inquanta re pes e.
Τre Corte litor Spada e Boccalle nanti I Comun de Mercatanti donoe Ducati mille tra tuiti Ri vota Due a due vestiti s appresentis.
Delle Citta ' Hi, ne quali que da
ene vano quieto e con uona voja.
Limitiadi di Reggio con tua mano Ducati secent fer presentare , numerolli tuiti it tuo Decano. An 'oraci detii fecero donare Pesi trecent di carne vitellina E aja mille di apo se dare Ane ova inque ita di gallina Pomi Corbe venti fer presentare Peri assaici fur roba molt fina. Ora qui appresso si ii conteroe Castelli chemon Zaga domi navari Dei resciano e Cremones diro . Montechiaro , e Caicina dominava CastelGoffredo , Castion dari Stivieri Carpenedo , Can', sol non fallava. Ancora in Cremones tenea sentieri. Casalmaggior, Piaden domi non noΙ sola ovares , Dosol'altieri. molt altri a lamorte si dononno, Ducati sui cento fer presentare Carne e Pollam assa si se portonno.
Un destrier Bajocii fu donato e Ducati cento venti si costoe. Messe Gangalandi presentato Un destriero Baletano molio bello r
Messor Uberti Lando Novello Uno destri ero si glici donato Valea Ducati cent'. Era tardello .
Un alafreno Bajo, che portavae Ducati sessanta era costat . Amorradino Capria donava Uno ostri e brun in fronte stellator Ducati novant a vero costava. Anche ad Ettor a Panico donato Uno alafreno tardo e bello tChe Ducati inquanta era Ostato. A m
180쪽
Petroga da Cremaschi novello Uno desti iero si lici donato tDucati cento cost senet sello. Messe Pol alta Mirandola dato Uno destri ero si gli presento ;Ducati cento si era costato A Francesse Gangalandi donoe Uno destrier Bajo e baletano ;Ducati cento dieci si costoe. Filippino degit Abati mano Uno destri ero si gli su donato
Di Ducati et tanta : era bal Zano. Francesse Gangalandi su dato Un alas renci rodato peto avia, Che Ducati inquanta era costato. Precilla dino a tui si das a Uno destri e Cervato appresentato Ducati cento sit cost in avia. Messere oraret a uici dato Uno destri ero rodato, e lardor
Ducato cento venti ei a costato
A Gio vanni alia Spada agit ardo Uno destri ero a tui si fu donato Di Ducati et tanta Era tardo. Ad Alberto da Tripoli su dato
Uno destrier cli 'in fronte avea una Stella Ducati cento ut era costato. Baron a Canossa senet sella Uno destri ero gli u presentato Ducat otiant : avea forma bella.
Ducati cento venti era os fato.
esse Bora et is dato ancore Un alafre , he polo Baio avia :Ducati essant si cost allore. Anche a Tore de Torelli asia Un pala freno di molio adornato rCois Ducati inquanta in avia. Anche a Petrer an de Crema schi dato Uno palatreno Leardo e bello, Che ducati inquanta era costato. Corradino Capri an no Uello Un alafreno a ui si s donato. Cost ducati inquanta senZa sello. Baron a Canosia presentato Un pala freno molio en ornito tDucati inquanta inque costato.
Ad Albertino a Lando orito In palafreno si lici donato, Di ducati inquanta, e et pulito. Messe Precili ad in f dato Un alafren ch in fronte ave una stella:
Ducati renta et te era os fato.
Ad Alberto da Tripol senet sella Un alafreno si glici donato :Cost Ducasi renta e riglia bella.
Un alafren che et tardo avia: Ducati inquanta inque costato. A esse Gangalando si asia Uno palafreno, ch'era tondello tDucati inquanta costar si dicia. A esse Gioan alia Spada bello Un alafreno lici presentato. Ducati effanta cost senZa sello. Cavalli vento it fu lo donato. Ducat due milia Ducent cos onno. Di ta dona Gongaga su odato. I 'alire spe se che aliora fati sonno Di ieno e di spelta e de mangiare, Lire inquanta due mila coitonno.
Come furono fati Caυaltera que di eruetoga con altri fores ieri. i Ut appresso si e dove recitare nomi di quo fati Cava heri. iacia a d Gongaga cominciare. Messor ut i si suci primi erit Guido, Filippino, et trino avia Suo figli, he fur salti Cavalieri. Corrado, Alberto e Forrigo dicia Suoi gliuoli 'altra adre , e valenti tuiti data su Gavalleria. Ugolino e Lodo vico prudenti Fighi di uid damon Zaga saZZo, Eatti fur Cavalier'. Eran accenti. Pietro e Guido, ora sapere ii faZeto, Era figli a Gonraga et trino, C a Ualier fati pic coli a blaZZo. Et tor a Panico ardito antino, Ubertino a Lando in compagnia, Ancora Gangalando cra vicino; Filippino Abati di vigoria, Torello de Torelli era amato, Corradi Capriani in compagniae Petregano de Cremas hi lo dato, Polo dacia Mirando la gentile, Con Francesse Gangalandi regiato; Precili ad ino, che fu un 'uom umile, Borago Gangalandi di valore, Gio vanni Spada che non era vile. Albertone a Tripoli da honore, Barone a Canost uom amat : H compito Cavallier fati allore. Venticinque furo, 'io non o errato. Luchino, Mastino, ecio Marchesis Per te lor anima valleria dato. Grande festa per uello si se sese. Se en consideri ci cli' pariato,