Saggio sull'origine culto letteratura e costumi degli arabi avanti il pseudoprofeta Maometto dell'abate Simone Assemani ..

발행: 1787년

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m LVI ηεν modo di pensare, e non affatio indegni des dilicato gusto Europeo. Dei resto Mnche iverssi Arabici sieno pleni d' espressione , distoco , vivi , ed animati; it genio perodella lingua , come sopra ho avvertito , lostile, ed ii gusto sono affatio diversi daequello de' Greci, Latini, e di attre Nazioni rquindi e che gli Arabi dopo te loro com

quiste, hanno bensi certato con semma avi dita la scieneta Greca , e tradotii in sua favella i loro Libri , ma non si sono curati pol di tradurre alcun Poeta Greco .La Cantica di Salomone s' accosta mobtissimo at gusto , e stile delia Poessia Arabuca. Le similitudini , i paragoni, e te figu

ti Arabi. I profumi , gli aromi , i fiori , i stulti , ii vino , i senti , i colli, gliagnelli , te cerve , ed i capretii net sensio , e frase medesima si usano dagii Arabi , c me temonsi nella Cantica. La Lingua Arabica olire P essere di voci, e di espressioni assai piu ricca della Greca , e Latina , e ancora armoniosa e senora , se non at pari di quelle , poco metio cert mente. Le lettere deite Gorgiali , dure in se , ed a re te pronungiano gli Arabi conuna tal quat dilicategeta, che l'orecchio nons' offende. Per altro , come in tuite te Limgue e avonuto , in un paeis la pronungiae

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4al LVII pisὸ pili molle, in altro e pili dura , in altro ε piu rotonda, ed in altro E pita stret ta a . Gli Aleppini, per esempio, hanno la pronungia molle, i Drusi b) rhanno dura, edaspra , i Damasceni rotonda , e chiara , i Maroniti stretta, i Gerosolimitant , quei di Tiberiade , e delle vicine coste aperta . Lapronungia pol deli' Egitto e piu dolce , esorse quella che piu s' accini ali' antica . Ilgenio pol delia Nazione , sorse perche rbscaldato dat Clima cocente , si complaced' espressioni at sommo i perboliche. Volem do un Arabo esprimere it tedio che ebia davn uom pes ante , e fastidioso , disse questi Versi t

ca mente la pronunetia delle due Lingue Greea, e Latina ; ma E probabile che avessero delle Aspiraetioni . Ognuno se la differeneta che passa fra i Tedesthi, Fran te si, ed Italiani nella pronunetia della Lingua Latinarcosi pure ἡ varia Ia pronunZia della Lingua Volgaranei P Italia ; imperoeeh8 disseriste la pronunetia de'Romani dat Florentini , ed ἡ diversa quella de' Genovesidat Piemontesi , e quella de' Bolognesi dat Ueneetiani , ee.

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Per tanto da tutio cib , che ho riserito coli' autorii, degli Scrittori Arabi , e didoui Europei eruditi nella Lingua Arabica,

puo ognuno sermarsi una qualche idea della Letteratura degli antichi Arabi. Convien rh distinguere nella metissima Lingua due Dialetli , che una volta erano in uso . V uno chlamavasi Arabiat Ho- mair , e r altro Arabiat CoraLfi ; quello era proprio degit omenti discendenti da Hami, figlio di Saba, figlio diCsitan, ossia Iectano , abitanti dely Iemen , ossia Arabia Felice ; ed ii secondo era ilDialetio dei Coraisciti discendenti da Ismae-le , i quali abitavano nella provincia deli'I HEgiaet , ove sono te due celebri Citi,, Medina, deita altrimenti, come osserva ii Geografo N

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biense , Jubris, e Mecca, chlamata antic mente , come abbiamo osservato di sopracol testimonio det Corano , ac Becca.

4 . . . . i

Ι Cortistiti partavano it puro e pretio Arabico ; e percio la Lingua Coraiscita si

Mecca ; cosi ii piu pretio Arabico ei par-taVa , e per conseguenaa in tal Lingua suda esse tui composto r Alcorano . At presente pero , non si paria piu nella Meccaquei puro e pretio Arabico d' aliora, polchε. molle voci barbare vi si sono intruse dalle diverse Nationi Maometiane , che dati' Asia , Africa , ed Europa vanno Ogni anno

in pellegrinaggio alla deita Citia. La Lingua, ostia ii Dialetio degli omeri. ti , E affatio ignoto, polche si ε perduio oconsuso dopo l' invasione di Maometto sa),e de' suoi seguaci. Tulli gli Storici pero convengono , che molio diverso sesse daquello dei Comisciti. Chi vuole che molia assinita avesse colla Lingua Ebraica , chi

tens ei da nel lib. Monum. Vetus . Arabum, e un pretto Arabico, non gia Omeritico .

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cia , e chi finalmente , come ii nostro C siri , e d' opinione che r Arabico-Omeritano

a si idem , & eodem quidem iure dieendum via

is detur de Punica Lingua , quam Homairitano is Arah is eam esse contendimus , ut ex hoeee Disticho Plautiis in Poenulo patet , quod apud Samuelem Bochartum is de Geographia sacra , pag. 72a , litteris tum Latinis, ,, tum Hebraicis legitur . se Cori Bibl. Ucrer. Tom. II , pQ. 26. Not traseri veremo questo primo Distico come si triva nelle Edietioni di Plauto eoli' interpretaetione delmedesimo , secome pure la spiegarione det Bochari fatata dati' Ebraleo , e quella dei Cafri dati' Arabi eo . Plautus in Poenulo Aes. scena t. Ni thalonim valon uth si eorathisma eonsith Chym laeh ehunyth mumys tyalmycti bartim isthio Spiegazione di Plauto oDeos Deasque veneror, qui hanc urbem colunt , Ut quod de mea re huc rite venerim. Bochara cosa riduce i deiti vis in Graico :

rila etsi elionim veellonoth see rath litaemn Eor Chi metaehat nitthemu matuella middabarehem isχISplegasone dei Bouari rRogo Deos & Deas, qui hane regionem tuentur, Ut con silia mea compleantur, prosperum si ex ductu eorum negotium meum. II Cori eosa leue i detii vers in Arabico e

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Mil Lxl llis It Geografo Nubiense nella Parte VI dei Clima II fa menetione di due Isole, cli' eglichiama Chanan e Mario, e dice che sonoabitate da una Nazione di Ar bi, che pamiano ii linguaggio degli antichi ignoto agit Arabi moderni : se Insulae Chartan & Mariis tan praediflae sunt in Giun AU esse, se hoc est Herbae sinu ) , e regione terraris plagiar, in qua nascitur thus, & utraque si harum Insularum est habitata: degit enim se in ipsis natio quaedam Arabum, qui dive is sis & antiquis linguis utuntur , Arabibus se hac nostra tempestate ignotis so). is Chi se che in queste due Isole non siparti ancora la Lingua Omeritan P Che hel.

Naitol- uln val- lai it ossamhun etat Alcariat kai moleat latommo bitathli1 tadbithesnis1egaesone det Casiri Gemebundus rogo Superos Superasque, qui tuentur hanc Urbem, ut desiderium meum inveniendi illud ex- Pleatur eorum providentia , & ductu.

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tore lGli omeriti aveano una strittura propria , la Homeritanus Calamus, i di cuic alteri ci sono affatio ignoti, at pari della Lingua , per mancanaa di monumenti . Il dottissimo Giuubario neI suo Dizionario alla voce sita, Sanad , chima it carat teredegit omeriti Moseis locis ad Homeritarum scriptura disero es ab hae nostra. Mar erudito Mn Chalican di questa strittura ,

A Presso gli Omeriti v' era una strittura , ,, che dicevasi M ad , te di cui lettere se erano distaccate r una dati' altra , e scomis nesse : r insegnaria at volgo era proibito ,

,, ne alauno vi potera applicare seneta ot- ,, tenere la permissione . se Qual serma pote figura auessero te lettere omeritiche , ne iteste citati Autori, nε altri ci danno veru-na conteraa. Cid non ostante alcuni de' pia moderni Scritiori pretentano , che avessero qualis

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Pseudoprosela Maometto era andato quasi

dei tutio in disuso ; laonde net primo secolo deis Egira se nexa perduta la letione :imperctoociis scopertasi a caso in quei tem-pi una Ucrigione Omeritica in Samarcanda, si dice , che non si trovo alcuno che la sa- pessis leggere sa) . Non per tanto da molli Storici Arabi si is mentione di varie Iscri-Σioni Omeritiine scoperte , ed interpretate , come Duo vedersi presso it. Pocockio nello Dec. Hs. Arabum . Una di queste Istrigioni Omeritiche si legge pure net libro Giam dino delia cina mar igitos delia Terra e

di cui io diedi un breve estratio net Cis logo de' Cod ei mansscristi Orientali della BL Histrea Naniana da me pubblicato . Ivi per tanto alia pag. I a leggesi : si Neli' Iemen. is cadde una dirotta pioggia , per cui e apriis la terra , e su scoperta una sabbrica .diis terranea, Bella quale entrati alauni videro se un letto loro, su cui glaceva una perso-- na di statura gigantesca , iunga Ia pal-13 mi,

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ill Lxlv liis is mi , coperta d' una veste testita con oro ris appresso v'era una lavola in cui si legg

Alla, strittura omeritica succedette un' altra strittura Arabica, che su inventata p.

co prima delia nascita dei Pseudoprosela Maometto , da un tal m. rar Aglis di Morris delia Cirta di Anbar pla quale scrittura se appresso chlamata CG fica da Cuia Citta della Mesopotamia fatabricata l' anno I 8 deli Egita di Gem Cristo 639 , perche ivi su in i specialx modo collivata : e finalmente alia Cufica succedebte l'odierna strittura Arabica a Della scri tura deita Cufica ci sono rimasti molti m numenti in Monete , ed in Istrietioni Lapiadarie. Vari Musei di Monete Cufithe sono stati pubblicati , de' quali ci d, una hen intesa relazione ii valente Signor Iacopo Cristiano Adler net Museo Cufico Borgiano a)'

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mo a traitare magistralmente questa interessante materia , col pubblicare con accurato disiegno , e giusta interpretagione it sud- det to Museo ; siccome attreti it chiarissimo Monsignor Stesiano Borgia posseditore di detito Museo ha tutio it merito e della pub-blicagione, e d' aver dato eccitamento ad

sem pre intento at progressio delle Scienge ,ed at vantaggio della Repubblica Letteraria Sua Eccellenia it dotio Cavallere , e Sen, tore Amplissimo ii N. U. Signor IACOPONANI Patrigio Veneto , ha satio pubblicare una porgione det suo ricco, e rarissimo M

illustre e dotio Prelato sem pre piu impegnato ad arricehire ii suo Museo , con sua Lettera dei 7 Aprile 1787 mi ha comunicato d' averto acere seiuto di attre DCCCC Monete Cufiche , e di queste in Oro 37 , in Argento 38, eonfigure ioci, con animali 3o, ed ii resto con pure lettere. In olire possiede un Globo Astronomico di broneto intarsato d' argento d'un palmo in circa di diametro . Si vedono in es o Globo in elis lecelesti Collet laetioni, ed ε tutio marcato con caratteriCufiet: fu fallo lyanno sta deli' Egira , di Gesti Cri. st Ia II. Nobile, raro , e preetioso monumento si δ' uesto , e la sola macellina , che a mi a cogniZionestasi ritro vata; illustre reliquia deli' Astronomia Arabi- ea di quei templ. si Moseo Coco Naviano illustrato Gli'Abate Si

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