Gasparis Aloysii Oderici Genuensis ...Dissertationes et adnotationes in aliquot ineditas veterum inscriptiones et numismata. Accedunt inscriptiones et monumenta quae extant in bibliotheca monachorum Camaldulensium S. Gregorii in Monte Coelio explicat

발행: 1765년

분량: 475페이지

출처: archive.org

분류: 로마

111쪽

venuto, non saprei dirio; ben posso assicura rvi , che Iahase, o Cisso su cui l'Istrigione e incisa , si h Oit i ma- mente Conservata, che Chiare, e distinte, ne scuto Iμ . lettere , che luminosa e la litura tone, in Cui glace essen. do posta presso una fenestra d' assai buona Iure, per chiassat to cieco non sta. Mala iamo andare sint te inutili Ticerche , io vi daro qui Inserietione tal quale ella e su laLapida , da me piu volt e vedula, edesaminata, e Concidi voi la potiete a vere in conto d'inedita; dice ella dunque.

112쪽

I. IO non dubito, che qualch e bella , ed erudita osservaZione avrebbe fatio su qilesta Lapida it March se Maski , se quale ella e infatii , tale alui lasse si ta mandata . ComeChe io non abbia di me si vant adigiosa opinione, che mi lusin ghi di poter suppli re at li- eligio di questo illustre aut ore, pure at Cuna cosa uod tria vi su di essa, piu affin d'essere da voi i struito, che perat cuna speranga, Cli' io m'abbia, di seri vervi cose , cheo vi giungano nuove, o sano di alcun pregio. E primi eramente da parte lasci ndo it prenome , eli cognome dato a Gisias, su che iam se Conte se annone' palati Set oli avute pareCCbj letterati, e di gretn grido , placemi di sermarmi a ricercare quat sosse questo , o Collegio, o Sodaligio di Giovani di cui vergiamo che tulia fu membro . Donne, a cui it litoto diasti di Sodalis non mi e ventito Latio d'inContra rne, se non se unanella seguente Istrigione riportata dat Muratori ca .

D. M.

T. SILIO . T. LIB, PRISCO MAG. COLLEGFABR. ET. Q MAG. Er. Q. SODALFVLLONUM CLAVDIAE LIBUXORI EIUS MATRI SODALI. C. FULLON &c.

ove leggo Claudiae . . . . dati Collegii, o Corporis FuIlonam . Angi potitie sono quelle , che a Collegi, e S da ligi tro vin si anno verate, ed a rit te, se i dia erdotali se ne eo et tu ino, che at SacerdoZio furono ammesse ancor te donne, come ben sapere. Di certe Matrone Conforme legge it poc 'angi citato Muratori, si fa men io ne , e se ne registrano i nomi , in una larida spetranteal Collegio de' Fabri dat medelimo riserit a s, . Uero epero che avendo it Marmo sol tanto i tre primi elemen-

113쪽

p. n. 3.

li MAT. non heia Comprendo, perche it M iratori amilegger Matronae, e non piu tollo MatreI; e Cio tanto

piu verisimit mente , che nella stella I scri gione legieli rTacitus PGer Collegit. II. Or qual cra mai questo Collegio o Sodiligio, di eui se parte Olympiade Z Collegio de' Gio οσni tro vas Q, ente nelle Iscrigioni: Colligiuis Iuvenum PuIeoia Iouorum sa), Collegium Iuventutis visi Mollinensis, Iuvenes LMoferone es, leggo in Fabretii co , GHegii Iuvenum Brixianorum , in Grutero ς . Cosa questi polsos sero , nondum rescire potui, dice ii Muratori. Veg-giamo un poco, se mi ri esca di dirne qualche cosa, senon di vero , e Certo , almeno di verisimile . Ut e cerinta inente noto, e letto lo avere te in Tai ito, e in Di

ne, Che V Imperator Nerone in angit he isti ruisse i Giu chi , dat nome di tui de ili Neroniani , altri ne is lituὶ sotto it tit olo di Gio vanili r Ne tamen adhuc publieo Theatro dehonesaretur , insiluit ludos Iuvenalium voeabulo, in quos possim data nomina: cosi I acito iij; ovevuole osservars quel passi π data nomina , formola , che se condo ne insegnano i Grammatici, lo i fesso importa , illi earrollarsi, a riversi, entrare in qualch e Corpo , Collegio, o Sodaligio. Dione partando Giquesti giuo hi, ediquci, Che v 'ebbero parte , unus u rue dice ce) se exerce-hat , Di poterat , erantque ob eas res fbolae constitutae , quas frequeutabanI, Clari ni Viri , mulieres, ρ ι eli re, adolescentuli, fener cre. indi io vo conghi ei iurando , Cheuna Scuola . un Corpo , o vn Collegio che vostliam dire, si formo in queli anno per celebrare questi Giuochi . Orquesto e a mio gludigio ii Collegio de Giovaut . Sicc me peto, e da Credere, Che non solo in Roma, ma inali re Citta ancora , si celebrassero in appresso i sudet tigi uochi, cosi in esse pari mente Collegi, e biodili Ei, su-rono a tal fine isti tuiti, che dat nom delle Citta , in

cui erano furono pol chia mali PMeolanorum , Brixia-nstra in oee. A Confer mare quanto io mi vo im iginando,

mi si sa opportuna mente innanai una Lapide dei Museo

114쪽

SODALES LUSUS IUVENALIS

Eccovi in questa i Sodali della Scuola Gio vanile . Ut avea diinque , come io dicea , una Scuola , un Sodaligio per tal salta di divertimenti instituito Ma non crediate , che sia quella Punica Istrigione , che di tale Scuola DCCia men gione . Curator Lusus Iuvenalis e i litota Gneo Senato Protet tore dei Collegio de' Giosani Cissunt presso it Fabretti b) . Cosi pari mente Curator Lusus Iuven. vi en det to M. Otaso Firmo net Muratori e , ivi pure memoria si erigge a Pub. Vetellio dial GI- legio des Giσvani Anagnini , ob reuovatum ab eo Lusus Iuvenum , quod vetustate xemporum fuerat obliteratum . Ne su soli anto ii viril Sesso, che in questi Collegi, Sodaligi , e Scuole avelle parte , e fosse vi regii trato ὁolire quanto abbiamo poC 'angi inteso da Dione, classi ura Suetonio, Che Donne ancora surono ammesse da Nerone a Giuochi Gio vanili: Iuvenalibus Seuer quoque Consulares , anusque , ct Maetronas recepit ad Lusem se , e Tacito di que iii medeli mi gi uochi partando cs , non nobilitas , euiquam , nou aetas , non arici honores imp dimento , quominus Graeci Latinique hisyrionis arteui exerterent usque ad gestus modo ue non viriles . diuin ,σ foeminae illas es deformia meditari: So Che a poCoonore delia noltra Giulii torne rebbe Pelsere stata di questo numero , pure se ii divisato per me sussiste , converra dire che ella lasse , in alcuno de' sudetii Collegi a

noverata.

III. Che Nerone stato si a l' institutore de' Giuoebi Giovanili recar non si puo in diibbio , troppo essendo chiara P autor ita di Tacito, e cli Dione se di cio. MaM a ben

n. s.

m. a.

115쪽

c. I s.

hen pol rebbe dubitarsi , se soli fossiero i Giuorhi data Nerone isti tuiti , che Giovanili si appellassero, polchetro vo prim ieramente , ne Commenti di Beroaldo a Suetonio: Videntur Disse pro state Iuvenum insistiti Iudi Iuvenales , styeus olim Plueti pro libertate Plebis facti ,

vel quia a Iuvenuus eHebrabantur. Nero non Dium . Iuvenes , sd Sener o vetulas contra ritum Iuvenalium exhibuis ad Lusis, dat che pol rebbe sorse dedursi che erone si angi Corruit ore , Che institutore de Giuochi Cio vanili, contro l 'aperta testimonianeta di Tacito, edi Dione, che de medeli mi il vogitono aut ore . Che giuo-chi potessero a vervi per si Atta Cagione , cloe per lasanita della Gioventu, stabiliti . non vo negario et Chequesti pol seno quelli che veggiamo Chia mali Gio vanili , da Tacito , da Suetonio, e cla Dione vor rei, Che misi pro vasse , con antiche , C huone autorita , Cioche nonia ne ii Beroaldo, ne to Scaligero, Che nella sua Poetica , da questo non molio si alloniana ca) : ne ii Modisi - , ne ii Muratori O , che in tutio coi Beroaldoli ac rordano. Ma andi amo avanti: IV. Leggo in secondo luogo in Cicerone , CheGiuoelii alia Dea Gio ventu surono celebrati Panno di Roma 357. per voto, Che M. Livio Salinatore ne avea fatio, allo rche presso it Metauro vinse Asdrubale fratellod'Annibale . Gn. Cornelio Lu. Minucio Cos, Ludit 2 ventutis , quos Salinator Senens Praelio voverat: cosi Cicerone Q . Uengono ess accennati, anche da T. Livio se , ove riserisce, la dedicagione, che dei Templo della Gioventia su fati a sedici anni dopo la vittoriadi Salinatore . Aedem Iuventutis in Circo Maximo C. Licinius Lucullus duumvir dedicavit , voverat eam me-eim annis ante M. Livius Cos quo die Asdrubalem exercitumque ejus eecidit, cloe l' anno S r. , hujsi quoq*σdedicaudae eam Ludi Dcti. Uuolsi pero avertire , chequelli diversi sono da quei, ehe mento va: Cicerone po, che quelli Panno 337. , questi P anno 163. furono celebrati . Glire clo Giopenale chirarato su da Cali sola , quel

116쪽

gior no , che egli agglun se a Saturnali , Come raccontra Suetonio ca) nella vita di quelio Principe. Ut laetitiam publicam in perpetuam quoque augeret , adjecit diem a Saturnalibus , Vpellavitque Pupeualem. Se credi amo alBeroaldo su questo ii sello , o l 'ottavo giorno ; ottavo iii molio anche it Dempstero . che segno net suo Calendario, M. Kal. Ian. Iuvenalis dies viii. Suturnalibus a ditur , ut o Iuvenales Ludi. Tutta via it Liplici M son- dato suli' autor ita di Dione ce9, v uole che questo si a ilquinto; comunque la eo se vada, che a me ora non Prein me di e seminar questo punio, polrebbe da tutio Cio aringomentars, che piu sorti di gi uochi Gio vanili fossero presso pii antichi. Io pero dubito, che te accennate autorita seno tali da poter se di esse prender partito, e formar siste mi , Iascerci che altri decida , e stabili a ;quello che par mi di potere non in verisimit mente affer- mare , si e , Che, o non altri gi uochi Gio vanili . stabili, e periodici vi furono, cho quegii isti tuiti da Nerone , o almeno, almeno, che di questi soli puo dirsicon quat he fondata conghi et tura , che ebbero Sodali Ej, e Collegi: in cui furono ammessi gli uomini eguai mente , e te Donne .

V. Or di quelli tre cose rice rear voglion si e Iris primo luogo, in quat anno fossero illi tuiti ; secondaria- mente quat fosse ii motivo di si faita isti iugione, e per ultimo di che natura , e mani era ess fossero. Percioche alia prima si appartiene facit cosa e Io spedir sene . Tacito riporta Pisti iugione de ' Giosaniti ali' anno cli Roma 8ι 2. , delia nostra Era volgare 39. mi Consolato di C. Vi pilano Aproniano , e L. Fontejo Capitone . A tal an- DO. par che gli noti anche Dione pariandone dopo averri ferita la morte di Agrippina, che successe appunto neb31 2. Shaglia certamen te it Pagi , allo rche d, par-lando det Consolato di Nerone Panno Sio . vittae CheTaCito metia ne i seguente P Illi iugione de ' Gio vanili ;videtur sumptus, ii Consolato II. a Neroue ob primam Barbam anno aetatis xx. exacto, quo eam Caligula, ut SoeIonius in ejuι sita e. x. ambor es posuerat, rufam . .

ea in Q svet. V. Galig.

c. avis.

de satura

pari. II. cap. x etiau. In

117쪽

eam ob rem Nero, ut habet Taeitus lib. xiv. An. instituit ludos Iuvenalium voeabulo . quae tamen insitutio non-ni anno sequenti facta , ut ibidem Tacitus docet. Sba-glia dico po iche Tacito , net Sil . non fa de' Gitiochi Gispanili parota at cuna ; ma uia altro abba glio ha qui pre-so ii dotio Cronologo , ponendo nel an. 8lo. la reCisione delia barba Neroniana , che satia dopo la morte di Agrippina . Come riserisce Suetonio, seguito da Dione, non pote essere fati a prima det 8ia. , in cui Agrippinafuuccisa, come lio gia derio. Corresse perti se stello it Pagi nella Critica Baroniana al an. di Roma gio, gla, di Critio 3 , e 39. moilrando, che in quessultimo Nerone si recise per la prima volt a la barba, e nello stelIoi nil it ut i Giosanies, otii mamente perCio, che riguardat'Fpoca di questi due fatii ; non cosi per mio avulso , neti 'assegnare la cagione per Cui i Giuochi sudetii furono instituiti , che e cio appunt O , che io anda va in s

UI. Pretende it Pagi, che Nerone aliora i Gisv niti illi tuisse che si recise la prima volt a la barba, gior no presto i Romani solenne, e stitivo . L'opinione delcritico Baroniano viene appoggiata suli autorita di Dione che a cosi scri ve : Pos haee celebradit festa ali rius generis, quae dicamur Puveualia , ea propter barbam ejus, quae tum Arimum rosa fuerat, facta sunt , euius pilos in ubaeram auream eo ectos Iovi Capitolinoeonsecravit It Lipsio , ii Rosino , ii Muratori , ed altri molli, si sono arresi ali' autor ita di quelio Storico, io pero, non set arrender mi; Osservo in primo luogo , che Suetonio Puno, e Paltro de' due fatii raccontando. et asscura che la harba det Gio vane Principe la recisa in uia Gimnico , che quelii celebrava ne' Septi b)e Gymnieo quod in Septis edebat inter Buthasiae apparaturi barbam primam stinuit , conduam tu auream pyxidem , O pretiosissimis Margaritis adornatam CVitolio consecra-

ci , fu la prima volt a recisa l' augusta barba per testi

118쪽

monian Za di Suetonio , e va malamente errato it Muratori che a) cito a suo favore quelio Scrittore . Viiol Mur. p. 62o. pero dii inglierli , questo Gimnico, da quello che su parte de' Quinquennali da Nerone pari mente illi tuiti: Iu-st uit 2uinquennale certamen , dire Suetonio ch pri- usvet. l. e. inus omnisin Romae more Graeco triplex Musicum , Gymnicum , Equeste , quod appellavis Neronia Oe. v uoldico distinguerit , pol Che qtiella initi iugione Cadde net 1 v. Consolato di Nerone Cloe Panno di Roma Si 3 , CO- me se ri ve Tacito : Nerone I C. , in Cornelio Costo Cos uinquennale ludricum Romae insitutum ad morem Graeci cenominis r Or Nerone nato it piu tardi Pan. 79O.di Roma, e 37 det Era volgare , Contava nes 813. Panno a 3. di sua ela, ed avea passato cllan anno almeno iltermine prefisso alla Gio ventu Romana , per raderii laprima barba , che su secondo te varie opinioni , o ilventune limo , o ii vent elimoseCondo non ancor compi-to , termine da Cui non sappi amo , che Nerone li discostasse . Os serio in secondo luogo. che Tacito dat Pagi falsamente citato in suo favore a luit 'altro motivo attribui sce Piltiiugione de ' Gio vanili , che alla harba di Nerone la prima volt a recisa. Permetieremi che io quidi hel nuovo vi riporti te parole di queli autore riserite di sopra, prendendone uia poco piu clx alto ii comin-ciamento: Vetus illi, Cloe a Nerone, cura erat, currieulo quadrigarum insessere; nee minus foedum y diuin

cithara Lisionum in more canere, eum coenaret . . . Necia in Asi poterat , eum Senecae . ct Burrho visum ne

virumque pervinceret , alterum concedere, cloe te corade' Coc Ch i .... Caeterum evulgatus studor , uou uestietatem , ut rebantur sed incitamentiam attulit , ratusque dedecus

amoliri , s plurei foedasset, nobilium familiarum posterora gestase venales in scenam deduxit . . . Ne Iamen adhuc publico Theatro dehonestaretur instituit Iudos Iuvenalium vocabulo. in quos postri data nomina, non uobilitas euAquam , aut scit honores impedimento fuit, quom ius Graeci , latinique biWrionis artem exerceret. 2uin foewiuae cte. Or qui parecchi e cose venite voi meco osservando. Primi

119쪽

mieramente la s frenata passione di Nerone per te eor-

se de Cocchi, e per gli scenici canti; indi te diligen-ge , e te missi re de 'due ministri, SeneCa, e Burro per raffrenare , e rite uere l' impeto det Gio vine principerin appresto lo scuoier si che fa Nerone d alla cos toro sugge2gione, e non solo get tarsi in braccio a scenici ci vertimenti, ma Voler altri, in eio Compagni, e se gua- ei di final mente l' isti tui re che ei fece dei Gispanili perguardare ancora , qualche missura , e non impegnarii s Lai elata mente alia publicita dei Commura Teatro : ne tamen adhue publico Theatro dehones aretur instituit Ludos I venallam vocabulo e La passione dunque di Nerone , pe' piuot hi Scenici , e it riguardo di non dissonorarii in unpublico Teatro, quella, e non altra, si fu i 'origine, ela capione deli' instituir si i Gio uili, a quaeli l ei a dei Principe, e delia maggior parte de 'Compagni arrollativi die it nome, comes he altri di piu avvan rata ei a visossero ammessi , e traiii anche a forZa , Cioc Che proba hil mente , non ebbe Piu luogo , do po Nerone , e di Gio vani sol tanto , sorma ronii quelli Sodaliaj, ne ' suismue ii anni. VII. L' ultima delle tre cose da me pro poste e , di quat natura e mani era fossero questi giuoehi . Ut fachi prete se, che soli ero come quei che Troia si dissero , ma in questo ben si appo se Giulio Scaligero σ) , che gli assermo da Trojani divers . Giusto Liptio glivolle Scenici a tempi della prima loro istit palone: Neronis aevo , ct instituto Sceniet; Cio m mi fel tamen te amparisce da Tacito , si nei luogo da me poC'angi rechto ; si in quest 'altro μγ, riserito da Lipsio : Acriore in dies cupidine Nero agitabatur promiscuas scenas ' quentandi , uam adhuc per Domos, aut hortos cecinerat Ps- venalibus Ludis: don de impariamo, che non solo i Gio- vanili furono Semiet , im di piu ancora Che furon Privati, cesebrandosi ne i Palaeteto di Nerone e ne stoisi ardini, o in altri di particolari personaggi. Dali' essere stati questi gi uochi Privrai argo menta rono alCuni sche una cosa stella fossero ne' tempi posteriori a Ner

ne s

120쪽

ne , con quei che gl' Imperatori celebra vano alle C tende di Gennajor mansit nomen Ludorum, dice Lipsio ca), posteriori cevo , ct Imperatores quos in Palatis Ludos dabant , Kalendis novi anni . . . 'umenalia videntur appellasse , ais exemplo hoc Neronis. Sidonius γλ

Ianas forte fuas bifrons Kalendas mendas referebaς ad Curules. Mor es Caesaribus die bis uno , Privatos vocitant, parare Ludos. Tune coetus Iuvenam sed Aulieorum Elaei Simulacra torva campi Exercet spatiantibus quadrigis Et addit post deferiptionem Curtilium Ludorum v. qas. Iam vero Iuvenalibus peractis. ω videantar ii Ludi senteum tune quidem nihil habui H cte. Ma non cori facilinente io mi rendero alla coinstoro opinione. Diversia, e diltinta cosa furono a mim iudietio i Giuochi Gio vanili da que i. tale alle Calene di Gennajo celebravansii dagii Imperatori et e moliomeno Credero , che in quel Poema Sidonio vi abbia deseritii i Cio vanili , come dopo it Lipsio ha preteso anche ii Muratori se . Ludos hosce Iuveniles non HI Μur. l. c. fide describit Sidonius de laudibus Narbonae. Errore notato gia dat dotio Sirmondo Q , che spiegando 'vel firmonae not.

jam vero 'uvenalibus peractis , per et a gio vanile , GiCe d μις- dot tamen te : Iuvenili aetate- Plane euod sequitur'. quem te praebueris sequente in aevo estis hane Iuterpretationem confirmat , doctissimorumque virorum errorem redarguis,

qui Iuvenales Ludos hoc loco suspieati fiant. Cum meminisse praeterea debuerint, Iuvenalia diversi a Cireresbur generis ludor fuisse . Iuvenalia ergo Sidonio dicuntur Iuvenuia , itisenilis aetatis sudia , utramque enim promi sue scribebant antiquarii. bu questa falsa idea, che Sidonio partasse de' Giuo-N chi

SEARCH

MENU NAVIGATION