Gasparis Aloysii Oderici Genuensis ...Dissertationes et adnotationes in aliquot ineditas veterum inscriptiones et numismata. Accedunt inscriptiones et monumenta quae extant in bibliotheca monachorum Camaldulensium S. Gregorii in Monte Coelio explicat

발행: 1765년

분량: 475페이지

출처: archive.org

분류: 로마

91쪽

n. s.

alcuna ne eressero, ii luogo abbiano addit talo, ove ems raguria vano, o per dir meglio, la contrada, e ii sito presso cui, tene vano loro adunanae . Imperci chevoi ben sapete , che l' uso di additare nelle I rigioniti luogo di sua di mora , costumanga, che degli Artesci, e di si fatia gente fit propria, non Q gia un ornamen to , con Cui volessero te Lapide loro eret te abelli re , ma sbbene una quasi indispensabile necessita , di scan- Eare I'equi voco, e losbaglio , Che prio age uot mente prendersi , ove parecchi stano, che una medelima arte Professino e in varii luoghi , e quartieri della Citia , faceiano dimora. Quindi a non lasciar dubbioso , chi coloro fossero, da quali alcun pubblico monumento veni-va eretto, e quello a' quali it Monumento si erge va, sanecessario notare ii sito , e ii quartiere di loro abita-zione, per cui Ogni confusione si togii esse. Ordi si fat-ta avertenZa , aveano egi ino bisogno questi Erarii, i quis It , ne in ptu corpi esser doueano divisi , e a Cagione dei publico loro implego ben noti, e Cono tuti saran no stati t No certamente , seppure alcuna Cosa io veg-go. Quindi costoro fra amente e lusi dalla nostra Iscri-gione, quando la legione che Aerarior legge in Lampridio mitener si voglia, vieppiu mi consermo, che inostri Erari non altri sieno, che i La voratori ed arte fici det rame, e dei brongo , come ho gia di sopra accennato, ii Cui Collegio trovo rammentato in una Gru-

. . Roscio pari mente Erario. Due altri Erari trovo neli Florentine I strigioni dei Gori ce , piu altri ve ne saranno di cui non vis ire in Cerra. V. Ma a rendervi aneor piu certo , Che arteschsiano i nostri Erari, e deli' antichissimo Collegio data Numa istituito , mi varro della ragione istessa per cuidalia nostra I rigione ho riget lato i supposti Eror, di Severta Nessantro . Io trovo dunque e leggo, che gli

92쪽

Eriri, che a Sabino la lapide innat garono , abita vanoasanti a Pulsiclare , cost io leggo clueti' A. Pulvinar, come appunto ita scritto in una Istrigione di certo Giu- Iio Epaphra , che riser iro in appressio , allo rche dei Pu vinare mi faro a discorrere . Or che degli Artefici, enegogianti, costum anga lasse , di porro unito a' loro n mi, quello ait resi dei luogo ove ess abita vano, vel' hopoc anai accennato, e per uoi medesimo lo avrete n

lato, ed avvertito: In negotiatorum o ficum elogiis, dice ii Re inesto a , obtinuit, ut loca habitationis, eorum Ismul eum nominibus stouerentur , ne sol tanto neglielog j o Lapidarie memorie, vedesi Cio Costumato, mat' usa rono anch ess gli Scritiori ; cosi A. Binium Camponem de via Latina, nomina Cicerone neti 'Oragione a favor di Cluentio , e Licinium Popam de Cires Mox Mo nella Miloniana. Α tanti est inpi che di si fatia uia

Ea s' incont ano, quello aggiunger cred'io voi potete, ehe vi mandat i anno scorso in una Iscrigione da me

copiata , nella Villa Pilucchi in saccia appunto alta Porta Pinciana

NOSTI ADAPHINI DIS . LCLEOPATRA ORNATRIX . DE VICO

Sospetto mi nacque sn d'aliora , che ii nome della stra-da rimasto sosse nello Scalpello det Quadratario, polchela Lapida e sana, e inti era - A questo un altro e sempio tratio dat Museo Rircheriano voglio unire, non per clar- vi una inedita I scri gione mentre da par chi illustri, evalorosi antiquari ella e stata liam pata μ), ma bensi per dirui uir mio sentimento sulla spiegagione , che ha clata ii Muratori ait 'ultima parota della IV. Linea. Dicedunque la I scrigione 2

93쪽

or gragiosa interpretazione die it Muratori aIla parola VCLARI non saprei dire se tuita di suo Conio, ci daalcun altro nolemiata . UCLARI, ides Viri Garissimi. Che a que' tempi , come a' di nostri veggiamo adive-nuto, anche la basia gente, e plebea Cottumasse usare , te fregi ars co'piu onore voli , e illuit ri titoli, e non altro , che a grandissimi personaggi douuti, io nol credero, cosi di leggieri, ma quando ben anche cio fosse, stentera it Muratori, a recarmi esemplo, ove uomi-glianti titoli di onore siano dati loro ne publici Monuia menti , che alla publica vilia esser doueano e spolii Z Ioson persuaso, che se ii nostro Giumba panierato, s a vinvivalle di farsi incidere in una pubbliCa Lapida con illi toto di EeeHIenza, it menci che avveni r glie Ne potes se , sarebbe di perdere l.i speia della Lapida, e veder si questa stritolata in mille pegat per ordine dei publieo magistrato . Chi v uol mai persuaderit , Che a un uomodi basia nascita, quat fu Crisone, liasi dato it titolo dicitari mo, litoto che per quanto io m abbia Cercato, non m e venuto Atto di vederio Conserito, se non se a nobili , e comicui personaggi - Angi ho io trovato presso Lampridio , che a tempi deli' Imperatore Ales.sandro, ne pur I'ebbero i Presetti dei Pretorio , coinme che grandissimi essi iussero neli' Impero . Quindi

94쪽

bramoso qtiel Principe , che essi ne godessero , creo Senatori i Presetti dei Pretorio , pol che de' Senatoriera proprio quel tit olo : Praefectit Praetorio suis Seu

toriam addidit dignitatem , ut Viri Clari mi, θ' essento dieerentur , quod antea vel raro fuerat , vel omuinotion fuerat ca). A schiarimento pertant O di quesia Ostu' taὶLaωνr. vitira voce, vuolsi primi eramente supporre , Che sbaglio, Alax. p. 347

v ha nella Lapida, o sa questo , di chi l 'Istrigione compose, o di chi la incise , che a giudicarne eat Originale da me piu volt e vedulo, felice non fit graia fat-to ne i suo scalpello. Quindl per fare at marmo la minor violenga, che si a possibile , Come ragione v uole , che sacciali , io conget turo , Che la seconda di quelle lettere, non una C, ma libbene un' E esser debba , di quelle che Lunate si dissero, s suggitane a 'inCisore la pic- cola linea traversa, che queste due lettere tra loro distingue , sui sta troppo facile ad accadere, e di cui e sempi, rinvengosene aci ogni tratio, anche nelle mi gliori Lapide . Col favore di tal Conget tura , e cor regione leg-ger noi porrebbemo VCLARI , e in questo Critone ri-

conoscere non solo uno Scultore , o incisore , ma unCelario ait rest, impi ego di cui piu che a libri , do ver- sene alta Lapide la notigia, fu gia opinione det Salm so . Io pero ameret anche meelio legger VELABRI , Che at marmo gran violenga non s farebbe , unendo la B. ait 'A. VCLBRI ), come in attre Lapide vede si Costi malo. Con Cio. verrebbe qui notato, secondo it costume, it Luogo, ove avea sua hollega il nostro Critone inta gliatore d' anelli se crediam at Salmasio sM , qui gem Na Ia soli,

mas ire annulis scalpit, is latine cavator , ct Scalptor non p caelator dicitur . . . de his quae adsignandum cavantur ,

fuistiura stropriὸ , ut diceretur usus obtinuit, lices orng :ne , ae riniscatione idem A t quod Sculptura . Ma daque ita delicate2ga per cosi clire , e proprieta di termini, non i mediocri autori sollanto, e ii volgo rogeto , e ignorante si dispensarono fovente, ma i grandissimi uomini ancora i quali uarono Scalptores in luogo di Coe. Iacores , e Confusero, i τπευτα ι, con i τορνευ rata , distinte

95쪽

v. 38.

stin te cose , e diverse astat, i Ome a v verti lo stera Saliamasio, che di si satia liberta, reca inprova la deseri-gione de' due Bicchi eri di Menalca lavoro di Alcimedonte, presso di Virgilio σ) . Lenta quibus torno facili super addita sitis Dissust hedera vestit pallente Corymbos.

Lo Scalpello, e non it torno vuOlsi adoperare per soria mare sill legno ed attre si fati e materie incapaci di son-dersi , viti, ellere, e grappoti . Comunque pero ita diquelle mi e Conghiet ture , io son ben lontano , dat ren-oermi a quella det Fabretti, che contro i autorita delis

Ia Lapida, leggendo VILARI, strive iri: Ipsorum UActimarum pelles deglabra se hune Critonium Ruto , Ut lor ex iii Seoi Ue humanisque usi bus aceomodet e , ut 8 Ledum prope eamdem insulam A faciuhi, qui Uaee nari ,

O. Conciapelli vulgo dicuntur . Se la voi e Scalfltor usarsi possa, net senso, dat Fabretii preteso lascio , che altri ne giudicii ino, io dubito, e forse non senga fondamento , che recar di Cio non si posta aut revole esse pio. Ma rime tiam i in istrada donde la catti va sple-gagione dei Muratori avea tollo, e passamo a vede re cosa, e doue lasse ii Pulvinare avanti it quale abi- et arono vn tempo i noliri Erari . A risparmiarvi pero lanoja di piu leggere , e a me la fatica di piu scri vere, Fato di questo ii sorgetto d'un altra Dulertagioncella pel venturo ordinario. Intanto io sono, e dicomi

96쪽

DISSERTATIONE IV.

IMA I SCRIZIONE

ME DESIMO.

EL Pulvinare , di cui prendo a par- larvi , consor me nella passata mi a Dinsertagione vi promisi, cerchero tria primo luogo in quat parte det Pantica Roma fosse sit uato , quindi quat fabrica lasse egit mai , t 'uso, e la Ca-gione dei coxi nominarsi . Prima pero , Che io entri a partare delle darne divisate cose , fa di mestiere , Che voi meco Conveniat e , non voler si qui intendere per Pulvinare , quello, che Servio chlamo ca) ' Lectulus , serni qui in , se .in Geor Temptii consueverat pleri ue , e da Acrone vecchio ' ' Sy Commentatore d Oragio fu det to Tabulatum, in quo bant numina , ut altiora viderentur 99 . Di quelli non mo ολι aditiun solo , tria hensi pare Chi ve ne a Veva per Roma , quindi a render conto ii luogo di sua abit agione inutile saria stato, Paver qui pollo sol tanto Aute Pulvinar . se net tempo stesio , non individua vasi di chi egit sosse, se di Giove , o di Minerva , o di colat altra Deita , delle tante che lo avevano. Ιl Pulvinare dunque diciti nella Istrietione di Sabino favellasi , tuti altra coci Κ esse r

97쪽

esser douea , e si per se nota, e cono iuta , che noris potesse consondere con quelli , che Pulvinaria De ruis si addi manda vano . Or di questo cerco primi eramente ove sosse. I. A trarmi facit mente d' impaccio un' I rigione mi s presenta opportuna mente, ehe la precisa situ azio

ne det Pulvinare mi addita . Si e questa P Istrigione di Giulis , di cui vi pariat nella passata Dissertagione sa) ,

C. IULIUS. EPAPHRAci POMAR . . . DE CIRCO MAXIMO ANTE

PULVINAR SIBI. ET VENULEIAE. GN. CN. L. HELLENAE. CONIUGI. SUAE

effer non potea oriolano I Hominem ingenuum , ae trium uominum hortum

fodere, cuique, praeter vonium. inconveniens videbitur b . Senaa stat qui a ricordare que' tempi deseritii da ovidio ce cum colerent . pri Di studiose agros

Et faceret Patrio rure senator opus Et eamret fasces a curvo Consul aratra Nee erimen daras esset habere mauus.

Non veggo, che ii nolim Giulio Epari avvantaggi di molis la sua eondietione col passare da oriolano a Fruttaiolo ; nε credo. che dati' averegii tre nomi vant aggiosa idea di sua prosapia debba im mantinente formarsi. Cia sarebbe stato. bucino a tempi della Republiea; ma solio gli Imperatori, questa ossier aetione non ha piu luogo. Prose fori di vilissime arti incontransi con tre nomi. Sex. cassidius PMIax Malia leg- ga

98쪽

Loco vi dunque ii Pulvinare sit uato at Circo Massimo; eche quivi in fatii fosse esser dee Dor dogni dubbio , dache to abbiamo elii ara mente ne ita celebre Iscrigione di Anci ra presso it Grutero, che fiat 'opere di Augusto anno vera ancora Palainar ad Cireum Maximum . A cio argiunge te Pautor ita di Suetonio , che di questo Pu vivare si replicata men Zione , t una nella vita di Augi sto ca) , ove impariamo , Che questo Principe dat Pulvinare era talora spetiatore de Giuo hi Circensi r Cim censes spectabat interdum e Pulvinari, o quidem eum . Conjuge , in Liberis ; l 'altra nella vita di Claudio b) , ove una let tela riportas di Augusto a Livia sua moglie, in cui di Claudio pariando te dice e vectare eum Cimeenses ex Pulvinari non piae ei: Con Cio sembra, che decisa rimangas la questione , ed io libero sia a passar ol-tre. Se non che alnon vedere in questa I rigion nostra, come in quella di vafra , nominato it Circo, sospetiar potrebbe taliano, se vera mente di quello in essa ra-gionili : e cio tanto piti verisimit mente , che un' altro Fulvinare ci viene additato da Quintiliano ce): Interim G ρuoque , ut in Pulvinari Solis, qui eolitur juxta aedem Luirini, Veiseret , vel Vesperuginem aecepimus. or Cio supposto vuolii di quelli pure CerCare ove fosse. Presso it Templo di Quirino , dice Quintiliano. Ma quale nonun solo templo ebbe Romolo ualla superstigione de 'suoi Romani a sui dedicato . Tre contan sene almeno , de' quali Puno sul Quirinale colit ove it Monte iurasta alia Valle deita antica mente di Quirino, quella in cui e di presente la Chi ea di S. Uitale , secondo che strissero il

go in Muratori ca); tra un oriolano. e un Mulattiere non vi e mi unast gran differeneta, ehe t una prosessione debba rigua arsi detralita pistonore Vole, e da non vergo arsene un uomo di ire nomi. Aggiungasi. che it Greeo nome di Epasta ce lo dic hiara bastante mente, di origine forestiera, e di raraa libertina. M Sen. . Aug. ιὶ M. v. Claud.

cap. asa

c. p. Is

99쪽

cap.

1 ε Iove augustorem Templo in lassus honorem exstructo Soeris rati anniversariis eoia jussit . In secondo luogo topongo quelio , di Cui se voto ii Dittatore Papirio , eche ii Console L. Papirio di tui figli uolo dedico poscia

Livio b9, e Plinio co . Il Martiani lo volle alle radici det Palatino, presso it Lupercale ; it Donati ait 'op- potio , ii pose nella Via Sacra , vicino alla Chiesa de'SS. Cosmo, e Damiano d . Da tuiti e due si scolla il

ardini, e stima Che t 'antico Templo da Numa fabricam to , o gia per vec hieZZa Cadiit , o at Cadere vicino, in ptu ampla, e maei losa forma restituito lasse dat Conia sole Papirio, Onde un Templo solo fosse quello di N ma , e di Papirio , opinione a mi O Credere stra vaganie, di cui ne Ovidio, ne T. Livio, ne Plinio, ne Plutarco ci danno alCuno indigio . II tergo de' Ten pj di Romolo e quello, ebe sabbrico Augusto regi lirato tra leopere di lui , net Iscrizione Anci rana , e rammentat Odallo Storico Dione se). Questo e Certa mente quello, che Uittore post nella Settima regione tra it nuovo Templo della Fortuna, e la Capella di Sango , nuovo chiam indolo a distina ione degli altri due: Temptam novum Iu rini: Se non m 'inganno fu vicino allia s, deita Pila

Tibistius, alle Botteghe dei Minio, e at Circo di Flora , e di esὶ favellano Margiale, e Vitruvio f) . Unaltro Templo si visole da alcuni presso la porta Quirinale diverso da quelio , che signoreggia va Ia Ualle dei me- desimo nome, di cui abbiam poc 'angi partaro. LuisAnalis Porta , cosi Paolo abbreviatore di Festo. dicto sise quod ea in Collem Luirinalem Dur , spe quod proxime eam es Luirini Sacellum. Ιl Donati , e se non erro anche it Martiani renderonsi a qitella autorita; Hoe intelligit , dice it Donati , Martialis cui extra moenia propinquum Templo Iuirini Suburbanum erat Numam Dianasius hujus Templi conditorem Deit: pol re he pero facit meme rispondersi , che Marziale intest di

100쪽

quello di Ausuilo ; e t be la Porta amica mente era in tal sito, che it Templo di Quirino imminente alla Ual le , potea dirsi a lei vicino, e darie ii nome, principal- mente, in que' primi tempi, in Cui it Colle non erasi copioso di fabbriche, come lo fu in appresso . Ma po-co a me importa, Che presso la Porta Quirinale, sosse unSacello di Quirino , Cloe uia pic colo tuo go dedicato a Romolo, se condo la splegadione, che di questa voce die C. Trebagio presso Gellio co) : Sacellum es Iocus parvus Deo dieatus ; Che olire t 'effer pi Colo , era anchesen et a tetto , se credi amo a Festo : Sacella . . . . Diis saeratata sine tecto . It Pulvinare det Sole , che e cio , di cui vado in traccia , non do vel te essere Certa mente

presso la Porta Quirinale, equa lora ad at uno de 'Tenlapj di Quirino debba esso attribuir si , non ando sorsi lungi dat vero ii Nardini , che itimo esIere stato presso it Templo fabbricato da Papirio, Comeche andasse egit errato per mio avulso , net siluar questo ne i Quirinale . Noi sippi amo per te itinioni anga di Fabio Vestale antico Scritiore, riserito cla Plinio cb , Che allor quando Papirio dedit o it suo vi posse un Orologio a diole : Princeps Romanis Solarium Horologium satusfe ante xl. annos quam eum PFrrbo bellatum es, ad Aedem Iuirini L. Papirius Cursor, euin eamdem dedicaret a Patre suo votam a Fabio Vesuli proditur , eost Plinio . Quindi sospetia ii Nardini, che a quello Solare Oroingio at cuna fabbrica fosse aggiunta, o in te con nome di Pulvinare, o eon Pulvinare , Cloe con Logo da porre Cusino, come altri siega. Ma io non so entrare ne 'coslui pensa menti; e se diruidebbo quel che io ne penso, non sono alieno dat Cred re , che it Pulvinare per Quintiliano addit taloci , e diciti ni una altra testimoni anga , ch'io sappia , abbi amoneli' antichita , non altro si a , che it Templo stella dei Sole. Che questa voce Pulvinar sitas adoperata talora a significare uia Tempto , Servio da me sui bel principio citato , Ce ne fa indubitata testimonian a seo . Pulvinaria stro te lis ponimus , cum snt proprie lectuli sterni qui in Te Iis euen everant plerisque : u in colat senso averta usata orae io, ove diste H : Nunc

SEARCH

MENU NAVIGATION