Sopra Dante Allighieri : discorso

발행: 1865년

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ulcunn spoctu sottostvnno, in vitri tempi sim uolono por la diversa mistum dogii olementi :o pochissimi sono quelli cho giunxnno allutiaturale o specifica loro vita, per cosi dire, siccomu usseritin Aristotelis, te cui parolo nul

condo Delia Generarione e comtrione Sotio queste: α δε um obitus et ortus naturatis ues qualibus temporis momentis continentur, redo lumen plerumqve usurenit ut animalia prini, pler inretuam elementorem concrctionem bre-n riore occidunt tempore, cum euiri metierias inaequalis, et non ubiqste rudem substernuturis nocesse est ortus etiam rerum tuaequales es e,s atque alios maturius, alios turdiua ei. o nelitudo adunque che Ossendo certo e detorminato it tormino della specio per mione dolia di terminata ait αδ quantita e qualit lidoli' umido suo e per il certo numero dui girumenti solari : od ait' incontro incorta e variata vita degi' individui, o per tu diversita dolio loro temperatum o per molis altro cligioninppresso, dello quali parte ho narrato, pitrione trapasso via con si longio, conchiudo, dico, cho it Poeta giudietiosamento abbia dotio dinostru vita, o non di mire vita. Ma qui bisognanu vertire che la voco vita in diverso guiso si

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prendi , p r cid che Orn s' intende per I unimii, o spuciat mente appresso Platone, it quale di munda prima vita in ragii novolo, o F condit vita la sonsitiva, como si is dotio nel principiodi questo discorso, orri si prondo per quella operuetione, μ' ulla sit viviscundo it corpo, ilche d pili proprio significato suo, che tuiti glinitri non sono : ora si pigi in per in usuram ela maniora dol vivom, od in potui sentimento

h presa dat filogoso nol primo libro doli'Eti

quando dico: α Quapropter et deditum roDpmn tibus ritum amulit: tres enim x tint via maev quae praecelirent, ea quae nunc dicta est. Hs cirilis, et contemplatira tertia. v Vita linul- moti te viene intesa Itur il como degli nnni, dulquale sono mi furate tuite quelle coge che nutrimento ed nugumento ricevono, ω in inmache propriamente si dicon vivoro come lopiante e gli unimali : in cotale signis longionula piglib Giobbo quundo disse: a Militia estv rita hominis, v e S. GincomO nulla Sua cu-nonica: et Quae est enim ritu reginet 2 rupor v quidem est, qui ad exiguum tempus apparet, s et deinde erauescit: s tib altrimenti tu in tonduit Poeta n0l presente tuom; ma saccinmoci ni- quanto innanai. z gue ii tostu : ini ritro, at in

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di quenti errori, nulla solun d i quali cera pori' addit tro iutriento, por cili clic t una o l attra positione se gli puli region volniente nec molare. Ma esie diremo noi d'ut torno ii questa solva oscum Io per nata se net presente tuo sono si migii ante n colui cho si ritroxi a punio in una selun grundissima, che volendo dollelogian speZZaro, quinci quindi vox nilosi dagran numero d'ntheri circondato, standosi tutio sospeso, non sa da quillo d' ossi dubita su-ro incomincinnaculo : δε vito, si prolando o Hcopioso h il trutinio dolia mutoria cho nulpensarvi solo l)nnima nostra rimano tuita consum : di qui in Mosis inpientissimo tragii Ebrei sotto mistorioso velame nitam rato regiono: di questa Mercurio Trimmogisto, Pita rii, Platone cd Aristotele nsmi prosondamento trutinrotio : di quosla Plotino, dam-blico, Proclo, Culcidio e tuiti gli altri platonici

serissem iussi infinite: di questu tuiti i

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pili sunt si Greci o Latini peripatetici parte

nando instente i diversi pareri di eotanti uim mini vulo si, con queli ordiuo che pili mi

parem convenevole, tentoro ultrovo Per mag-gior satissaetione di Vostra Signoria Illustrosariae uti bello, inlicro e copioso discorso. Die nil unque per ora, pussundi mone via legnior- mente e che ricercando Platone divin filo soin quel suo marii vigiloso dialogo dei Zimeo ivori e reali principi deli' universo, disso choorano tro, clod Dio, idea E mutoria : onde nolnumero nou h punio da Aristolole discordante :egii paro liene cho in quanto ulla natura di si principi non poco i' uno dati altro divomosia: conci stachh Aristotele, ricercando te pr pinquo capioni delle coge naturali, non vivitiae Dio Pur agente, ma la forma particolam sensibilo, tali animetis in cngione Psemplare, la quale egii danna e risuta, o sorso controrugione quasi per tutis it como dulla sua filososa; ma in voce sua pono in privinione, alunniando n torto ii mnestro, che non lynve se intem, la quat calviania quanto si a stata

indegna di quel graia filowso, Fit oppono e

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Simplicio neutissimi common tutori ed uomini sincurissimi lo dimosimno npertamente nullulom postgione scisim it primo litim dei tantumle udito. Oro, quanturaque colosti somnii flo- soli non Qui ordino putato Des due preduiti principi, pure net terim, ci- nella muteria, sonoqunsi di uno stesso parere : percii chli uini, duo die no est' olla b l universale si gesto dolia genormione e corrugione, o che per cibnon obho illi uia 10mporale incolui ne iumento :clio per propria nutum d di quulsi votis formapri niti, o che in nitro l'ossere suo non consisto, sitivo clio in pura Iretoneta : li h bcia veroesie Dd nneo d' intorno n questo principio pure che tra loro vi si a compita union , por id chematone sot motio la prima mitterin, non solo ullo corrui tibili in elementari, uia alle celestiod intelloituali formo ultrose, purondo comgiusta cliu nulla manium ebo iutii i tro mondi elementum, celeste ed intelletiunte, hanno unpndre comune, it qualo h Dio, post ut innon neoru una comune uindro, tu quale Alvungi tirone nul libro Dei Ioute della ritu ussorma ossore ii Caos. It clie, Iter opinione dolia mn

gior parte dei peripatetici, o lontano statio dulla monio di Aristotele: ii quale si di parere

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ita clello generabili o corrui tibili forme non toechi ii cerchio delin Luna, come che siu Cr denta di alcuni, cho se egii vuole che dat in prima cu*iono in suori, in quale d purissimo os inplicissimo nito, te nitro cose tutio sieno composio o di muterin e forma, o di potenga odnito, egii piutiusto in Prole che in opinione dat suo milestro discordi; ma questa se purachi mora, o dulla mente dei filosola lontunissima : lier cid cho uel nono libro dolia Metnfisi an pertamento dico, Dello coso sompiterne noti Merui poteno ulcuna, soggiunge Αve ouel commento xvra, cti' filii si stu solamente inquelle cho nila generagi One sottoposte sono ;ma comunque si Sin, e che clio Habbia tenuioAristotelo, cosa coria h cho la sentcum pluti

nica non d punio disserente da quella di Motin il quale dicendo : a In principio crearia Deus

v coelum et terrum, M per ciolo intonde, Rocon

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du' Latini S ra, e pio sorso per una CPPin Sinmigliatam o proporsone : perci chse si comotu uti bosco si ritrova graia numero d' alberi in quantilado o qualitude divorsi, eos pari- monte la copiosa turba dolio varie e molio passioni ha nolla muteria tu sue radici sermate,

nugi puro tutia in immonsa moltitudine dei milli dulla materia prima duri via, come da quellache resondo di natum propria di quulsivontia sortian privata se diit sommo Bono cho la prima forma h lontunissima, o sen tuiti gli orati imperseitissima, o di Ogni male eligione : ove nonvorret ili io che nicvno sinistramento intc prei in il mio detio, quasi che io tono clieni cunn cosa mula possa da Dio derivare, it cheporo h lonianissimo dui mi a parum: pereloccbhmi ricorda aver letis nolle sacro lettere : e Et v ridit Deus erat cla guste fecerat, et ecce erunt v ralde bona: v od appresso Plutone illi δε net Timeo : a Dicamus igitur quam ob esturam ille v rerum auctor generationem, et hoc unirersum B constituit: bonus erat, hon res autem n rellan unquam aliqua de re itiridia fungitur: eryon cum litor ab eo alienissimus esses omitia sibi.

v quantum seri poteravi. εimillima seri r γ Dit: v e poco pili sotto: κ Duque cum rellet

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μ μιρο bona omnia fore. nihil rero quod Λαμ tura pateretur mulum, quicquid erat, quod in is cernendi sensum cudere posset, uoumpsit. v non tranquillum et quietum, sed temerae v v talunt, et itans, idque eae tuor litium iactav tione redoeil in orditi m r hoc enim iudicabat

s erae praestantires, tua autem neque erat, ue-

η que est, quicquam viri pulcherrimum furere. η eum qrei est optimus: n o quantunque nitro dicit lo stesso Platone: a Maga cae aut*rea va- η tum proreniunt, D clod, mino intendo Plotino, dalla materia : tuita via questo non ussolu- inmotito, Irin per necidente nuvione: ci Oh in iunnio essa materia contione in Q la priva-gione delle forme tutio, in quale essendo purin med ima non ente, non pud huonii QSsem, tib di bene ale uno cagione, conci siueho thiatu ed ii buono si converreno como e netra sica cnoltu M 'Diea asserina Aristotele, od Pgual monte si stendono: mn chi sa cho queli' uomo ceollentissimo non abbia intem per nntim tin-

tum quella dei primi parenti nostri gunsta oeorrotta per il peccato, da cui ne' posteri do-rivli fulta in grando sed orribile selitera dei

mali : in quale spostgione non sin per nVvoraturnuntia, avendo Platone si satia monte tu obro

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copiosumento dat suo Plotino distosa ili do, oonti riderea da quat radice vonga la turio dolmali : nlla quale opinione pum cho sotioseri vii Aristotcle nol primo libro di ilii FisPa. dicendo

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cho la privatione d rivolta ut danno, ed ut maleficio inchinata, e che la materia non is brutta Per ω, ma I er Recidente. Non dubbo ad unque Sere per modo ni uno ri pruso, ritomando iston do mi sono partito, perchd mi si a venula

dulto dalla prima materia tuiti gli assulti elo passioni, angi pure tutia la schiera deglialtri mali procedere, intendendo io questo nongili semplicemente, ma per accidente RVVenire, cid h in quanto essa materia ulla privagione si sottosta : ondo Pitagora, considerando quanto ulla ne fosso per colat cogione impersulta, ladimandb, come scrive Calcidio, dual illi, essendo it numero binario fra tuiti gli altri numeri impersultissimo, principio di divisione, o, percosi dire, di alterita : ondu ricureando it Ma stro dulle sentcnete, uel Secundo libro, per qualcagione non lasse deito da Moish nulla seconda giornata dolia crumione : et M tidit Deus D quod bonum enet, v sic me egit in tutiol'altro disso, risponde nulla Stessa maniem cheavete intefo : ma non pili d in torno a cib. Persolva ad unque intende it Poetu la prima materia chlamata cosi per una certa Somigi iungaed unalogia, uella quale egit assurina ritr

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