L'architettura generale di Vitruvio ridotta in compendio dal Sig. Perrault dell'Accademia delle scienze di Parigi, ed arricchita di tavole in rame. Opera tradotta dal francese, ed incontrata in questa edizione col testo dell'autore, e col commento di

발행: 1747년

분량: 319페이지

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분류: 미분류

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assai grosse per Fabbriche pesenti evi an- massiccie, si guarniscono dalia parteehit, i. di dentro di pali Iunglii d'Ulivo uti poco abbrustoliti , per farti serviredi Chiavi e d'Ancore : pol chῆ que sto legno in tal mantera preparato non si corrompe giam mai. Erat grande importanZa ancora sodeaeta delle Mura , chetuito si a tirato ben a piombo, e chea pium- i Pila stri , te Colonne, e te Pile sano tal mente sit uate , che ii so-do corri sponda at sodo: pol chε seu'ha qua Iche parte di Muro o qual-che Colonna la quale s' appoggisul falso , egit E impossibile chel'Opera duri iungo tempo. i Di Vi sono ancora due maniere disertificare i Muri , e queste sono allegheririi dei proprio lor peso, sanno O pur d'alleggeri re it peso delia terra maniε-che debbon essi sostentare., ii ita La prima maniera di 'lleggeriresa inque'luoghi ne' quali vi so-μ ' no de vani , come nella parte disopra delle porte o delle finestre,

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ehi a

done i

Questi tali alleggerimenti poG

no essere di due sorte. La prima edi metiere at di sopra dei Listello che sostenta ii Muro sopra ilvano delle porte e delle finestre,due puntelli che polando nella parte inferiore sopi a de' Pilastri s uniscano nella superiore.L'altra mantera ἡ di fare soprai vani , degli Archi a volta conpletre lagitate a guisa di conio e tendenti ad un centro : poichὰ essendo i muri cosi a dati cos meggo di questi tali Alleggerimenti, tu ita Ia muraglia cli' o nella parte di

sotto non declinera punio , re

stando scaricata dat peso della parte che E di sopra : e se Ie avvenisseun qualche diset to col lungo papsare di tempo, ella poti ebbe ristabilirsi senta che sesse bisogno dipuntellare Ia parte di sopra. La Seconda maniera di alietae- rire si E per que' muri che falli sono a sostentamento di terreno; poichεolire alla grosseaeta straordinaria

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DI VITRUVIO. 6sche debbono avere , convien loro fare ancora degli Speroni nelle fronti dalla parte det terreno , tanto di

stanti gli uni dagii altri, quant'o Palterra dei muro e ma debbono essiavere tanto di piede o sia di Scarpaquanta E pure P alte2ga dei muro, in modo che a poco a poco inal gandysi si restringano tanto, chedi sopra sano cosi grossi quanto h grosso it muro detropera chesis. Clie se si gludichi , non esserLib. 6. questi tali Speroni suffcienti, s a 'poggiera ancora it muro che so-stiene it terreno , ad altri Sperinni nella parte di dentro, fatii cinme denti di sega, che veri anno a fare degli angoli sportanti in mori, ed altri rientranti nel sitodov'essi at muro sono congiunti. L'effetio di questi Speroni nonUb.l. E sol tanto di sestentar il terreno colla loro resisteneta, ma d eluderanche la foreta della spinta dei terreno medesimo, separandolo in

pia parti.

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ARCHITETTURA

ARTI COLO QUIN To. De Pavimenti o Terrareti.

Per far quelli che sono a piε

Mur' ne, cli' o lo strumento con cui sibat tono li pali in terra; e dopo a vere steso sopra it molo cosi a Parecchiato una prima incrostatura, deita dagli Antichi laeera di sessi e di rotiami della grosseZZa che puo capir un pugno, mistinetia malia di calcina e di sabbione ;convien porre la seconda mano, cli'essi appellavano me ch'era satis

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ε alla

ra de' reci.

di pietre e di rotta mi pili minuti,

de'quali ce ne vogitono tre parti in una di Calcina, s'em sono nuovi, perchὰ se sieno presi da rovi ne vec-chie, vi si vorranno cinque partidi tal terraggo in due di calcina . I Greci aveano una maniera dilare i Pavimenti ne'luoghi bassi , d ve regnano d'ordinario ii Deddo e I'umidita, che gli rendeva essentida tali incomodi . Scavavano Iaterra a due piedi d'altegeta , e do-po d'averta ben battuta, vi metie- vano una mano di terraZZo , o sia ilpavimento di testote cosi coimato, che avesse un poco di pendio dat-le due parti ove faceano de'Canali alti a far scolare t acqua solio terra: indi ponevano sopra que sta prima Intonacatura un let-to di carbone, quale battuto elivellato cheil'aveano , copriva

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bassarsi dat peso, restando it Tra-

mergo saldo e sermo, non doveL se it Pavimento per irra romper si e crepare sopra di esse. Per far questi Pavimenti, con-vien in chiodare Ie tavole da tui tele bande sopra claschedun Trave,

assnche queste non si gettino , o non si fendano. Qileste Tavole bi. segnera copririe di selce o di pa-glia, per impedire che Ia calcina non guasti it legna me ; pol vi si stendera sopra la prima mano formatad una mistura di malia e di rotta-

mi grossi quanto pilo capir un Pu

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D1V1ΦRUV1o. gno, che converra battere Iungamente con leve ; e in tal mantera forme-rassi una crosta massiccia, che avra nove oncte di grossegeta : sepra diuna tal crosta si mettera come per Nucleo o Anima un'altra pasta, chenon avra men o di sei dita; e questa sera fatia di testola ben pestata, che di ogni due parti ne abbia un altra di calcina . Sopi a l'Anima siporra it Pavimento o di tagitet tidi petruccie , o di quadri grandi ben drirgati a squadra ed a livello; e dopo di cib si andera fregando

per levare tuiti li ritie vi ed inu-guaglianae che vi si potesserό in- contrare nelle giunture; in fine visi passera sopra una composigione di Calcina, di Sabbione e di Marino pestato, per ben riem piere u-guat mente tui te te commessure.

a I p,- Se si v uol fare un Pavimento ch , ξsT abbia a stare allo scoperto sopra laterraetZe I accio possa resistere e come mo servarsi contra te piogge e contra casis it gelo, e che non resti dannex

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il Tavolato, conficcarne con chiodiun altro per traverso dei primo, cinsicche flaccia una dophia armatura alia travamenta; pol stesavi la prima mano nella maniera gia de ita,

selciare con Tegole grandi di duepiedi in quadrato, te quali debbon essere scavate su gli orti in forma di mergi canali della granderga d

un dito, che pol convien riem piere di calcina stemperata con otio. Qileste tegole delia selciata debbon essere poste in mani era che sano ri levate net mergo, dando loro

due dita di pendio per Ogni seipiedi, cloh a dire una quaran tot te sima parte. Pol sopra questo lastricato si porra it Nucleo , sopi a dicui, do po che stra stato battutoben bene net modo che tutio ilresto , si mettera un Iastricato digrandi pietre quadrate . ora per ouviare, che l' umidit1 non appoditi nocumento a Pavimenti di tal

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quanta ne potan ricevere .

quel lavoro dove s'implega . Emen do gli Affert o travicelli compartiti con catene di Iegno, e confiiticon chiodi alia Travatura, vi si attac- cheranno con giunchi di Sparto I spanico palustre delle canne Grechebattute e schiacciate . Si usavano

queste Canne in luogo delle Late, o vogliam dire Cantinelle, che s

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inchiodano at di d'oggi per fare iGraiiccj delle Volte. La parte disopra di queste Canne si coprir,

con una Intonacatura di malia edi sabbione , per impedire che legocciole d'acqua , te quali vi posesion cader dati'alto , non guastino questi Sossit tali; dopo di che con verra incamiciare la parte di sotio che noi dicia moli cieto, stros. sandola con gesso, ed eguagliand la poscia con malia di calcina e disabbione , e pultria final mente con una mano di calcina mista col

Faceano talvoIta gli Antichi leVoIte doppie, aliorche temeano , che l'umidita solita a generarsida' vapori che si sollevano in alto, non guastasse Ia Struitura di Iegna me che sta sopra delle Vol- te: cio costumavano di fare principalmente ne bagni. Le Cornici, che si fanno no via deriossitiati, debbon essere

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