L'architettura generale di Vitruvio ridotta in compendio dal Sig. Perrault dell'Accademia delle scienze di Parigi, ed arricchita di tavole in rame. Opera tradotta dal francese, ed incontrata in questa edizione col testo dell'autore, e col commento di

발행: 1747년

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DI VITRUVIO.e delia bellegeta in tutio il librosettimo , ii quat contiene gli or- .namenti , che la Pittura e Ia Scottura pomono dare a tui te lesorte di Fabbriche. Potchὰ per

quanto concerne la Proporgione , che debbe essere stimata uno de principali fondamenti delia belle za , questa parte vien traitata in ogni luogo deli' opera. Ma per far conoscere Un poco Somis pili particolarmente con che ordi-Ir 'ne clascun libro spieghi tui te

nel primo dopo di avere traitatodi cio che appartiene ali' Architet tura in generale per l' enume- raetione delle parti , che la compongono , e di quelle , che si ri chieggono in un Architet to a PAutore comincia a spiegare per minuto quat effer debba ta stella de' Iuoghi , dove vitolii fabbricare , e quat' elaosigione aver debbano gli edifieti per effere sani e como

di . In seguito egii parta dei fon

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ni , e delia forma delle Torri e delle muraglie delle Citta : molto si stende su i diversi temperan lenti di tuiti i corpi , esulla natura dei luoghi , e de

Det s. . Nel secondo libro egii parta deli origine dei P Architet tura , e dicequali si uno state te prime abita-gion degli Vomini. Tratia egit in sequito delli materiali , cicedet Mattoni, det Sabbione, delia Calcina , e dei Legna me. DOpodi che parta delle inaniere diversedi si tuare , legare , e murare lepietre: va filosofando sopra i principj delle cose, e sopra cio , cheIe rende durevoli , sopi a sa natu ra delia Calcina , sopi a la sceIta deI Sabbione , e dei tempo di farii lagito de I legna me. Tratia it libro tergo delle pro- Tereo, porZioni dei Templi , e dei set te

ιψro generi , che sono ii Templo

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DI VITRUVIO. II det to volgarmente da nostri Fac-cia in Pilostri , it Prostilo, det to

Faccia in colonne , quello nomi

ne con ragionevoli e conUenienti inter

valli dispine. Si comincia pol do

po questo a dar te misure , deitaglio deli' ordine Ionico , esi dimostra come te proporgionidelle colon ne sono .state Pre se sopi a quelle dei corpo uma

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I l libro quarto δ implegato nel 'μ' x9 te misi re dei P ordine Corin'tio, e det Dorico per i Templi , con Ie proporgioni di varie parti , che gli compongono . Racconta lyAut Ore quali sieno stati i primi Ritro vatori degli ordini d Archi

te itura appresso i Greci.

Del Il quinto traita degli Edis j μ μ ' pubblici , cloe delle Plaetae , delle Basiliche, dei Teatri, dei Bagni, delle Scuole per te Scien Ze, e delle Accademi e per gli Esercietj, e in fine de' Porti di mare. Si disson- de alia lunga l 'Autore sopra laMusca per occasione de' Teatri , net quali gli Architelli avean in costume di alle stire certi luoghi ,

ove ri porre certi vasi di rame a

cordati in tuoni differenti per ser- vir di Eco, a fine d' accrescere comsi la serga delia voce degli Attoridelle Commedie .sesto insegna P Autore , quali fossero se proporZioni , equale la forma delle Case private

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mani, tanto nella Citta che al-Ia Campagna ; e destrive te partidi tali Case , cli' erano te Corti , gli Atrj, te Sale grandi , te Saleda mangiare, te Camere , i Gabi-netti, te Biblioteche. Nel set timo traita Vitruvio della maniera d' implegare la malia muper Ie intonacature, e per gli Ta- volati ; e splega come debba proepararsit la calcina e la pol vere dim armo per fare Io Stucco. Paria egit ancora degli altri ornamenti comuni ad Ogni forta di Fabbri che , come delia Pittura e dei differenti colori, si naturali che arrti figiali , cui eran soliti di usare gli Antichi. L'ottavo implegasi tutio in par Detriare delle acque de' fiumi e delle 'Π-yφ' fonti, cloe delia loro natura e dei te lor proprieta ; e propone ii mo do di cercar te acque , e quello an cor di condurie. Il nono altresi tutio verte sulla Dei

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18 ARCHITETTURA Gnomonica, vale a dire sulla ma-ntera di formar orologi a Sole, es pra di alcune regole di Geometria, che possono servite a misitrare i plani e i corpi solidi . Sistende molio PAutore sopi a it comso de ii Astri e sulla destritione delle Stelle fisse. 1 Ii decimo E per te Macchine, cheservono ad alZare e a gittar pestmolto grandi, e per quelle che si adoperano a molli altri usi , comeali' innalgamento deli' acque , ne Mulini da blada, negli organi daacqua, per la misura dei cam minoche si se in viaggiando, tanto per

aequa come per terra : ma principalmente traita l' Autore di quelle Macchine , che servono alle Fab, briche ed alia Guerra .

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DE' DIECI LIBRI

D ARCHIT ET TURADI VITRUVIO.

cogit Antichi.

SI dice che gli uomini, i quali Larri-

ntera di fiere selvagge ne' boschi ,liii e nelle caverne , si adunassero laprima volta per sabbricar Case etροα-

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Citta ; e che cib avvenne per occasione det suoco dat vento acce si a caso in una foresta , da cui coloro che abitavan cola , furontraiti mori per Io spetiacolo della novita , e per gli ammirabili suoi effetti : poichε in tal guisa essendosi in numero gli uomini ston-trati insieme tuiti in un luogo

tandosi gli uni gli altri, di mettersi pili agia tamente al coperto, che non erano sotto gli alberi , onelle spelonche. Quindi pretendes, che r Architet tura fosse ii principio e Porigine di tuite Palire arti : poichὰ vedendo gli uominidi effer riustiti neli' arte di fab-bricare , che la necessita avea Iorolatia inventare, ebbero percio ilI primi pensiero e ii coraggio di rintrac- Esεἰ ciarne detral tre , e di ben appli-

ha se- ora siccome in quella volta sistrono seno presi degli alberi, de' fassi ednatura da se

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ssessa somministro agit animali permet terti a coperto , e quelle talicose si fecero servire come di mo-delli sopra cui fabbricaronsi te prime case, te quali altro non eranoda principio se non ces pugii e tron chi d'alberi suetii; cosi appunto in appreta si tenne la stessa mani eraper giugnere a qualche cosa di pili perfelto : imperciocchὰ passandosidali' imitarione dei naturale a quel Ia deli' artifigiale , s' inventa ronotuiti gli ornamenti degli Edifiij ipili artifigiat mente lavorati, dando loro la forma delle cose , che sono se inplicemente necessarie alle Fab-briche pili naturali : e i peggi di le- gna me onde sono sermati i letti e itavolati delle casse, sono stati l orbgine delle Colonne , degli Archi-travi, dei Fregi, dei Triglifi, dei Modiglioni , delle Cornici e de' Fronte spiri, che si fanno di pietrao di marmo.

Le Colonne, che debbon essere pili stret te in alto che a basso, so

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no state la prima volta falle ad imitarione dei tronchi degli alberi, e it loro uso ε stato preso da que puntelli di legno , che sogitono farsi per sostentare. Gli Architravi che si pongono a tra verso se pra pia colonne , rappresentanoque' travi i quali reggono la par te anteriore det tetto o quel tra-yerso, che conglugne insieme pili puntelli. Ι Fregi imitano quella muratura che si se sopi a i' accen- nato traverso tra te teste de' legni,che polano sopra i I dritto delle colonne. I Triglifi sono immagine delle piastrelle di mastice o dilegna me lavorato , che mettevansimile teste de' travi per conservar li . Le Cornici sono come restremita dei somito e deli' attrecose , onde sono composti i ta- volati o i solai. I Modiglioni rap- presentano Ia testa de' cantie

ri ; e i Dentelli quelle degli asseri

o moralelli , che sportano filorinet lavolato dei coperto. I Frontσ'

c. 2.

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