Le iscrizioni del Palazzo comunale di Palermo

발행: 1974년

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ciliana storia 'antico etto Fauor suus coucta urea silos dei oral, alie uos utri tu sem pre vero lo su spe

ciat mente in uel ungo periodo dido minio pagi uolo, quando a lente

altro si arve a natura sortita quest 'i sola che ad impinguare de suo

oro una lontana nanga e a mante

Ner una corte Dei distanga di luo histrantera a veri interessi ella sicilia. prestiti di Paternao proveni vano damutui contraiti alia citia con enti morali o con private persone si regnicoleche forestiere, e per uarentigia dei quali erano stati sottoposti a generale pote ca tuti i proventi deli a gienda comunale Pella restitu gione pol de capitali nu OV tas XC erano state imposte che aveano res a pi

grave a condigione dei pubblici tri buti. Si era an dato cosi innangi sinoat 1648. In queli' anno i Pater mitani, stanc hi di ostenere que balgelli per appagare 'ingordigia pagia uola, non

volt ero pii sentis ne e si solle varono. a sollex agione pro iusse a prima uia allevia mento alle precedenti grave ZZe ma lini per appro dare a nrisultato contrario di modo che non solo fu rico nosci uta a necessit, di

ri pristinare gli antichi agi per avvi-

i Chiamavas infertisurioiel linguaggio una ministrativo i uel tenapi id che con voce moderna irebbesi annuas is i. 2 maggior hiarigione della cosai a Sa- persi che 'immissione dei grani era vietata in Sicilia che deli 'inter annuale ricolio rele- Rr,i Ovea per antiquata legge a quantita ili

sal me inquantam ita a pro v vellere se mai presentato si osse, a bisogno Che i rima nente serviva alta negogiagione interna ed al-

l 'alimento deli attre universita che a citia di

vare ii commercio interno giro de ii affari ma di aggiungeriae alc Uni altri percho osse possibile it soddisi a cimento dei debiti contraiti. Amne hopol la fiducia dei creditori si asser- masse te me glio, ut ii, laici e chie fastici nobili e plebei civili e mili

tari, si Otto misero spontaneam Clate alle novelle asse e altra forma Ven-

ne data ait 'amministragione de Comune, a quale fu 'aliora in pol divisa in due parti una speciale et Senato, a cui tu assidata 'efecti ione de varii servigii municipali hin 'altra che soti OUna particolare eputagione de ita di' uoi e Gubelle ricev il carico diam ministrare alciani agit ello in

teresse dei creditori e di paga loro glitute usu iiii delle rendite di bimestre

in bimestre. Amen due furon fati di pendere dat retore, e laschina ebbea S Segnato Un numero di gabelle pel di

simpegno et proprio compito Con sii salti e pedienti tu aliora pro V-ve luto a rasset tamento in angiario del

ma ira richiam popolari di queli 'an

no alti rava anche a si ' attengione det senato 'annona Era impossibile pro Sperare que Sta Sen Za rendere prima

piti sal de te basi ella colouua a). A

Pulerino tene, a depositato uti capitale di oncet entomille rati dat antaggi Che i Senato traea alia vendita dei pane ii quale non ad altro serviva cheis mantenere abbon dante die commestibili a citi in asoti carestia veni va questo Capitale in teso collo mei cofonnis u- mentaria ed inline era ad arbitrio et o verno, e per esso et tribunale dei R. Patrimonio, il permetiere e raII per mori regno is os P. LANZ nelle Consideras, oui ulti Ioria di Si

cilia, L. V, p. 95, Paternao, 836.

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questo fine i consigito civico levi a rari odici da tari inque quale

era stata sin 'aliora, a gabella sopraogni alma di farina da quest au-mento, coadiuvato dat accolii futuriche atten levans copiosi , preSUme vas uia forte avango a pro de fondidella colonina e de patrimonio ci Vico, e spera asi per iurata che que-st' ultimo sarebbe stato cosi capace diri comprare te rendite colla restitu χione dei capitali. rex edendos peroche uel subitaneo umento et da gio avrebbe agionato una diminu gione et peso de pane e sarebbe fors stato fomite a uoue discordie, i Senato credo prevenire it male ob-bligandosi a mantenere it e So Sempre costante per dieci anni e inno vando et 1638 e 1667 a sua ob bligagione ei decennii successivi.

Ad impedire infine che i panificio

privato potesse riuscire regi udigia te alia abella suddelta, tu concessa a particolari a lacolla di acinare frumento e panificare , si Vera mentech cio facessero per te proprie fami glie sottanto e che pagassero deli Ostesso modo a lassa novella mente impo Sta.

uesti ordinamenti dei 164 du

ra Vanc ancora in plena Osservangat et

I 6 I allorquando visitata quest 'i sola dat flagello delia carestia ii Senat , come narrat ella illustragione alia lapide decima vides obbligato ad rogare Omme ingentissime tolle dat depositi delia avola per a neceSSaria pro 'vista dei grani in quale con-giuntur avendo incettalo it frumento ad Onge se ite o otio a salma e ri vendutolo ad onge due ebbe a sos frirne a norme perdita di olire ascudi Ottocenton ita. A tanto anno contribui pili che altro a circosian Zache i citra lini non valendos pili dellas acoli loro ac cordata a Consi glio civico et 1648 preferivano comprarei pane che a mite preZgo si abbri cava dat Senato , an iche panificare per proprio Ont a re ZZO maggiore

di uisa che i peculio delia colon nafrumentaria ne rimas afflit CSa Usto, con grave detrimento della pubblica annona. Si agglun sero, ad aggravare

te calamita delia municipale agiendane 168 a te forti spes in que tempoSOStenui per a distrugione elle ca- vallette per i preservamento deli' i sola lalla peste che desolava Roma, Napolie alta pei anni deli' alluvione del1666 per a rico strugione di orta Nuova, ovinata ne 1667, e pei soccors pecuniarii apprestati l . Era rio durante a rivolt di Messina. Quali accidenti avrebbero agionato a totale rovina della colonna e ii fallimento delia avola spogitata dei capitali

depositati se a vovi e straordinarii ripi eghi non si avesse avulo ricorSO.

Con memoriale di iuglio 1683 firmato a centinata di citia lini tu adeptore vole condigione alta presenteal Vicere ii quale dispos subito heii Senato convocato it civico On- si lio rinvenisse e propon esse i modo pili valido allo asse stamento et O-mune i) l consigit fu tosto iu-

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nito agit ouo cito tesso me se civiil retore satia prima una destagitata

per re anni a fac o ita di panificarenelle proprie a se fosse ii panificio

riserbato sol tanto at Senato. Tale i-

sciuio it consumo dei grani de Se nato e po icho it preZgo di questi e rasi ri algato a suo normale livellodopo a carestia dei 1671 4l' introitidella colonia si arebbero olire gni credere impinguati Dei proventi pol

propon eva che parte, sino alia som-m di onge centomita, si con SerVISSE ne Te soro in cassa Separat , C C-nendo sene Onto distinio, servisse asOpperire alle est gen e delia colonna i rimanente si irasse impreteribil-

mente in avola a conto dei creditori quali determina Zioni essunO Sasse infrangere in v venire 1). Sis fati proposte vel nero subito appro- vate a Consi glio, e sottona esse alVicero, ne ottennero a' o ello tesso

luglio, a superiore conserma a). Non importa sapere se it risultato di queste mi ure si stato negli anni appresso conforme alle revisioni senatorie basia alla presente illustra ione conoscere che i Senato dei 1683ri puto molio benefica a comunequella tornata consiliare, ella quales hi con unica deliberagione tiri ico ia ium Oolo provvisto a n tempO allo

asscstamento delle amministra ionide Banco e delia colonna annonaria.

1683 traggono origine in Olti e lenorme colle quali si pro 'vide regOlarmente et futuro alia satisfagione di uia debito della nostra citi, verso una speciale classe di creditori conOsci uti elle posteriori risorme e neglistati discussi comunali solio ii nomedi creditori di posto sapersi che lesonam che da particolari si depositavano in avola, si tene vano a Oppio conto uno etto libero, 'altro di posto, ossi a coudi senato e ad amen due corri spondeua una Oppia classedi creditori a coulo libero e di posio. Si comprendevano nulla prima utricoloro, i depositi dei quali non erano, per a riscossione, Ottopost ad alcu-na limitagione e che potevano quindia semplice loro richi esta riscuOtere

proprii capitali an lavano inclusitella seconda tuti quelli denaro de quali

non Oleve voversi alia avola se non per o dempimento della condigione imposta eli 'alto di deposito, come p. e. il investimento della sona

m in compra di beni stabili ora rendite, a ri compra di canon ensileuticio di oggiogagioni , a distribu ione de pre go di beni venduli da arsia creditori con mandati di hin iudice

Deputato ecc. A questo secondo conto apparten evano e somme che it e nato avea stra ordinaria mente cavato in

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styli civici dei et ago sto 1648 e 18

maggi O 638 aviano stabilito ultoque che arebbe sopravangato ait 'amministragione di vetto vagii , OpOprele Vatone quanto era in dispensabileat anteni mento de peculio frumentari O. On tutio io ii debito non erasi negli anni appresso diminuito, esino at 1683 era an i ammontato allaenorme cis a di onge 29O838, , II, causa delle deplorevoli condi ioni

alla est in ione dei debito di posto em

si lio civico de gli 8 lustio di detio

anno, res prima energiche misurepe migii oramento deli 'amministragione annonaria e indi, eli intento diassi curar vieppici a stabiliti della o

lonna corroborando te antecedenti riso tu toni consiliari , dispos che dei proventi deli vettovaglie si formasse prima it peculio elle onge centon ita fissato a Consi illo dei 1683, e

format , mante ne si Ovesse in o-gni tempo O tesso ne volgersiciam mai ad altri usi i residui si latras

Scro sem pre in Banco per conto dei creditori di Osto. uesta delibera Zion tu consermata a re con lettere date a Madrida' o de successivo scitembres I), e con alto dcxl l l agosto di quel l 'anno te so it Senato ne ego lo la

rispondesse gni anno a tali creditori Una quota proporZiOnata at proprio credito e ali 'avango della colonna, sino quando si estinguesse ii credito dici a schino e che per si si alti creditori siten esse sem pre in avola dat Ragio nate de posto in libro separato, Sotiola vigilan a de Ragionale delia citta. Determino a tempo tesso i modo come redigere ii calcolo degli vangi spedire t mandati annuali a creditori statui rigo rosa mente che glior linamenti senatorii per questa parte passiva de Comune fossero sempreinviolabit mente osservati a). In templposterior ii Senato ebbe qualch altra volt ricors a conto di posto, sicci si ne 17o la citra totale, in Vece di stremarsi, era asces ad On-Ze 33933I, 4, 3 ma Ssendo posci ala colonna ri tornata a crollare non ostante te providenge de I 683 diven- ne assai malagevole it pagamento elle annuali rate promesse ne 1684. Final mente, ne I 8 Io, in occasione delnuovo allibra mei lo latio peli' amministragione de Comune da una iunia

appOSi tamente cletia con Dispaccio dei sebbraro 18o9 volendos in modo piti sicuro attendere at punitiale pa-gamento di questa classe di creditori su per R. Ordine dei o aggi I 8 Io, stan Ziato nulle congrue municipali unsondo da ripartii si gni anno a conto

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de debito totale i). Risulta a tutiocio che i debito comunale verso

creditori di posto costaxa di una Omma quantitativa infruttifera e non diuna rendita annuale e se si consideriche i agamenti posteriori atti inaedes imi dat Senato furon consequenχa della ecce Zionale subera n Za

della coloni a latio in vero assa rite vante illo stato ordinario di isa van O nul quale per te sigenZe a1 non arte iacea quasi sem pre it patrimonio et Comune , non umbre rastrano che i adrimo criti di aliora abbi an credulo di assidar a memoriadi tali agamenti come di qua lunque altra Osa important , alle lapidi delpata ZZO Omunale a). V. te avole i

si V. Iob, Iimensi alii alia inu a re Iada Re n. s. per D syagione de P. Irimonio civico, Paternao, 8IO, P. I 03. 2 Credo regio de lavoro, e prima che illem po ne an Celli aliatio a memoria, far men-gione di altro due specie di re litori , OnOs tuti noli 'amministragione et Comune Coi no-m cli fumosanisti e officeVari e ora non id a pes dei bi lancio Comunale, et Passaggio dei debiti dei comuni siciliani a carico delim

creditori fumosanissi ebbero origine clauia 'antica gahella, et ta di tum opan , a quale pagavas dat forna sopra gni salina cli Dumento che da loro Convertiva si in pane Data lune scritture di questo archivio ricavasi hetale abella osse prima apparten ut alta Cit-t he a tempi di tetro di Aragona icitia lini silermitant avessero Ovrim post nitritari due per Ogni sal mali frumento e di questi satio dono a quel ourano Ai tempi di Al- fons la abella era cliventita per intero Proprieta ella R. Corte, a quale ne venit una terga parte a Barone de Godrano m. iovanni alguarnera, pel preZZoii Onge Cento 'oro. Dopo Alsonso istum opane Continu , per molio tempo ancora in potere dei R. rari , O sene a prova in uti ordine viceregio et O agosto 566 registrato eli'ufficio cli R. Cancelleria, a f. 58 dei vol deli' anno 565-6 CO- me appare a uia indice nis presso queSt,Archivio Comunale , et quale ordine 'ingiungedi pagarsi ait 'universithii Paterna orige 4O Per rega delia vendita, atta cla questa al Joverno, det jus uendi i letia abella impe- gnata at Senato pelle spes della guerra. Altra pro va si a pure in una lettera vice regia dei 7 margo 556 vol mi Pro irae, a. 555-6, L 282 v.' nella quale si dice ella vendita clitate imposta salta alia . Corte a mugnat Francesco ei lita e Bartolomeo Luparini peron Ze 23O Col patio ella ricona Pra. In progresso di tempo, Sperimentat si molli inconvenienti ella sagione et agio a parte dei overno, ii Consigito civico, ella Ornata dei 1 luglio 1615, deliber i ricomprare leat ire due parti, rimas te ali Erario regio opola vendita a barone et Godrano , e per lasomnia cli orige OO annuali redimibili , chesoggiog su tutio it patrimonio ella citili per contratio Deli'usficio cli R. Luogo tenente di Pro tonotaro dei 3 iuglio I 6I5 quali ong 16O,annuali furora poscia, per alto senatorio et 12 aprile i6I vol cli II, a. 615-6 f. 24 v. )ri Comprate pel capitale di onge 22857. Rientratacosi a gabella ella proprieth et Comune. intendea si anche da questo far lentrare et lenianio Comunale a terga parte propria et Valguarnera, per Dragione Che essendo Spesso cla costui molestatici ornat a Causa della sa-gione ella imposta e impediti ali ordinario lavoro, gra Peri Colo mina clava sempre lapubblica pani χZagione e 'ordine Pubblico ma,

non Consentendo 'i it Valguarnera e natone

Vato, he questa terga parte si riscuotesse allaciti e si corri spondessero invece at Valguar-nera Onge I O ali anno Vinta cosi 'istina-gione et barone proprietario, si veniae ad una

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uesta scri gione tu trasci illa dat longit ore a f. 31 de suo volumedi Memoris lapidarie e dat illabianca

a pag. 32 et volume primo delia

sua accolla. Ecco ' atto senatorio

pel quale si deliberato il agamento per a attura di questa lapide

transagione Che su stipolata agit alti di notar Iio, an uigi and olso cli alernio, agit Ideli agost successivo, e per a quale si Conveniae pubblicamente quanto dat Concisior edat Consigito civico erasi determinato Abolite poscia et civico consigito dei 2 agost Io48le antiche gabelle, o impostesene elle nuOVe,il umosane veniae anche a cessare OiChhsu stabilito per massima Gallo tesso Consigiloche eitiove imposiZioni non Ovessero Considerarsi come una Continuagione elle precedenti,il Senato non si cred pisi noli 'obbligo di continuare ametto Barone, in ulti coloro che alui aveano auSa, in restagione angi letta. Ne Sorsero, Om 'era naturale, molli litigi che clu-

rarono unglii anni, sinchh, opo ichiam dei principali fra' creditori, hi per lettere dei R. Patrimonio dei I luglio 1606 voi di Proet vi

Ste, a. 695-6, s. O v.' ordinato che, sin aquando a lite non osse stata perentoriamente decisa, a Citi Continuasse a pagare gli antichi creditori te cinge OO annuali Sembrache o a sentenga finale non si mai Venuta,

che osse stata contraria alia citth poich il Comune Continuo a pagare te onge mille aifumo nisii sino aio 86o dat quale anno ins-saron a carico deli 'Erario pel decreto ditiatoriale di Garibaldi, dei 1 ottobre 186o La seconda Classe, de ita di officeVari, con-nessatella sua origine con una delle per principali sestui te a vantagio di questa citia al-l 'antico Senatoci colla ostru Zione dei porto. Nel mare, ove ora Sorge it molo, era ' antica

tonnara di . Giorgio , cosi hi amata cla una vicina hiesa di tal nome. Posse levasi prima lalla famiglia Valguarnera, dei baroni et Godrano al 56 pero era proprieta elle uesamiglie, Valguarnera e Patas Ora in meta per

Zione et porto , e collo uel unt di mare

lustre ii Semllum P tuo miluuum sede

pleui quod te compulo presentis diu uiuetraliouis et cmulium solet nutur e solet idebeant ucias sic Tri lata uuam elluri uos O ma Afro Fero vivo us felli

come it pisi opportuno, bisogra che la eputagione et Molo acquisitisse a tonnara alle lette famigli perlocli compro prima a melliclei alguarnera, e indi, ne IAZI, per alto dei maggio, reSSO Otar Annatella, notaro ordinario de Senato acquisi , 'altra et da potere cli Giov. Antonio patas ora Pella Sommadi onge 8 , compres in deito rega diRCquisto Orige OO, come capitale di alcuni

tritti di messi rani dimidiorum granorum ladesso Spatas Ora Pettanti . Gravavano per stilla tonnara alcuni est deiti di boli Delta, e consistenti in alcune annue prestagioni di diversibotticini di tonnina a Chiese, Parro Chie, Onventi , monasteri e particolari indi id ut e raqueste una di 2 tonni ali anno ad Andrea Navarro, fondatore deli opera di tal nonae, intes volgarinente i es, di ii arro Questi PeSi PASSArono, una alla tonnara a carico della Deputagione et Molo, che i soddissece pun- tua linente sino at 610 nel quale anno, abolite tuti te particolari deputaZioni prima sistenti per 'amministragione deli varie gabelle Civiches, e unite queste ultime in unica amministra Zione sotio it overno diretio de Senato, i cespiti e te graveZZe ella ephitagione det Molo com inclaron anche a sar parte del-l 'unico patrimonio urbano otio a cura immediata et Senato. Da uel l epoca i creditori bolficellari clopo i vovi assent a carico dellacitia, suamno aggregati l conto et patrimonio comunale e sino a I 8 ebbero a segnato Co-m i fumosi Θii, ut articolo separato ei bi lanci et Comune Dalri O in pol irono, comeri primi assunt i allo Stato in viri do citato decreto itiatoriale. Per a costruZione et Porto, edasi oliregii storici quanto ne dice it Vita Ani ANCA elms. Memorii sui L li graude di P. Iermo.

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per bai ere et alo uua Tabella aulicui ou sui frici tu ello Silioue e toruato a melleria sopra uua di elle due ut belle ut patet per ei am furi ueri el upilis uoistri fabricarum huius urbis out ostruatum per Illustriui Prelo re Hl Hae recti pera i debeat per osticium Magistri uti utilis eiusdem Illustris eua lus Uude etc. I).

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REGNANDO CARLO II RE DELLE PAGNE E DI SICILIA ESSENDO VsCER D. FRANCESCO DE ENAVIDI S CONTE DI S. STE-EANO, MARCHESE DI SOLER A. L FACOLT DI BATTER MONETA Gli DAL RE RESTITUITA A PALERMO IN COMPENSO DELLA PEDE E DEL DRITTO DI ESSA, EDALLA CITT FINOR NON SERCITATA, OGGI SI METTE IN SODAL SENATO COSi PEL SUO OSS QUIO ALLA REGIA CORONA, MERITAM TE PALERMO, CAPO DEL REGNO, IMPRIME SULLE MONETE IL CAPO REALE. D. PRANCESCO MONTAPERTO ED UBERTI, RiNCIPE DI AFFADALE,

MARCHESE DI MONI APERTO, DI S ELISABETTA E DI CALAMONACI, PRETORE. D. ARTOLOMEO DEL CASTlLLO D. GlUSEPPE GARI, CAVALIERE DIS GI AC MO , BARONE DI DRAGONARA, CAPITANO DELI A lLIZl APESANTE, D. VINCEN O LA FARINA E MADRIGAL D. ATTEO SCAM- MACCA E GRAVINA , ARONE DI CASTELLUCCIO E DI CAMPALLE-GRO, D OTTAVIO GAETAN ED ORIOLES E D. DOMENICO MONTAPERTO SENATORI

di Messina e in una casa vicino a Panneria, en ne per a prima volta aperta at pubblico servigionei 684 Della conia Zione in uel l 'anno sequita a menZione it Vonitore et suo Diario palern iluus inserito ne vol. Vt delia Biblioli custorica e pili ruria di Sicilii pubblicata per cura di Gioacchino Di Vargo ap. 32. Ne volume di undi per 'an

relativo agit opera della ecca perta coniaχione allor in Orso. 'atto senatorio che ordino a lat-

189쪽

tura illa lapide si uello tesso riportat O Opra, per 'altra deli' anno me

desimo dii XIll. Non pariani dissicilech autore ella presente epigras si astato ii Canonico Vincen o L Bassi che compos anche uella apposta almuro de primo opificio monetarion elle vicina ny della Panneria 1 e dam riferita nulla nota I a pag. 43 tanta si a sonat gli anga che trovasin elle de ei ella forma di enti ambe. uesta scrigione fu i ferita dat longiiore a f. an det suo volumedi emoris lapidarie e dat illa

i Biblii Iec citata vol. VII, s. 3.

190쪽

Dio OTTIMO MASSIMO REGNANDO L ATTOLICO CARLO l, RE DELLE PAGNE E DI SICILIA AUGUSTINSIM . GOVERNANDO D. Gl VANNI ERANCESCO PACECO, DUCA DI ZEDA, V1CER PER LA SECONDA VOLTA EssENDO PRET RE D. D MENICO MONTAPERT ED HERTI, PRIN-ClPE, MARCHESE DI MONI APERTO, CONSIGLIERE DI S. C. M. E SENATOR tD OTTAVIO GAETANI ED ORIOLES D. D MENICO MONTAPERTOD GIUSEPPE GAROFALO E ILINGERl D. ARTOL MEO POLI ZZID ORALIO VANNI E EI LACERAD PIETRO LEDO, MAESTRO DI CAMPO SOPRA ANTICHE R VINE EU RETTO ELLA PIANURA DEI PELLEGRINO UN UOVO RIFUGl , PER APPRESTARS UN AMPIO RICO VERO A RAMINGHI UN ISTORO ALLA FAME DEGI 'INDIGENTI UNAlCTO A DERELITTI, UN ASILO A MISERI MITIGATE Osi E C MUNI MISERIE, O STA ClTT , R Si FELICE, SODDISFACENDO ALVOTO GENERALE CONSEGNA A VESTO MARMO L MEMORIA DELPREXENTE SENATO E DELLA PUBBLICA RICONOSCE ZA PER TANTli PlE OPERI, A QUESTO UPREMO MAGISTRATO DO UUTl . NELI 'ANNO DEL lGNORE I 39O. SECONDA VOLTA QUARTA VOLTAS CONDA VOLTA

A presente i scri gione ri- Cchiam: alia nostra memo-

de tanti istituti di carita

delle overe di iluentes solio i litoto dei dolori dicti rivis elle Croci iungo a via ella Liberta fiori Porta ac lueda. A lod di questa mi a citia natale,

mi si grato ram mentare come pria det 69o a quale anno questa scri-Zione si apporta, a carita dei Patermitant osse largamente Venuta a contorto della manita miserente e come caritatevoli opere , varie per numero per line, si ossero successivamcnte ventite fondando in Palerna per cura

e coicius sidii de senato Gia in alla

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