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ad alimentare te civiche graveZZe Perpiti anni riuli rusuri Venncro C Olarmcnte corris posti , di bimestre in bimestre ma indi, o et sistema annonario dei tempi che attirava a se tuiti i me ordinarii et patrimonio Urbano o per e caresti che di irequente visita vano 'i sola o per alti e Spes stra ordinari alle quali it comu ne era an dato Oggetto, i Senato al- lento atquanto ii punt uale agamento egi 'interessi e uelle a belle non tardaron a rendet si esOse perlochemosso si appena it popolo a rivolianel 1647, a prima cosa da esso ichie- sta iu 'aboligione delle me desime. li Consi glio civico rico nobi e come Aristide reprimi concitatim multitudinem usu posset eppero, On Olitico accorgimento, ella tornata deli' iuglio di queis anno aboli gli diosi bal elli creduli grava solo sui poveri ed altri inque ne ostitui,
quali a comun credere, avrebbero sol-
tanto pesato sui nobili e sui possidenti. Si stimo per a quisa ver in modo soddisfacente pro 'ved ut alla Opo lare felicita pero a savi e ga deli 'a pologo di Menenio Agrippa non tardo
il agamento de bimestri a ricchi agi agiati e a corpi morali numerosi in Palermo , vela ne tost a langui re it commercio di gni atta ad accrescersi a dismisura a popolare miseria. Di che con memoriale porto
dat capi degli artifici in nonae delpubblico a Cardinale rivulgio a 'luglio 16 furono uelle tristi emergenZe spost almoVerno, hie-dendos che si re imponessero te an liche a belle e si concedesse a Senato a a colla di nominare una iunta a quale avulsasse at me ZZi iti
lamita e ad impedirne et futuro il
tu 'avviso non esserui mi gliore epit e scace inaedio a riassetio della comunale a tenda che i ristabilimento elle antiche a belle da corri spondersi quindi innangi da os ni classe di citia lini indistiniamente, none clusi i militari e gli ecclesiastici, quali per privilegio ne erano stati sino aliora senti. At parere ella Giunta sequi ben presto a sangione viceregia: per a qua cosa it Senato ottentito ilconsenso degli ecclesiastici convoco a a deli 'ago sto ii popolo a consigito,ed vi, ammemorate prima e perniciose conseguen Ze dei passati turba menti e te indefesse premur de go- verno et benessere pubblico, si fece proporre quanto alia iunia era stato
l' interesse de Comune che dei creditori a che aderito ii popolo ad unanimita ne sequi quella solenne deliberagione che servi sem pre di basealla ephitagione di vove Gabelle e che uo lassumersi ei eguenti
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capi impos igione per 'lavvenire di alchini vovi agit, enumerati ello
stesso atto consiliare ripristin
mento delia abella de pesce quale era prima deli aboligione attane eli647 3 abrogagione di gni privi legio e obbligo per ulti indistiniamente di opportare te nuOVe gra-VeZZe esclusa anche 'immunit ecclesiastica , si veramente che se ne
Otten esse da . . it permesso gni dieci anni consentita solo agit ecclesiastici , per rispello a tale immunit , a sengione da una solianto delle uoue in poste destinagione dei proventi di queste a soddisfaci-mento de debito bimestrale e se vii OSSero Opravan Zi, at agamento deldebito di ouelo delia avola e allaricompra delle oggi OgaZioni: 'crea-gione di una Deputagione astatio distini dat corpo senatorio, e che do-Vesse Sempre OmporSi dat retore, da senatore Priore da ui cavatiere
da n orghese questi due ultimientrambi patermitani e oggiogatariicitia lini della ephitagione tessa) davn canonico, da nominarsi a capito io, e da hin parroco di libera cella delcollegio parrocchiale amministra-gione di quel bal elli a cura della uo-va Deputagione e separata da uellade patrimonio civico: ' scemamento delle antiche rendite alle eguenti ra
lini e corpi morali sistenti et territorio de pei regni coli sic iliani dei per que Soggiogatariicitia lini che non ossero creditori originarii, a che vessero dat V set-tembre 1636 fatio acquisio di rendite sostituendos cos at primi possessori:
ueste determinagioni de civico consigito, confermate da . . conlettere dei 3 novembre 649, OStitui rono come dissi, a base ulla qualela uox a Deputagione fondo a sua sisten a e benche Ol tempo alui edi si flatte prime strugioni Ossero state modis cate , e attre per UOV circOStan Ze aggiunt , pure a natura diquesta parte integrante delia municipale amministragione resto Sempre
1 alterata ei due secoli e piti di suavita. Due solamente furono apprimale classi dei creditori bimestra uti illa lini e re uicoli steri : pero a loro condigione non uiguale: iacche natio senatorio dei a iugii 1636, sulla considera ione che fors i proventi elle gabelle non arebbero statibasievoli a soddisfare total mente gliinterusuri bimestrali , in gitans chenei agament i citia lini venissero preferit a regnicoli, come uelli che
nove. Quella de bimestranti citia lini tu divisa in bimestrauli particolari, bimestruuli mauimorte od opere inmi- uiuetrale a quale ultima venia ero per
Za de Ranco, inque libri ridotii poscia dat 184 in pol ad uia solo): di quella dei regni coli si fecero pure
alti e due classi che si dissero re-
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fui coli ubiluuli e re uicoli steri Al-
si hi amarono solidale bl lira Pue,usseruularii, inussu me bimestre, consolidam. Per regio di questa illu-Stra Zione e per non permettere chevadano in oblio atquante noti Zie relative alia loria amministrativa di que sta citi stimo utile diri e partita-
STRATE Erano que corpi morali diogni natura che antavano i loro credito contro a Deputa ione a litoto originario o derivato e che a Consistio et 1648 ebbero, instem aiparticolari citia lini reso it loro credito privilegiato su tutti l creditori. ll. 1MESTRANT, PARTlCOLAR - Si appellaron cosi que creditori particolari nativi di Palermo o de territorio, i quali ripetevano i loro credito direttamente dat restiti alti allaciti e da relativi alti oggiogatorii, da acquisio attone da altri primi creditori e da relativi mandati di asseulo. Comeri Orpi morali, g Odevano preferenga sulle attre classi , per laragione che essi pili che altri, sicco- me si e deito, contribuivano a pa-gamento dei vovi bal elli.
do nativi di Patermo, pure abitavano in questa cum domo e familia est quali contribuendo alle uove imposte iudegli steri che dimoravano uor territorio, furono, opo i citia lini preserit a uesti ultimi per ui atto Senatorio dei a iugii 1636.
IV. REGNlCOL EsTERL Eran quei creditori non pater mitani hc non a - evano in Palermo it Orci domicilio. Essendo stati dat sud letto atto senatorio pos posti a tuiti ni altri e O- tendo alvo ita it loro credito restare in sod distatio per manc O di residui Vennero a 4 dicembre 672 a tran-sagione colla ephita Zione , per attoin nota Lionti, convenendo che, in luogo delia totale rendita , si corri- spondesse loro gni anno indefetii bil mente a cifra de so pravan ZO l-
stranti it credito dei quali era stato,pria de 16 8 solidalmente assi curato dat overnatori delia avola e dat Senato Per so venire alle urgenZedella R. Corte, i Senato avea ratio diverse volte sullo corcio de secolo
XV e sui principio de XVil ingenti
son me a Banco e ira me gi divisati per farne restitu Zione a depositanti tu uello di da lacolt, a Bancostesso di contrari e oggiogaZioni colla solidale obbligagione de Senato, percho col capitale ritratione soddisfaceSSe a uia temporii proprio credito a uello dei citia lini che aveano fatio i depositi Creata poscia a De- putaZione, UeSte Oggiogagioni passaron a carico delia tessa e i re ditori formarono i ramo etto ino
alia citia di Palermo 'enorme debito assunto ei restiti ali Erario, a R.
Corte avea, Ome V etto, asse nato a Comune pria de 1648 una considerevole somma annuale sulle laude
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che talu ne elle universit, deli' sola pagavano at demanio dello Stato perconto dei donativi. Sorta indi a De-
puta Zione, a citi, ne fece alia sua vol-ta C in varie fiat con atti diversi,aSSegnaZione a quest 'ultima, inchoSU C servisse at sod dis facimento dei
bimestranti di che que creditori cheebbero alia e puta ione asseu tali loro bimestri stille universit, debitriciri cevetiero ii nome di asser iniurii ill ai lamento dei a agosio 8 Io, et rinnovare ii sistema generale delle imposte, aboli ulti i donativi e fra
quale appartenean te tande asse gnate alta Deputagione e vendo latio nuOVi assignamenti sul R. rario gliantichi creditori su tali donativi, iumestieri che anche illi antichi asse- gnatarii della nostra ephitagione si destinassero altri fondi pel agamento delia loro rendita. E cosi fu praticat ero , per ordine reale pubbli cato con bando dei a gennar I 8 I 3,furono obbli at cosinati creditori
moriale coi rispelli vi titoli mi di
inversione di fondi ebbe vigore al
tempo in pol a arsi di qua tiro in quat-tro est. Quantulaque aboliti gli anti
mandosi in grado di subire questa diminugione , penso di is arsi ella perdita , discalando anch essa di unquinto e rendite agit assematarii. Es
se iungo litigio dat quale i creditoriri uscirono vittoriosi perlocho, prosserite e re uniformi sentcnge ed imposto ii perpetuo silenZio con vice- regio chirografo de 3 novembre 1788, comunicato alta Deputagione e allac iunta di residenti e Consultore, si addi ven ne ad una transagiones, pella quale i creditori ri lasciaron alia De-putagione i decors maturati e non
pagati dat ' iugno 1783 a 3I -gosio 788 della quinta parte discalata e la Deputa ione si obbligo peri'avvenire a corri spondere Opra alti Osondo a quinta parte sud de ita. Uesto uouo fondo costitui d aliora in pol a cosi deita ibassa, i creditori
sulla quale non formano cramente una classe distinia , a sono per launi cita dei credito una diram a Zione de gli assequaturi benche separatasia per ambidue a scri itura, pure ei posteriori Stati Discussi edes sem pre allogato per enti ambi uia soloson do. Seque da io che ogni rendita che prima de 783 era scri ita su-
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al 783 posse luto ulla prima classe una rendita di onge Io annuali ne ebbe poscia due ciosi onge 8 ulla prima e OnZe 2 ulla seconda in virtu
Ill. Egro 1MESTRE. tria deli So la deputagione era debitrice a molli creditori di quattro annualita 1 retrate, che rimonia ancisino a IJ J edi quattro recenti bimestri. opo tanti anni i creditori stanc hi alia line di attender piti a iungo, si rivolsero alla Deputagione reclamando it completo soddisfacimento et loro credito maopponendos questa in parte alia loro pretensione ebbero ricorso a Re ilquale inteso pria i parere delia iunt di residenti e Consultores, condi spaccio dei a seitembre 8o nomino una speciale iunia, compOStada Duca D. Ignagio Lucchesi Palli Pretores, e da D. Donato Tommasi, Consultore Generale de Tribunale delli Patrimonio quali nulla qualita di arbitri avessero do vuto senti leragioni di ambe te parti e iudicare inappellabiimente Lami tanta si misetosio ali' opera e dos O maturo Same, pronungio a 13 iugno 18o i suo Ddo che u subito sori ranam Ente San-Zionato con dispaccio deicio de tu glio eguente. Per esso tu statuito che delle quattro antiche annale O- vute a creditori originarii se ne corri spondessero loro sol tanto re C- stando una a pro della Deputagione: che delle quattro dox ut aiora statarii, se ne pagassuro loro due sole rimane do vendo a beneficio della De puta Zione te attre due I bimestri correnti essendos riconosci uto di
verti iii a Deputagione sod disi alti lurono dic hiarati indo, uti Fu nolire pro 'visto anche a modo come arsiil agamento elle sopra lette annua lita cio che si dividesse gnuna in se bimestri e si irasse gni anno a creditori , et me se di iugno lamet i di hin bimestre, sino alla totale estin iones in quanto at fondo, non manco lo tesso odo di pro 'ved ervi confacentemente. Da io a denomi nagione di me' o bimestre dato a Uesta specie di creditori quantitativi.
della riscossione delle a belle ne periodo delia rivolugione de 184 , per la insumcien a delle uoue asse allor imposte, a Deputagione non uin grado di corri spondere, in tutio in parte cie oggi OgaZioni laonde, i pristinato it overno orbonico , si senti a necessita di soddisfare allo interesse dei creditori A tal fines edopo 'uniforme parere delia Consulta di questa parte de reali dominii, S. V. , in occasione deli approvagione dello Stato Discusso quinquennale dei la ephitagione dat 8SI DISJ J Ordino coi rescritti dei 19 maggio e Sagosio 832 che sis salti arretri fos- sero consolidati e che a rendita chene risulterebbe si agi Onasse a 4
ministrate pel pagamento si tangi asseogni anno uia fondo di duc. 2ooO. in sectigione di quale ordine luron
subito faue e liquida ioni a credi
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con Ministeriale et ' agosto I 8 4. in bas a tale liquid agi Onc, Ogni creditore ebbe ita sciata una artella, cheformo it suo litoto alia perceZione della uox a Undita. Furono queste te varie classi hecostitui rono O tempori numero O- tale dei creditori ulla epula Zione, ad gnuna di esse corri sponde et i archivio della me desima una parti
do di storiche noti Zie che te rendited OV ut prima alia citia e poscia alta
bre 186o, allorquando passat i debitide comuni siciliani a carico dello Stato in orga dei decreto ditiatoriale dei 17 di uel me se i creditori diquesta ebbero convertite e loro ren dite in rendita sui Debito Pubblico de Regno 'Italia.
De pubblico pecuniario Banco Oolii nummularia, di alcrmo, On- dato at tempi di arto , ne IJ Ja, ira primi di Europa, e posteriore solo a uello di Venegia stituito ne II 6, ait 'altro di . Giorgio in Genova cretio iacto o7, stimo superfluo sporre qui ' origine e i progresso
descritti ella prela Zione alte costitu-χioni dei maneo stesso, pubblica tedali avv. Antonino res imanno cl1761 e ripubblicate unga data verso it 18; o Diro qui sottanto che te cresci ut est gen Ze commerciali e i bisogno di prona vovere 'industria ovim a pii libera e pedita circola iove let euaro me alori ob lo appreSeutatio secero col tempo iconoscere lain sum cienga de nostro Banco u scio solo de quale era i tenere in Urbo capitali depositativi, munire it Banco deli Due Sicilie sistente in a poli e te cui sed di credito appresentanti 'effuttivo numerario sistente in uelle casse , Vcano iii trox atocorso e valore presso di Oi, era riguardat di molio superiore e iu doneo at tempi ed alle circo stan Zedet trassico. Si penso uindi di lor-nire anche a Sicilia di hin tale istituto e i proposito tu recato in attoco R. decreto dei 7 aprile I 843 mediante ii quale veni ero stabiliti ne l-l' i sola nostra due anchi resti similia uello Napoli sotto illai toto di
getti a uello di Napoli det quale
dei a scitembre 18 9, pel quale fusangionata a divisione amministrativa dei due regni, si ancora percho avendo uia proprio centro amministrativo potessero me'lio soddisfare a loro scopo , On R. decreto dei 3 agostoi 8io furono di initiva mente separati
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pero di pendenti dat . overi O, c ini specie dat Ministro egretario di Stato presso it Luogo tenente in Sicilia Perque due primi anchi, e per altri chein appress avrebber potuto Orgere in Sicilia i centro di amministra Zione tu costituito in Palermo, o no- me di ire iove de Bauco regis ecc. Cio non stante, it Banco Comunale continuo te sue peragioni per altripochi anni, sin che et 8SS, Pg- eudo pii ulla ou correu a delia Cassa ii Corte venne con decreto dei 18 dicembre de tutio oppresso. Og i ii Banco di Sicilia si re con plena autonomia, rico nosci utagit almo verno italiano con decreto de gli 1 ago sto
uesta scri ione tu i prodotia dat Villabianea et tomo tergo delia sua
1 Deli'antico Banco comunale e dei anchi privati, i quali prima ella fondagione diquello, di Simpegnavano in Palermo it servigio ban Cario, ello interesse de Commercio, ellepubbli Che amministragioni e dei privati che videpositavan e giravano i loro capitali, si h
lungo CCupatori 'avv. VITO CUSUMANO, proseS-sore di scien ga elle Finange ne ii 'A teneo paterinitano in uri suo recente lavoro, intitolato
Sloria dei anthi defla Sicilia , o diviso in revolumi, i primo dei quali ratia, in generale, dei anchi privati it secondo dei anchi pub-blici e ella avola di Paternio it tergo della Tavola di Messina e et anco di resetiali Trapani. 'egregio Professore a ovi stato a quest' uopo gli antichi archivii et Maestro Notaro etella Tesororia ut Comune e parecchiesegioni deli 'Archivi di Stato e ne a ritratio tanta massa di documenti a potere offrirciora una dea salta di questa parte os importante de nostro ritto pubblico mella no-Stra vita economi a dat secolo XIII a XVI. Ne ave gili pubblicato due aggi et 886, uno in Palerna pelle stampe dello IaIuIo, colli toloci e soliste dei anchieri privari di -lermo ei secoli XV e XVJ, e ui altro in Eologna et Giornate degit Uconomisit, ei ipidi Fava emaragnani, o titoli CAMBlUMREGis in Si ista et secoli amen due rario stati accolli col generale favore dei mondo letterato Nonostante gli studii prosondi et REGORIO e di altri, a nostrastoria amministrativa di quei tempi ha ancora bisogno 'illustragione, e ii prof. USUMANO Colma ora in qualch modo a lacuna saCen-d Oci conoscere quali e quanti i an hi privati in quei tempi , quali i servigii che rendevano ait 'universale, quali i apporti fra di loro e loleggi che i overnavano. 'opera de CUSUMANO, Per questo tanto delia nostra storia pud clavvero Chiam arsi una uo Vn Conquisia,che gli meriterk sena alcula ubbi it plauso dei dotii in generale, e in particolare di coloro che attendono On amore at Progresso degli studii storici et economi Ci.
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MERITAMENTE ECCELSO . EI SI PORTA IN PALERMO A CORONARVISI PRECLARO PER BENlGNsT , C OGLIE L SENATO ULLO STREMO LIDO, E, ACCLAMATO RE RICEVE DAL PRETORE, COLLECHIAVI DELLA CAPl TALE , L OVERNO DELI ' SOLA CONDOTTOSOTTO BALDACCHINO DA SENATOR AL OGLIO REALE, EGLI SPLENDIDO PER MUNlFICENZA RAFFERMA CON PUBBLICO IURAMEXTO I PRIVILEG TUTTI DE CITTADINI E DELLA CITTV, E CONSOVRANA LARGHEZZ AD OTTIVATI PALERMITANI CONFER CEL 'ORDINE EQUESTRE DELLA S. M ANNUN ZIATA, A DIGNIT DICIAMBER LANO E LE CAPITANERIE MILITARI. D Si MEMORABILI AV- VENIMENTI VOLLERO PERPETUAMENTE AFFIDAR A MEMORIA OVESTA CANDIDA PIETRAD GIUSEPPE BRANCIFORTE PRINCIPE DI SCORDIA, GENTILUOMO DICAMERA E CONSIGLIERE DI S. R. M., PRETORE D. ANTONIO EI LACERA, D NICOLO ANTOSTEFANO, D. ERAN SCO REDIA E IUTAMICRISTO , D. PIETRO ISMONDI ARONE DI PORTAEERRATA , D. IROLAMO PILO D. IOVANNI DE A IZ SENATORI, NEL PRIMO ANNO DEI NU VO REGNO E DELLA REDEN-
VITTORIO MEDEO DUC DI AVOIA, RE DI SICILIA, DI ERUSALEM ME E l l PRO.
Ecce audivi incoin vestrion iista omnia quaelo ti estis ad me, et constitui sui'or vos egom. o. XII. I. Caesar militoni Monis populum annona cunctos dulcodin otii polloxit:. . . cum Procissi- in por actos aut proscriptione audissent , etori nobis rimi, quanto quis servitio promptior opibus hcinciribu o tollerentur, ac mi ex robus aucti tuta tisra sontia quam votora ot oriculosa
tilinente consultat si liturio de Monitor , inserito ne volume Ottavo delia citata Bibliotecu lorica e ellera
rici per una particola-rcxxiata ciet agione ellem agnis che est celebrate ne dicembre de s 7i in alci mo .
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in bglio, a spes de Senato medesimo, e varii altri opuscoli dati aliora alle tam pe ella nostra citi citatida prelo dato Di Margo in calce al
Comunale . 'opera et Vitale o cor redata di parecchi intagii di varia di
men Sione, appresentanti tutio cio chedi tu i levante hi aliora praticato in Palermo per accrescere a sontuosita di uelle seste, come macchi ne per
suo chi artificiali, addobbi di pala ZZi
med agite commemorative, caValcata
per ' ingresso dei re, ecc. Ι). In quanto pol alle onorificenge cavalle resche concesse a Vittorio me deo a nostri patrigii edas io tesso longitore ne citato Diaris a p. Ol. li Senato non manco di perpetuarela memoria di tanto avxenimento edelle relative est con due lapidi una delle quali riccamente regiata, colloscudo delle armi di avola fra due leoni in ima, e con ut me da glione in centro portante 'effigie de re edella regina e sol montato ait 'aquila insegna delia citia osservavas sino apochi anni ad die tro ali an olo inistro et pala go ella facciata sulla pia ZZa retoria: a rimossa da uel sito per i ultimi restauri arrecati ai prospetii, si stata in castrata alia paret orientale ello scalone, ove Og isi ammira in sieme a uella commemorante ' ingresso in Palermo di arto lil orbone nella paret mCridionale a). 'altra la presente di
XC natorio, Ve tu ita via si ede Di amen due te scri ioni, come ci assi- cura it Mongitore fu aut re it fur
riserito Pietro Vitale. uesta scri Zione si ri prodotia dat Vongitore et Diario sud letto a pagina 88, e et volume di I emoris lapidari a f. 128 dat' itale a p. 176 dat tardina elle sue Centoris sto
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REGNANDO VITTORIO MEDE DI SAVOIA RE DI SICILIA, GERUSALEMME E CIPRO ESSENDO V1CER , UOGOTENENTE E CAPITA GENERALE D. ANNIBALE CONTE AFFEI, CAVALI RE DE SANTI MAURIZlO E LAZZARO, GENTILUOMO DI CAMERA I S. R. M. ARGOMENTO DI MERITO SINGOLARE CHE FILIPPO V E VITTORlO AMEDE I ABBIANO INAUGURATO IL REGNO ELEGGENDO LO TESSO PRETOR , E CHE L PRESENTE OURANO, APPENA ACCLAMATO ABBIA LETTO PER PRIMI AL OVERNO MUNICIPALE UESTI ADRICOSCHITTI COME ESSI ABHIANO CORRISPOST ALLE CONCEPITE SPERANLE, NON SOLO GLI ELOGI DEI RE M LE TESSE OPERE LOATTESTANO IL CARICATORE CON PROI VIDE LEGGI REGOLATO L ARCHIVIO DEL SENATO RIFATTO, L ARMERIA DELLA CITT ALPRISTINO STATO RIDOTTA, I 'ELEGANZA DELLE VI ASSICURAT CONUNA UOVA DEPUTAZIONE, I BIMESTRI QUASI INTEGRALMENTE SOD-DISFATTI, E TANTE ALTRE PUBBLICHE OPERE PER LE QUALI L PRESENTE SENATO DEGNO CHE VIVA IMMORTALE IN UESTO MARMO. D. EDERICO DI APOLI E BARRESI, PRINClPE DI RESUI TANA DUCADI CAMPOBELLO E DI ISSANA, BARONE DI PII TR D'A MICO, SIGNORE DELLA CITT D'ALESSANDRIA DE GRANDI DI PAGNA DEPUTATO DEL REGNO, GENTILUOMO DI CAMERA E CONSIGLIERE DIS R. M., PRETORE PER LA SECONDA VOLTA D. GASPARE PLATAMONE TERZ VOLTA D. II lPPO UIGI SETTIMO E FARDELLA, D NICOLO VINCENZO DI APOLI, D. ANTONINO PILO E LATAMONE, D. ANTONINO GALLETTI E SOLLIMA, D. MAURIZIO BLANCARDI, BARONE D TORBIA, SENATORI