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tanto di uori che 'infra regno: il sopi a tuiti i panni che en trassero in Sicilia et due porti di Palermo e di Messina. 'introito diquali a belle tu presunto ella cis radi cudi 276o piti di quanto sene richi ede . . a compimento della SOmma votata l). percho e re
visioni par lamentari non andassero a V UOto , tu concorde mente deliberatoche per quella volta tuiti indistin
tamente contribuisset O at donativo Singa riguard O ad ecceZion Vertina .
Si adonta rono di questa deliberagione citia dini di alerna che videro per tale uisa conculcata a loro se- colare franchigia e vilipeso it segno pii patente delia ovrana gratitudine alia loro in alterabile fedella Pero savii abbastanga questa volta da non seguir 'e sempio di qualch citi, di Europa che avea gia col sangue e collari bellione voluto ostenere e proprie immunita a , si apparecchiat Ono adi fendere colla agione a loro prerogati Va.
ln Sicilia ove gli sempii di citia
immuni da gabelle erano antichi quanto ii dominio dei Romani il leuda lismo non lece altro che stendere
2 E noto come and patria di Carlo Si osse ne 1530 rivoliata armatamente Per non oggiat ere ad una ContribuZione votata dati As emblea elle Provinci unite e alia quale quella Citili credeas immune per antiche ConCeSsioni, e come Cario, accors subito cla agna colli vi avesse pento et sangue larivolt e Spogliata uella popolagione cli ultelo rata bigi e elle arte 'immunita OnCeS-
sens privilegio. rivilegia i ii
ecclesiastici , he non oggiacevanoa 'abelle sen a consenso della, Sede privilegiat i signori , he propria iurisdigione e foro particolare godean privilegisti molli co
muni e senti a tributi e da colicite. so rani di Sicilia. ello si mere eterre et regno dat loro ritti di re galla, altra norma non ebboro che eest gen e delia loro politica sit uagio ne i Normanni fondatori Cl ream C. secero uso di questo ritto special mente per popolare a icilia di co loni e per lo splendore delle loro sacre sondagioni e restaura gioni s):gli Suevi, ormando i Normanni concessero immunit, Ora a scopo reli
gioso ora politico gli Angio ini, en
dendo ordinarie te grave ZZe Straordinarie iurono a qua lunque Sen Zionea vversi gli Aragone si per te incessanti lotic esterne id interne nolle quali si trovarono involt per i rare a s molli de comuni di sicilia. largheggia rono in immunit in fran
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mo non era i piti antico trai consimili cra a certo antichissimo enella mente dei Patermitani vegli: va gloriose memorie, risalendo a Fe-derico lo Suevo, a ueli imperatorectae nato alla figlia de primo re
ci ullo in Palerna , passo si a no i suo primi anni che, maturo in ta innat o Palermo ad alta in Oman Zaper a coltura elle littere e per illustro delia sua rex Ria e de quale Palerna O solea con nobile orgo gliochiam ars nutrice l) rato uel O-n arca alia edella inalterata che i aler-mitani aveano ad limostrato a suo pre- decessori e a ui tesso elle vicendeciae agitarono i pae se ne primi annidi ui e volendo con qualch gragia singolare remunerar a loro sede per diploma dato in questa ne seitem bredet Ia oo concesse a citia lini paler-mitani he potessero libera mente in metiere ed strat re et Orto epelle porte delia citi multe te cose proprie , ad ecce Zione di velle vet-
gassero alla immissione in ulti lialtri orti deli' sola : in que di a-
i V. non mi Pronicon siculum, Cap. XXIV
valores se di poco a che Odessero plena liberti per tuti lederrat te quali per mare O per Erra, si ossero in messe Ud est rati dat laciti et vino ossero senti dao ni agio in ulti 'li altri orti dei l 'i sola nil nostro pax assero solo ilc inque per c cnto stcsso per 'olio
pel quale pero pax assero in Palermo il
adiso deli famigii patermitanc pella
quale nulla avessero a contribuire a). uesto privilegio veniae indi conscr-mato allo tesso Pederico et aa Icon diploma de se item bre di quel
Non si quindi a meravi gliare che Patermitant et 173 abbiano pre-so grande degno delia violagione delia loro antica franchigi Se
cho te cos ritori assero at pristino stato L pratiche senatorie surono coronat da splendido succcs lPar lamento , iunito di uox o a' acia prile Gi , icon ob be te agioni hesostene vano ii privilegio patermitano annullo a precedente delibera Ziones, , abolite te inque uoue a belle
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colla delia loro sagione e pella con-
Seguente restrigione de commercio deli' i sola erano generat mente per pru-
giudigi evoli rite nute torno a ripartire ii donativo i cudi ooooo in
guis: che a totale isse gravasse sui tre bracci contribuenti assegnando alcomune di Palermo mon a singolicitia lini iii iconosci uti immuni la decima parte a norma deli anticausan Za cio annui cudi oooo 1 . Lo gelo de Senato in quella con giuntura attiro 'ammira ione de lontano re che con carta dei 19 de se guente aggio data a La Xembourg preSSO Vienna , e comunicata a Si racusa con biglietto di R. Segreteria dei a dei iugno succeSSiVO, ap-
provo ' aboligione elle inque ga- belle e laluova totale ripartigione a)
Ottentata cos questa nuOV conserma,
era en naturale che i Senato non tanto parco altronde eli' apposigione di tabelle marmore e avesse anche diquesto atto voluto perpetuar a me
i Partamen i di Sic, fia, . II, p. 2Iq. a Vol cli Proet visse senatorie n. 733-34, ff. 32O, 32 I. 3 I Senato non volt solo perpetuare in memoria di questo avveni mento colla lapide della sala senatoria, a Con uti altra Che fe-Ce apporre alia facciata occidentale della hies maggiore, alta palmi inque e lunga palmi redici, e contenente incisi re privilegi concessi allo tesso imperatore alia nostra citia uno che apphanto uello CCennatone testo per a seligione ei citia lini cli Palerna dat ritti di dogana ui altro per a Conserina de primo uia tergo per a Prerogativa degli tessi citiadini di non potere SSere, Per qualunque delitto, conveniati altrove che et
Patermitani dura rono et pacifico possesso delia loro franchigia fino at Soa in queli' anno, ii re er-dinando lil considerando come uno
degli sta coli at celere vi luppo degli
assari commerciali massim ne commercio esterno osse a distin ione
delle persone in ranche o reudabili,
in privilegiat o non e come Spe SSO
il beneficio delia ranchigia si restrin
gesse a soli commercianti e non siestendesse at numero maggiore deiconSumatori, con dispaccio dei odi iugno comunicato a Segret e Colletiori elle Doga ne allo Arci- vescovo residente . Pignatelli conbiglietto dei de successivo agOsto aboli te ranchigie doganali, ac- cordando invece a comuni che le
R. rario, che per Palermo hi dion Ze 367 annuali ). Ali' aboli ione elle franchigie ennedietro entost quella dei donativi. Le uoue de di egua glian a civile
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che aveano in uel tempo in VasOed occupato it campo delia scien Zae delia politica e che scotevan gladalle fondamenta it ecchio edificio sociale fac ean come OStruOSariguardare qua lunque isti iugione che Sol gesse ulla base de privilegio delia nequa gli anga politica elle classi sociali l donatiVO, ammentando a Siciliani ' sisten a di una prepotente aristocragia cui miravas ad asse volire ed uia passato intollera bile coi vovi principii non era iucredulo conforme a tempi esso eraad lippi si riguardato come necesSaria- mente inglust , essendo impossibile che, ella ripartigione , a quota di
allo stato delle sue sostange I). Ne si quindi determinata 'aboligione Et 'aboligione egui per ' opera tessari formatrice de Partamento di Sicilia chelel 181 allido a termines abb. Paolo Balsamo professore di conOmia civile era' agricolturalella regia universita; 'incarico di compilare ii pro-getto di in nuovo sistema tributario liBalsamo accello e compi il lavoro commeSSOgli, e propos che latiosi hin nuOVO catasto di tuiti i londi sen a divisione in eudali ed altodiati e di luti te rendite si gravasse diura imposta dei inque per cento larendita di gni individuo proposea tempo tesso altri agi da cadere indistin tamente su tuti l citia lini. e de dei Balsamo discusse ed ap- pro 'a te dat Partamento nelle sessioni
Scorsi, e ella memoranda sed ut dei
neli 'assem blea costituente delia Francia , privilegi e fetidalismo ad eano per Sempre schiacciati solio ii voto unanime ello tesso Partamento di Sicilia , per restare in VVenire memoria di uia sistem politico , he se degenero alvo ita alia boni di sua isti iugiones, hi pure i solo possibile eli' et di meggo, per e condigioni imperfelte delia societ di al- lora che stille ovi ne dei mondo pagano ten leva a migii orare ii senso morale deli umanita ei apporti di Vicende 'ole ostegno e disses tra lediverse classi popolari , e che et campo delle lettere e delle arti fusi Secolare impiant dei Siciliani, he non Ottenne perCh non poten At lienere , una efficace riparagiones ECCone ii motivo quale cedo assegna PALMEM: Limostruosa divisione delia, lumen o in re camere face si che per lopiis i baroni si meIIeano,'accordo cogit ecclesiasticie agrisca an i popolo caricando sui braccio δε- maniale a mauior parte de peso. Si aratu a cisi che i baroni veni vano assati secondo uncatasio dei fetidi j II in empi in cui essi , Dono a decima patrae di uel Me valeano I 18 3 che i deputaIi de regno erano per D piti scellifra piis distin i baroni, ch se re si usa auode' riguai di scambie otio perci i popolo eti pic- coli possessori pagavano assas piis dei grandi pr prietarii. - Ioria ossi urionale di Sicilia, Lo- sanna, 847, P. 2,
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Sempre orgente di nobili de e digenerosi sentimenti.
Per questa lapide non mi si tu scito trovare si 'alto senatorio chene approvo a spes , ne a relativa partita ne libri contabili di Maestro Ragionale. Il Villabianca a rascrisse ne tomo II ella sua accolla, a f. 64.
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REGNANDO CARLO III INFANTE DELLE PAGNE, RE DI SICILIA, NAPOLI E GERUSALEMME.
L MAEST DEI SENATO PALERMITANO , CHE SEMPRE ECCEI SE SULLE CITTI DI SICILIA ACCIO IU GLORIOSAMENTE RISPLENDESSE, ALLA GRANDI DI PAGNA ELEVO CON DIPLOMA DEI IT 2 LAMUNIFICENZ DEL ATTOLICO FILIPPO V, E L FIGLIO CARLO III RICO OBBEsi IN NAPOLI E IN MESSINA ALLORCH RICEU GLI AMBASCIATORI DI VESTA CAPITALE S IN PALERMO ELLA SUA SOLENNE FAUSTISSIMA INCORONAZIONE E PERCH DI TANTO PRIVILEGIOIL TEMPO NON CANCELLASSE A L MEMORIA, CON VESTA LA-Ρ1DE CURO A POSTERI TRAMANDARI AI 'ECCELLENTISSIMO SENATO,
ESSENDO RETORE PER LA QUARTA VOLTAD FRANCESCO ONANNO DEL OSCO, PRINCIPE DI ATTOLICA EROCCAFIORITA DUC DI MISII MERI E DI MONTALBANO MARCHESED'ALIMENA, CONTE DI VICARI GRAN BARONE DI SICULIANA E SIGNORE DI CANICATT E RAVANUSA, BARONE DI RIZZI, MANCINA, FRADALi, VOLTORE, LE CASE, CELESTRA, FLOREST , AFFARANA, S. BASILIO CUCCO CASTELLANA, PANCALDO, QUINTANA, SALINA, S. NICOLA, TRAVERSA DI MONTAGNA DI CANE MAESTRO PORTULANO DEI CARICATORE DI SICULIANA, GENTILUOMO DI CAMERA, CONSIGLIERE DI S. R. AESTU GRANDE DI SPAGNA, CAVALIEREDELLO INSIGNE ORDINE DEL TOSO D ORO DEPUTATO DEI REGNO E SENATORID. IOVANNI APPINO E TERMINE, BARONE 'OLI VERI OTTAVA VOLTA D. IGNAZIO VASSALLO E EI LACER QUINTA VOLTA D. LUCIO LUCCHESE ALAGON TERZA VOLT AD DOMENICO GARSIA E VANNI TERZA VOLTA D. ANTONIO MARIA DE FRANCHl SECONDA VOLTA D. ANTONINO CALVELLO, BARONE DI MELIA DEI GRANO SECONDA VOLTA
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colla come ista vanititoli che illustraron Ouna volta i Senatodi questa osse stato anche uello di rau-
classe Formando tale onorificenga a materia deli 'iscrigione pre- Sente, ne diro ora piu ' particolarmente qual-
prima hin vero grado di fetida lita ne l-l 'aristocragia pagi uola , O me tuiti
gii altri gradi della scala fetidale congius is digione, ritti e overi proprii,
mune a tuiti i signori seu datarii diquella vasta monarchia. Designati prima col modesto a veriti ero titolodi ricos bombres, que gli ottimati et, bero a Carlo V cambiata 'antica de nominagione es 4ltra tu pompo sadi raulli di pa uti Ne se colo XVIcrebbero tanto di potenga da sare volt far est alle pretes de loro
S OVrani, e rimane ancora sempio
delia loro alteri gia a resistenga chene consesso deli Cortes tenui a
i ROBERI SON. Ionia di Canio I libro VI. Deli' alterigi individuale dei grandi i Spa-gna a quei empi illi re uia sempio lo tessostorico che et libro Citato Continua a narrarci cosi quei tenapi avex ano i grandi di pa-gna e Potere e Privilegi, O ne SA Vano, e Siclisen levano con un'alterigi nil essi particolare. Di id bbe una pro va ben mortificante 'imperatore medesimo durante 'adunan Za elleCortes a Tole o Mentre itornava uia tornod ian Orneo, CCompagnato alia aggior parte delia nobili , uno fra sergenti delia Corte, Per eccesso di Zelo on de gombrare a tradainnan Zi allo imperatore, perCOSS Col basione it cavallo et duca deli 'Insant aclo, per a qualcos incoli erit queli altero signore, acci , aspada colpi e seri 'usfigiale Provocato Carloda ui atto colant insolente in faCCia Sua, Ordin a Ronquillo giudice delia corte di arre- stare ii duca Fatiosi questi avanti nil ese-guire 'incarico, it Mntestabile di Castigii sifrappoSe e traiienen dolo riclam , qua privilegio delia sua carica it tritio cli iuriscligione Sopra uri grande e condusse 'Infant ad at proprio appartamento. almente Socidis salti rima- feroci nobili presenti ait 'ardite Za et Conestabile et ostenere i privilegi deli ordine, Che, lasciato 'imperatore, o Seguiron a B Sa Coninfiniti applausi e Cario ri torno at palaZZo4CCompagnato at solo Cardinale avera Sensibile ali 'ast ronto , vide ero 'imperat Ire it peri colo 'irritare una classe gelos ei altera, cuila id leve apparen Za ' omesa poteva traSCinare alte pili inescusabili stremit . Quindi in vece di pingere sino ait 'ultimo a cosa conqualch alto cli regale autorith; toller , ' arroganga di hin corpo troppo potente, perch potesse Chiam arto at Overe e mando it mattino susseguente ad offrire ait 'Insantado cli punire, 59
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gliar lamente alia richi esta di Cario per vovi e straordinarii sussidii. Venuti percio in Ombra alta Corte, que- Sta ne cerco ad gni modo 'umilia Zione sincho, sotto ilippo I allontanati alla cosa pubblica, si riti raronon ei loro castelli di uti altro solle- citi che di godere pacificamente elleloro vite ricche ge Sotio Filippo Illi ministro Duca diaermacii apri orola via alia corte ma ii potere SSO- luto viva allor gellato si salde lesue radici che nulla avea piti a temere alia gelosia dei grandi, 'ambigione dei quali iungi alio sercitat Si, Ome per 'innangi nella dilesadelle liberi elle uarenti gie na-gionali, si inclitus ne campo fi-
mero delle dignita e degli nori. Filippo I die alia raude Ga pagnilola
do aggiore deli' aristocragia fetidale, isti tuendo a cerimonia colla quale
se ne concedeva 'investitura. I 'investito riceve dat ourano te analoglie patenti pelle quali corrispondeua una
forte somma, ed era oggetto ad una annua contribuZione, che variava in ra-gione de valore de fetido I grandi di Spagna divi levansi in re classi uellidella prima aveano ii riti di restar
COme amav meglio , hi avevato osseso. Riguardando ii duca questa quat ampla fodili- Ssagione at proprio nore perdon subito al-l'usfigiale rimunerandolo anche generoSamente in compenso della serita Cost 'acca luto simis in tacere, ii avrebbe meritato ricordo, se non offrisse unisempio palpabile deli 'alteroci indipendente spirito dei nobili pagnuoli a
l' invito de re. Oggi a grandiu di
Spagna si ritornata ad essere ut puroti toto norifico. I primo a conferire a nostro Se
nato a raudia pagnuola fu Filippo
V siccome si desume da una lettera data a Campor tela a iugii 17 19e diretia a Pretore Conte di S. Marco colla quale auasi contegga dique conferimento, e da uia biglietto
sto secondo documento e da Una posteriore consulta de Senato dei isettembre 17 33 a cavas inolire chela edola reale contenente a conceS-sione dei privilegio non pervenne allor in Palermo perci, i corriere in D. Pietro Ast rg, a quale ne u attaconSegna in pagna, assa lito a cor
sari ne paraggi di Trapani getio in
mare tuti te scritture ' importangach 'erano in suo potere ora te qualila edola sud de ita Cerco it Viceredi otteneriae uia duplicato, a gli av- veni menti politici che i comincia-Vano a volgersi ne continente europeo e in Sicilia contro 'ambigione
beroni non lasciaron a uella Corte
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ne tempo ne oglia di attendere alSenato di Paterna e alia pedi ione delia seconda copia. Fu mestieri aspeltare che a Sicilia mutasse ignore,perche a concessione di Filippo
Venisse a compimento recata iliar- lamento de regno, ella sessione deia Ottobre 72o, ne porse dimanda
accolla benigna mente a petigione, ne fece a 14 aggio 172 a pedire in Vienna i relativo diploma che Venne portato in questa a Vicero F. Gioachino Fernande Portocari ero a). Fuesecutoriato in regno a 24 Sett. 723. La concessione delia tu ospicua fra te onorificenge dei tempi fu subito eguit da segni delia tota piugrande da luminari , sparo di arti-glieri dat baluardi da visite di in gragi amento de Senato a Vicere, eda una tabella marmorea ne salone de palaZZo senatorio, che atteStaSSea posteri a benignita e la liberalit de monarca austriaco . a scri Zione, oggi non tu sistente e riserita dat Di Blasi ella loria dei icer era a
CAROLO VI IMPERATORE III HISP AC SICILI E REGE FR. JOACHIM FERNANDE PORTO CARRERO ARCHIONEALMENAR F, S. H. R. BΑYVLO CASTRORUM PRAEFECTO, SICILIAE PROREGE JUSTISSIMO PANORMITANAE FELICITATI NUMQVAM FELICIOR ANNUS ILLUXla QVAM IMPERANTE CAROLO, REGNUM PROREGE JOACHIMO, URBEM PRAETORE REGENTE BONANNO, R ETER ADAUCTUM ANNUO CENSU URBIS AERARIUM, QUAESTORIBVS AD NOVA VECTIGALIA DEPUTATIS, REGIO DIPLOMATE FIRMATAM AUCTORITATEM, IMPERATORIO ANCILI SENATORIAM DIGNITATEM IR TECTAM EXCELLENTISSIMO HISPANIARUM MAGNATIS TITULO FSARIS CLEMENTIA SENATVM Ι-STINXIT FELICISSIMI LAVDITE CIVES, AVGUSTUM CAROLI PRINCIPIS INDULGENTISSIMI NOMEN CORDIBUS VESTRIS INHI FRENS, NULLO VMQVAM SAECVLO OBLITERANDUM, ILLUD HOC IN LAPIDE FIXUM RELIQUIT
Venute posci in Sicilia te armi di come tuti gli altri della citi, rice- Cario lil privilegio della grandia, vette dat orbone ampla conterma,
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e ad iove ella edola dei 17 22 nonera chia ramente specificato a quale delle re classi apparten esse 'in Orificen a de Senato patermitano, si as fretio it uovo overno a dic hiarare che la ruud a de nostro Senato, a tenore delia concessione de proprio
genitore Filippo V, era quella di prima classe come per biglietto de Presi dente et Regno marches di Gragia Reale, dato in questa a 6 di otio-
dallo tesso arto ne ricevere gli ambas ciatori di Patermo, allo rche in Napoli e in Messina gli si presenta rono a rendergli maggio in nome dellaciit1 fu plenamente conforme alla preminenZa di questo grado giaccheammessi alia reale presenZa, furono tost da . . invitati a coprii si elcapo, Sic come a rappresentanti di unmagistrato grande di pagna di 1 classe si conveni va a). Da Cario III a Francisco I Bor- bone, io per hin periodo dicia anni, i Senato fe uso senZa alc una interrugione della uova dignita Ma,ri formata a 186o a costi iugione municipale alle ex gi de regno 'italia
e disti sate a uia ratio ut te e formeantiche che ancora sopra 'Vive' ano che richiam a vano vn passato molio
difforme alle de dei tempi recenti l a grandia di pagna; at pari di alti e
Vetuste sange fu messa aliando per trova pictos rifugio elle arte enei icordi di questo Archivi Generale et Om Un C.
li diploma et 7 a et co resto delle
pergamene Opravangat alte devasta Zioni det tempo conservas original mente ne tabulario di questo ufficio.
Non si in unico oglio come tuti glialtri privilegi in in inque plegatituit in due disposti a quinterno educit con filo di et color di rosae legati a basso dat astro de suggello, lascunc di Unglie ZZa m. 29 di largite Za m. 39. In gni se clata, eccetio a prima e 'ultima si contengono odici line di scri itura, formanti tin rettangolo, inclitus davn triplo regio lineare. Dat astrogi allo pende una eca rotonda di attacon overchio, de diametro di undi cicenti metri e contiene i suggello reale,
in cera lacca Ossa e rappresentante learmi imperiali austriache con a leg-genda in torno Carolus I Romanorum Imperato ne Hispaviarum et utriusqui S ciliae rex L inter privilegio , in idioma pagi uolo, colla relativa secutoria, uo leggersi ne i tomo econdo dei Purlumeuti di Sicilia, a p. 6 I. I Villabianca ripi odiisse questa scri-gione et tomo ill della sua accolia f. 49