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sellonta di Capitani. Lucilio Basi Ammiragii a Ravenna indus se que soldati non hiari . per esse quasi tuitidi Dalmaetia , e Pannonia cie quali Provinci si tene vano pet Vel pasiano chiarii per tui . mi nolle , per chegli altri non Tapessero ii ii adimento trat tanti uolt si Iagunarono melle Principia et campo. Basso per laverSOgna , o aura, se non 'iustis eo alpello in casa. Quei Capitant con gran tumulto abbation te immaginidi Vitellio : di certi opposti si inno eZ l 'universale Vago di cose uoue , voleva Velpasiano Allora Lucilios 'assacciaci paleia , tutio esse di suo ordine es' armata fasuo ammira glio Cornelio Fusco est quale tost si presenta. Basi, con inesta si vardi, portat, da fuste in Adria , Etto tigione a Mennio Rufino , he la gaardava di subito lasciat , arrivato vi Ormo libertodi Cesare . tra Capi anch egli Cecina , divolgata si lari bellione deli armata , chiam da Antomelle Principiam principali Centurioni, e socii L soldati . dando agi L aliti da fare per clo Campo. Quivi cla viriti di
Vespasiano foretes di quella parte salta dice Messe loro fuggita 'armata, arca di tuit' i vive rici lea Gallie , erae pagne nimiche , ni uno in Roma di chis fidarsi . e gni cosa di Vitellio ali in gia. Per fecedare ita iuramento a Vespasiano prima dari consape voli, po da gli aliti attoniti di cosa si uova. Subita mente fidato di pigii alle immagini di Vitellio : e mandato lo dire ad Antonio Ma come per tutio ii 'mpo si leppela tradigione , sol dati corsi alle Principia, oedendo scritto ii nome di Vespasiano , e te immagini di Vitellio abbati ut prima gni cos a minutoli , po scoppio moriogni voce tale esse ridotia a gloria de Germanosse ser cito Senza attaglia , seneta sangue porgere lex mani a legare , e 'armi spogliare quali legioni Z Vint scem delia Prima , O Quattor dicesima , ila, forte deli' sercito 'Otone late rotte non dimeno, axe alter rate anch esse da loro in quella stega cam-υ pagna perche Per fare u presente ad Antonio,.sbandit , di tante mi glia j a 'armati . quasi di tanto bestiam da vendere , io di oti, legioni , lire adiun armata soler Basso , e Cecina sopra de case Tomo Se condo. I
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a glardini , e tante ricche Ee rapite a Principe orgii γα ancheri soldati , quantulaque non men Omati, ne feriti. ,, e vili alii stesii Flavianici e che rispondere bbero a chis, dolanandasse di lor prosperit , o avversita 8 e Cosigri lava cias cun , O tuiti, se condo It cacci avarit dolore : movendo I legio Quinta, rimet tono te immaginidi Vitellio, legano Cecina eleg gon si per Capi Fabio Fabulo Legato di effa Quinta , e Cassa Longo maestro de Campo anno ne soldati dici re fuste , seneta scien-Σ , ne colpa , e ne anno eZi lasciano ii Campo tagliano ii ponte , tot nano Ostilia , indi a Cremona atro vate la legio Prima , de ita Italica , e la Ventu ne sima , Rapace , si da Cecina mandate con parte de cavalli a tenella. Quando Antonio seppe queste cose
delibero 'asi altare quelli ferciti divisi di luoghi e 'animi . prima che tornasse ne Capitant 'autor ita , ne loldati 'ubbidieneta, elle legioni congiunt i coragingio e conjetturando che Fabio Valente se dele a Vitellio e uo sol dato fusi e partito di Roma , e 'as rettasse in teso it tradimento di Cecina si Vitellio aspeltava gran gente Germana per la Reaia , e juti di Brettagna, Gallia , e pagna da fracassar ii mondo di guerra , se
Antonio antive dendo non anticipauci combattere , evincere. Venne con tutio 'esercito in due possit da
Verona a Bedriaco ri' altro di tenne te legioni a fortificarsi , gli juti mando ne Cremones , otio spe Eled far gente , a empier si di preda civile. Egit con quatistro mila cavalli si disco sto a Bedriaco otio miglia
perche redas et con tu licen Za. E iu Ontano era come 'usa , gente a farra a coperta. In torno ali ora quinta delatorno vennero cavalli attendo , a dire chei nimici eran re pochi innan Zici grande movi mento , e fremit se guttare Mentre Antonio consulta che si da fare , Arrio Varo , volonteros di fare qual-che pera , o piu pronti cavali eri affati . e lego iVite niani , con pochi morti : perche molli accorsi viri volturo fortuna ci primi ali affrontare rima sero se etia fuggire Antonio non voleva si tost , e 'aspetioque che avvenne. Confortori suo a re con grande
animo alia attagitara mand alcune truppe di cavalli
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alle lator , lasciando ne me Zo pario a riceve Varoco suo cavalli fece armare e legioni per a Campagna die de ii segno che lascuno , lasciat ii te dare , corresse in attaglia per a tu corta Varo im- paurito entro ira suo i compagni , e quelli impa uti fuggiva no 1 ani , e ferit , mitti alla via retto, paura propria. Antonio non lasci in que peri colo cosa postibile a costante Capitan . e soldato fortissimo spigne i auro sici rati lenem fuggentici ove orava glio
onde speranZa , con voce , lino , consigito si fa da nimici ammirare . a suo vellere venne in si attoardore che trapassato di lancia uno alfiere che fuggiva tapi la Andier a e Voltolla verso i nimici per aqua vergo gna non tu i cento cavalli fecer testa. G1ovo i luogo ; perche a via stretta, it ponte agitat , ii sume in me et Zo di dubbio uado , 'alte ripe non lasciaron fuggii : ta nec eluta. o fortuna risu cit Squella parte Alcestati concistretii ordini in spetiano i Vitelliani larghi confusi , e bbattonii Antonio eguitapli paventati , ammaza i combattenti ci astu notae glial tri se condo che tu ama spo glia , piglia . ruba Arme e cavalli Sentendo e liete rida , que che di angi fuggivano per te campora , si me stolano ella vittoria. Quattro miglia Ioniano a Cremona si videro lucci earle in segne elle legioni Rapace , e Italica , che insinqui vi ven nero, quando da prima Vinc evano tuo cavallicima alia fortuna rivoliata non 'ia perser per ice vere glici baragliatici non 'oppc sero di nimico . non I 'assaliatarono citracco per a pugna , e per a tanta via corsa. Forse i inti non cosi elle prosperita desideraro noli Capitano , come elle avversita 'avve de vano di non I avere. Urtaria cavalleria vincente a balenante batta
glia , ed eccoti Vipsanio Messalla Tribuno con trajuti Mesici, i quali gli . enche venuti a corsa , tene vasi buo soldati , comem legionarii Cos i cavalli e pedoni congiunt rupperora' ordinante delle legioni te te muta Cremone vicine, quanto speran Ea avanodi salvar , tanto animo toglie vano di combattere.
Ne Antonio li eguit ricordando delle fatiche , edet sangue onde et , se en in te, assisse tanti uomini,
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e cavalli Tra montando it sole , arrivo tutio it forte deli' sercito Flaviano alpestatim corpi , e fre- schi vestigi deli uccisione , come a uerra intachieggono 'andare a Cremona a ricevere gli arre si o fiat Earlici queste cos belle diceano in pubblico Mai se discor reva illic uno , , Questa colonia in plano a potersi pigi iure con si alto, di nolle o me desimo γ nrdire, e pia licen Zarai rubare aspellando I giorno
γγ se 'andraeno in accordi , e agri me poco di gloria vana, e pieta pagherien lor fatiche , e san- γgue 'a te ricche Ee de Cremones baleterieno in UArenabo a Legati, e refelli saccheggia te a citia Us fora ala, i soldatici 'arres , i Capitani. cc pregiano Centurioni, e Tribuni. E perche non 'odano comianda Ie . ibat ton 'ur mi, i soluti , non est endo condotii alI'alsalto , 'andarvi Antonio entro ira loro et e fati ilichetare concla presenZa e autor ita disse , Non volerea a si merit evoli levat gloria , ne premio ma da sol.
a dati a Capitani esse divario quelli star benissimo omi desidera di combattere , a questi it pro uve de re
a consultare pia volt co savio indugio, che concia a temeraria fretia , Si ovare come Veva conci' arme Me con a mano alto la sua parte ella vittoria, costogiove rebbe con a ragione, e col consigii , arti pro-
Uprie de Capitano Saper en egii che importi lavdi nolle, it non sapere ii sit delia citia, i nimici
Mentro , gni cos atta ad in ganno. Non do vervisi Maentrare , enche ussero te porte palancate , se nonis dira , e se prima rico nosci ut non cominceretes, I'assalto senta edere ove debba arsici Quanto alteo, te mura se con alestre , o lancioli , o appe , oo, disic Voltato ad uno ad uno domando in se
m prende citi dicendo Νω; oggiun se o-α, tranno te vostre mani conci spade , e lance prire is atterra te mura Quando lignera far bastioni .sco prirc con a volati , e graticci , starem no tra se ins colati a mirare 'alte torri , e fortificaetioni altrui , Nonia me glio indugiare una nolle e condol te ulte
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di, vitio ita con ego no i tost manda a Bedriaco sacco mani, euaga1 co piu helctra cavat aeri per condurrestormenti ci che fac eva di estierici l che dispiac-que a sol dati avano per levarsi su ma at cunica valli cor si sotto e mura presero certi sciti di Cremona , da quali sep per che ei legioni di Vitellio
e tutio 'eiercito stato a Ustilia, dita la rotta de' loro, ave an latio ii di trenta mi glia : Vol evan Ombditere re Brrivetieno aliora. Questo terrore aper se gli recchide soldati a consigi de Capuano Ferma in su 'argine ella via Postumia la legio Teret , a sinistra elpiano la Settima Galbiana in v fossici naturale forti ficat . a Settim a Claudiana . in tuo et aperto I 'Ottava e chius ita folii arbucelli a Tre dicesima. Cosi erano ordinate I 'aqirile . e te in segne soldati infusi accaso per la nolle vessilio de Lyretoriani allato ulla Ter Ea Iedanteriera' a juto ne cornici i anch le palle insela cavalleria Sido e Italico Suevi col ore di tot gentesta vano nella prima battaglia Mari 'eser cito di Vitellio che oveva dici agione ripolare in Cremona , e , t preseper cibo e sonno te foret , ii di di pol ompere , edis fare ii nimico , motio di reddo , e fame , ali orateria di nolle, privo di apo . e consig o, si pinsene Flaviani disposti e pronii Qua fosse 'ordine di sordinato per a noti , e perri 'ira . non affer me reici altripongono la legio Quarta Macedonica ne corno a loro destro cla Quinta, e uindicesima, concie compagni di Brettagna della Nona, Se conda , e Ventesima, et labattagii : a Sedicesima, Ventidue sima , e Prima elsinistro. Que delia Rapace , e deli Italica est et si me colati per alto. I cavalli , e gli a juti si postro ove e volteio Fuci combattere di quella noti vario , dub-bi , atroce ira a questi, rara quelli infelice tacuore mani, occhi, nulla alieno erano 'armi me desime
da gni banda noto ii nome per tanto hi ederi Dottedi soldati qua e la rascicavnno te in segne me scolate era forte caricata a legion Settima critia a Galba tollone at cune in segne, cci sole se Centurioni di primefite : Attilio ero , uno di em, salvo 'aquila conmola strage di nimici e a fin sua. Antonio osten ne
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i suo i, che legavanoa chia mando i retoriani ci quali pres la pugna , caricarono i nimici po furori legati avendo i Vitelliani plantat i angant in su 'argine
delia via, che tiravano pii aperto : dove prima si per- devano i tiri , cogitendo arbori , e non nimici de
quali grande a dismi suta delia legio Quattordicesima fracassava con gran fassi i nimici 'avrebbe attomacello , se non era n glorioso ardi re di due soldati che con due studi accolii tramaei morti, non essendo considerati , ndaron a agitare te uni a contrappesidiquello stro mento furono incontanent uccisi, pero imo mi non si seppero cit fati certo. A me Za noti , non si edendo ancora ove a fortuna pendesse , si lex Ialuna e sco per se 'uno sercito , 'altro in ganno Giovo a Flaviani l averta di die tro , perche gittava piu lunglie I 'ombre de cavalli , e fanti che non erano i cor piciem nimici imberctava quelle Vitelliani scopertico Iam in faccia, erano, senZa potersi guardare , quasida occulta parte deitati Antonio ad unque, quando potet te conoscereri suo . Desper conoscitato , clidi ve Sognava proverbi ava molli lodava inanimi va : tuiti ava speranae , e promesse , e domandava elegioni di Pannonia , perche aves sero ri preloci 'armi tin uel plano potere est converti l a passata vergo gnain gloria. Voltato a Mesici ci predicava capi au
me minacce i Vitelliani . se ora spirat assono delle orsi mani, e occhi H costis qualunque a uici 'avveniva, dic eva Piu disse alia legio Ter Za , ricordandole 'antiche prode Ze , e te uove delli scacciat Parti otio M. Antonio : Armeni otio Corbulone : Sarmatidianaei is a Ptetoriani in odora disse vo contas, dini se non vincet que ita volta, quale ultro Impe- v I ad Ore , qua Campo vi acceitcra' Cola son te armixavo si re 'inlegnem a morte , se perdereieci chesbi 'onori' gia it o. o Usciron te rida per tutio : Ia Terta salutori os s 'usa in Sora a i nascente Sole. Usci voce , fors meis per arte de Glpitano , Mucit noesi erat unt herili serciti 'eran alutat con uelle
Srida tam uox onoci passo , quasi cresci uti diluovj ajuti,
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e si dira davano i combattenti Vitelliani seneta apo ci cuno a suo impeto . o aura spint , o rit irati. Quando Antonio li ede plegat ira col folio attaglione
gli urta , allarga . e sco napi Elia : ne si potevano , impediti da lor atri, e micchine , ri Ordinare. I incitori
alle bande delia via anno calca per fretia di se guttarii
fece tu note vole la tortalita n aio che Vipsanio Messalla conta cost. Giulio Mansueto Sp3ῖnuolo i litton ella Rapace laic: a cata n glicio letto , ii ad te res ciuio furicritio da .lba ella Settim . oennesi quinet adre, e lo atterr cla sedit ei mentre 'uno Oglia,
I 'altro da icit alti, si iccno. cono : Dird gli in I fcc: O il figli uolui agne , e scongi ut queli anima deicia Orto p ad te che gli perdonicia non sua colpa di tu itequelle mille det te armi civili , u sol dato lis o che parte era ξ Levis suin ii et crpo fece a fossa . e rei e dipadre 'ultimo ussicio. Confiderollo chiali era rei ociindi altri , e per tutio 'eler cito tu pari ii ita colo con est em mi Pre e male dite si crudel guerra. Nulla per dimen cotrono a positate amici, parent , fra telli amna aetatici lo a fatio insimano . e si ii anno. Arrivati a Cremona si present loto strana dismi lu- rata lata ca Nella guerra 'Otone iobidati Germanici cini cro te mura di Cremona o Campo loro quello, di trince : e vovi fortificamenti 'aggiunsero. A cotalvista arrestar ono i vincitori , non inpendo ima pi checo .nandar dar 'ast alto i soldat stiae chi a nolle 'ldi . coia duraci e senEa vicino juto , peri colosa Ornare a Bedriaco, tanto caminino fatica intollerabile
e rende vasi a vittoria di sutile fortificar il Campo cola da far usci lubitori nimici vicini ad domo a laevo ranti uor di schi et . e disperderi pi di tutio te mea de proprii soldati . nimici tu ello indugio
che de peta colo 'anda cauto non e grato , a te me rit da sperana ara ferite, langue , morte, tutio con
trappeta varia cupidigia dei redare questo piacque ad
Antonio , fecerast altar te trince dari ut te te partici prima si combati da ontano con rombole , con laeti , VC
Flaviani anda van col peggio , essendo i nimici a cavatiere. Post alla trince , e porte , te legioni scompar
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tite , acci quale si portasse negli , apparis e , e sene accendesse a regigi amentora cio la Terza e tu Settima presso alla via di Bedriaco Q 'Ottava Settima Claudiana alia trincea destra : a re dicesima fu ait empico tra portata alia porta Biesciana. Potaron si uri Poco, in tanto comparuero Zappe , icconi , falci , escule a villaggi vicini. Aliora est si te largite in cap . fuit serrata testu ggine, anno solio e mura da gni banda si conabat leva alia Romana ci Vitelliani ruotola loto addo si gran assi retolano, prono e con pali , e lance frugano e diffanno la collegat te Diuggine elle aighe, e queli in frangono e licellano I 'asi alto alienava , se a loldati racchi, e sordi a consorti de Capuani non era detto , , Cola tremona Se questo su ratio 'Ormo, come uo Messi :lla , od'Antonio , come C. Plani , he ne o blasim . non dii cerno ma egit fu bene , quantunque sceleratissimo Proporrionato ulla fama, e vita di quat ' i'un diloro. Senaea tu vardar a ferit , ne a sangue, glaave vano ovinato it riparo , i scol evan e porte salitisi in sume palle , e sopi alia inita testu ggine aggavignano armi e braccia a nimici. Sani con feriti mori bondi con occheggianti 'abbarumano in gnis rana altitudine , e immagine di morte Alyrissimabattaglia face an la Settima est a Terza , e conci 'arco deli ossis vi si is Antonio con a juti fortissimi. Vedendo i Vitelliani non pol e reggere a tanta serra , e suo ridella testu ggine iocche di opra piombava bal Zare , die dono at anga ne a in ta quale di otio quanti ne copeii , schiacci , o baragii , e di soprasi tiro die tro i meri , a crestu de hastione , e una torre congiuntngli , intonata a sum : e mentre Settimant 'ujutavano a montare con serrate froite moeretani con te scuri , e spade spe et aron a porta I primo a entra dico no tuti gli autori ches C. Volusio sol dato delia Terha Costui salito su latrince , fatio far largo per for Zaci ala te mani, egrido Il Campo nostro gli altri eguita rono gia per a aura it tando lenem Vitelliani a terra.
Quanto es dat Campo alle mura 4'empte di morti.
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Riman evaci fatica uoua , e Varia : mura altera torrimulate : porte ferratissime tanti soldat con 'arme inmano tanto popolo Cremones tutio della parte contraria meza Italia concorta in que di alia feta
chera ava per moltitudine ajuto alladiissa e animo aliassalitori per a re da Tost Antonio manda a ficcarsuoco elle amentisime ille e palagi fu ori della citia , se sors i Cremone per salvat i lor en mutasson fede. Empie e tu alte case , e vicine alle mura di uonsoldati quali acciano i ilanditori con travi, suo chi , e tegoti legioni ritanno testuggini : altri tiransa e dardi tanto che i Vitell: ani a poco a poco co- rati cedono alla fortuna di mano in ano i tu degni,
perci ocche lasciando forZar Cremona, non rimane valor pici luogo di misericordia vincitore si glie rebbe tuti ala rabbia sopradi loro Tribuni e Centurioni non optara plebe , he non ha che perdere. I soldati privati non petitava tant olire , face ali lor asse et a sicuri . spere uti per te vi , alcosti per e case non chie de vano pace , e vcva diposta a guerra. I principali de Campo levano ii nome , e te immagini di Vitelli sciolgono Cecina an cor ne ferri , e reganioche reghi per loro Ributiandoli arricctato e tron fio
lo importuna no hieggono a n traditore tanti
fortissimi Campioni con te agri me ultimo di tuiti imal ira merce per Dio . e mostra nori agri vel , e lehende alle muta Avendo Antonio fatio et marci 'armi, cavato suo ri te in segne , e 'aquile , e die tro ne venivata gente trista, di sarmata . con gli occhi bassici e 'in torno i vincitori prima li villane ggia vano , o alZavan Ie inani ma edendoli porger' i viso ognivilia pati te , si rimembra rono , questi es e quelli chedian et a Bedriaco si temperarono ella vittoria Maquando venne Cecina da Consolo con a pretesta littori innangi, e chi fac eva far largo scappati di paetien-Σ , gli in facti avano 'orgo glio , e la crudelia .
infino a tradimento . tanto 'odiano te brutture. An
tonio vi riparo col mandario vardato a Vespasiano. In tanto a plebe di Cremona tra ante spade ebbe chelare , veni vas a san Sue , se i Capitani regando non
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addoici vano i soldati. Antonio fece te parole a tutii: magnificii a vincitor benigne a vinti di Cremona non si dichia rori 'esercito . olire Ella naturale lagonia della reda , a voleva plantare , per odii antichi. Crede vasi , i Cremone avere a jutato Vitellio anchenella guerra 'Otone : scher nitora come sono insolentii plebei della citia Gore dicesimani lasciativi a fabbii
care t 'Anfiteatro. Aecrebbe 'odio 'avervi fati Cecinato spe ita colo delli accoltellantici l 'essere stata due volte feci della guerra : a ver porto vivan de Eli e ser cito Vitelliano in attagii : ed si ervi in sino stat ucci sed elle donne scite a combuttere per Asthaerone ulla parte La era ricca aggiunt ulla colonia ricca tanto tu i ccende va alta preda. In Antonio solo per o grado , e nonae era tuti gli occhi volti gli altri Capitani non eran uardati. Essendo egi diiungue ordo, entro per lavarsi ne ita uia , e trovatalapoco ad , disti Ben to sto a litati data se Cotalna otio ta tedere , tui ave dato it segno di niet terfuoco in Cremona . che in ardea gli ac catto tutio I 'odio. Entraron vi a furia quar anta mila armPl , di aga glioni , e gualteri tu numero . e iucrudi , e 1 disonesti. A fi di spada . e di vergognaandava gni et , e dignita de vecchi e vecchie come di lucili, fac evan stra et ii e risara vvenendo si a matura vergine , e et don Bello servi rappur sigi di mano gli branuvano , e alia fine in 'uccide vano Portandosialc uni via danari , o doni 'oro , rubali a templi divini, se 1 forti di loro In contra Vano erano uccisi. Altri pregiando te robe che avari or elle mani cercΗvano col asto nate, e tormentar' is adroni 'fardi sotterra te nascoste elle case , e ne templi sua ligiati , per iace volera , gittavan accole. Erano in quello e ser cito composio di Romani , allegati stranter , di varie lingue , e costumi , diverte Voglle , diverte leg si . e nulla non te cito. Quattro torni duro ii succo di Cremonari ars ogni os sugra , e profana templo solo di Mefit avanti alle mura fudi s dat sit , o alla Id dia. Tal fine ebbe Cremona