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di nobili , he instein co figliuoli Galba ave renduti
alia Patri , non trova vano ulcuna pieta ne Principe. Fa cosa grata a grandi, e approvata alia plebe renderior it diriti topia lor libertini: a vana per 'astu Ziasthi avesca , che a moneta tra fugava in ripo stigii, imbrogliava con potent , erat cuni an casa Cesare ac contati si , pote vano vi de padroni. a iobidati , a cui moltitudine . non capendo ne Campo, si sparge va perie log ge , t patri e tuti Roma, senZa conoscere l'in segne , far te uardi mante nersi robusti con lentiche , dati a placeri della Citta alle diicnesta imbo lsi vano ii corpo ne ii Ozi , e Panina omelle libidini. Ne anche si pensa vara sanita attendos gran parte eli' infame aria di Vaticano onde fu grande mortali taci eque corpi agio nevoli de Te de schi , e Francio si , non so gerendo it gran caldo . et vicino e vere si Sitta vano, P m malavansi. Guasto anche gli ordini militari a mali etia , o ambigione ; e se dici coorti retoriane , equat tro Romane sche si strivevano di mille fantici' una. Valente si res in clo iv autor ita che Cecina, quasi per averto salvatori e vera mente i 'arrivo suo rimile quella parte a cavallo e la battaglia inta chelo te lingue deliranquillato cammino , e tuitio soldati della basia Germania voleva Ualente qui si crede che Cecina comin classe a vacilla nella sede . a se Vitellio sciolista tigii a Capitanici molio pi a soldatici gn uno fac eva scri vere ove e voleva ogni cerna alta uardiadi Roma E , per lo contrario , rimaner tra e legionio Evalli pote vano i valoiosi , ne mancava chi voleste , essendo per malatii in fiacchii , e allegando la cattiva
Pria. Nondimen o alle legioni , e bande furanerbato ilpiu forte, erit fior de Campo. Di tutiora 'eser cito si feceuna massa, aneti che stella , di ventimila Pari mentando Vitellio , furon hi est a supplietio Asiatico , lavio , e Rufino Capitani invendo in Gallia servito Vindice. Pativa Vitellio simili voci per sua dappocaggine naturale;
perche era venulo it tempo de donativo , non ave Vadanari co sol dati largheggiava in gn altra cosa. Pose a liberti de passat Imper adori u balaello ditanto per sphiavo asti per sola vostia di gitta via
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Zttende vara murare alle a cocchi eri fare pelta coline Cerchio di accoltellant , e fiere , e stra etiar danari come gli a vana assero Cecina e Valente,per Ogni stradadella Citta tacendo feste di accoltellanti, con apparati non illi unque, celebraro noci natale di Vitellio Liete alia Dccia , odiose a fiore ella Citta furono e se quietat te a Nerone con rizati altari in Campo Maretio , vit- time cci se arse dato vi uoco da sacerdotii 'Agusto che Tiberio creo a casa tulia , come Romolo line I a Zio. Non era opo a vitior in il quarto me se , che Asiatico liberto di Vitellio et maggio te heri 'olic leti i Patrobii , e gli altri ecchi nomi odiati Vomo inquella Corte non fa chera' industria is virili gare ggiasse :λla via alia grande et era, empiere di prodigiose vivandedi qua lunque pendio a fondata ola a Vitellio. venti due milioni e meeto 'oro di ede fondo in pochi me si bastando gli godere senae ultro pensare criande , emisera Roma , che ne me desimo Anno Otone , e Vitellio sopportastici e mal me nata fost con varia , e vergo Mosa sorte a Vinii, Fabii , Iceli, Asiatici l E pol ne veniae IoMuciano , e Marcello , altr uomini si , ani glior no Luprima ribellione che Vitellio intes fu della legio Terta per Iet terela' Aponio Saturnino , non unco pastato ancti egi a Vespasiano Ma non gli criste in uel subito spa- vento grai cosa ali adulami stice vano esser si sollevata una legion solaci gli altri serciti ferini in sede cosi disse ancora Vitellio a solatat , , e che queste falle nova velle sparge vano iret oriani di anzi casti non 'eraxa alcun peri colo di guerra civile sen Ea punio nominare Vespasiano sparte soldati per Roma, a dare alpo polo in s la voce ci checia fece tu crescere. Purchiamo juti di Germania, pagna , e Britannia , Ded-damente , e non mostrando necessita cos,lo servi vano Legati , e te Provincie. Ordeonio Flacco avea da fare per sospetii de Batavi: eZio Bolano per non quietarmai la Brettagna est 'uno , eQ'altro stava in tra due me Spagna et a solle cita . non avendo aliora Vice consolo : ecos i capi di re legioni 'eguai podere, che Vrienogare ggiato in servi Vitellio ella uona fortuna, oras Sual mente i bistrati ax ano mella rea. In Affrica la
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legione, e coorti Dite a Clodio Macro , e dis salte a Galba, furori minite a Vitellio : correndo quella gio ventu a serviri perche egit vi a Vice consolo iusto benigno : Vespasiano ii contrario De tale aspellavanoque consederati ovet' estere uel di loro che imperasse m riusci 'opposito. Valerio Festo Legato Appi ima gliresse bene e con fede Io vario cin ubblico I an lavale iter . e bandi in favore di Vitellio De in segre tora vvlsava Vespasiano, per tenere da chi vincesse Per te Gallie, per a Reetia furora res soldati e Centurioni conlettere e ordini di Vespasiano, e mandati a Vitellio,
e ccisi ci tu scam parono per loro astu etia , o pallad' amici cosi gli apparati di Vitellio era noti idi segni di Vespasiano percio tu segretici prima per tra curaneta di Vitellio, e perche gli avulsi non pati a vano ne per Pannonia , stando vi e guar die a passi : ne per
mare , res nando I 'Etesie, che portano in Oriente , e non lascia tornare. pavent di final mente alle atioci novelle da gni banda cheri nimico veni v a fulminando
spe disce Ella guerra Cecina , e Valente que gli parti prima, questi indugi ava perui aversi d 'unari ave mala t-tia. Uscendo di Roma i Germano sercito, non parca delio : non 'cra vigor di corpi , non ardor 'animi marci vano lenti, e radici cascava lotori 'armi di 'o sibi non potevano i cavalli granctitare : non sole , pol vere,
pioggia i soldati pati re alle fatiche maturi, elle quistioni fastidiosi Cecina ali antica sua ambir. ione Eccompagn nuova pigri etia , dato per troppa felicita a placeri , o pensando a far sellonia , impoltro niva 'eseris
cito ad arte Crede ite si per molli che Flavio Sabino 'et tesse a Cec in il cervello a partito , facendo gli a Rubrio Gallo fleri r volendo servire Vespasiano, L gli lanco :ricordando gli che , non avendo potui per 'Odlo , invidia di Valente esse grato , ne grande con Vitellio cercasse uovo Principe. Cecina parti ab racciato da Vitellio con grande onore , e mando parte de cavalli innanzi a tener Cremona appressori essiliarii delle legioni Quattordicesima , e Sedrcesima Seguit Iron a Quinta , e Ventidue simu per retrogvardiacia Ventu ne
sima, de ita Rap3ce , e la Prima Italica co vestillarii dirimi Secondo. H
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tre legioni di Brettagna . e stelli juti Partito acina, Fabio Valente sciisse ait eser cito overnato da lui , chefer maiora' a spetiasse , cos esse rimas con Cecina , ilquale in su' fatio per di i autor ita disse esser si polpentilici per oppor sit tuiti in sieme alla guerra che urge
vara os fece tu ratio marciare a Cremona , e parte a
Ostilia. Egli and a Ravenna , quasi per partare ali armata. Poscia elesse Padova , per quivi ordire a tradigione con Lucilio Basso quale a Vitellio fati Capitano di cavalli, pol et I armate di Ravenna, e Miseno Generalea perche non a fati subito anche de Pretoriani , si vendi cava della collor iniqua con fellonia scelerata Galla quale non si pud sapere se Cecina vi futirato a Lucilio, o pur come accade , chesi tristi sono anche simili l alia tristitia me desima. Quei chestrissero questa guerra ne tempi che casa Flavia regnava, rivoliano, per quella adulare, la cattivita di Cecina e Basso, in carita delia Patria, di metieria in quella pace, tanto governo Io credo chera loro leggere et a naturale . to limare Utradito Galba per niente Ia ede ; ela invidia , caelo si che altri non passa si e loro innaneti appress Vitellio, li facesse ovinar Vitellio Cecina ag gilans lyeser cito e con varie arti ovvertiva gli animi de Centurioni, e soldati di sede ostinata a Vitellio Ba faceva ticine desimo tu age uot mente 'perche 'armata, ricordandosi ave diam servito tone , sdrucciolava almula sede.
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M iglio sed , e stella uid avan a guerra icapi Flaviani. In Petovio elle anete delia legio Tre. dicesima fecer consigtio , se si ovesset guardar 'Alpidi Pannonia , e spetiare tuti te forZe Eddietro , investit a primo 'Italia. A cui par eva di asperiare gliajut , e trattene la guerra . aggrandiva no rZa . ela fama delle legioni di Germania : a essere a Vitellios, venui di uovo i forte deli'esercito di Brettagnacidi, em aver men legioni di anzi rot te De benche par linos, altiere, et D pre a Vint manca 'ardire Mentre chem, passi dem monti anno chiusi , verrebbe Muciano si concie orae d'Oriente rimanere a se spasiano I
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a mare, e Prmata cuori elle Provincie , con te qualio moverebbe . come uri altra guerra intera; Verrieno a con sano indugio foret riuove seneta occa te preva senti. Antonio Primo , fulmine di questa guerra Urispo se , Lissere la preste Za a loro utile, a Vitellio Ud annosissima : aver loro la vittoria tollo non datova vigore , come stati suo di Campo per ut te e terre
μί' Italia in grandi agi aerribili a soli alloggici quanto
D prima feroci, ora ingolfati ne placerici ne Cerchio, γγ ne te atri, elle gentile et di Roma fati morbidi oro infer mi ma con una oco di tempo , conci 'uso della a guerra torne rebbero come prima Avere la Germania Monde lene lor orta , non lontana Brettagna a n, dii di mare cie Galli , e te Spagne allato da tui te Uuomini, cavalli, e danari , e 'Italia, e te ricche ete di omici e se volestero uouerauerra . anno due Marmate , est mare di Iniri ne ito : che ioveri chiu- , der' i montici hecia guerra rimet ter a quest attras, state 8 In tanto lanari, e viveri onde scirieno dia Facesso capitale tu tot o , he te legioni di Panno adini tradit , non in te, si ruggono di vendicar si
Mcheali se iciti di Mesia eran iunt inter e salii. i, Se Vitelli ha tu legionici e no pi soldati valorosi
Gniente corrotti , tu accesi , per quella ergogna Ha virili : cavalli non inti anche aliora, che si perde Mangi due cornette di Pannonia, e Mesia ruppero il nimico Ora se dici insic me , col calpestio , colora- ,, sit uolo con a pol Vere, consonderann , introneis Hranno quanti cavalli e cavalleri dive a della guerra vi avra. o me desimo se non sar impedito , se- , , guito laesio mi consigito Vol che non vi se te Mancor dichia rati, ite ne tele legionici a me asta nos, te coorti pedite. Non auro prima un pie in Italia , che votis dire te Vitellio rotto: oderuvvim animo di se guttarmi, e calpesta queste pedate Vittoriose. Tali co se mando fit ore con occhi di uoco , e voce
terribile , per offer udito disco sto Pellandosi me scolatico cons glio Centurioni , e soldat in con tanta efficacia che mos te ancora i en considerati , e cauti. 'altra
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M nulla ea a fama 'era acquulata in altro consiglio fati sopra certe lettere di Vel pasiano ; ove non pallo
come molli, riserbato , per aver po sue rit irate , ma avis aperto cheliace atri id ploci a parte compagno dicolpa , e gloria. I secondo stimato et Cornelio Fusco Procurdiore , he tanto sparto di Vitellio , he se ella an dava at contrario 'er glucato gni speran et a Tito Ampio Flaviano an dandoci per natura , e per et ari lento . inso spetii i soldati, ch e non si ricordasse che egli era stato parente di Vitellio. ne primo motivo delle legioni fuggitoli , e pol ornato , fu credulo Crdi tradimento. At te ioch a Flaviano , assuto di annonia in Itali , e scito di peri colo venne de si di
novita 'est e litatio Legato , e me scolarsi in guerra civile, solle citandonet Cornelio Fusco , non per biso-gno de fatio suo : a per Aggiugnere a uella parte surgente aliora , splendore G ii nome Coni Olare. MIperche ii ast aggio in Italia scisse utile , e sicuro . scrisse ad Aponio Saturnino che conra' esercito a Mesias' a Erettasii. E et non lascia te Provinci dis armate in reda a barbare genti , si soldarono i principali Sarmati Iazigi , i quali fecero osserta di gente , e grancaValleri , ella qua sola vagi tono ricus ta per ch non tentastero guerra itiani era tra te nostre discordi pasi assero a chi ii pagisse me glio , seneta tener conto di sede Titaron si in lega Sido , e Italico Rede Suevi, antichi di voti de Romani, gente di pro- messe offervante: furo me si a juti alle fronti e re versola Re Zia contraria, per esse retia a Procurator Porcio Settimio, di sede sincera a Vitellio Fu mandato
ad unque Sestilio Felice concia banda di cavalli aura ana Otto coorti di fanti, con ioventi Norica a piglia lari pa de fume no , che divides Norici da Reti Dambifuggirono a battaglia, e la fortuna di parte Flavia
altrove si di in ostro Volando Antonio co vessit lar Har Attidelle coorti , e con parte de cavalli alia voltu 'Italia gli a compagno Arrio Varo , valoroso in guetra . Ille V in quelle prospere uerre 'Ariraenia, di Corbulone
I cui viri si dic eva che egli segre tamen te in tam a Ne IOIi ottennesi primo pilo per colat brutto favore ;
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che pol fu sua ro vina occupando Primo , e Varo In- torno qui lex igni cosa furom volenti eri hic evulidalli Opitergi , e Altini fu messis auardia in Altino
Contra ali armata di Ravenna , non sapendo si incora se era ri bellata a uada gnaron Este Padova civi si seppe re coorti di Vitellio . e a cornelia delia Scriboniana esser fermati a Ferrara , e fatio vi u ponte . anche star visi mal guardati. Si altero deli occasione Furono ali albae quasi tuti senta arme sor presi
chi , se condo in dato ordine ammata tine : foretati glial tri per aura a mutar ede Alcuni si arre se subito molli a nimico foret anteli agitaron, it ponte , e lavia. Divolgata si a vittoria de Flaviani in principio diguerra , se ne vengono laues legioni, la Settim de ita Galbiana , ecla re dicesima Gemina , con Vedio Aquila Legato , a P ad ova baldanetos ove si ripo sarono Iochi si ornici eminutio iusto maestro de Campo delia et-tima si levat, di nanet alla furia de soldati per tropposuperbo comandare in tempora guerra civile in dato a Vespasiano Antonio per accrescere a tua parte
ripulaetione convenerare ii Principato di Galba, eoi farti , he si crede me risurgere uella parte , fece per g ni terra rime iter te immagini di quello abbat tute per lediscordie. Mosa tenuia gloriosa quanto disiata. Consulto si pol che la planta della guerra osse Verona
perche o 'era planura alta alla a valleri , ind' eranpii fortici e i torre a Vitellio si possente colonia avautile ripulaetione. me passare , si ire se Vicen et a terricci uota si mimo 'aver tolla a sua patria a Cecina Capitano de nimico aio varon bene i veronesico I 'e sempio , e concia tacotta si ii tennerocli fer citi di Germania, che non passassero per a Re Zia , per te Alpi Giulie me quali cola non sape va aveVa
Vietat, Vespasiano , ii quale ordino che in Aquile sifer masse la guerra s' a spetiasse Muciano pareVagli, po iche 'ave vaci granajo 'Egitto , e tributi di Provinci ricchissime , che lyesercito di Vitellio per mancana ad danari vivet tot rebbe arrendersi. Hi medesimo spesse ggiando lettere , ricordava Mucian . per Vincere,
diceva AEgli, con a spada ne fodero tam in verita,
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perche tuitaria gloria ella guerra si serbasse a Iut Mai consigi per a distanet; de tuo glii iugne vano opo Latii. Antonio repente scors e sino a Campo nimico con leggiere cara muccia astati gli animi , si levaronde pari , e Cecina 'ac compagno tra Ollilia , orgo Veronei , e te paludi et Tartaro , sicuro uogo , didie tro per o sum De allato per te paludi che se
egi non tradiva , pote v , o con tuti te for Ze Vitelliane dissa Ie te due legioni non ancor congiunt conl'eser cito di Mesia, o farte bruttamente fuggi d'Italia. M Cecina venit a nimici ii tempo uono de cacci arte, tranquillando col mandare lettere a ravari , nchecon a effaggi patiui a tradigione. In quella iun se Aponio Saturnino con a legion Settima Claudiana, cui era Tribuno Vipsanio Mestilla , di chiari genitori valoro Io . e solo in questa guerra sincero. queste relegioni, che non erano an cor tu, ne pari alle foret e Vitelliane , scrisse Cecina , non volessero i intipi armeggiare contro a Vitelliano sercitora a cui virili alet a Cielo di Vitellio parto poco , e in generale. Vespasiano niente osse se nulla vi dice da corromperti, o impauririi. a risposta de Capi Flaviani tenet sculare a prima fortuna su quanto a Vetapasiano . magnifica nella causa , confidente deli e sit , sicuro di Vitellio traitava come nimico Tribuni, e Centurioni turgheggiava di antenere quanto concedette Vitellio : e confortava Cecina molto apertoae si e de loro Leti in pubblico queste due lettere
quella di Cecina sommestiva quasi te messe di non offendere Vespasiano quella de Capi dispregi ante . quasi insultas ier Vitellio , accrebber gli an inii , e ali arrivo di due attre Legioni Terta solio Dillio Aponiano, e Ottava solio Numisio Lupo, piacque ostrarie lor forΣ trinceare tuita Verona. Alia Galbianatocco a lavora ne ita fronte opposta da ontano appari cavalle ita 'ajuti amici, e mas vano timore patendo nimica. 'ira de soldati a T. Ampio Flaviano come autore di tradimento , seneta riscontro at curio . per
odio antico , si disio , e portavato quasi turbo alla mortes gridavant parente di Vitellio, traditor,' Otone,
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Iadro de donativo , ne gli valeva man iunte, gittar si in terra iracciar si veste , icchia petio . singlii Ozare , quasi che la tanta aura accusasse a conscien Za. Se Aponiano com in clava a partare, i soldati colari dare , picchia re non lalcia vano di tui, ne altrici ad Antonio solo avano recchici perche era a condo VeVa et quela Popolo aiator ita , e arte concia quale edendo it tumulto crescere , e venir si alte villante ali arme fece legare Flaviano in caten tol dati con ob bera' arte cac claro via te guar die dat tribunale , per finirio AntOnio si mile a spada a petio, e gridava vole mori reper te mani de sol cati suo . o sue is per nome chia mav ogn amico , o gradaato cli ei ve deva , per cheΓajutasse Voltom alle in segne , agi Id dii della guerra pregandoli a meiter tu tost omelli ferciti de nimicique furore , quella discordia : tanto che la cos allendae , i a finito it glor no , si ri trai Te ogn uno a suo adi-glione Flaviano in noti erando via , riscontro lettere a Vespasiano , e fu suo di peri colo. e legioni quasi dique morbo in set te si levano contro Aponio Saturnino Legato deli' sercito di Mesiaci tu tioci che prima perche di me et di, non a sera tracche dat lavorare per ster pubblicata una lettera credula di Saturnino
a Vitellio Gia si faceva a chium est e buon , e modesmto , allor a chi tu insolente e rabbioso per non chie de con minor rabbia a supplietio Aponio che 'avessero
Flaviano , dicendo i Me si vere a jutato vendicare i Pan non questi , quasi 'altrui se digio Ia loro proscio gli esse , o de vano di i falla. an ne a giardino , veera Saturnino alloggiato. Ogni cosa fecero Primo Aponiano , e Messalla per tui campar ma gli alse nasconder a biij net ornelio di certa stula per sorte spenta. Onde a ad ova se 'ando seneta littori. Partitili due Consolari, rimas it comando 'ambo gli serti ad Antonio solo , cedendo glielem colleghi e volendo loci soldati. Ne vi manco chi credesse , Antonio Vernios socio scandolo altiva mente , per si e solo ad Ione della guerra. Trava gliava a parte di Vitellio in pia
malisna discordia , non per sospeti di popolo , a per sellonia