Opera;

발행: 1760년

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citia troppo icca . e crescivia , ne parea poter si alleguerre date altro fine , Ore farta residen Ea comune diluttici Germani, o plantata let , riman esset anche gli Ubii dis falli Laonde oenteri, popoli lire eno mandaron a conligito delli Agrippine si Ambaici adori di cui Io tu feroce os comm c ioci in ingra et lati sieno Hi nostri , e vostri Idd; , e Marte lo oviano e prodes, faceta a voi che rient rati ne corpo , e nome Germano,

vasa rete alta n ut liberi ramo liberi vven cheloi Romani ci abbiano inito a oggi hi usi i fiumi. Iadis terra , e quasi 'alia per cheloi non ci possiam ra- SUnare, e Erlare, se non se dilarmati , e come ignudi, i villana cosa ad uomini nati ali armeri e con uar- γγ die, e collo Ora amne che 'an .ici Zia , e legan Zaυ nostra si an et et neci vi preghiam a smantellarem cies-Mta Colonia di mura che o forte Ze per man teners, schi avici ancorae fiere te nute in abbia perdono ora fere Za o agitate a eL quanti Romani sono in a 'Is1 vostro libcrri e signori non 'incorpor drio in sieme , lieni delii uccisi vadano in comune , Accio ni uno ne sinasconda, ne se pari a sua causa : a 'una riva Me 'ultra nolira , e ostia , come di tempo antico: Unatura ha dato la luce a tuti gli omini cobi tuiti

Dii terreni a pia valorosi Ripigilate gli ordini e 'l viveres,de 'maggiotici levate via te grave Z , con te quali is Romani pia che con 'armi struggono i oggetti discosi ne it , inti eri e non schiavi viveret equali glim, altri, o gli signore ggere te ς Gli AgΠppine si . resotempora risolvere , non potendo dccetiar te condi Zioni per aura deli avvenire , ne comportando it retente tempo sat sene besse apertamente , posero in questa liniera , per unirci con voi, e conui ultri Germani delva langue nothro , no alla prima occasione de farci liberi cor remmo pi volontero si , he Euti Mettendox, in sieme Romani pia e serciti che mai ci prata curom crescere te nostre mura che ro vinar te se 'Italia, si lire Provinci son venui forestieri in calamosita laa guerra gli a contumati esse ne sono risuggiti alle cases, loro di que che ci furori condotii pia f., o sonox impiarentat con es moi, de loro disce questa d

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oggi patri non vi abbiam per tanto iniqui , he et vo gliare farraccidere ii adri . fratelli e figliuoli nostri.

v siano i passi liberi, a d giorno , e per gente en Σ' i arme , tanto chera vovi ordini passino in uso Cima vile, e Velle da sat anno arbitri , e capitoleranno tra notis os i Tentem addoicit , Ambalci adori andaro a Civile , e Velle da con presenti ottennero quanto volt ero gli Agrippinei, da triare, o ede Velle da in suo-rici non lasciando eder si per esse con questa sic umera ,

Piu venerata. Stava in un alta torre. Un suo conglunt Oeletio portava i consisti, e ri sponsi quasi unetio della De A. Civile inforzuto della compagnia delli Agrippine si delibet guadu gnarsici popoli vicini , e . se repugnastero conabat terti. Occupam unici ordina quella iovent lii compagni di soldati. Cl vidi L beone con gente Tagunaticci di et Esii, Tungri . e Nervi non to lascioplissa piu olire , confidat ne sit , vendo res prima di tui it ponte della Mosa conabati evasi in quello metto dubbio L. mente ; quando i Germani pa flati a uoto die dero alle palle di Labeonera e Civile per ardire , convegna , entro eli oste de Tungri , arido , , Non abbiamo res a fatauerra no Butavi , e Treviri pero esset adroni delle genti gli id d4 ci vardino data tanta arrogdnΣa toglie teci per compagni io vengos a servirvi per Capitano, sol dato , come Vorret Vol.

Nossem sol dati bassi, e et levan te spade ne fodero quando Campano , e iuvenale de principali Tungrigli si die dono con ut tu lor gente Labeone prima chefuste accerchiato , fuggi. Civile rice vel te in sede anchei et asi . e Nerv . e li agglun se a suo ici e 'alire citia persi grandati ne te me vano, clo vole vano Giulio Sabino, uor de termini delia lega Romana, a salutar Cesare , e con grande , e dis id mala sua genia caudica non pa1 furiane Sequani, nostri confinanti, amici quali non fuggirono a attaglia r a fortunai mi gliori favori Rottici Lingoni, Abin che con temerita ave va a battaglia af retrata , con equa pauraci 'ab han dono i per da voce d 'esse morto , arse la villa ve

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come ei fece a vive nascosio nove annici Debbe fer mi amici il bello e se 1Tpio 'Epponina sua moglie diremo suo tuo go La uto ita de' Sequani sermoci' impeto et laguerra. I popoli comin cictrono ad eder si e tener conto

deli onelio e convenulo is furo primi que dimens ciquali per te Galli bandit cono diei per deliberare opace , o liberti Ma in Roma questem uoue , fiat te egingiori , rava gliavano Muciano In Gallo Annio , e Petilio Ceriale Capitani , en che valorosi , letti a tui . non par eva da fida tanta guerra me da lasciare en 2 capola Cittaci peti colosa lari frenate Za di Domi aiano spetii come dicenam , Antonio Primo, e Arrio Varo. Questi come relatio de Pretoriani , ave varie foret est 'armi inmano Muciano ii casso 'l fece sopra i 'abbon daneta per contolario, e per acquietare Domi Ziano , cherio ve- de volontieti La relat tura die de a Clemente Aretino imparentato co Flavii , e tutio di DomiΣiano dicendo. il adre di tui otio G ajo Cesare aver onorata mente e ser citato a caraca , si e di famiglia cara a soldati , ebenche Senatore iussicient a: l uno e ali altro ossicio. Concii tu risplendenti della Citta , e molli ambi Ziosi si appare cchiano δ' an clare a questu guerra DomiZian , Muciano due volerici 'uno per glo vane Za , e speran et ne fac eva furta 'altro trat tene va per ram edare it giovan che non pigliasse ardente e feroce con mali consi glieri attorno 'es ei cito, e ro vinasse a pace, e laguerra. Passaron 'Alpi Penine , e OZidne e parte Monte Giajo, e legioni vitiori ole , est , e Ottava. la Ventu ne sima , stata Vitelli una , e elle fati dii uovola Se conda. Fecersi veni ci Britannia la Quatio 1 dicesima , e diri pagna lari est , e la Decima. Alia fama ad uniaque dei vegnente ser cito, gli stati della Guilla per natu lainchinati alia pace convennero a Rens. AspeltaVantiali Ambasci adori de Treviri, fra qualicio piu ero accenditore alla guerra Tullio Valentino con diceria composta Iomito tuti i veleni soliti contro a gran potentati in osse fa e odio de Popo Romano uomo turbolento , da scandoli , ciar latore , he gustava a molli Ma Gi ut o Auspice . de primi di Rens , o strando lasso flaneta Romana Hiieni delia pace, leaverre ancora da dappochi

Tomo Se condo. P

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pigliarsi , a farsi con peri colo de piu valorosi, e staavere addo is te lesioni Moste i aggi concia fua rive

Ienza, e conci' ammoniri della sede Ii giovani concia Paura, e peri colo Lodavano i cor aggio di Valentino :e 'atten evano a configlio ' uspice. Certo e che e Gallie non si fida rono de Treviri , e Lingonici perche ne romori di indice tennero a Verginio Die de molianojaci garem lare elle Provinci : hi sarebbe capodella guerra Donde si prendere bbe a potesta 8 E se I'impres a iusti me, qua in rebbecia se diu della ignori

Non ve an unco virato , e gia contende vano ; hi consederationi , hi foret , o riccheae , chi antichita luerim proverando onde in fustidit deli cola future amaro nocle presenti Scrisse a Treveri in nonae elle Gallie che . potate 'armi , tro verebbero , pentendo si . interceditori, e pei dono I me desimo Valentino li tenne

duri chius gli recchi de suo popolo , attendendo plura far diceri , he a dar ordini allu guerra. Peroci Treviri, Lingoni , ali altri popoli ri belli, non facevan provvedimenti convenevoli a tanta impressi : ne i loro Capitani fra loro 'intende vano Civile per tuo glii strant de Belgi cer cava pigilare , o cacciare Claudio Labeone Classico si stava a mana iunt , quasi a go de reci 'Acquillatio Imperio. Tutore non a solle cito a pigii arcia riva dicio pradi Germania . e me iter uar die a passi deli Alpici in tantoria legione Ventu ne sima a Vindonissa Sestilio Felice co 'fantita 'a juto per la Reetia , entraron in Gallia in sieme con cavalli Singolari a Vitellio gia chiam uti e pol passati a Vespasiano otio Giulio Brigantico , natodi una orella d Civilea che comesson et lo piu crudeligi odii de congiunti, era a z: odiato, e 'Odiaua. Tutore rinsciretori 'esercito de Treviri di novelli Vangioni, Caracati, Triboci , e di vecchi tanti . e cavalli, legionarii corrotti a speran Ea , o domati da timore Liquali prima cci dono una coorte mandata innanai da Sestilio Felice: poscia accostandosi i Capuani, erit eser- citi Romani ritor naro con onesta saga, tirando se coci Triboci , Vangioni, e Caracati Tutore in compagnia de Treviri lasciata Maganeta, em 'ando a Bingi assicuratos delinio per avet agitato it ponte della Nava Ma

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Sestilio, trovato ita uado , 'astronto, e rinia se Tutore in gannato, e rotio. I Treviri e ne bigottirono ci plebe , gittate luci 'armi , si s bara glia rono per a campagna at cuni principali per rostrarii prima a non volerpi suerra , si fuggirono ne paesi stati in sede Romana.

Le Legioni a Novesio , e Bonna trapasitate , come diiscem mo , a Treviri , a se esse iuraron fede a Vespasiano Falte furori queste cos in si eneta di Valentino et ii quale ovunque ivgneva , iniuriando is Volendo rivoliare , e uastare grii cos . Me legioni se 'andaro none Mediomatrici nostri collegati Valentino , e Tutorerim et tono in i 'at me ore viri ; AmmaZano Eiennio e Numisio Legati per torsi per anza di per dono e conmaggiore scelerat ea a in si eme legarsi. Questo era loci atodella guerra, quando Petilio Ceriale ven ne a Magata Eaue fece crescere e sperariete. Avid di combattere , pia spreet itor de nimico , he cauto con f rocita di parole

inhammavari soldati, per conabat tere subito cli 'ei potesse astrontario. Rimanda alle case i gio vani comandati perte Gallie . imponendo che dicano che ait Imperio ba Diano te legioni : tornino i confederati alle cure delia pace , tenendo per nita a guerra che era presti alle delire Roman la qua cola rend i Galli iurabbidi enti perche , taxuta a giovent . pagaron ora tributi pia volenti erici e face alici 'essere spregiati tu pronii a servire M a Civile , e Classico , intes che Tutore era rotio ammazatici Treviri . Ogni cosa in favor a nimici , conpaura, e retia rimettono in si eme loro sparsa oste, per molli effaggilavvertiscon Valentino che non arriri sthici tutio : tanto tu volando mando Ceriale a Mediomatrici a pignere per a tu corta contro Et nimicole legionici e ac coetati quanti soldati trova in Magana acon quei che me no venne in tre di a Rigodulo do veri' erapiant at Valentino con gran gente Trevera . dises da monti ista alta Mosella , e fatiovi fossis , e muro. Non per

tali fortificamenti ristet te ii Romano Duce di non vispignere a fanteria , me iter' i cavalli in certa collina. bestandosi de nimico agunaticcio, non si a sito sutato , he non piu valore fuste ne suo i. Iairi de nimietnojarono atquanto ii salire et venuti alle mane Ii pinsero

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e precipitaron gius a rovinx e parte de'cavalli ne coli ipi bai 1 preferoci tu nobili Belgi . tra' quali fu Valentino Io Capitano. L 'altro di Ceriale enito ella Colonia de Treviri inruggendos i soldati di splantare quella citi aci questa esset patria di Clastico questa di Tutor persi a costor scelerate ac dice an rinchius , ea agit aut a pe2. te legioni: che propor I ione Ver con questomi peccato di Cremonaci che si rapi di grembo ali Italias per aver atto indugia res vincitori solo una noti tra questa mel fine di mermania posta elle spoglie delii e sercit , de sangues de Capitani trioniante stare M in pie de Dauile si a reda de hic basta loro ve-Mdere it uoco, lauovina delia Colonia rubella in ricom- pensa di tanti alloggia menti perperati . . Ceriale perfuggi blasimo di avvea at i solditi licenetiosi , e crudeli, at tuto te loro ire ubbid irono , tu modesti mella guerra fati alli strant , chemella past ala civile. Commosse pol gli animi la miseranda ista delle legioni attevenit a medio matrici raavano per o missatio λ-n incono se , conati occhi in tetra fra loro non si salutaron , non is ponde vano a confortanti mccavan sine padiglioni , fuggian a luce, i stupidi per la ver-gogna , che per a laura avano i victoriosi ancora attoniti, non ardiva partare, ne pregare con lag cime, e silen Zio, per loro hie deva perdono Ceriale licim- cor , imputando ii destino di quanto eguit era per lediscordie de' soldati, e Capitani, o fraude de nimici. ,, Fusse queri indi primo di loro soldo , ea iuramento a ,, de 'peccati passati ne i 'Imper adore med ei si ricordava, , . Cosi furori rice vultiel Campo etne desimo e fatio intenderper te quadre che ni uno , venendo a contes , o Parole 1 impruoveri ne sedi et ioni , ne sconfitia a compagno chlamat pol di Treviri , e Lingoni , cosi intingo. Ios, non attesi gia malis et paria tera conci 'arme ho mo ,γtrato a Romana virilici a perche in vo i molio posso vom te parole e tenete uon , e pio non quello che

s, ricordare Alcune cos , he pi a voi, intacia guerra s,gioveras averte udite , che a me I'averte deite. Ne pae-s,le vostro, e desti altri Galli intrarono i Romani

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LIBRO QUARTO. 73

a Capitani , e Imper adori non per loro cupidigia, ma chlamati a vostri maggiori , he si nimicavano a

morte. Faceste venire in sutori Germani , i quali a Voi, come animici , imposero servi tu . Quante volte Gabbiam combat tuto con Cimbri , e Teutoni , quanto Maifaticatori nostri fercit , con quat' esito puer regiato con Germani ci vi in pete. Ne ci amo plantati in sura' Reno per di fendere Italia tam perche uri altro Ario visto non si facesse Re di Gallia Credet vo i , Civile o eri Batavi, e te genti olire Reno Vogliano me glio a voi,

chem lor ast aliis vostri Sempre anno i Germani Mavulo di alicar' in Gallia a me desima cupidigia s, avari Zia , di si di muta paes asciati lor pantani, Me diserti Marsi adroni di questo fertilissimo terreno , Me di voici solio spe Et di liberta , e altri ei nomi a stati sem pre in occa a qualunque a cercato altrui ggiogare Dominati , battuli sem pre fuste sino a ches, vi deste a no i mo , benche tante volt pro Vocati , vix abbiamo solo aggravato per ragio di vittoria di quan . Utora necetiario a manten ei vi in pace : non si potendo Ua popoli ante ne pace senZ arme, ne r me emas soldo , ne soldo senZa tributi mei resto no si amo una cola me desima : vo comandate fovente te nostre le- a gioni Iovernate queste attre Provincie multa non vi tentam diviso, ne chius go de te, enche tonta

Mni . de Principi uoni come o crudelici'aoen distano alii ac coit ac concia levi cometa a at troppo secco, o pio vos , e altri mali 1 natura fisi res, i lusio , o 'avarieti de dominanti Mentre arannos, uomini , aranno dilattici a non sono continui . e lis, compensano la virili de gli altri. Se i non sperastes, sotto Tatore, e Classico ess ero etti con tu iustigia,s, pote tenere ser Cit con minore spes , e tributi per ,, disco stare i Germani , e Britanni Perci occh cacciati

gli Id dii ne guardino Romani ; hi non ve de che, tuti te genti dei mondo 'AZuffer Znno tra loroci oriso, tun . C militare scien Za d nno per otio cento anni sis, tenace mente questa Acchina 'Imperio collegata di, che ni uno tenter a commetieri , he sotto non ci

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sse faculta Desche alla guerra Amate , e riverite la pace. De Roma, a quale o inti, o vincitori nostra patrias, es le prospere con Pavverse fortune bilanciale 'inse-vagnino a non esser an Et contumaci con Iovina , chev ubbidient con cureza. Color che tem evan gasti-S , rima sero per si fati partare quieti, e conci speranet d.

imp adtonitosi 'esercito vittorioso di Treviri , Civile Classico crissero a Ceriale Vespasian , se en tenuioa segreto, esse mort Roma, e Italia per guerra in-vstrinseca struit. Muciano e Domi Eiano, vani nomivssen Ea forZe. Se Ceriale volevari 'Imperio delle Gallie Usi contenta vano di star ne confini de lor paesici sexo combAtterem ne anche cio ricusavano. Egli loro non rispos . e mando i 'apportatore a Domi Ziano I nimici , he divisi erano , comparuero da gni arida onde minia simato Ceriale 'averti lasciat conglugnere potendoli partiti dis fare. I. 'eser cito Romano trince , a sono i Campo , stato prima non curo. I Germani non eranta' accordo Civile voleva spetiar te genti olire Ren , s per o cui terrore te acche foret Romanes, cadrieno Galli che altro esse chea reda de vinci -

am alla coperta , o co quo re Tutore Hermava raecos Romane crescere col da tempora unirsici loro ser- citi a tante bande in Esse passata di Brettagna una le- gione; hi amate ne di Spagna an vicinarsi uelle 'I-vatdliaci non mica genteisti ova ma spertissima. I Ger-m mani che essi a spetiano, non potersi comiandare, nonsa reggere ma vole fare amor modo : vereri Romanis, tu da donare con che solo si corrompono ni unos, esse si dispost a conabattere . che di par regio nonsa vo glia piu tosto ripos , he pericoli. Ma venendo allesimani jubita mente, non aver Ceriale attre legioni x, chesi rima suglio de Germani e ser citi obligato a Galli, est 'aver rotto i che ma nol pensaron quella canas, glia di valentino , sartara' esca a farti tornar ulla traps, pota , e dari eno elle mani non 'un sanci ullo . hes, pluria servirsi delle parole , e delia lingua , he del ferro, e deli armi di Civile , e Classico , alia cui

savista ricorderiensi que tante volt fati prisioni, ella

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sa paura, fuga , fame , e vita chi est per Dio. Ne teners, d alia lorori Treviri , e Lingoni per amore: mancata las, paura ripi glieriano 'armi. Classico approvoci parere di ut ore , era 'accordo subito su eleguit messi gli Ubii , e Lingoni nes me Eo , ne destro corno i Batavi ne sinistro Brutteri . e Tenter parte ne montici altrit racia stra da , e la Mosella , ali alta rono tanto alia prov-veduta , che Cerialem ella sua camera, e leti l che quella nolle era uor delli alloggiamenti un otia seppe i uoi esse combat tuti, e perdere rigri dando i riserentidi tanta aura , sino a che vide conati occhi la granao

vina uasti gli alloggia menti elle legioni , in fuga icu valli , res it ponte di Mosella , a uicia citia, con-giunt a Ceriale in tanto fiangente ranchissimo , conuellae mani pigne va in die troci fuggenti ait tosti di sarmato tra Pataui con questa felice temerita fati ovi ac correre follissimi riptes it pomera lasciat ovi letta uardia torno alium Do Vedendovi te quadre elle legioni pretea Novesio e Bonna dii perie rari ali integne , est 'a luile quasi prese accei d 'ira , disse is, o non lasciat Flac- co, non Vocula : qui non ora dimento non ci hos latio altro errore che crede che o , dimenticato las, lega Gallica , vi ricordaste de Romano sacramento. v I sarci an noverat traci Numisi, ali Erennii, acci oche, tuitim vostri Legati uojano per e mari vostre , os, dati a nimici Andate a Vel pasiano , anaei a Civile me Crissc o, che in tu vicini dite , come o a veteri plantato it vostro Capitano ella attagii a Verrannos, te legioni , e non laiceranno me en Ea vendetia, ne dis vo senZa pena Dic evu i vero e da Tribuni

e Maestri de Campo i me desimo si infacclava. ita tringon in compagnie , circit te . non si potendo distendere in attaglioni, perche i nimico era sparso quae trabacche , e te aga glie impedi an , com- battendo dentio allo steccato. Tutore , Classico

Civile, i astu no ne suo pollo stiga vaci suo a conabat-ter Galli per a liberta , i Batavi per a gloria , i Germani percia reda E ave vano tuitici vant Aggi, sin che a legio Ventu ne sima , tu deli attre larga , o

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divino alato, mutati gli animi di repente , in v I vincere volt aron te palle dice vano averti paventati e fanterie roti ne primo Fronto , che riunendo si in ima de monte , parvero juto uoVo mari pure loro cat-ti vita , che lasciarono la vittoria per strapparsi a preda. Ceriale , he per tracuran Za ebbe a ovinare it tutio

per se ancheta d' animo lo acquis ori eguit ocia fortuna cali alloggia menti ne mici lo dicine desimo res , e r se. Poco potarono i soldati . Gli Agrippine domanda vano Ajuto offerendo i moglie , e so rella d Civile , est figliuola di Classico lascia te per egno delia lega in tanto ucci sero i Germani sparsi per e case per conragione si acco mandavano , te mendo heri ne mici initi si non si accendesset a speranZa , o a Vende it A. Per

che Civile veni v via assai forte Hali ardente sua banda , composta di Cauci, e Frisoni , ancora inter a claquale era a Tolbiaco te nitorio Agrippine sera a volt ba die tro per la mala nuova deli emere stata dista talaalli Agrippines con in ganno 'aver loro pleno i ventre ubbriacati , addormentati , serrat te porte , fit iovi inoco . e arsili Ceriale in siem ii soccors a furialis Civile ebbe u altra aura non a legio Quattordicesima in sieme con 'armata Britanna molesta mono i Batavi alia parte de mare M a Fabio Prisco Legato condusse uella legione per terra ne Nervii , e Tungricie que popoli gli 'arressero 'armata assatirono , e lenavi in aggior parte re ero , o Gndarono i Canine fati De ruppero una moltitudine di Nervi ossa si a guerra Percii Romani. Clamico ancora ruppe i cavalli mandatida Ceriale a Novesio innaneti ci quali pic coli anni , mas pessi . intorbida vano a fama della fresca vittoria. Inque si glor ni Muciano fece amni aetare it gli uolo di Vitellio : mo strando che a stirpare la discordia convenisse spe gneres semi non volt che Antonio Primo osse de cortigiani di Domi etiano i per gelosia et tanto favore de soldati, e percia sua alterigi , he non pativa eguali, non che superiori. Vanne Antonio a Vespasiano che non gli a te cure Ee ch et 'a et lava , ne mal viso Mirato damnatanda da merit , avendo seneta dubbio la condo ita d'Antonio finitula sue ira ait altra, non ristava

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