Opera;

발행: 1760년

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si vantavano che Galba a onta deit esercito ali aveva 1 gravati de quarto de tributo fatio loro pubblico

mare , e licenziarem Centurioni mi gliori. Atio cliuove comparivano a gni banda : a Roma sinistre. Era lacolonia Lione se avversa, mella sede a Nerone ostinata , e camera di novelle er Aivo mellii est alloggia

odio , aura edendo si gagii ardissimi , si curer a. Ilpassato anno II entrat ii Dicembre A. Vitellio ella Germania di sotto , visit gli alloggia menti nostri conmolia diligenet Q a molli rend i lor gradi , cancellola vergo gna ad altri Ι' allevio Q le pia cose per uadagna favore , at cune per 'agione ; come ne mutare

in ut loci carichi di militia , che per brutture , e dari ri ave va Fontej, Capitone dati tolli ne eranpreses le sue et ioni come di Legato Consolare, a piu. Era da' savi stimato vile hi o favotiva, det tocortes , eluono per dare seneta mi sura, seneta giudicio ij suo . largi Ι'altrui per cupidigia di comandare agili essi viri davano nonae di virili arano meli uno e neti altro sercito de Modesti e quieti de malvagie valenti. Avidi, e temerarii scpra modo erano Legati Alieno Cecina , e Fabio Valente costui nimico a Galba.

Verginio, e rotto i di segni a Capitone ligava Vitellio ait Imperio, ostrando gli 'ardore de soldati , la sua gran fama. Ordeonio Flacco vi correrebbe raritannia, bram arto : eguiterient i Germani jutici esse mal sedet i assalli tener 'Imperio un ecchi nccat Utato per pochi dici aprisse ii rem bo andasse in-s contro alla vegnente fortuna Cagio di dubitare aversaben avulo Verginio , nato Cavali ere , di patre non D conosci ut . non atto a regger 'Imperio , tu sicuro assticulario. Vitelli coronan, di i a re Consolati dis: suo ad te , a Censura , a Compagnia di Cesare, es torglici potere tu vivere privato , e scuro Da talit agioni libattuto uel reddo animo , me rimas conpia ostia , chi speran Za Cecinari' altro legato in

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Germania di sopra , et iovane . grande ili corpo disini furato 'animo, parta presto, an dare intero, in namor i soldati . Galba a ii esto iovane , Questorenella Belica , tost dichiarato si alia sua, die de caricata' una legione Trouatos pol , he egli ave va ru bato it pubblico . il se citare. Cecina per eclissa lavergo gna sua ne danni pubblici , delibero in galbu-gliare Ogni cosa non mancavano emi di discordiei queli e ser cito, an dato tutio contro a Vindice montornato a Galba , se non morio Nerone : non alogiiii iuramento, se non opora uel della Germania disotto Treviri , e Lingoni , e gli altri Comuni , bal orditi a Galba per altoc bandi , o stremati confini, concie guarnigioni vic me discredendo si , fac evano scan- dolosi discoisici corrompe vansi tra que pae sanici soldati, voltavasi in Verginiori favor che oveva giovare ad Ogn altro. I Lingoni mandarono alle legioni I'usato dono delle due destre , antico segnate 'amici Zia r gli Ambascia-dori est , e quallidi per e Principia , e per e tende , lamentandosi , ora elle inglurie loro , ora de premit a vicini , e edendo si uditi volentieri de peri- colle corni di uel P sercito eis , acccnde vano lianimi e stando per sollevarsi Ordeonio Flacco comando alii Ambasci adori che andasse via , e di nolle , per pia

celare lor partita macque ro more atroce che e fus ero

stati uccisi , e che se non pensa vano a casi loro , lossesso v verrebbe a piu cor aggiosi, e a chi dispiace vano i presenti mali. Dannosi sede segre tu e legioni aggiungonsi iiij uti, stati a principio sol petii di vo- Ierie circondare , e tradi re pol dello ego volere accordandosi tu i malvagi a sar guerra , chera stare niti in pace. Con tutio io te legioni di Germania di 't-t , ii primo di Gennajo die dono iuramento solenne a Galba , te prime te molio ad agi , e con parolestentate ; gli altri alia mutola et iascuno aspellandoche chirili era allato rona pesse a paetienza et per lanatura de mortali di tosto sequire quello che ni uno v uo cominciare. Ma te esse legioni erano diverseo animici la Prima, e la Quinta si rabbiose , cherat cuni

titato lassi ali immas in ii Galba. I. Quindicesima

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LIBRO PRIMO. a s

e la Sedicesima non ardirono che fremere, e minacciare, guar dando intorno cercando principio di solleva - Σione Ma eli' sercito di inpra , a Quarta , e la Di ci ottesima in sieme alloggiate , it me desimo di primo di Gennajo spe Zano iacim magini di Galba cla Quarta furia. I'altra adagio ; pol 'dcc ordo pe non parere ribelle ait Imperio , iura rono 'ubbidient a nomi ia penti de Senato , e Popo Romano , ni uno Legato, ne ribuno per Galba contrastante at cuni fac evano per que tumulto maggiore schiam aeto seneta per aringare , non essendo ancora risoluti ove git rarsi. Stava a mangiunt a contemplari Ordeonio Flacco Legato Coni lare , senta oppor si alii in furiati riten et i dubbi , innanimi re i uoni . ma pigro spaurit , innocente per appocaggine. Quattro Centu-1ioni della Dici ottesima , Nonio Recetto , Don AZio Valente , Romilio Marcello , Calpurnio Repentino xolendo dilander te immagini di Galba , furono consoldat et co empito rapit , e legati Ne vi ebbe piunde , ne memoria de primo iuramento tuiti come si a ne tumulti , 'andaron o piu. La nolle se guente alle Calende di Gennajo , 'Alfiere delia legio Quarta portam uoua in Colonia Agrippina a Vitellio che mangia ua , he e legioni Quarta . e Dici ottesima abbati ut te immagini di Galba anno iurato ubbi die naa ut Senato, e Popol Romano Parve gli tal iu-Iamento vano , e do versi a fortuna vacillante incontrare , e offeri r Imper adole. Mando a dire alle legioni , e Legati come 'esercito di sopia 'era libellato da

pii presio alloggiata . e Fabio Valente o tu destro Legato : costui it torno se guente concla cavalleria diquella legione , e della a juti, entro in Colonia , e salutaron Vitellio Imper adore. 'alire legioni di lotio se guttaron a gara. 'esercito di inpra , lasciaticii nomipompo si de Senato , e Popo Romun , a tre dimen-najo 'accosto a Vitellio. Di qui tuo edere che Capitale 'avrebbe due di innanai potui farcia Repubbli -

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G. Pareggiavano 'ardore delli ferciti Coloni ess Treviri , Lingoni offerendo tanti, cavalli , armi e danari quanto polrebbe clascuno conria vita, concie faculta e cones'in gegno. Ne pure i primi delle Coloni , e delii Eserciti, pleni ora di riccheze, e di grandi speranaenella Vittoria, ma gni soldatello ancora , in vece didanari presentavano a Vitellio lor viveri . intur e , ar-xedi , armi ricche argentate , per volonta , per impeto Per varietia. Egli odata a proni et de soldat , di

tribui a Caualteri gli ussici soliti arsi a liberti Pagdde fisco a Centurioni iciisquilli de soldati. Concedῆ1oro molli domandati a suppliet parte ne sottrasse solio speetie 'incarcerarii. Pompe Propinquo ProcuIa tore delia Belgica fu subita mente morio Giulio Burdone refello deli armata Germana , con arte levato ali' esercito, invete nito della querela, e posci insidie post a Fonte jo Capitone, di cara memoria, e pote Vasicon quelli in furiati animaetare liberamente, a non Perdonare , se non per inganno cos Giulio tenuioin carcere , fu opo a vittoria final mente , raccata loro ira , lasciato dato come vittima Crispino Centurione , imbrattato de sangue di Capitone , perochi esto con aggior ressa , e dato con minor cura e levato dat peri colo Giulio Civile , potentissimo tra Butavi . per non si provocare o supplieti di tui quella feroce nazione , di cui erano ne Lingoni otio coorti a juti delia legione Quattor dicesima , e da ei

per te discordi di que tempi partiti sici foret di granmomento Daverte contro in favore Fece morire lidet ii qua tiro Centurioni Noni , DonaZio , Romilio ,

Calpurnio , an nati per sede si eruata a Galba Peccato gravissimo elle ri bellioni. Vennero da questa Parte Valerio Asiatico Legato delia Belgica qualepol Vitellio si s genero, e iunio Bleso Overnatore stella Gallia Liones con a legione det in Italica ebanda Taurina , attendate vi Non Ardurono a con-giugner te foret e che erpno ella Reetia Non dubito Peter cito 'Inghil terra, o vernato da Trebellio Massimo,

aviato per varietia, e sordide Ea in dii regio , e odio.

Accrescevato Roscio Celio Legato delia legio Ventesina a,

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gia poco 'accordo , o per occasioni deli armi civili, nimicis limi Trebellio assaxa Celio di sedietioso , eg uastatore de' buoni ordinici e Celio , ut det I avere spogitate e povere legioni : e mentre brutta mente i Capi contendo no , 'eser cito insolenti ta discordia venne, che in sino 'fanti, e cavalli 'ajuto 'unito con Celio , cacciato e villa neggiato rebellio. Rimas la Provincia , benche seneta CPpo , quieta retiada Legati elle Legioni , pari 'autorita a Celio per ardire , tu potente. Per 'acquisto deli e se rei tod 'Inghil terra fatio si Vitellio grande e possente , est incipit far a guerra due cammini , e due Capitanici Z-bio valente, it quale e Galli facesse amiche ri-cusando uastasi , e per l'Alpi Cotiane cendesse in Italia r e Cecina piu vicino passasse per i monti e nini. Die de a Valente , conra' aquila ella legio Quinta qua rantam ita tra fanti e cavalli deli e sercito di otio a Cecina rentam ita de di opta de qualicia legion Ventu ne sima fuci nerbo is a clascuno , juti Germani de' quali ri forni Vitellio ancora a sua gente per Venire appresso con tutiori pondo della guerra. ara vigilo a fama diversita tra 'eser cito e 'imper adore sone citano i soldati , hie ggono che si ven ga Ell armi Mora che e Galli tremano, e pagne non si risol

favon non impedisce ii verno, non vici rati Amen indi, to di pace alti si Italia , pigli Roma , te di

, , cordie civili vole presteΣ , alti, e non consigit ec itellio , per contro , dormiva grande Za de Principato preveniva con infingar de morbi de Ze , e prodigii cene : ubbriaco a me et di . pes ante , e grasso e non dimen o 'ardore , e la for Ea de soldati fac evat 'uficio de Capitano , come vi sus se presente Impera-dore a fare animo , o aura , ' dlorosi , o pol ironi.

Ordinati , e tuiti pronii chleg gono i segno de mar-ciare , agglugnendo a Vitellio ii nome di Germanico. il litoto di Cesare non volt , ne anche Vincitore Lodi che Fabio Valente osse col suo set cito , n aquilagi volo innant , ad agi , se condo uel pata periungo paetio , quasi gli mostrasse ii ammino , e quieta

iiij

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e cura, eo si allegre grida de soldati che su aguro

certo di gran successo, e di prospero Entrarono uitis cur ne Treveri come collegati . e benche corte se mente ricev ut in Divoduro, terra de Mediomatrici presi a subita aura , si volt ano con 'armi contro a quella terra innocente , non per voleri saccheg glare ma per rabbios furor . senet saper perche , perci omen ri mediabile pure i Capitano tanto prego , chenon a distius sero : avendovi morio da quattromita persone : e missono in Gallia tanto pavento , chet ut te te citia, quando 'accos avano , I in contravano

in pricissione , o magistrati donne , e lanci ulli prostrati acco mandando con tuti gli altri placa menti di nimica ira per aver pace da chi non tacea

guerra. Fabio Valente ne I euci ebbe la uova come Galba era ucciso Otone Imper adore. I soldati sent averne alle greZa , o aura , pensaVnno a gni modo alla guerra. A Galli su tollo aliora ogni dubbio Otone, evitellio pari mente di avano ; a Vitellio tem evano.

Venuti ne Lingoni , tu vicini . e sedet a lor parte vi fur ono bene adagiatici e essi attrettanto modesti m poco durora'alle greza percia fastidiosaggine di quelliajuti Batavi, partiti si alia legione Quattordicesima

e ricev uti a Valente ne suo sercito , come detiora. 1 quali vennero co' legionarii prima a parole , indi alle conte se e favorendo hi questi, hi quelli, 'aetussa vanotuit , se Valente colis astigo di pochi non ricordava a Batavi 'ubbidieneta Cercos si occasione per attaccariacon gli Edui , se non porge vano tante armi lanaricima est vi agglun sero et lova glie in dono. Questo che gli Edui per aura , feceroci Lione si per alle grega tam furos gravati delia legione Italica, e de cavalli Taorini , lasciat ovi la solita guardia delia coorte Dici ottesima. Manlio Valente, che comanda va tu de ita Italica, assa per Vitellio sece non fu aggradito : avendo negli ubi detto ognimal in segreto per piu in gannario, gni bene in pub-blico Ave varia passata guerrari 'antiche tete tra Lione si is Viennesi racce se per plura anni fallisi is aggiori che non aVrieno per Nerone , e Galba seniplice mente malba in-

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LIBRO PRIMO. 33

ne si per lo contrario molio no Id. Onde fu gara, invidia, init ambita allium staccati, attaccxto odio. At Zavano e Lione si gni soldato a dis ruggere i Viennesi, allu diatori della colonia loro . ajutatori de disegni di indice, agunatori di uova gente per dilande Galba. Mostravano opo te agioni deli odio: a re da gran. de me in segreto gli confortavano ma gli pregavano in pubblico Andas no a gastigargii perperastero ruique in id di guerra Gallica, fati di stranter tuiti

sanimici tuiti. Se esse colonia Romana , parte deli' ο esercito compagni a bene, e a m ple non si lascias-s, sono, in caso di rea fortuna, in occa a cani. Con queste e simili parole misero 'eser cito in tanta rabbia , checi Legati, e capi di parte crede itero non poteria spe gnere Ii qua peri colo edendo i Viennesi. con loro vel , e segre en de , veri soldati passavano gli addol cito noci abbracciando loro armi e Sinocchia, pie di Valente donando fiorini et te e me Eo 'oro per uno. Alloraci 'antichita , e de gnita di quella colonia e te parole di Fabio acco mandante la salve Ea de Uien ne si , a uero loro. Nondimen a pubblico uton tollel 'armici e con private se cotta 'ogni orta, in Dei claro no i soldati Ma e si disse per cosa certa che Valentem comperato gran dan1jo D sem pre mendico , di bito

arricchito , non operi e la mutata fortuna me o glie

accese per ungo pati mento dia gio Vane me schino oec-chio prodigo non tempero. 'eser cito marci per i Allobrogi, e Voconti a passo lento , mercatando it Generale ruit ament co mugistrati elle citia AE co' adroni de campi tῖrito per o cam mino scansato per 'alloggiare rispi armato , con tali rinacce , che a Luco, uota terra de Voconti. Accosi te fascine per arderi , se non veni V id moneta quando non ven 'era , o qui et vano con argi da s gur sua libidine. Cosi giun sero ait Alpi. Piu redaci e sangues jecina, avendo provocato uel P animo traVagii in te , gli lue Eliu gente Gallica , Si per armi , e uomini, o per

I storie hiara , i quali non sapeva che fusi motio Gulba , e non vole vano ubbidire a Vitellio. Principio

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a combalter die de 'avarietia, e la fretia ella legion Venturiesima , he rubo certe paghe . he gli Elvetii mandavano alle uar die 'una loro fortet di cheme gnati riten nero uri Centurione cor alc uni soldati intercetterae lettere de Germanico sercito alle legionidi Pannonia. Cecina bramos di guerra . non auctor tempora pentir si , per gastigarlici subito osse ii Campo die de lauasso at contado saccheggio que tuo go per Iunga pace fati come una citia , amen e frequentato per saluti ii agni mando a dire alii juti Retini , he dessero alle palle agi Elvegii rivoliati controalla legione. Essi innan et a peri colo feroci , in s 'ifatio codardi , se en fecero ne principio lor capo

Claudio Severo , non conosce vano armi , ne ordini ne eran 'accordo 'combattendo con pratichissimi an-davano a macello. Peri coloso era 'assedi dentro a mura vecchi , e castinate di qua era Cecina conforte fercito : diciam Reti, tanti , e cavalli, armigerae ben' struita ioventia : acco , e sangue e tutio. Onde esii cosi in chiu , confusi , e parte ferit , fuggi- Iono, Sittate tu 'armi, i monte Vocezio Caccion-neli una coorte di Traci mandatavi. Germani , emetiten ne loro die tro De per te elue , e tane ne agita-rono a per molle mi glia jam e molle vendero allat romba ogni cosa spo gliato , tirando alla voltad'Aventico loro metropoli, furo mandate , e accellatele chiavi. Cecina cci se tuli Alpino , come sommo

vitore ella guet rara gli irri rimis alla discreetione divitellio. Non arebbe age vole a dire se gli Ambulcia dori Elvetii tro vassero tu inve lenito 'Imper adore , o soldatici che chi edendo lo et minio di quella citia con te mani , e con 'armi anno in s 'l viso alli Ambaici adori , e Vitellio ambbi ava parole , e minacce ma Claudio Cosso uno di essi , famoso dicitor , conaccorta Atura velando sua arte , pero tu credulo

mitigo i soldatici i quali , come facit volgo , he , tostomutundosi, corre alia nil sericordia , Udnto 'era Ver-

cito ne ii 'ira con molle agri me, e mi gliori, e plucosianiti dona unde ottenner x quella citii mercede

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e saltite. Cecina traitenendo si negli Et verit poch giorni, per saperci' animo di Vitellio is ordinarsi a passar l 'Alpi, ebbe d 'Italia uone uoue , i cavalli Siliani in v I Polaver dato it iuramento a Vitellio , chera eo mand b

viceconsolo in Affrica Nerone avendoli fati venire per mandare in Egitto, i riten ne per a guerra di indice : e aliora essendo in Italia da loro Capitani I et- suasi che a Vitellio obbligat , non conosce vano tone , at Zavano a telo a fama dei forte fercito di Germania, che 'appressava preser quella parte, e tiraron vico me per u presente aliuovo Principe . Milano mo vara , Iure , e Vergelli forti citia de paesi di a dat Poci queste 'avvisaron Cecina. non potendo unabanda di cavalli sola gurdare tanto pariora 'Italia . uvio

gli ajati Galli , Porto ghesi , In ghilesi , e Germani

e concla banda de cavalli Petrini rii et te atquanto a pensare , se voleva per a montagna di Reetia voltare in

Norico contro a Petronio, che 'era Procuratore, checon hi amare jut . e romper ponti a fium , si mo Dirava sedete a tone : a te mendo non perdere te forete avulate et e parendo gli tu gloria 'avere Italia : e che

Norico , ovunque si combalteis , arebbe con ognicosa di hi vincesse, passo a gente leggiera , erae legioni di grave arma dura per te ne vi ancor altera' Alpe Penina. Otone in id nio uor 'ogni spe ita Eicne non dormiva messo da banda deli Eie , agi , e pi Aceri , sa- cev ogniciosa de gnara 'Imperio clanto piu fac evan aurale sue viri false vizii che torneri eno. Per arsi no- me di clemente perdonando a natande , contrario a sua parte , si s venire in Campido glio Mario Celso letto Consolo , levato gia alia furia de soldati , sotto ombradi carcerario Cello ardita mente confessori de litto 'averservito Galba con somma sede aster mando che i me desimo avrebbe fatio per tui. Otone come se non vesse hi gno di per dono , tost lo ricev traal intimi , e lia, de capi della guerra , per tor via gni sospetio disint ri concilia gione is Celso anche a tone Antenne quasi per suo fato sede inter , e venturata. Piacque

a grandida salute di Celso ci popolocia celebroci a sol-

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dati, che quella virili odiavano , e ammirava no , non sudiscara Pari allegitet per contrarie cagioni fu fati dati' impetrata ro vina di Sofonio Tigellino vii mente nato disonesto sanci ullo , vituperoso ecchio rit quale avendo acqui stato a relat tura elle uat die di nolle , e et Pretorio, e altri onori do vult a virili per me et de vi et ii che e la pili corta ; sercit da prima te crudelia , poli' avarieti , e solenni scelerate et indotio Nerone ad Ogni ribalderia De molle ne syche non seppe a fine lopiant e tradi. Onde ni uno fu chi esto a supplietio contanta rabbia , eranti odiatori di Nerone , e alli amatori. Apprest Galba o di sese a poten Ea di Vinio, acui cibo a figliuola , non et pieta , vendo ne tanti

uccisi, a per avere ove ricorrere et come fa gni mal-Vugi , he , edendo venire addosso a plena deli' odio pubblico, si procucci favor privato per fuggi pena, non colpa. a ii popolo per Io uovo odio di Vinio rinc appellato our il ecchi di Tigellino, tanto piuostinata mente it hie de M. correndo tuti Roma a Palagi , ut te laete , a Cerchio , a te diri , ove a iuratis cenza. La on de Tigellino a b agni di Sessa avulo it co- mandamento di mori re ora te me concubine, tra baci e bruti di more . eg ita con Iasoj la ola , 'infame vita macchi anche con tardo fine e con disonesto. Nel me desimo tempo alvia Crispinill i, hi est a supplietio . et 'usci per viari ea re tole , conii asimo de Principe , he citius gli occhici a maestra elle libidini di Nerone : passo in Affrica per istigare Clodio Macro ari bellione , cerco alla coperta 'astam a Roma di potnialitatasi a uri Conldiure, racquisio la gratia ella Citta soli Galba . Otone . e Vitellio a cura imas pol dana rosa , e senZa reda : cole che anno forta a tempthaoni, era rei. Otone in questo tempo mandava spes lolettere a Vitellio lusing hevoli , offerendo gli danari

favori e vita lar Ea , e quieta v unque ei voles sera iline desimo a tui fac eva Vitellio : Olce mente a prima e cor brutta , e sciocca finetione deli uno , e deli altro ipo vennero a mordersi , coini acci arsi lor malvagita , e

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