Opera;

발행: 1760년

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LIBRO PRIMO. 3

doriche mando Galba ne due ser citi di Germania, elotio nome de Senato ne mando altri a me desimi ealla legione Italica , e alle foret tenui in ion cher ima sero con Vitellio si volentieri , he non par vero rite nuti. I retoriani mandati da Otone ad accompagnari , quasi per noran et , furono rimandati prima chepraticassero co legionarii De Fabio Valente crisi e in no me de Germano ter cito a soldati retoriani, e Romani , magnificando te foret di quella parte fierendo pace ita si mandoli de voltare a tone i 'Imperio, gladato tanto innan et a Vitellio. COS co minacce , e pro- messe ii tento . he facendo uerra , sarieno inferiori e ne far pace , niente perderi eno. Non angi aron fede perci i retoriani Mandaron si amma Eatori , Otone in Germania , e Vitellio a Roma . indarno. Que si tratanta moltitudine non furono offer vati ali toniani

viii vovi tra tuti conoscenti si , suro presi Vitellio scri si a Titiano stat et ' Otone , che se non fac eva riguardare sua adre , e figliuoli , farebbe ammaeta luie' figli uolo 'una, e 'altra casa su salvata : da Otone fors per aura da Vitellio Vincit ore , con sua gloria. La prima speran rara' Otone fuci 'avvaso 'Illiri , he elegioni di Dalmaetia , Pannonia, e Mesia gli ave vandato it iuramento. I me desimo venne di pagna Cluvio Rufo ne fucio dato per bando tosto 'in te se ri- volt a Vitellio : poco ten ne sederi' Aquitania fati glu- rare a tone a Giulio Cordo. Ne sede me amore erain tuo go alc uno volt avagii qua e la ni cista e paura questa rivolio a Pro vena a Vitelli passando si a piuforte e vicino agevol mente Le Provinci lontane , et uti est armi olire mare erano per tone : non per amor

suo tam perche que nome di Roma , e que id ombra di Senato face vano v gra che. Eata 'erano alle primen uove ac conciali animi A Otone feceri iurare Vespasiano I 'eser cito di Giude , Muciano uello di Soria. A suo no- me si tene vano 'Egitto , e tui te e Provinci volt a Criente , e I 'Affiica , cominciata da Cartagine : ove seneta spetiar ordine di Vipsanio Aproniano Viceconsolori Crescente , liberto di Nerone , he ne mali te min

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pi 'ingeri anch egit elle cola pubbliche , per Palle-gre et di questo uovo Imper adore asteggio a plebe che a furia feceri' attre dimostraetioni: eguita rono Cartagine 'alire citia. Stando in questa iiis divisi glie serciti , e vastalli , a Vitellio per pigliar' i posses

deli Imperio conveni a Draue ira Otone loetoverna vacome in gran pace parte con degnita, parte abbor racciando senZa decoro se condo che i tempo hie dea.

Stet te Consolo con Ti Ziano suo fratello Gennajo , Febbraj li due eguenti me si concede ite a Virginio perun poco addolcire ii Germano sercit , e a Poppe OVopisco , come a suo amico ecchio : molli dice vano per onorare i Viennesi conferino Celio , e Flavio Sabini destinati a Nerone per Maggio , c Giugno ; Ario Antonino , e Mario Celso a Galba per Lugii , Ago sto ne Vitellio vincitore tolla loro a dignita Molli ve cchi gia 'onor carichi tone coim di Ponte sicati, Aguratici e molli nobili iovani tornati 'esi glio ri conforto , rendendo loro i sacerdo Et antichi dilor famiglie Fu endulo it grado di Senatori a Cadio Rufo , a Pedio Bles , a Sevio Prontino , perduio sint Claudi , e Nerone , per pubbliche orsioni. Hucque a hi per dono che que che fa avari Zia , cambiat nome apparisse offeta maesta, per o cui odio aliora Ie leggi anche uone perivano Pres con simile largite et a Ili animi elle citia , e Provincie. Ispali

ed merita , coloni ri forni di famiglie Tiut i in-goni , fece Citta dini Romani dono te citia de Maurialia Provincia Betica eggi uove alia Cappadocia, ali Agricam tu per mori , he di durata : cose

aliora necessatae . scus a te ne in que gran pen

mettere per decreto de Senato e statue a Poppea : crede si che , per guadagnarsi ii popolo . rati a se di cel bra la memoria di Nerone is fa chi gli rimis te statue, earida rono at cuni giornici popolo . est soldati, Wi, AN ERO NE OTONE, quasi raddoppian doli novello

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cet tallo. A questa guerra civile si voltarono tuti glianimi cos di mori si rastur Evano Onde novemila cavalli Rosiolani , gente Sarmata , o verno avanti ardirono , cci se due coorti . assaltar a Mesiacon grandi speran Ze per a ferocita , e successopia in te si a rubare . he a combattere. Onde la legion Terza co'suoi juti, e con tuti gli ordini per com- battere. I invelli subita mente Sparsi e se nra pensi ero , e non potendo i cavalli carichi di ardelli et

I macellati ; eisendo gran Gia , che tutio I podere de Sarmati si , come di , uor ci loro : a pie deniente vagi tono ' cavallo una torma non la terrebbeun iercito : ma que di essendo mollicci , e didi ac ciato , e loro pertiche, e spadoni a due mani fur di-

sutili oracollando i cavalli per o pelo degli ominid'arme inuesti et an Pt incipi, o ignori operti di piastred ferro, o duro quo j da tutia botta , a Settat per terra da uti di nimici, non si pote van rizaren mella neve alta e tenera amogando Q dove i soldato Romano in ora et arrende vole , con ardi lance ,

alle mani con a spada leggieri , avventando fora valo ignudo Sarmata , he non uia seudo Pochi van-etati alia battaglia si nasco sero per te paludi, eo petito per o teddo , e per te ferite. Quando queste cos si seppero in Roma , M. Aponio che reggeva a Mesia , ebbe a statua trion fale. Fulvio Aurelio , Giu-lipno Tietio , e Numitio Lupo , Legati di legioni me in segne Consolari o alle grandosi tone , e gloriando si 'avere con sua filice guerra, e suo Capitani deserciti accrescivio Io Stato. Quando a picciola ca-

che ebbe a ovinat a Citta. Otone ordino che Iaco orte Dictassettesima , tenuia in Ostia . venisse in Roma Vario Crispino ribuno retoriano , he ebbela cura 'armari a ; per meno confusione dormentei Campo , II una ora di nolle per se 'armeria, comincio a caricate et 'ora a a sospello Ia agione

Pres per colpari e Ia procurata quiete levo rumore :

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e edule 'armi , venne oglia a uelli ubbriachi 'ad operarie Obussano i soldati : chiam an traditori Centurioni , come se armassero e famigii de Sena tori contro a tone : alc uni senet saper altro caldatida vino peggiori per occalion di rubare est volgo vago a solito 'innovare non lasci ava ii vj ub-bidire t mi gliori. Ammaetano vn Tribuno , he alia sedi et ion 'opponeva iu severi Centinioni annodi pigito ali armi montano a cavallo con e spade ignude entrano in Roma , in Palagio , ove tone face a nobi convito a principali donne , e uomini o quali andaron ulti ozopra non supendo se cio eraproprio furor di soldati , o tradimento ' Otone et se

co stante , o gli copria a paura , e guardavanto in viso est , come anno i in spetiit , paurito impavriva te mendo de peri colo de Senatori , iuche de suo , mando capi retoriani a raddolcire soldati, e licenetio incontanente i convito. Ved resti igradu at , gittat te in segne via : schilata grai comitiva di schia vi , e 'amici : ecchi e donne , di notis te correre per te rade ochi alle lor caseri in ap-piat tarsi in uelle di lor amici , e partigiant i iam in uiatici i soldati fortano a porta de Palagio : OI-rono Pl P appare cchio ; domandano ove Otone sedis cono Giulio Maretiale Tribuno , e Vitellio Saturnino Capo di legioni , paratisi avanti alla furia Tutio

arme, e minacce a Centurioni, a Tribuni, a tutio ' Senato. ZZi per sospetto , e techi , non potendo aver collera con ulcun particolare , a voleano flaga con tuiti. Otone , contro alia de gnita deli

Imperio, si rizo in s ' letto con regii lagriis me ii affreno astaticaci e tornaron si malvolentieri alCampo , e non senZa ave fati de male. Lo di ve-gnente , come iusse a Citta resa erano serrate lecas , le vie vote , a plebe est , i soldati varda vano in terra , pensi ero si tu , che pentiti Partarono a gni quadra Licinio Procolo , e loetio Firmo

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to venticirique per te ita : Bil or B Otone 'ardi 'en trare in Campo Centurioni, e Tribuni gli anno cerchio, gittate loro armi in terra , chieggion ut pos e

rio , si molati per arbugii , e rapi ne a guerra civile stimando ancora non poter uri Principato di mal 'ac- qui sto , con subita modestia, e antica gravita rite ne- re dubitando 'un sacco in Romu es de peta colodet aenato rinil mente cos parto Non vengo io, compagni iei , per accendere In vo affetto verso di me , me Coraggio virtu che troppo vi ab γ bondano per preg Arvi che eli una ne it O altro vi moderi a te. V. ovelle it passato tumulto , non per cupidigia . o per odio he hanno inesso molli Mesercit in discordia i ne per fuggire te me peri-υ coli , hae per tonta foverchia . meno considerata

Oche pronta es se guendo spesso a it time cagioni , ea non adopri sit a iudicio , pessimi essetii. mo randia amo alla guerra. V uol egii ii overe , o te occasioni Dche fuggono , he auiti gli in uvii si 'eggano . tuiti Mi consigi si traitino in presen et a di tuiti cos be-Mne, i soldat, non sapere at cune Ose , come saperte rs,t' autor ita de Capi rigor desti ordini uole molle cose commetiei si a Tribuni, e Centurioni in segre--to se gni ante a da sapere it perche si perdera

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dore spone v a pericolim e crede uri esserui gente di Vitellio a piare gli animi de partigiani. Onde ogni

an si ad unque ne pareri , e di qua , e di a litor-ce Vpino , chlamando Vitellio nimico, e parricida Chipi cervello aveva , ne dice va mali comuni chimen , i veri tra te rida pero , e quando levoci di molli est Padri con 'a liarsi , alcon de vano te parole paventosi segni olire eranor apportati. ad ut te riglie alia carretta v era a Vitiora al P entrare di Campidoglio Uscita della cappella di iunone n Ombra ' uomo maggior clienaturale. Rivoliata di me Eo di seleno, e quieto la statua et divi Giulio eli' lolci cel evere, da

coli ancor ella pace oggi a pena vi si ad n ellepaure. Porio bene anno presente . e pavent di futuro . ii subito ait agamento de Te vere , he atrato adismi iura ovin il ponte sublicio : e per quella materia tenendo in collo , cavalco non pure i tuo glii bais . e plani della Citta , maci non pila allagiti molia gente colla Ello coperto ne men , o 1sogonelle case otteghera a plebe assamo , non trovando da Vivere , ne a lavorare. 'ac qua ferina antenerio te fondamenta : scolando quella, ovi navPn te die Otone come prima si rispiro a peri colo , 'orditio per par

o di natura . chius Campo Maretio . e a via Flaminia , on de oveva passare , fu prelo per iegno di futura ovina Psigo con agritici a Cittari e fatio consisti della guerram perche i Vitelliani te ne vano i 'Alpi

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ber assultare a Gallia Narbones con forte armata e sedete , per aver fati soldati legionarii gli vanetatia macello di Ponte molle , e tenui in carcere a Galbara e pro meis agi altri soldo 1 onorato an retol 'armata di coorti Romane , e de ptu de Pretoriani,nerbo , e floridi tutio 'esercito : alii stelli Capiguardi consi glio ma cura deli impieta die de

Antonio Novello , Suedio Clemente Primo pilare , e Emilio Pacense, cui ave tendulo it Tribunato, tol

tosti a Galba. Confidb 'armata ad Osco tuo liber loci perche avesse 'occhio alla sede ita de principali. La anteria, e cavalleria commis a Suetonio Paulino, Mario Celso , Annio Gallo pra tuti confido Licinio Proculo relatio de Pretoriani. Costui ella milieti di Roma valente alle uerre non pratico col mordere che age vole 'autor ita di au- Iino , ii vigore di Celso . a pruden et di Gallo maligno , e vitulo cavalla ara uoni , e modesti Ri-postoria in que di, ella colonia 'Aquino Cornelio Dolabella in rigioni ne retia, ne dubbia, non per peccato alcuno ma per essere in istra de gran cusati, parente di Galba Meno seco Otone molli di magi lirato , gran parte de Contolari , non per juti, oministri della guerra, a solio pretesto di compagnia: tra gli liri L Vitellio stimato come gli altri, ne a

fratello 'Imperatore , ne a nimico in tanto sone vamento Ogn' uno er in pensiero, e peta colo Vecchi, ne ita

lunga pace anni ghittit i primi Senutorici infingardi escordati di uerre i nobili , non soldat i Cavali ericipi timidi, quanto men si mo stravan altri per ambietioni sciocche pende vano in belle armi , nobili cavalli altri in grandi appare cchi di conviti , lascivi incitamenti , come questi fussero solenn itro menti daguetra aggi brumavano pace , e e pubblico i leggieri , e male ac coit , onfiavano di aena sperant : molli neu pace falliti oleano arbuglio, et peri colo Ode ano sicuti a plebe , ' popolo incapace de Pensieri ubblici per lor grandeZa , comin-

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ctava a sentir' i frutti della guerra : essendo ne soldati colato tutio it dana j . incaratim viverim ilmovimento di indice distiuge me no a Citta non cor se peri colo , e la guerra futta uora tra Ie legioni

e a Gallia tu quasi fore irier a. appo iche i divino Agusto sermo o stato de Cesari , it Popo Romano

non fece uerre , se non discolto , a rischi , e gloria ' u solo ootto Tiberio , e Gajo si pati solo per a pace. Scriboniano contro a Claudio su uocodi a glia Nerone u acciat con Ie rida , an Et checon I'armi . ove alio ita e legioni, e te arma te e,

que che di ad avvenne , tu uardia de Principe, quella di Roma si condussero a attagite. I Levante , e I Ponente con loro for Ze a tergo vesisero avulo Eltri CZpi , r. 'no materia da guerreggi Ereti gran peeto. vendo dicuno atro scrupulo a tone

de partir prima de gli incili fustero ripost , nonne volt udi nulla ; perche a ovina di Nerone fui bal occare Cecina gi stes dati Alpi il acclava. A quattordici di Mareto Otone acco mando a Pa dii a Repubblica, e fece a rit ornati a confini diluit te Nerone iche conden nagioni an cor non 3 Sate donori iustissimo : in apparenza Egnifico : in Hetto , magro per chem fiscali non e ave an lalciate redis dare Chiam a partamento , e a ciet alto lam aesta di Roma 'unione de Senato , e et Popolo ello eleg gerio Della parte contraria paribtiserbato , dicendoli in gannami anZi che contuma. ci : en Za nominar a Vitelli per sua modetati pur non volt dirne male in quella diceria per aura di s Galerio Tracato , che a compo- se , mane ggiando te cos civili ' Otone , come Paulino e Celso te milituri riconoici ut lo stile , per te molle caute diis se , pie di parole , eg Idno more , come iace a popolo Lev il po- polo tida, e conce laudi, solite , adulatrici e false quasi per esure o Deitatore , O per Agusto loImperadore , face vano a Sara hostrat affetto , e di-

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VOzione : non per aura , ne per amore ma per un

itas into servile , come uvie fra gli schiavi , checias curio a it suo fine particolare poco curando 'onor de pubblico Otone parti . lasciat Salvio Titiano suo fratello a foverno delia Citta . e deli' perio.

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