Opera;

발행: 1760년

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TA CITO.LIBRO SE CONDO.

RDI A a fortuna in diversa parte de mon- principii , e Agloni 'ultio travasamento deli' Imperio , vari mente alla Repubblica leto , o atroce a Principi felicita ovina Lito Vespcisiano fit Apadre mandato di iudea a Galba ancora regnante per algi servuli e per effer in et a d c rie det onori: in il opolo , he uo cicalare , i fac eva chlamat Oal I ado2ione , edendo H Principe vecchi , e lata e non potendo a Citta astenet di non dare a mollici Principat . sino a che non dato ' tanto pia chem si ovane era per natura 'ogni grande Ea capace bello con una certa Inaesta me coI di Vespasiano

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pio spere in favore icii sponsi , e la fortuna , he neglianimi inclinati a credere a per ut te Giunt in C rinio, citia di casa , ebbe aisi si certi della morte di Galba , ali rara et to che uellio era armat , e face-va guerra : da che rava gliato fece con pochi amici consisti di tutio. , 'io eguit ii vi aggio di Roma reso per Altri norare, hi me ne apra grado Maio sta-aatico di Vitellio 'Otone : 'io torno Bd die tro v offendo a certo chi vincera Mentre se ne dubita sev mi padre 'accostera a uno i figli uolo sar scutato v se cer chera 'Imperio per se, che importa offendere a se si traita di guerra is ibat tuto pei tali di coisi dati more , e speran Za , Desta supero , e torno in die tro. Alcuni dissero per martello della Re in Berenice Ilaio Vane non e voleva male ma non lasci ava te saccende Percio . fa iovane allegro di id cerici tu modestori et Imperio suo , he et adre. Coste ggiat ad unquel 'Acha ja, e Asia ela banda sinistra , navigo a Rodi in Ciprici indi tu ingoliato , in Soria. Vennesi disiodi visitare ii templo di Venere in Pa , celebrato da paesani , e da forestieri. Tedio non a di qui breve mentel 'origine di questa divo et ione , i sit de tempto , e laforma della ea differente da uella de gli altri luoghi.

I 'lantica memoria facit templo edificato datis Aeria alc uno dice che questo Oil nome di est a Dea : a moderna fama ne Cinara agro ii templo Venere nata delmare quivi arri voci a scieneta e arte deli indo vinare vi porto Tamira di Ciliciam con patio che i discendenti suo , e que de Re goVernassero a religione . posci aper chem Reali avessero ' onore alcun vant aggio da forestieri , questi cederono a uelli a scien et a portat avi. Non ri ponde se non lacerdote de sangue di Cinara. Animale non si agrifica se non maschio : crede si hele viscere de capretii mo strino i verissimo : non He cito versa sangue in suali altarici porgon vi preghi e voco puro sono scoperti . e non vi piove la imagine de 'la Iddi 8 , non in forma mana , o mi gliantis lima a

piramide Onda : a ragione e occultu Tito eduli que

ricchi doni de Re , e miracoli heri reci , vaghi di

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la prima cosa et navigare udito heci vi aggio eraaperto , ii male tranquillo domando per modo operto. di sua ventura e molli animali zigrifico Sostratoci su-cerdote edule 'interiora belle , he disposite , e che lalddia alle gran domande in china vaci gli rispo se poche cole , e generali , e chiam a toto a segre tori gli persequantunque oveva vvenlrgli Giunt Et adre, e alle Provinci . e agi eierciti o. pes . tutio n. orato , e plendi per anze. Vespasiano v eva finita a guerrum iudaica, io restandoli forZar Gierusialem me , opera dura iupercia gente bi Tarraci e stinata ella tua se de , cheper aver forete. Teneva gliore legioni , come dicem - Ο sercitate in guerra , e Muciano quatit state in pz. ce ma per in Sara , e gloria dei vicino ἱ ercit , non Pigre qu Anto 'eran velle ne pericoli , e elle fatiche asso date , tanto que ite per o ripos , e nullo scemamento Per guerra invigor ite : fornit ambi di ca-

valli fiant , e navi 'ajuto, e di amici di fama eguali , di qualita diversi Vespasiano era ibi dato feroce it primo in attaglia ad accam pars contro a ne mico:

lata ccheza, gni cola da muggiore che privato alia ait era Et partare, dispoire' pro uve de re perito e negoti civili cle virtu 'ambi conglunt e , schium a te de vigii , uti avrieno a Princapato illino temperamento. Gove mando questi a Soli , quei a Giude R , 'erasem pre che dire per la vicinunEn e invidia. Percia morte di Nerone di postici rancori , incolninciar ad accomu nares consigii : prima per via 'amlc . po per me Zodi Tito cit quale tra loro etto gni ruggine , sapendo

per natura , e per arte ancoraci collum di Muciano ad dolcite. Guadagnavunsi Tribuni, Centurioni, e soldati , per industri , licenZe , virili , placeri , se condo enature. Prima che Tito arrivat se , 'uno , era 'altro e ser- cito Avea iurato per tone : perche lemuove Volano e la macchina della guerra civile era tarda a muoversine Levante, stato tanto sena essendo si uelle granrimo Secondo. E

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guerre tra citi adini in Italia , e Gallia cominciale con te foret di Ponente e a Pompe , Cassio , Bruto ,

Antonio, che iraro ita guerra civile olire mare, male

ne incolis Cesari in SorJa, e Giud ea, vi 'eran tu diti che istici legioni sollevate non maici a Parti solamente fatio aure , e con varia fortuna. 'ultima uerra civile rava glio gn' in Levante a sal da pace Gepol sede a Galba. Ma dendo si ali ora , Otone e Vitellio con scelerate armi fare elle cos Romane a chipiat ira que soldati , perche agit altri non occas ero ipremi deli Imperio , e a loro a necessita de servire, comincia rono a fremire , e riguarda te loro forZe. Set te legioni pronte , e con grandi ajuti la Sori , e laCiud ea I Egitto congiunt con duo legioni : quinci a

Cappadocia , ' Ponto fronti ere 'Armenia PAsiacbnu'alire popolate reo vincie , e dunarole quante i sole haci mare esto mare alie provision delia Suerra atto, e sicuro Questo impeto de soldati era noto a Capila mari' attender' i fine de guerreggiant , parve vant aggio. Percli facesse sicia fortuna vincere , Otone, o Vitel lio , he moniaci sempete macchin il into contro a vincitore prosperita anno ancor, i uota Capitani insolenti. Esse uaesti due discordi tra scurati, morbidi per lor viai , uno 'estinguerebbe Rauerinia , 'altro la vittoria Serbaron ad unque 'armi uti occasione consi gliati si Vespasiano , e Muciano ullor glialtri prima tra loro migliori per o en pabblico :cacciati molli alia dolce et de predare ultri per lomate stato di lor casa Cos tuiti uoni , e mali , percagioni diveis con pari asello ram avuncla suerru Inquesto tempora'Acaja 'Asia ebbero falso pavento che Nerone vi comparisse ; elisendosi a fine sua de ita inpiu modi , tanti tu lo finge an vivo , e redeanto. Nelcors deli opera direm degbi altri Allor uno schi avo

de Ponto, o , come altri dico no libertino 'Italia, ceteristum e cantore , he , olixe at o mi gliario, fece iucrede l'inganno con certi trumatori perduit con granpromesse ammae strati , entro in mare is per tempestabati in uno i sola Gove con criti soldati ven uti di Levante 'uni, e que Che non volter ammatori spo glio

mercanti schi avi pia robusti armo. Sisenna Cenis

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turione che portava te destre Tegnate di concordia dati' sercito di boria a sol dati 'retoriani , tento convarie arti in mani era , che per non 'elsere Amma Eat .

terrore , e que gran nome Iolt i. eglio, per desideriodi cose vove, e odio elle res enti a fama , che ne cresceva gni di , m per caso sit inta. A Calpurnio As prenate , overnator di alci Ei Pan filia fatio a Galba, furon per tuo passaggio date deli a mala di Miseno due galee. Con esse affeci a Citno et ove a Capit anidelle gale non manco chi disse , cie venisset a Nerone Egli con est volt . invocando a felle loro gi soldati suo , i regava cherio ponesi ero in Sotia , o Egitto eis per dubbio , o per in ganno dister che ne satieno conati altri soldati . e tornerieno con lari soluisetione : a tiferi r il tutio con fed ad Asprenate per cui consi Elioci navino supreso, colui, hi che' follis, amma-zato; a corpo dici elli occhi , e chioma, e volt fiero, uportato per Assi a Roma In quella Citta discordante

che per li pessi mutati irincipi non sape a se era libera, o

chiari tu che tra buon voleva che 'accusa 'Annio Fausto Cavali et e stato solidi Nerone, si e desse in Senato, secondo ii de reto a Padi ultima mente fatio a tempodi Galba in alc uni si eram mervato , in altri no , se conis do che ii reo ave va danari , o favori Cercava Crispo intuiti i modi di pio fondat questa pia di suo fratello

e volti ave vacii tu de Senatori a condan nario senet aditamina , o di fetu. Appresso ad altri, per o contrArio, nulla iura reo gio ava che a overchia potenta deli accusante. , , dansi dice an sol 'accus , dea si tem --po alia dilata , come 'usa a piu tri isto uomo det mon do. Ottennero tempo pochi dici e Fausto su dan- nato , con men approva Zione delia Citta che non merit avari 'uom pessimo oico id ando si che Crispo ave vae fercitato i me desimi rapportamenti per danarici e di pia ceu non it supplietio, mari autore. Lieto principio allaguerra die dono a tone gli serciti ossi si di Dalmaetia, Pannonia, come e comando. Quattro legioni erano et

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dum ita di loro mandati innanti eguit avano conpiccole distanete , a Settima atta a Galba , 'Undecima , ore dicesima , ve cchieci a Quattor dicesima famosa , che oppresse a libellione di Britannia , cella acjd per sua gloria da Nerone per la tu attam percio a tui

se delissima , e rivolia cones' a metto a tone La confiden- η in loro post an Za , e forte Ia , o fac eva tu lento innanti alle legioni passa vano gli altri tanti, e cavalli. Di Roma usti vano foret non poche inque coorti Pre toriane , te in segne de 'Cavalli con a legio Prima; dum ita accoltellatori laido ripienora naa elle civili guerre adoperato ancora a Capitani severi. Annio Gano condottiere di queste genti a mandato con Vestricio Spurinna innanzi a pigliare I xipe deici 5 , per esse rata Cecina contro ut primo disegno di tenerio entro te ut lie , sces t 'Alpi. a per toni 'Otone in me zo a uarisdia letta, conati altri retoriani , ecchi e pratichi, egra numero deli armata cum minaVa , non con gio , pompa , ma in cori aletto , innan et alle in segne , apte de , sucido arrugato , contro a che Uea nome. Lafortuna per gi uoco 'impadroni concie foret di mare diquasi tutia italia sino appl&deli Alpi maritii me avendo di tentarie . e pigliare a Provincia Narbone se dato carica a Suedio Clemente , Antonio Novello , milic Pacens et a questi alia liceneta de soldati cede No vello non ave v autor ita Clemente per ambietione lasci avari soldati esse licen et toti di combattere eratroppo vi do. Non par eva che andassero per Italia lorpacita, a per aes stram ero , ardendo, rubando guastando nimiche citia , tanto tu atroci , quantomen a peltati. Era ancora laui colla sopra a terra , lecas aperte ; Andavano loro incontio i adron con edonne is gliuoli con sicurta di pace , disrari opprag-giunt da mali della guerra. Tene va 'Alpi vicine alutare Mario Maturo Procurator costui con a giovent , he 'abbonda , volt cacciare di Provenza glioto eschi. a fur ono at primo si alto bara gliati , et ccisi gli Alpigiani agunaticci , non 'ordini , non diCapitano, ne 'onor di vitiori , o vitupero di fuga conoscitori. Accaniti per tale affronto i soldati 'Oto-

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ne e non edendo guadagno a combattere con overi

villani , con armi vilici a pigliar impossibili , per lor velocita , e pratica di que greppici volt aron 'ira sopra Venimai glia , e con te calamita di quelli innocenti sa-ziatono 'avarieti a. E iacet 1 tu odiosici nobile elem piod' una lammina di Liguria , che nascole it suo figlio lino credendo la i soldati ave con ello nasco id a nari , a domandax no con torment , ove Vesse applatta loci figli uolo : ella ostrando it ventre , disse 1 Qua entro. ne stra Eio , ne morte a punt daquella valorosa parola A Fabio Valente giunis Io Et innati est aggi , he 'armata 'Otone pigilava lam I bone se gi a iurata a Vitellio , e Anabaici adori di uellecitia a chie de soccorso Mandovvi otio Giulio Classicodae coorti de Tungri , e qua tiro an de di cavalli, et utrici cavalli Trevirici parte ne rimas in Fregius , cci Ccche mandando tuti te for Ze per terra prZS-giugnesse loroci 'armata de nimico, non essendo Suar dato 1 mare. Dodici rotte di cavalli fio te di finti . con una coorte di Liguri zntica uat dia dei luo go inque cento novelli Pannoni fida rono i nimico ii quale seneta indugio accello Ordinaron in questa gutta. Tene vano te colline in su' mare parte de lol. dati 'armata mel colat con aviarii ci plano rari colli,e'l mare retoriani Ne marem alcelli acco stati, e voltia terra si avdno pronii in Acciando I Vitelliani fortidi cavalli tu che di fanti . et tono gli Alpigiani o pra colli , te coorti con te te sertate dieito a cavalli

te toti de Treveri male ac corte si pretenta rono at nimico . e furono da sol dati ecchi rice vute co lassi incontanente te percosse per anco una mano di pae- sani homboli et ollinari , he mel colati ita sol dati face vano nella vitiori a te esse prove siri codardi , comes valorosi Esera: terrore que di areat 'investi-rono Alle palle cos circondati : erano dis fati tuiti se a noti non coprivam fuggenti. Non quietano Vitelliani perci chlamiano juti ' nimico per losuccesses, negligente e sicuro assallan : Emma Zano lescol te , for Elinori Campo . e 'arinata paventano ; sin

che gli Otoniani riptes animo a poc a poco is diis si

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dam colle vicino , corrono loro addo la strage sua troce Capitani Tungri , te nuta n e 2 la puniuglia oppressi cad dero. Ne seneta sangue in sero gli tomani perche per troppo olire leguitar' nimici , a 'certi ca- valli che rivoltaron sacci . furono circondat E quasi fatio regua, perche 'armata di qua . eri cavalli dicia non si infestassero, si riti rarono i Vitelliani in Antibo terra delia Provincia Narbone se e littoniani in Albenga di Liguria. I. a Corsica , a Sardigna 'attre

vicine sole alia fama chera 'armata avea into , tenneroda tone. Ma ebbe a ovi narra a Corsica a temerita di Decimo Pacata Procuratore , he per odio 'Otone vo-

leva pure con te forte de Corsi date a Vitellio juto in tanta Inucchina di guerra ridi colo , quando bene lifustemus cito : ma gli torno in capo Aper se uo concello a pri ncipali solani perche Claudio irrico Ammi-ragii di uelle gale . e Quingio Certo Cavalier Romano ardirono di contraddirio li fece ammazare. Spa ventati que che relenti erano , cori tutia a turba ignorante , e tremant , iurano sede ita a Vitellio Maco me Pacario com inci a scri verti per soldati , aggravare uella gente rota nelli fici delia militiaci fati clienon usa te aborrendo 'avvidero 'esse de boli, e ini sola cia Germania, e foret lontane Maccheggiat , eguasti dati armata ancorari di se si alle coorti e da ca- valli is subito rivoliati , ma Occulta mente , preser illem po quando Pacario da que che lo corte ggia- vano lasciuio et agno ignudo , e solo, amma Zanolui, e loro , e portano te teste come di nimici a tone : noni 'ebbero ne a lui premio , ne a Vitellio gastigo essendo ne in quella confusione de pila sces erati Ave agi a rotio a guerra in Italia la cavat Ieria Siliana, comedicemino emi uno favoriva tonem non per Volere an-Σi Vitelli ma per avet a lunga pace gri' uno v vili into a lasciar cavalcare, o mistiore, o peggiore, dachi prima iugnesse. Arrivaron te genti uviat da Cecina, nil l 'armi di Vitellio tene vario ut te te pia nur . e citia dat o ali Alpi for deli Italia. Pre sero in torno a Cremona a coorte di Pannonia , ora

Placenaa e Pavia cento cavalli e mille soldati di mare :

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LIBRO SE CONDO. s

to, sitro padioni de Pola sue ripe i Vitelliani εἰ it qualPo a certi Batavi, e olli Reno osse vagheza dipali arto drim petio iacenΣ , ove pretero dicune guar. die , con tanto pavento de gli ultri , he riser irono satia inente est ervi comparito Cecina con tutio 'eier cito. Spurinna, che tenex Pi cenZa, sapeva non esset vero is voleva, se si Eccostasse , non scire , ne avvenis turare re coorti retoriane, e valle soldati 'in segne con pochi cavalli , contro a n et ercito di veteranicima que loldati no .elli e frenati , ille te in segne , eban diere , salta suo ii a Capitano che Vuo tenerit, volt an te punte Opretano i Centurioni , e Tribunicifridano stet vi tradimento Cecina chlamato. Spurinna legulet lor paetia , prima per foret , pol ni di consentirvi a fine di et suaderit con tu autor ita , se si mitigassero Giunt alia ista delud , e tacendosi nolle, patve da porreo Campo. Questa fatica non sata , 'soldati della citia tot se animo , e ripenti vansi , e moi-travano i ita potat , a che peri colo si et levanod'essere in ghiottit si ochi in planura da Cecina contanto sercito : e gia per Utto ii Campo par lava nomen altieri , se a metiendo i Centurioni , e Tribuni e celebrando lo gran edere de Capit ino 'avere stello per forte et , e piata di tuita a guerra quella forte e ricca citia. Spurinna non tanto improvero , UZnto con te agioni mollio a lor colpa , e tuiti, alte pietas ciat evi in pol , licii men in iacen Za men fastidiosi, e tu ubbidienti Fortifico e mura , fece berte sche aleto torrioni o pro uvideti 'armi, e misevi laeti veren Ea e oglia 'ubbidi re di che quella parte , per Eltro Elo rota, Znc va. Cecina , come avesse Ietro ali Alpita sciat laesi ceneta crudelia . palio per i 'Italia modestamente. Superbo parve alte terre e citia coldare alle persone togat udi erret in sajora piu colori e braconi alia barbara Salonina sua moglie , benchea ni uno nocesse , offende va , cavat cando sopra nobilpalafreno overto di porpora edendo no per naturata uova fortuna altrui co mal occhio, e ni uni estimando oversi moderare iura quei che i ci ve dem mota eguali. Cecina passo it to con araitat , e

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promesse tento gli toniani ella sede is si tentato at tres andaro attomo paroloni di pace final mente

die de tutio allo aver triacen Za con ogniciforro , e terro

re pendo che i primi successi dari eno at resto repulaetione. Passo it primo glorno con tu furia che supere I'eser cito di ve cchi soldati : andaro sotto e murascoperti , provved ut , e vieni di cibo , e di vino. Inque confiitio arte ii bellissimo Anfiteatro uori uelle

mura per leta accole , e palle , e suo chi lavorari traitiinnan L , o in die tro. Credet ter i terra Zani sospetiosi Alcune Vicine terre a vervi portato e sche per invidia diqueti opera , a tu capace 'Italia I male onde si venisse , duranti te atroci aure . parve leggierici passatequelle it aggiore che potes ero avere. Cecina conmolto sangue de suo fu rigillato Ha nolle 'at te se a Pro Vedere i Vitelliani . avolati, graticci, copertoi edites per te mura rompere , e appare ali toniani, tr Vi , cantoni , piombi , e metalli , perci nimici infra gnere , e te opere fra cassare inimo lavali ea ognitandaverSOgna , gloria , diverto fortare, e aggrandi re dila e legioni poderolo est icito di Germaniau diqua a iurana milietia uardatrice di Roma, e et Principe : quelli a questi diceano sol dati da chi occio te da meriggiare ne 'te atri questi a quelli forestieri e vagdbondi 'Otone , e di Vitellio contando legiori . ali obbrobrii , molio piu 'aizavano Appen aera i , he e mura fur plene di dis enditori la cam- Pagna lucci cante 'uomini armati : e legioni in si emeserr die ali juti sparsi tira vano recce o salii alia ima

delle mura assalivano ove erano dat tem p rotte, o non Suar date gli toniani di sopra , tu grave te diritto lancioli avuno Germani te mearia mente con orrido

canto intrent rando scudi a loro fana sopragl 'ignudi meri ei colendo I legionarii otio te deite

coportu re appano la mura glia : anno trince speetante porte gli avversarii ali in contro rove sciano loro addosso condotti mam , he non gran onyssea cellano conficcano, ammac cun tu paura accrescendo id str2ge; per cherae mura fioccavano tanto piu si riti rorono conpoco nore di quella parte. Cecina per a fama, A

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