Le opere di Galileo Galilei

발행: 1855년

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lati guale alla me sima retia AC, est alim a perimetro dolmedesimo Migono . manifestori circonsortito poligono avera cerchio la medesima proporatone lis hara suo perimetro alla circonserenga di esso cerchio, io a perimetro delis ligono B, he alla circonlareno deita si pone eguaia macil

tordio initori GOA ci ci pentagono circonscriti avramng-gior proporgione a cerchio che non gli hari eitagono e peroi pentagono ara maggiore deu'etiagono Intendas ora utieitagono edis pentagono imperimetri a medesimo comini. Diuora et agono esse maggiore dei pentagono Imper ineessendo risi s cerchi medio proporgionale irari pentagono

uirconsortito erit pentagono suo isoperimetro e Parimente medio ira i circonscritis era isoperimetro ettagono essendosi provat i circonsortito pentagono esse maginore de cimon-

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s tuo etiamno, auri esso pentagono maggior proporaton alcerotiio chera etiamno clo it cerchio avra maggior propo gione a suo soperimetro pentagono che ali isoperimetro ettagono adunque i pentagon e minore deli imperimetro ettagono che si Mueva dimostrare.' Asa Gentilissima dimostragione e molis cuia e heriueris una euasi o-wadditione de primo aspeιιο, poterata ea

irascors cingolsami nella geometrii mentre eram sui e viderare te dissicola promosse a Sig. Simplicio, he veramente sonis gran inansideragione, e in particolare uella lis ondensatione mi par durissima.

SA- Se a condensagione e la raresaxione son moti Opposit, ovo si vada un' immensa raresagione non si mira negare una non me grandissima condensagione; mara tigioni immense, e que che accresce lamaraviglia, quasi

mentaneo te ediam nesciuit ilini no quale storminata raresaraone non e quella di una poca quantith di potvereri'arti-glioria risoluta in una mole vastissima di suom e quale olire i questa respansione dire quasi sena larmine, diala sua luees E se uel uoco e quosi lume si unissem in-- sieme, che pur non ἡ imposrabile potolle diania stetiero deni roque piceolo syagio, qua condensamento non sarebbe quosis Vol discorrendo idi,voret mille di tali raro agioni, che sonorem in pia in pronis ad Marisservate cherae condenhagloni, rubera materie danae sonitu iraitabili e sotiopostera n sisti sensi chera e mansggiam te egne, erae ediamo solvere in lammis in luce, a non eost ediam ii moco 'oll. tum condensaria a costituire it Iegno vodiam i frutti, i et oimille vitro solido materie riso versi in gran paris in odori , Rix non cogi osserviam gli inmi odorosi concorrere alia institu gione dei solidi odorati. a dous manca a sen-

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sata osservallione si deve suppli co discorso, he baster, per arci capaci non me de moto alia rarelagione e resο-- lugione dei solidi che alla condensagione delle ostange tenui rarissime. In olim no tralliam come si poma sarda condensagione e rarefallione dei corpi che si Ossono raresare econdensare, speculando in qua maniem ei possa esse satis senaci introdurio de vacuo e delia penetragione dei corpi: i che non solude che in natura possano osse materie cheam ammeiton tali accidenti ed in conseguenga non danno

luog a uelii che vo chlamate incon 'enienti e impossibili. final mente, Sig. Simplicio, io, in gragia di vo altri Signori

Filoson, mi sono affaticat in speculare come si possa in te dere farsi a condensagione e la raresagione senZa ammetierela penetragione dei corpi e r introdugione degli spagi vacui, esseti da voi negati ed abhorriti che quando vo li voleste concedere, o non vi sarei cos duro contradditiore Pero, o ammetiet questi inconvenienti, o gradite te mi speculagioni, truva tene di pii, agglustate. SAGR. Alia negativa della penetraχione On i de tutio eo iratosost peripatetici. A quella de vacuo vorrei sentirbe ponderare la dimostra Eione 'Aristotile, con a quale eir impugna, e quello che voi, Sig. Salviati gli oppone te. IlSig. Simplicio mi sarii gragia di arreca puniual mente la ymvade Fil oso, e voi, Sig. Salviati, a risposta. SIMP. Aristotile, per quanto mi Ovviene, insurge controaleunt antichi, i quali introducevan il vacuo come necessari pel moto, dicendo che quest senχ quello non si mirebbesare A questo contrapponendos Aristotile, dimostra che ali Opposito it arsi come ogliamo i moto distrugge a posi-gione de vacuo erat suo progresso e tale F due supPOSigioni l una e di mobili diversi in gravita mossi ne medesimo inerrores altra raeli isiess mobile mosso in diversi meZZi. 0uanto a primo, suppone che mobili diversi in gravita simuovano eli'isiesso meχκ con diseguali velocita, o qualimantengan ira di loro Ia medesima proporgione che te gravita si che per sempio, un mobile dieci volis tu graved'un alim si uova dieci volt piu vel emente. Neli altra

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posiaione piglia cherae velocith de modestino mobile in diversi mega ritengano tra di loro la proporatone contraria diquella che anno te rossega o densiti di essi mergi tal- mente che, Osis, . . ohe a crassigi deli amua sume dieci volt maggiore di quella ellinaria, uole chora velocithnellinaria si dieci volt pili checla si iiii ell acqua E daquest secondo suppost trae la dimostrarion in cota forma: roh la tenuita de vacuo supera d infinito intervallo lacorpulenga benche witilissima di qualsivoglia eget pleno,ogni mobile, he ne mergo pleno si movesse per qualchespagi in qualch tempo, ne vacuo dourebbe voversi in uno istante ma ars moto in uno istante e impossibile adunque dars il vacuo in gragia de moto e impossibile. SALV L argomento si ede chera ad hominem otia contro a quelli che volevano ii vacuo come necessario et molo. che se io concedero ' argomento come concludente, concedendo instem che ne vacuo non si arebbera moto la Ρο- sigio de vacuo, assoluta mente res e non in relagione almoto, non te distruita Ma per di que che per avventura

polrebber rispondere quegli antichi, accio egit si scorga quanto concluda a dimostrarione di Aristotile, mi par lies polrebbe anda contro agi assunt di quello negandoliamendue quanto a primo i grandemente dubit che Aristotile non perimentasse a quanto si vero che due pietre, una tu grave deli altra dieci volte, lasciat ne medesimo lsiante cader da n alteZZa. v. g. di cento braccia lasse tal- mente disserenti nelie loro vel ita che ali arrivo delia mag-gior in terra. t altra si trovasse non avere si anco oes disto braccia. SIMP. Si ede pure alle sue parole ch et ostra diaverto perimentalo, perche ei dice Vediam it tu grave; or que m edersi is accennara averne atta risperienZa. SAGR. a io, Si Simplicio, che ne oriatiora prova viassicum che una palla di arti glieria, che pes cento, dugento ed anco pii libbre, non anticipera di u palmo solamentel arrivo in terra delia palla diis moschetto cheis pes una meZZa, venendo anco ali alteZZa di dis gento braccia.

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che in mobile tu grave si uova tu velocemente di natim me grave, intendendo di mobili deli istessa materia: ed in somma di questi dei quali parta Aristotile. Per di-lemi Sig. Simplicio, se ο ammetiei chera claschedun corpograve cadente si una da natura determinata velocita, si chel accrescerguet o diminuti gliela non si possa se non conusargi violenκ opporgii qualcho impedimento. SIMP. Non si uo dubitare chea is tesso mobile noli isiesso inerro abbia una statuita e da natura determinata vehociιa, la quale non se gli possa accrescere se non con uovo impeto conseritogli diminui rgliel salvo che con qualch impedimento che o ri tardi SALV. Quando unque Oi avessimo due mobili, te naturali velocita dei quali iussero ineguati, e manifesto cli seno conglugnessimo lisi tardo colisi veloce, questo alpiu tardo sarebbe in parte ritardaio, d i tardo in parte velocitat dati alim tu vel e Non concorrete vo mec inquesta opinione Stup. armi che cos debba indubitabiimente eguire. SALV., se quesi e ed e instem ver che una ieiragrande si muove per esempio con otio gradi di velocita, eduna minore con quatim adunque Ongiungendole meudue insieme, i compost di lor si vover con velocita minore di otio gradi macie due pleire congiunt insieme sanno una pietra maggiore che quella prima che si voveva con Otto gradi di velocitari adunque quest compo3ι 'he pure e ma9giore Ae quessa prima sola si vovera piu tardamente he luprima sola l), che e conir alia vostra suppostgione Ve-dete unque come a supporre cho i mobile tu grave simuova tu velocemente de me grave, O vi concludo ilpiu grave voversi me velocemente. Suis Io mi trovo vultuppato, perche mi par pure chela pietra minore oggiunt alia maggiore 4 aggiunga peso,

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SALV. Non o passer altrimenti, ait che o vi abbia accorto detrequivoco ne quale ο andate stultuando peroavvertite, che hisοgna distinguere i gravi post in moto dat med imi costituit in quiete Una pietra messa ella bilancia non solamente acquista pes maggiore col Oprapporgli una altra pietra, ma ancora giunt diis penne hi di toppala ara pesar tu quelle se O dieci Onc che peser la sto pa; a se vo lasceret liberamente cader da n allega lapietra legata conra stoppa, credei vo che ne moto lasioppa graviti Opra a pietra, onde gli debba accelera ilsu moto pur credete ch ella a ritarderii ostenendola in parte Sentiam gravitam suile palle, mentre ogliamo opporci a moto che arebbe, que pes che ci sta addosso;

ma se no scendessimo con quella Velocita che que tat grave naturaimente scenderebbe, in che modo volet che ci prema e gravit sopra Non edete che quest sarebbe u vole ferire con a lancia colui, che vi corre innana con tanta vel ita O quanta O con aggiore di quella con a qualevo lo eguite Concludete perianio che ella libera e naturale adula a minor pietra non gravita sopracia maggiore.ed in conseguenga non te accresce peso come lamella quiete. SinP. a chi Osasse a maggiore Oprara minore SALV L accrescerebbe peso, quando it suo moto lasse Diu veloce ma gia si e concluso che quando la minore iussepi tarda, itarderebbe in parte a vel ita delia maggiore, in cho i lor compost si voverisbe me veloce, essendo maggiore deli altra che e contro at Osir assunto. Concludiam percio, che i mobili grandi eri piccoli ancora essendo della med ima gravita in ispecie, si,uovono con pari

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iavia mi par dum a credere che una agrima di Hombo si abbia a vovere cos vel e oome una palli di artiglieria. SALV. Vol ovevate dire u grano di rena, come una macina da uado is non vorrei, Sig. Simplicio, cho vo sa- seste come alcuni anno, che divertendo it discors da principale intento vi attaccaste ais mio detto, che mancasse dat vero quanto e u capello, e che oit questo capello voleste nasconderis dilatio diis altro grosso quant una Omenada nave Aristotile dice una palla di sere di cento libro eadendo ali altera di coni braccia arriva in terra primache uti di una thhra si fossa u sol braccio lo dico beello arrivano noli istesso tempo Volci vate checla maggiore anticipa di due ditaria minore cloe che quando la grande Percuote in terra r altra ne e loniana due ita ἔ, ora Orr sis, dopo queste due dita, applattare te novantanove racula di Aristotile, e partando solo de mi minimo errore. metier esto itilentio P altro massimo Aristotile pronungiucho mobili di diversa gravita ne modesimo meEgo si muο-vono per quanto dipende alia gravita con velociladiorOp aionato a pes loro, era' esempli a con mobili, ne qualis possa oorgere it puro ed assoluto esseu de peso la- sciando 1'alue consideragioni si doli figure como dei mininii inomenti, is quali eos grande alteragione ioevouo almegro his altera i semptio esset o dena sola gravita cheperci si ede oro, gravissimo sopira tuito alim materui. ridotis in una Otillissima laglia anta vagando per arta; Br istesso sanno i assi postati in soliilissima potver c a sevo volate antenere a proposigione universale, bisogna clievo mostriate, a proporgione delle veloelia osservarat in ivttici gravi, e cheis fasso di venii thbre si uova diecivolis tu vel e be uno di dum it he vi dico esse salso, uta cadendo dali alteaga di inquanta e cenis raucia ar-rivan in terra eli istesso momento. SiuP. Fors da grandissime allegae di miglina di brac-cia semire e uello cli in ueste alteage minori non ivede accadere.

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s tmvando in terra tali alteZZe perpendicolari, chiara cosae che Aristotile non ne poteva aver salta sperienZa e purci uo persuadere di averta satia, mentre dice che tale Nssit si ede. Stup. Aristotile vera mente non si serve di questo principio, a di queli altro che non credo che palisca questodissicolia. SALV. altro ancora non e me salso di questo e mimaravigii che per uoi tesso non penetriate a fallacia, eche non vi accorgiate che quando susse vero che. I istesso mobile in egeti di differente intilita e rarith, ed. insommadi diversa cedenga, quali per sempio, o P acqua ora'aria, si uouesse con veloeli netl'aria magglore che netramua, secondo a proporgione delia rarita detraria a quella detra quar ne sguirebbe che ogni mobile che scendesse per aria,scenderisbe anco eli acqua it chera tanto falso quani chomoltissimi corpi scendono ell aria, lie eir acqua non purno discendono ma Ormontano ali insu. SiΜP.MO non intendo a necessita delia vostra cons

guenga e tu diro che Aristotile parta di que mobili gravi,

assolutamente non produrre e per non aggravare it primo orrore. Per ditem se a corpulenga detracqua, o que chesi si che riiarda i moto, a qualch proporgione alia corpulonga diar aria che men to itarda e avendola, assegnatela vostro beneplacito. Sina . Halla, e pongiliam ch'ella si proportione decupla e che perora velocita di u grave, che discenda in amendus gli elementi, sarii dieci volt piti tardo eli aequache ely aria. SALv. Piglio adesso uno di que gravi che anno in giunetraria, a Beli' acqua no qua sarebbe una palla di legno, e vi domando che o gli assegnia te qua velocita tu vipiace, mentre scende per stria.

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SlMP. Pon iam che ella si muοva con venti gradi divelocith. SALv. Benissimo. Ed e manifesto che la velocith a qualch altra minore pubisver a medesima proporgione che laeorpulenga est acqua a quella deli ari , e che questa arata velocita di due soli gradi ia che veramente a filo e adiri itura, conforme atrassunt d'Aristotile si doure e concludere che a palla di egno, che netraria, dieci volt pili cedente deli aequa, si uove scendendo con venti gradi divelocith, ne P acqua OVrebbe scendere conraue e non venire galla da lando come a se gi vo non voleste dire chonelr acqua ii venire ad alto de legno si r istesso che ilhalare a basso con due gradi di velocith; l che non credo. Ha ih ohe a palla de legno non ala a sondo, credo pureoli mi concederet che qualch altra palla 'altra materia diversa da legno si miris rimvare cheraeir acqua scendesse oon due gradi di velocita. SiuP. Potrobbesi senga dubbi , a di materia notabil- mente pii grave in specie de legno. S LV. Questora uel ch i vo cercando. a questa me conda palla, che ness acqua discende conisue gradi di velocith con quanta velocita discendera elraria Bisogna se volei serva la regola 'Aristotile olidi rispondia te che simvoverit con venti gradi: ma venti gradi di vel ita avete vo modesimo assegnati alia palla diraegno adunque questae r altra assai tu grave si,uoveranno per raria con eguai vel ita Or come accorda i stlosos questa conclusione conr altra sua, che i mobili di diversa gravita ne medesimo mera si muοvono con diverse velocith, e diverse, tanto quanto te gravita loro Ma songa mono prolande conthm- plagioni, come avete o salto a non osserva accidenti Dies quentissimi e palpabilissimi e non adare a due corpi, cheneli acqua si muoveranno Tino mento volte Ilii Veloce- mente deli altro, a che netraria pol que ii veloce non superera Γ altro di ii sol centesimo 3 come, per esempio, unuovo di marmo scender neir acqua cent volio tu presto

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ci a uogo distingione o risposia eruna. Concludiamo pertant che tale argomento non conclude nulla contro alVacuo e quando concludesse, distruggerebhe solamente glispagi notabiimente grandi, quali ne io, ne credo che velli antichi supponessero naturaimente arsi, ebhen sorse oon Violena si possa lare, come par chera varie esperienZe si raccolga, te quali troppo lungo arebbera volere a presente

arrecare.

SAGR. edendo che i Signo Simplicio iace, piglier i , campo di ire alcuna cosa Gia che assa apertamente avete dimostrai come non e altrimenti vero ob mobili diseguai mente gravi si uovono ne medesimo eZEo con vel ita proporatonate alle gravita loro ma con eguale intendendo dei gravi deli istessa materia, ovvero deli istessa gravit in is cie, a non giti come credo di gravita disserenti inispecie percli non penso che vo intendiate di concluderet che una palla di sughero si muova con pari velocith cho una di plom in ed avendo di piu dimosirato molt chiaramonte come non e ver chera medesimo mobile in meχgi d diverse resistengo ritenga elle velocita e tardit suo a me- desima proporzione che te resistenge a me sareis cosa gratissima it sentire, quali stan te proporgioni che neu un

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