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det Sacramento , come osserva S. Agostino. s 8 i. J It Sacramentoriceves comunemente da tuiti, o buoni, o rei sieno quelli, chesi comunicano; con tal divario pero ir, loro, che i buoni ne riis cavano la vita, i rei la morte, quelli la salute, questi la danna-aione; la virtu per opposito det Sacramento ricevesi sola me te da buoni, cloe da quelli, che degna mente si comunicano. Sunx duo remmessimer corpωis Gristi an Eeclesia , distingue Algero, Si.
che strisse contro Berengario, Una eorporalis, intera spiritualis, unum ore, alia corde, Corporalis remmanis est Boris , O Malis bis ad salutem, suis ad iudicium, spiritualis autem tantum Sonis. Tullo ciochia ramente dimostrasi coire sempio di Pietro, edi Giuda portato , questo proposito da S. Agostino; Egli hcomun sentimento di
e cli S. Tommata, V . Iche sopradicib iungamente discorre, clieneli ultima Cena anco Giuda comunicassest , e cosi tanto Pietro , che Giuda riceverono vera mente ii Corpo di Geso Cristo; De snonne , eccovi te parole det medesimo S. Agostino, s I ct Perres,
Iudas accepit; ma con questa differen Za tra loro, Petras aec ιτ
ad miram, Indas ad mortem. Eccovi I' applicagione con te parole di S. Bernardo 96.J Ille Pr eam Iuda traditore Corpus Domini aeripis, cum Iuda eandemnatur , qui eum Petro, ω' ea terrς fidelibus demate, ae μdeliter illud sumit sine dubio eum Petro, O eateris Aposotis is Cornre Chrsi sanctificatur. D' onde potiete voi prender nu a Opportuis nita di sar ben capi re at voitio popolo quanto orribile Sacrileis gio commetia si da chi ardisce in peccato mortale comunica Gh satio compagno di Giuda, foetus Traditoris Iuda , per concludere colle parole det medesimo Bernardo, V . Jodichiunque fiat'Autore det secondo sermone in Caena Domini , uni tamente con esse,
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II. lo spiritual mente coloro si comunicano, che anno uri grandesiderio di ricever questo Divin Sacramento; E questi non manduiscant , perche non ricevono real mente ii Corpo di Geso Cristo; manducant, perche sentono di esto it frutio, e r utilit , fractamia far , O uti,tatem sentrum, come dichiara at Concilio di Trento.
ς8. J E' pero vero , che questo lor desiderio dee procedere da
vina viva sede, e colla sede congiunta esser dee pari mente la Getita; Perocche richiedendo it Cibo due cose, come spiega mirabit mente S. Bonaventura; ρς. Una , chesi mastichi; l'altra, Cheά incorpori con chi lo prende ; tuti io avviene ancora nella C munione spirituale, it masticare, E il ripensar seriamente all'eiater questo celeste Cibo ii vero Corpo di Gessi Cristo, che ci si dain preZZO per redimerci, ed unitamente in cibo per confortarci , Massicatio es recogitatio Cabi , sestiere Carnis ci is nilas exposita in pretrum ad redimendum, ct cibam ad reficiendum. E questo lo f, la sede ; L' incorporor si connot aliora si effettua , che con freti unione d'Αmore ci unia mo con Geso Cristo net tempostesso, che, tui si pensa. Deornratio merb atteuditur, dam recogitans charitatis amore, ei quod eo νtat, jungitur, oesic incorporatur; E questo lo i, laCarata ; Percio lecondo F. figo lino reserito dat medesimo S. Bonaventura, icio. netano spiritualinente si comunica, che non E membro di Gesu Cristo, e non sta in tui, nullus sparit ister man
dueat, nisi qui est membrum Chrassi, ct manet in Cbra to , E ni uno puddi venit membro di Gesu Clisto per sentimetodi S Tommaso, fio id se non per meetao della sede sormata , cloh perseetionata dat latarit, , per cui ella vive I Onde non potendo aversi questa insemeCOI peccato mortale, avvertar uoi dovete ii vostro Pqpolo , checti reo dicolpa grave desiderasse comunicarsi , itonsito spirituati mente non comuniche, ebbesi , ma di pia peccherebbe mortalmenis te, mentre questo suo diliderio non restringesse at tempo, che focis ustilo suori dat Peccato, come se imano i DOttori. I 2. me di piu notat si, che quantunque la comunione spiritualeisci saccia partecipi dei stulto di questo Sacramento , come si h s
pra dimostrato, e lo conserma similiarente S. Bernardo to 3. fcri gratiam, fietet mirιates , merata ώumulat. Nulladimeno vi h quesisto di vario tra Essa, e la Comunione ancora Sacramentale, chei
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quella produce in noi gli effetti . proporetione delia disposaione,
V' epeto da considerat s in vanianio delia Comunione spirituale , ehedove la sacramentale non puti farsi, che una sol volta, quella pub farsi pii volte 'l giorcio, edove dat far quella possiamo venire
impediti, dat far questa non v'himpedimento, cheratarda reci possa; Dopo aver uoi tutio cib spingato at vostro Popolo , esor. tar lo do vete praticare spello questo secondo modo di cornu nicarsi, minimamente neti' udire la Santa Messa , allo rche veis dono ii Sacerdote comunicarsi , come desdererebbe it Conciliodi Trento ros. e come efortava S. Franeesto di Sales s ioci. Ia sua Filinea, e con ema Ogni Anima, udite te sue parota stesse,
per mereo ae an ardente desidem colla mamscanto Carnae δει Salmaure ;siccome Ogni volta pure , che visitano ii Santissimo Sacrament Ton eccitar ne i lor Cuore una Niva sede , e con esia fervidi affetti, e desiderj di raceverto; h per lo menci una volta it glorno, come facevano per testimonio di metro Blesense fio . J Pavolo primo Eremita, Antonio, Ilarione , Panusio, Maeario, Arsenio, Benedetto, & altri di chiarissima Santita nella Chaesa, i quali non essendosi degni ri putati a Nostra confusione, e voglia Iddio, chenon sa anche vostra d' ascendere at Sacerdoato, si ritira vano in un' ora di qua Isivoglia giorno dentis se steis a meditare la morte di Graia Cristo, ed i BenefiΣj della nostra Retietizione, ecosa sanin
ea mente preparati, spiritual mente con ave non meno, che ah-bondante fruito deli' Anime loro si comunicavano; Isoram fingati sua bora dira Domansea Passionis, nostraqae Redemptionis Mnesicra quasi in fascierulum memo ia devote, se fideliter colligebam, ct μ εο timore , O htimatitate Me ad meatam sumiter , firmiter an sua consevorta recedentes, Corpu3 Domini spiritualiur manducabant. lII. Sacramentalmente, ed insieme spiritualmente, dices. Tona, Κλ. mais,
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maso, io 8. s com uni cano i Buoni Cristiani, cloh quelli, comes plega it Concilio di Trento, roq. che prima colla douuta disposietione preparandosi, a questa Divina Mensa ornati delia veste Nuetiale si portano , qai ita se prius probant, θ' instruunt , ut meseem Nurialem anduti ad Aminam hane Mensam accedant ; Quat veste nugiale, ester l'ornamento delia Carit, , e la m Mezra da ognipeccato mortale scritto ave va S. Bernardo; rto. Questi manduis eant; e molis piu di quelli, che solo spiritual mente si cornunic no; imperocche, olire la virtu, ricevendo ancora it Sacramcnto,seelgono per sentimento det medesimo S. Tommaso m. l'ot- timo di questi trh modi; Maudueantur; perche questo celeste Ciboli d,sset en Ea degli altri cibi , che si convertono in quelli, che limanducano, muta it manducante in se stesso ; lo disse Geso Crinto a S. Agostino , ri 2 Cibur sum grandium, cresco , ct manducabis
me, nee tu me in te mutabis , sicut cibum earnis tua, sed tu mutaberis
in me; cloh lo is membro dei suo corpo , e con unione d' amoret' unisce a se stesso, come , suo cam, e cosi mediante questa santa unione di not con tui manducamur. Udi telo dat medesimo S. Bernardo it 3. si manduco, ct uou manducor, midebituν ra me esse .lle , sed Maedum in illo ego ; Qoesta e la foreta d' Amore , costringerci ad eiser tali, quali son quelli, ches' amano; c congiungendoci adessi per affetto, trafformarci in un certo modo con societ, didiale aione nella lor somigliarita; Eami, Amoris est, E sentimento δ' Ugone , is 4. at talem te ole necesse sit, quale id est , quod amas ἡ ct rei per sectum conjungeris , in Alius similitudinem quodammodo Δtimonis societate tranformeras. Perciti lo Sposo de sacri Cantici chied eva alia sua diletta, che lo ponesse, come sigillo sopra it suo cuore, pone me, ut signaculum supra eor taum; ris. J sccomes agglugne S. Tommaso iro. J sopra cera , che resa moble, e tratiabiIe dat Calore, atta fosse 1 ricevere rim pronia delia sua imagine I nello stesso modo sopi a ii nostro euore caldo per i ' Amor di Dio, moilc per la carita dei Prossimo, ponesi i I Corpo, di Geso Cristo ne lcomuni carci, quat sigillo , non perche effo , che h immutabile , si
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eum eonformor; E quando voleste clo piu chia ramente loro dilucidare , servitevi Gelr elem pio deli' innesto , di hui si serve pur S. Τom nrasci, Ir8. conciosiacosache, sccome, se una piceola madiga di qualche nobile, edol planta s'inserisce in una planta ru-vida, e selvaggia, converte nella sua nobilia, e dolceaza la sua roZZeZZa , e la sua amaritudine, cost inserendosi in noi ii Corpodi Cesia Cristo ,opera, che evacuati tuiti ii nostri diisti, e trafformati nella sua boni, facclamo per meeteto suo se reti, e fiori simili , suoi, Ila corpxs Grisa notis a tiam, defectus Nostros evacuat, ct nas in suam Mnrtatem trabit, int quales ipse frandes , florer , 9 θη- dias issιria facit, tales, ct vos per eum facram s. E questa terZa maniera di comunicarsi h quella, che voi do ve- te maggiormente persuadere at vostro Popolo deita merita menteda S. Bernardo O9. sancta, O sanificam, beata, ct Marificans, i vitalis , ct volsioaus.
Delia frequeata uel Comini f. da considerar si intorno ad essa secondo Ia Dottrina 4 S. Tommaso; iro. per una Parte ii Sacramento agi' Uomini salutevole; peru'altra Parte chi lo riceve., in eui gran divom ne , eri verenza richiedesi. Per la parte det Sacramento ;Ci necinoscere ello gusto di Dio, che frequentemente lo riceviamo. . . I. L' uso de primi secoli della Chiesa, minima mente a tempodegit Apostoli, che cogniti della volonta di Dio , desidera vano an ra, che restasse adempita, in cui persevera vano i Fe i nelista comunioned'ogni giorno M. erant pers eranter, me Mi gano gl'Interpreti, in1Q an communiearione, ct fractione Pans; Eclopo di essi aviamo dat testimonio, che ce ne fanno S. Dionisio Areopagita, s Ia 3. I S. Giustino Martire, f ix 4.l e dalla Leti ratai Anacleto primo, tas. Jche comunicatos 1l Sacerdote, scomumca vano sem pre an cor tuiti quelli, ehe at Metiscio destita Messa si riuovam n presenti, siccome da ci che strivono S. Ba-
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bioris, s De la steta cedie medesime parcite repetova at suo simit mente Mostino:2eto JEdolae mente dolendofi col suci Pa toral gelo Crisostomo degli Orientali, perche frequende mente Rila Sacra Comunione non s' accostavano, es clamava , t 133. De sum assissimus Alta Θ Sarri tam frustat rorassianum nullus qui
nent incessanter fidelem Populam. Ill. La ragione. ς ME, che avendo laetio Geso Cristo per materia di questo Sacramento it Pane, cibo usitate, di cui glomat mente per lo sostentamento dei Corpo nesci senu amo, ha estIt v lux , che con citi intendessimo, do vere pur not di questo celeste Pane frequente mente nutrirci pel nutrimento deii' Anima; e siccom quello eoi continuo uso la corporale, cos questo la spiritual vita maritime, e lo disse egit stesso, que mandacas ex boc Pane, mrmet mater m , t 31. onde dic a S. Agostino I Ω--e Paxem, ω mimet caro mes , quamte Deum, O vives Anima monea; r36.3 AnZi conquesto manior vantaggro ed e sentimento delimelesimo Santo
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ut praestante Domam msorieo via quotidia Panem ace pere corporas D
mini mereamur. et 44. J siccome it Santo Vescovo Pier Cri sologo, 'Quotidiauam , ela in diem molt nos .n Sacramento sui eorporis Pavis rimticum postulare, ut per boe ad perpetuum diem , ct ipsam Christi prem viamus ad Mensem: i s.J laor de meditando intorno cio la divina Carita it S. Vescovo di Lucca Anselmo , pio col euore, checolla penna serisse; Aμινον Clomentiam tuam bone Iesus quare dixiseri quote ranum nuuquid mis quotirie eans noster esse λ 346.3Per parte di chi questo Sacramento riceve, gni volta, chea hia egii la necessaria dispos gione dee pure frequentem entericeverto. I. Perocche questa frequenEa h lodevole, si aliquis, e sentimento di S. Tommaso, che la stende anco ad Ogni giorno, se quot dae ad boc paratum sumenret , Dadabile est; quὸd quotidie sumat. 34 . II. Ella ε utile, e stultuosa, fingalis erate diebus, E parere di S.
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Basilio communieare , ct pariseipare Sancta Corporis, ct Sanguinis Christi bosam,&fructuosum est, s i 48 Iecon ego si accorda S. Bonaventura squis semper esset paratus, semper utile esset Me baeramentum accipere. I 49 IIII. Ella ε necessaria; avvegnache dobbiamo noi meritamente temere , che separandoci iungo tempo dalia Sacra Comunione nones separiamo ancora dalla salute ; Tam dam es, ne tam diu qu3s separatur a Chrasis corpore alienus permaneat a saluto uelo strissero S. Ita
lor naturale continua mente consumali, cost l' Anima nostra , perincte in essa si raduce a menodali innata concupiscenZa tutiora ,od alle
frequenti Occupationi la divoetione, e it fervole, h, ella lo stego hisogno di riparario fovente con questo celeste Cibo ; Ed h.tuito discorso di S. Tommaso i 1 3.J in approvamento diche fassinet Catechismo Romano intendere ad Ogni Parroco esser debito suo, F
deles crebre adiartara, ut quemadmodum corpori in singulos dies alimento submauustrare necessarium putant, ita etiam qaotidie hoc Sacramento aliud , O nutrienda Aarma curam non abraciant '. I .
Due motivi pero sortiono addursi per ri tardarci da questa fre
Un h la riverenga, che a s gran Sacramento douuta, piu coli' astencisene, ine col frequentemente rice verto si dimostra. A questo motivo , quantunque per se stesso commendabile , tale stimato da S. Agostino, i s s. Je S. Tommaso , s iso. J quando per altro egii non fosse un specioso pretesto per coprire αOlvelo di Religione la nostra negligeneta, chlamata perti da S. Ci-rillo Alessandrino .Damnosa Retigio , is . J Risponde con tutio cibS. Tommas , r 38. ela discorre cost , la riveren Ea di questo Sacramento li, congiunto tot timore l'Amore; Dali Amore si eccita in noi ii desidetio di ricevello, dat timore nasce l' umilla di
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rarono ambi, benche in diverso modo Gesu Cristo , ma dovendosi preserire at timore l' Amore , percili quando Pietro disse at Signore, exi a me Domine, quia Peceator sam, egit rispose subito, nolirimere is V. conclude ii Santo, metiu3 es homιον paruo accipere, quam ex remerentia desistere. r6o. Epiu chia ramente in altro tuo-go, q is Amor praefertur timori per se loquendo, commendabrtius esse via detur , quod aliquis frequenter sumat, quam quod rarius. ror. Massimamente che ri splendendo la gloria , e la bonia di Dio net e municarsi arti Vomini, Magis miritur ad Dei Horram pertinere, Edottrina pure dei medesimo S Tommaso, quod aliquis ad Commani nem accedat , quam Pod abflineo . t ior. JL'altro motivo h il credere di potersi uno tanto pio degna mente disporre, quanto pid di rado, epici tardi a questo Sacramemto si accosta. Quando cio sis , come per ordinario Io suole , per nascondere colla coverta di maggior disposetione lyaritio ulle male consumtudini , per non staccarsene, ehi non vede, che egi'h un palliareii male per non guarirne.
Per altro cade qui 1 proposito Ia risposta det Cassiano: t 6 a.
ed F, che non si a oedon costoto, che in scambio di stemare, Tendon pia grave la lor pressunetione, mentre vengono con cio ad imostrate quando mi si comunicano, che aliora se negiudicano degni. Quanto pio giusto sarebbe , che con quella umili, di cum re, quando ella sa tale, con cui crediamo, e consessi amo di non ter degnamente comunicarci, n, ct disponessimo k farto petrimedio delle nostre spirituali necessita, che fidarci dom un' Anis
sano, O . Jecori ragione; Imperocche non la dilaetione destem po , ella E la purit, deli' Anima quella , che ci rende disposti;
ganna grandemente dice Crisostomo, t 66. chi pensa di levar non dalla mondereta dei cucite, ma dat Ia lunga distaneta dei tem-Po it merito , o per Io meno prendere a scemare ii demerito netraccosta rvisi, impercicche it comunicarfi indegnamente ancho
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una sol volta ei conda una alla morte, ma degna mente ancorchespes ci porta Ia salute , tanto egli h vero , che, tempesιmum acce deada tompas mandum Consisantia facit; a 6 .J Ond' h opinione de Dottori, correctata tali' autorita de Santi Padri presso u Suare t io Jche 4l differit troppo iungamente la Comunione, in ve di aeonterire megho dat Isi , cagione pio tosto sia di minore disponimento, net modo medesimo, che non giova all' Insermo, mi ili aegrava ii male lis stare dat necessario medicamento tanta
di S. Gio. Crassi stomo; quelli, che sono degna mente disposti questa celaste Mensa sempre si accostino, qu/ mero sales ston sanx, neque semel . I o. Vol dunque, intertissimi, avete sentitoὸ Impercio, dopo che
audete .lalmente ii vostro Popolo istruito, che intenda cio, chodebba credem, imo che debba fare, come soprasi Edamolirato per degnamente comum Isi, dourete con tutis Ia vostra pastoral efficacia e fortario frequentemen re comum carsi , col farti ben capire , che questo e ii vero, e necessario Cibo delia nostra vita spirituale; Ci fan pure tigran colpo netranimo te Parole det S. Vesi
Eglie peto vero, in ordine a questa frequeneta, che non pubdarvisi da nci una regola, che a turii eguai mente convenga , ed, tinti ta e spediente ; ma secondo la diuersit, degli stati, de cos-rium, edet Profitto, dee col prudente gladiZio vostro , o dei Go fetare determinalsis Nella maniel a medesima, come ossema S. Bonaventura ,s 1 a. I che non puti tenersi la stessa.misura set daria medicina agi' Intermi, per la diversit, delle complessioni, deI