Cronache della città di Fermo pubblicate per la prima volta ed illustrate da Gaetano De Minicis vice presidente della R. Deputazione di Storia Patria per le Provincie della Toscana, dell'Umbria e delle Marche

발행: 1870년

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ANNALI DI FERMO

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IESUS MARIA

Cornova i anno dei sigiloro 1445 at tempo di papa Eugenio IV. avendo usurpato alta Chiosa tutia la Marea ot parto doli' Umbria Francesco Slarga et per spatio dotindici anni, essendoli pol voltati contra ii Papa eon Patulo dei ro Alsonso di Napoli. Gio. Maria Visconti cluea di Milano, clopo divorso factions, o battaglie semila delm B di Sottombro, queato anno volando non potero resistero, seeo disegno di retenere o di sondoro Formo et tui si retiro con parto dei resorcito a Palerenui contini di Romagna, laseiato signor Alossandro Ssoreta suo statello nolla citificon tro milia cavalli e dot milia santi por disendoro ii paeso da signor Taliano Fo Iano capitano dot duea di Milano cho gli haveva tolio Ioro Mogliano ot S. Angeloe di continuo scorrova nolle terro nimicho; il signor Alessandro tenea mardata lacitia o toneva li suoi soldati parto nella roeca. parte IIolli alloggiamenti in piaZZa: et altri distribui nolla citia in easo di citi adini. Foeo it signor Alessandro sol capitani, uno per contrada deputati alla guardia dolia citia o gli seco destribuire largito. balestro et armo: per la contrada di Castello. Rinaldo di Gio vanni; por la contrada di Pila. Antonio Paeearono: per la contrada S. Martino, Piernicola di Nicolb: per Florenta. Antonio di Luea ; per S. Bartolomeo, Battista Lucaretii; per campolege . Antonio di Giorgio , quali meevano te guardio allo mura o guardavano lacitia con to loro contrade. ora li eit adini v ondo P easiono per levarsi ii glogo dat collo trattarono con il Iogato dolia Marea, it cardinato Ludovico da Padova P triarea d'Aqtilicia Camari ingo e capitano det Papa di ammargaro li soldati, nollacilla o prendero Ia roeca con l'aluto loro, et accordatasi la Cosa, fio Venno allaesecutions che su cost.

La vigilia di S. Catoriua a di 24 novombro, Ia citia a certo segno dato si Sol levo it popolo et ammagetati et salti primoni tuiti quelli che alloggiavano nollo caseloro, misero in plagra et comineiatono a combattere con li soldati dei signor Alessandro. quali per parecchio hora comballorono ot si disesero, ma pol sumno sattiret iraro dat signor Alessandro dantro Ia rocca, dicono por ossorii stati satu avvertiti

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dalle sentinet te d'aver vis in mori dolia porta di s. caterina una gran moltitudine doconio che con lumi veni vano verso la citia et entrorono dentro, e perelli sumno satii retirare dentro la roeca, et pero la citia reconoscendo tanto bonisteio dei m raeolo satio da S Caterina, ii di della sua festa va in processione con candele ad honorare et rivorire deita Chiesa. Rinchiusi ii nemici dentro alla roeea la citia prese li capi delle vie cho andavata. li sece sortissearo et bastionare eon travi, lavolo et altro coso per ostare cho linimici non ii seissero por quollo vie, pol mese buoni corpi de guardie per te muro delia citifi, se andarono a riposam. At cenno dato per tutio te castella surono uccisi, prosi o svaligin: i ii soldati Smrgeschi oecotto un ur. Giorgio como diremo. Il signor Alessandro, non so Se in quella notis o la seguento, uscito per vioocculte. avulsato da uno de' Priori et dat Cancelliero, prese Ii Priori nol palaraoo li menb nelia r ca. Li nonii de Priori, Sietano di Ser Vannuecto it traditore, Ga- sparo de Vanni. Niccolo Vanni, Vanni di ser Guiduceio, Giacomo de Paulo. Ursinoui Nieolo consaloniero di iustitia. ii cancelliero traditoro Marino di Gri sanie da

La mali ina volino Gian stlippo do Giacomo guerriero da S. Dietro con una grancompagnia di genis e pol da lo castello vennero in aluto delia citia. A di 26 ventior Taliano Foriano capitano dei duca di Milano cho stava a Mogliano con la sua cavali ria, o la citin te di e la cura sopra tuiti cho comandasse, qualo strinse di novo laro ea con bastioni et ripari a cio non polosse niuno antrare nh uscire. La notios )guento te genti ammassais a Monto Giorgio da soldati Ssorroschi cercorono d en-traro nol sportello da sole nolla raeca, ma scoperti surono dissipati et sugali. di si decembre volano ii Legato et allogio a S. FranceSeo per non essere percosso datis pietro cho si gittava dalla rocca, novo in visitato dalli citi ini principali. a quali confirmo li privilegi dolia liberta occlesiastica et Ogni altra ragiono elis lacitia avova sopra is suo torro ot disse sario conlirmare o ampliario at Papa, ea vendo dato ottimi rimedii parti a disso mandare Domonico Capranica cardinal formano per legato della Marca. Non si ava ii signor Messandro di tam ogni via per levaro quollo assedio di continuo di notio οι di giorno sacondo sortiro, tirando pictre o contro lo caso e gli homini di continuamento molestare et cercando conramici di potero uscipe ualla rocca, s li citiadini tenendolo di Ioniano con Io Derreo artiglierie o anco ultimamente con una mina cho non in finita di eavare ognimodo corcava di sarti arrendere. La citia mando ut Papa Tomaso Paccarono a clari inuova e domandaro a tuto, quale in rc verto gli disso, eho la citia sarobbo traitatalwne o quatito ave va proinesso it Legato cardinata camertingo gli avrobbo osservatoe eost iu spedito. In quosto tempo Mutilo Brancadoro Potesta di Siena. So stringova tutinvia I assodio dolia recca, e la citia per sostentamento do soldati ei miso una colletia quale se pagava da cii indini mese per mese.

Α ut 6 genneso arrivo nolla citia Domenico Capraui ea venulo da Roma Legatodella Marea et alloggib in S. Francosco uoua su visitato da' Priori, da Ludovieo Eusreducet. Gio. Filippo Guere ro, Tomaso Paccarone, Anton do Giorgio set Giacomo C lutcio et altri ciliadini.

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In deito moso lamno prosi dot eho antrati por Ia porta datio Sportollo volovanoontraro nolla roma ot levatoli lo lettere, sumno applocati. In dotis moso ni cominciato a partaro d'arrondorsi per mancamento dθ' vivoricha ii mos passato ossandono copia I avovano dati alli eavalli ot cost mandati inmatet indietro diversi capitoli alii o sebram surono stipulati, cho por dieci milia ducatio' oro avorebbo rosa la rocea salvo is persons, qualo sarebbero accompagnato in I Osicum. ot cost ii di soguonto su stipulato it contratio. Perelth li donari non erano in pronto gli surono dati in mano per ostarei diecieittadini cho fino at pagamento sistis o in Camorino per ostami cho surono Bongi vanni Vinco, Tomaso Marchosi, Antonio o Troilo Paccaroni Antonio e Battista Eu-lasducci, Anton do Vanni, Cola do PMquato, Grisostomo di sor Simone, Andread'Anion cli Giorgio, quali andati a Camorino subito ii signoro Alossandro con tulti ligoi sa no usci suori. Alli 20 det dotio meso it popolo entrato nol Girono lo comineio agotiars a torra, ma su ras nato dalli Priori per chi edoro liconga dat Papa. A di 2 l. ii cardinals Domonico eant b Ia messa soloniis nolla cattedrato dovo concorso tutis it popolo, et la eiit 1 aequi stata la liberta so miso a rosormam laetita o ordinΛ gli omitati, ii potesta, capitano do' Malesltii. sol priori. ire regolatori. sei contalon ieri, sei capitani d' Arto che se eavasse Ogni dot mesi quali tuiti o lapiti parte se douesso trovam nolle cornite et consigit, altrimenti non potesse osso varo ii statuti et leggo dolia citia, e che se vivesse in paco et quiete. Dimi per provedero at pagamento sudetto su mandato per tutia la provincia oeon satiust so potis trovaro dotta somma. Ascoli prosio I 500. Recanati aneor lolpresili, o pero volso tu ito aprils per trovarii o liberare dotii citi ad ini. Tornb tuti ili nostri castolli, occotto Momiano s Loro elio non volsoro tornare, o it capitano Taliano li lamentava a non ritornare; stava an eo Aequaviva. S. Benedetto in manOdel capitano Canosa datoli dat Logato, credo per pagamento de loro avangi: S. Di tro degit Agli angor rimaso nolla Legaxiono et anco Monie Fortino. o Ia citi Asaceva instanga per riavere Ogni cosa, poris uel moso di aprilo mandb ambasciatorial Papa Gio. Eliseeduccio. Angelo Vulputio, Anton do Luca. quali surono benvisti, conssrmati lutti privilegii salti con it Camari ingo o li licontio bonignamente La eiita ordinb, cho so risaeosso lo mura dolia citia, it palatro det Potesta o dei Priori tuiti staseiati datis pistro gittato dat Girona o anco do' particolari: su ancomosso lito da M. Giorgio per ii castello di Monto Vardo, o per si mola causa sumandato a Roma Matteuceio di Cola. Fu mandato at Legato Angelo Vulputio ot Anton do Lum por la speditiono di Mogliano s Loro cho rit nova it capi Lano Taliano Forlano. Faceva incursione ne lienosus torro e particolarmento a S. Angelo quale ora songa muro, e anco per castallo Sigismondo, vicino at Gualdo elio it Papa l'aveva donato por li suoi avanetia Pandolso Taliamonio d Ascoli. Nol moso di maggio su satis lega con Aseolani a disera et offosa comun o ei in mandato Gio. Eusreduecio, Angelo Vulputio, Cola di Pasquale, et Ioro man-dorono altri tro citiadini: nel moso di Hugno andorono a sacchoggiam ii castello di Mogliano che non volso tornaro o brugiorno it passo. doi di dom vi andorono dolde' Priori che surno Antonio di Stesano Pacearons s Francoseo do Giammo con ilgonsalono . et porchd 3'inioso Ia venula det eamertingo, quale seco intendere la sua venula, se levorono o per la strada andarono a Monio Verde e guastarono quot clisera satis da Monto Giorgio. Non reti nova capitano Taliano di molestam S. Angelo, chela eitta ei mando Gio. do Mattonccio piii volae . ma in vano, arrivato it Camarlingo

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nolla provincia soco armare t esseretio per undare contro Franeesco Slarga che stava nei confini della Marea. chlamato a se ii capitano Taliano a Roma Contrada Io se prigiono e trovatolo che teneva totiato con il conto Francesco Ssoretas cho tramava contra la sua persona lo sece appiceam a cosi pago te pono cito aveva dato at nosi contado. Fu mandato Angelo Vulputio, Anton de Luca H deito camarlingo. quale s bito seco cho tornasso I.oro et Mogliano e Monto Otione; sece chu la citia pagati 400 d eati a Pandolso Aseolano rendesso Casini Sigismondo: l'altro terro dotio buone sperange, o cogi in finis d amatis tornato coincib aneo lo gare con il Cardinat sermano per il eastello di Monto Oilone o oosi comincio a veilere te Prime cause, cho percio da lui su mandato Cola di Pasqualo o mi Tomaso Paccarone a Roma, qu&le reportb. eho socondo ii privilegi alia citia non si lacesso pregiuditio nesstino. ma chB v lova ampliarii accib reposassero li citcadini. Do sollembro comincio a lavorare lapeste in diverso terro, o anco nella citia che ne morsero parocelii; alia sino detrannota cilla volso sorprendere Aequaviva, mn mm Ii riusci. o cosi passb ranno. In dei in anno Bongiovanui Vinco, per Polosta a Foligno concessoli dat Cardinale

Quando tornarono gli ambasciatori portorno la liconra de stasciare la re a quale subito su gittata a terra. La cittin ordiud cho it popolo andasso a portaro te piotredella rocea staseiata alia sabbrica dolio mura e se attendova ancora salo it palagmo si mandb at Logato a scusare Ia assalinta data ad Aequaviva, cho n' ora in col- Iora it Logato: allogava la citin clis dat Papa aveva ricevulone privilegi che se pot-μsso ropigliare tutis Io sus terre. Nol meso di subbraio a di 21 morso Papa Eugonio dom avore tonuis it papato odiet anni ot alia citia maneo padrono vom, eho tutio lo gratio eho la citia lidimandava l latinnova. Νella Sodo vacanto gli Asculani temondo li loro suruseiti non facesso resolutione como s' apparochiavano, chlamorono it Vico togato qualo cl mandb alia nostra citia loe santi O li mend con lut o poro mantorino Ia ei ita in do. Era it Voseovo di Siena V. Legato. Anton Pedibus o Ludovico Ensreduecio andarono in a scoli per oratori. mandb anco por la provincia eho non si lacesse motivo

A dt 9 margo su creato papa Nicola quinto da Sarrana e la citin ei mandb AntonPedibus, Gio. Eustoduceio, Diotro Matieueeio, Cola di Pasquale, quali surono bonorocem tu ut accaretrati, confirmati li privilegi. sum lieontiati La citin maneb adiso aro di saro Io mura a S. Angelo, qualo Stava aperto e Mnga mura e vi mandoser Isattista de Cimis, qualo seco il dosegno O lo portb alia citia. Torno sotio la citia Monto Fortino o la citin et seco accomodaro la rocca socondoli capitoli eon detin torra Torno it cardinale sormano uella Marca e comine ili atravngliaro di nuovo la citia per Monto Ottono, per la qualo det meso d'ottobro sumandato Angolo Vulputio o Cola di Pasqualo al Papa s at M di Napoli por certo reprosagiis commesse contro ei adini per un certo Giovanni Glla Via, cho a tempodo' Ssorgeselli gli su tot in una barca carica di grani o dalla cilla volova ossere

pagato.

Comineth anco la torra di Uisso discordio por il eastello Manardo cho protendova essem loro territorio, porcio ci su mandato Anton Pedibus. Foeero renoo quolli di

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Monto doli Olmo scisciare la e tolletia appresso Petriolo et at popolo secero portaro via Io pietro . ma pol la citia por via di Roma secero cho riportorno dotio piotro. A di 14 docombro la citia proso Aequaviva per traitato d'un Narduccio qualoaveva la casa attaceata alia mura. et per quella meso gento dontro, proso la torra , et it castollano si ne sugi per Dura o cosi la citia la recuperh. In questo anno andb Angelo Vulputio per Potest1 hauta daI camari ingo, main cho elua non l' ho poluto sapere, cho ei andasso lo trovo, che tui nolla creatione ili Nieolo V era in olncio. o perh Lui non su ambageiatore, e anco nollo cernite e eon-sigli tui mal ei la, o in tutis io speditiono sompro Iui ora it primo a diro it suo parere. Ιlongio Vinco a d a Spoleto, Diotaleo Masuccio a Iesi, Petro eo Stolano a

Fabriano.

Era tornato ii Cardinat formano nolla Marca o comin id contra la citia o dilarga te tolso Monto Ottono, et per Ia presa d'Acquaviva sece sormaro processi o pol torno in Roma , per ii cho Ia citia mando ambaseiatori in Roma Anmoto Vulputio, Boi nglio clo Bonssglio. Anton do Giaeomo Silvestro eon instruetione che andasso prima dat cardinato Capranica o gli chiodesse Ia restiturione di Monte Otione, stato aut leamonte delia citia, eho non volendo restituiro, la citia por riaverto avo robbo spe so quanto aveva. ma non no Volso tars niento; perb andati dat Papa et prima seu sata lacitia do certo calunnis con diro cho la citia aveva mandato per la provincia choso sollevasso instomo et che non as obbedisso a Superiori . cosa cho la citia maici avova ponsato. cho det tutis innanti ai Papa ot ii Coneisloro do' eardinali so ne scolpo, da pol so lamentb contro ii vescovo della prosa di Monto Ottono direndo. cho la ei ita comportarebbe prima la sua ruina cho comportario; mi Venno a tale,

cho dissa cho la citia volvva un' altro Voscovo che non volova stare con ua numico e che ii vescovo avosso da resedere, che stra Ventidui anni, cho non avevamni hauto vescovo; porib anco lo ragione cho Ia citia avsva sopra S. Pistro degli Agli o disse cho se voleva la provincia in pace, cho la citia avesso it suo. In torno at vescovo. volse, che la citin se pacificasso, cho Monto Ottono se posscdosso lamela per uuo. cho la citia mettosso it Ρotesta et altri capitoli a cost passb il Brevs. De S. Piotro cho it V. Legato vedesso la ramons dolia citia e riserisse, e eosi surono spediti. Comincio anco garbugii con Sarnano per un molino cho quolli det Gualdo secero di nuovo, cha quelli di Sarnano armata mano lo stasciorono. cho no su data querola at V Legato. Venno anco in diseordia Da Loro, o Mogliano per i confini chola citia ei mando commissari Baltista Cimis. Diersanto Massuccio. Nol moso di ma gio mando Sancto Massumto, Giorgio di cola Commissari a saro cingero di mura ilcastello S. Angelo a alasciare tuito lo caso che sinuano sitori dei disegnato per Battista cimis. Fra Monio Falcone e Comunanta nacque ditarenta per eonnni, cho et tu mandato Diocaleo Massuccio e Tomaso Paccarone o altri gentilhomini Ascolani o cosi is terminarono. Bongio Vineo ot Andrea de Luca a Sarnano per Io coso dat Gualdo. ma non secero cosa perchh non surono d accomo. Furono mandati in Aequaviva AntonPedibus, Tomaso Paccarono per metiem gesto allo coso di quel eastello. cola di Pasquale, Nieolb do sor Antonio at consigito dolia Provineta. Alia sino detranno ando uo in Roma Bongio Vinco, An Io Vulputio per larostituet tono di Monto Ottone cho non voleva tornare nδ obedire es Breve.

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Comineid lo diseordie tra gli homini di Monto Ottono tra la parte fautrico dellacitin o dei vescovo o pili volte so attaceamno instomo. o la citui ei mando piti volto Hattista do Cimis ot Nieolo do sor Anton per Meordarii, eho finiamento quolli dolia parto delia citi 1 prevalsero a caeciam mori la parte contraria, o Ia citin ei mandbmersanto Massuccio, quale soco richiamare tuiti quelli do inori che volsero tornaraelio surono la maggiore parte; gli altri si misero a molestaro ii passo sacendo gran lanni, siectili Ia citia mandatoli Mosso li secoro primoni, e cosi su quotato it tutio. II principaIo lautore delia citia era iin ser si mono do Paulo.

In questo anno vanna nolla citia it cardinal Cnpranica vescovo. ii quias se paci fleo con Ia citia cho cost volso it Papa e dalla citia su visitato et regalato, o diptu gli su donato, vivonto Iul. la parto che la citia godova do Monto Ottone. La citi finitendea a risaro is muro attorno alia citia. avendo rotatio it Palaetro guasto dat lopietra buttate dat Girone. Fiori in questo tompo Angelo Vulputio, Troilo et Stesano a zetolino. Anton P dibus , Battista de Cimis, Diotaleo Massuceio. Potro de Stesano, Diotaleo de Ag stino, Anselmo do Morroni. Piormarino de Ruggiero, Pietro maestro Ecugo do M decina. Giovanni Eulaeduccio famoso per essero stato con Ludovico Miniorati in inti li suoi salti di guerra o di paco. cavatiero Nicolo Fogliano, Gentilo Branead io , Bongio Vinco, Tomasso et Anton Ρaecarono. Anton de Luca, Cola di Pasquale. Anton de Giorgio. Grisossimo do Grisosti mi, Ludovico Eusreduecto nglio di Giovannisopradetto, Piersante IIassiiccio. Gio. Filippo Guerrero.

La ei ita aitondeva per riavero S. Petro degit Agli a per il possesso di Monte Vordo o la lito dei castel Sigismondo con Sarnano qualo protende va la terra parto, et in Roma e nolla corte delia provincia. Xel moso di aprils il Is. Glacomodi Monto Brandono stava nella citia a prodicam, at quale sino a tempo do'Sχ geschi la citia per saro un convento lo'suoi Dati gli avova assognato la chima di S. Martino di Varano suori uello muro dovo si flava ina con nissu na comodii a Perle guerro soprascritis. Un giorno domando audienta in comita dovo con tanta

energia prodico sopra la paeo et quieto dolia citia elio nudoei citi adini do' primisi riconciliam no in dotta cornita, o di piu in unaltra cornita a di T aprils iu satio decreto cho si laeesse eoi eiu in i per contrada por pacis caro li citiadini, e quellicho non volsero paeli carsi gli si dosse l'esilio, cho quasi tuiti se pacisscarono.

Fu mandato dalia citia eo Firento l' eleetiono dei eapitano dolia eii 1 o in oletiosra altri compotitori Angelo Vulputio, ma porcho Da prolondenti nacquo scisma sopr& la dotia ologione protendendo invalida per un docroto, cho chi ave va halito ossieto per sei mosi non poteva ossere ammesso, se allogava cho it suo fra tollo era

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stato do' Priori it meso di gannato o labraio o Ia ei ita vedendo la discordia grando,

risolsa non mandare nos Suno, pero rescrisse cho per ali hora non avova suggotio

a tanto grado. Se Ebbe aneo lettere det papa cho so mandasso ambaseiatori nella coronarione deli' imperatoro Fodorieo III da 1 arsi in Roma, o la citinei mando Ludovico Eustoduceio. Nicolo d'Anton Fogliano ambi cavalieri cho ci andb con gran eo tegio. Solova in quei tempi rambasciatori andare con tre cavalli. dot pedoni almeno. ma li pili sino a cinque homini a cavallo, ma questa volta arrivarono a dieci lini uno, e Ii tanti anco radoppiali. Se litigava Castet Sigismondo con Sarnano in curia, o Ia citia ubbe sontoneta favorevolo. Sobbono η'appellarono. Ci su anco gara fra lallipa ot Aequaviva per i conlini. il similo fra Monte Falcone o S. Vittoria, ma porcomuni ambaseiatori surono accordati.

Mando it Papa eoinmissari per aluto delia citia di Constantinopoli assediata da Maometto gran Turco . o li 27 maggio in cernita su ordinato somo trecento di granocho di grano aveva bisogno deita citia : ma questo medesimo di cho Ia citia secoquesta deliberarione, in presa la citin saccheggiata, tuliata la testa a Costantivo imperatoro et portata per la citia, o satio occesione grandissima, como ne sono pieu lo istorie. Fu mandato dalla eitta di Floroneta Polori ono d' uti Potost A. e su oletis Da suoi compotitori Gentilo I Irane adoro che ando dei pari con tui Piersanto MMsuccio, mami messo di nuovo a partito obbo dot save de pili o cosi ci in mandato. Papa Nicollivolso Iu 300 somo do grano per una armata contro Turchi uel mese d'a sto. Νella sino deli' anno su satio Sonatoro di Roma Ludovieo Εusreduceto 3 . ando per Potes tu di Cascia Piersante Massuccio, Andrea de Pistro a Visso. Anton Podibus a Camerino. Ρiormarino di Ruggero a Iosi, Anton de Luca a Fabriano.

Venno dalia citia di Florenga l'olegione d'un consolo qualo dovea essero Dottore: ci su mandato Andrea di Diotro. Nel meso do mugno su dato it guasis o stenato tutioil territorio da Monio Vorda seminato da quelli da Monto Giorgio da i 500 huomini

che tutio lo seeem, cho tutio lo stenarono o per similo conto su mandato a Roma Tomasso Ρaccarone at Papa. narrandoli essero stato spogitato dol tutis dat Govorna-stre dolia Marca. Pierianis Massuccio ando Potesta a Citta di Castello con un decreto che uscen- doli omito nella citia dat Priora in suori resorcitasso suo figli uolo. Anton Pedibus alta Matrico, Ludovico Vinco at Gualdo di Nocera neir Umbria. In questo anno si soco la eappella di S. Dier Martim a S. Domenteo.

Mori papa Nicola o tu creato in suo gnolo, at quale su mandato ambasciatori

luogo Callisto III kngelo Vulputiodo cardinals Borgia sp si Nicolo Fogliano ambi

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ANNALI DI PERMO D'AUTORE ANomuo

Cavaliori s li deuo la eonforma do initi previlegi. Il desio Papa mandb predicatoris,or tutio it cristianesimo ad efortarii alia recuperatious di costantinopoli, o la citis detin gran contributimo, porclid ranno segnento sumno salti capitani o adunarono tremissa tanti. parto volontari o parto pagati diala citia, o mandati su rarmata e pilanata dat Patriarca d'Aquileia Genarato det Papa. In questo anno ni la peste nellaeitin o contado e molli no morirono. Anton do Pedibus Potesta dolia Ripa.

Venno nolla cilia it cardinal Rodorico It orgia nepoto det Papa cho dom suPapa Alessandro Sesto: su roceuuto alia grande. Fu mandato it consolo a Floreneta Nieold d Antonio ossendo stati sui compotitori dotiori. Paulo Angelino a Noreia. maperchd morso ci ando Diotallovi Massucccio. De Ottobro venno da Regno Iacopo Pi cinino, o perchh se flava con suspello se da amico . ovem uomico, Ia citia seeo provesione do soldali per dove doveva passare, ma perelth passo d amico su regalato splendidamente.

Nel principio d'agosto morsa it eardinale Domonico Caprantea s4ὶ, et alli 30 papas allisto. e la citia mando a prendero Monte Otiono et ei andb Anton Pedibus o Si mono de Paulo dat dotio loco, qualo per essero stato in favors delia elua ii Cardinale I 'aveva bandito, o songa contrasto lo riobbe. Dali' altra banda la ei ita assediliet dotis it guasto a S. Petro degit Agli o su combattuto atquanti giorni. ma mi liconvenne levarai per eSsero satio ii nuovo papa elio su Dio II seneso do casa Pico tomini at liuato su mandato ambaseiaiori Ludovico Eusreduccio o Anion do Lum dat qualo obbe la conserma do' privilegi, la venia dolio coso di Monto Ottolio et S. Petro, o anco li donb per resectione dello muro trecento ducati. Vonno ii Legato cardinata de Pavia at qualo in remesso, cho la ragioni di S. Pietro se Vedemo do ragione. Fueletio vescovo dolia ei ita Nicolb Capranica o vonne la vigilia de Natale a prendere it posMSSO.

It cardinale do Davia comincio a molestaro Ia citia per Ia terra di Monta Fo tino o non voleva cho stesse Sotto Ia nostra giurisdietione, pero su mandato in Roma Andrea de Petre o Giovanni uassuccio cho portorno, cho alia citia non so crintri

Nel mesa di maggio eanth Ia prima messa novella ii nostro vos ovo alia qualeci su invitato it Legato, Io clita o torro amicho della Marea, conto d'Erbino e di Pesaro, diverso citia doli' Umbria cho tutio ci mandomno Oratori. o la citin a tutii co te sposo cho ci su speso parecchi contonara di norini. Andando innangi Is garo tra it Legato e la citia por lo coso di Monto Fortino porclid la citta non volse eost alia prima obediro, sontoni id contro Ia citta nolla litelli S. Polro do Agli cho la cilia appollo at Papa, cho si trovava a Siena Angelo Maleuceio. M trovava Troilo Aetholitio Locotenento dei Legato della Marea.

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Fu mandato a Roma Giovarini di Loonardo per la I iis di s. Pietro che sueommessa di nuovo. II papa mandb il conto d'Urbino con un osorcito in alii in do Fordinaudo ro di Napoli, commissario ii vesco vo di Ferram e passando por ii nostro, gli su dato pane o biseotio et alli capitani pressntati, o di pili dot conto spalancio o balostrieri, et anco at Legato dot conto tanti in aliato por osserti ribollata

una Terra.

Di iuglio venne ii legato cardinato Piccolomini, o venne nella citia dat mesod'nposto reeevulo e spesato splendidamente, et tul Mes cho Monto Fortino io nasso alla nostra ob dieneta sparas voce cho it Papa avova concossa at duca diuilano Ia nostra citia Ia quato si miso a seviro te muro, saro lassi, addest raro soldati. o chi meglio tirava di balostra li dava promio, et attre provesioni per disesa. niet leva guardio per la peste elio no' luoghi vicini si saceva sonti .

Fu mandato Peliogrino Morono Potesta a Macerata da loro data 1' ologiona allaeitia: in renovata lega con Asculiani como ranno I 447 a disesa si offosa comuno. La ripassata dei conto da Urbino con l'esorcito dot Papa eho rit ornava da Regnovitiorioso. dalla ei ita su profontato: lo guardio por Ia peste che si veniva approssimando alia citi A.

La eitti mando a Roma per is cose di S. Piotro Troilo Argolino et Giovanni Aceto. Cominetb aneo quest anno a saro Ia sabbrica dei convonto deli Annuntiataehe lino at deito tempo era stato da mehi frati, per non esseret fabrica, abitato e si seguli nno alla sino a spesa dolia eitta. Entra meo dat meso d'agosis la pe3to nellacitia e duro sino a margo dei Panno aeguonto con mortalita do gento. ma a quoi tempi Ia postis non sera cost tromenda como Messo, a manco morea tanta gente cheolire si medieava, so saceva altro carita cho adesso, perchh se menava medico aposta. consessori et altri ai uti e cost campava la pili parto.

Il Papa mosso guerra at signor Malatosta do Rimini e la citia conven ne pagare venti para de bulati per resercito. Giammo Branc oro a Roma per lo monete choil Papa volova cho si lacesso tutis di una toga, perchh ogni eitta sacova a suo modo. Cominetb anco Civita nova a chiodero di votors edificara it porto elie la citia non volse. La citia seeo it condolis nolla struda di S. Franceseo sino at ponto che va alcrocisisso do Saletla, opera che at di d'oggidi non si sarobbo por diecimila ducati. seco anco ii dormitorio allo monacho do S. Maria dello Verge ne, se fabricava ancoallo mura ot Alr Annuntiata. Dalrat ira banda seeo. e certo male, eho it monasterio

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