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do S. calorina per essersi irovato atquanto di quello monacho in certo malatio edaltro lascivio, lovo detio monacho o Io rimandb alio loro easo e donb dotio monastorio alli Canonici rogolari di S. Agostino cho aveva la loro resido riga a S. Marco notPaduli. donandoli tutio te terro cho possedovano dotio monacho 53. Alla sino det Pannoil Papa meso una impostgiouo a tutis io stato per sar la cruciata. o lui andaro in
Xel principio mandb un Commissario a rescolora l' imposirions contra alia citin che su tremila o einqtimento seudi d' oro, lin logno pagato per sei mesi, o surono soldati numero grande de soldati per imba arsi ina Ancona dove doveva venire ilPapa cho Lui voleva andare tu persona. Passo di magio ii signor Giacomo Picti iunodi rit orno dat Regno o su rogalato. et ii simile signor Messandro Ssoreta audando in Regno in rogalato ualla citia a proservam ii territorio Spegrato, e maudat olii re citi adini a compagnario. Dei meso di iuglio essendo tutia la uarca solio e so praper la venula dei Papa, la citia ci mando sino a Tolentino ad incontrario duillo' Priori con sci citi adini ira quali surono Nicol 5 Fogliano o Ludovico Vinco. Va-gnorro do Nicolo dot Flacchi con dieci paggi vestiti a livma con presenti ai Papa BCardinali con commossione, non volendo venire alia citia accompagnario sino in Αncona. ma it Papa datoli ait lienta a Toleni ino li licentio tutii da dot in mori cho volso con tui, cho sumno Ludovico Vinco o Vagnogro do Nicolo do Flacchi. It Papa arrivato in Ancona ammato e morso a di I 5 d agosto e cost suant ii tanti apparocchi da tui salti Mentro si trai tenno in Ancona volso dalla citia 200 somo di farina. 300 d'orgio: concesse a civit an uova di potero saro ii porto, senta guardaro allo ragioni dolia citia: ma la eitta non volso. Morto it Papa I'osercito si s bandb o tuiti andarono alle insoloro: li cardinali a Roma Iaer crearo ii novo Papa: la citia adunato un eseretio ando subito ad assediam S. Pietro degit Agli o dandoli battario e assalti lo preso quasi in unsubito cho non ca stulto resercito otio giorni. saccho ib. sciscib lo muro, monoprigioni, mi omeni. o donne o tuiti ii mono nolla citia. ma mi sentendosi clis noleonclave ora sunt ito malo. comincio colli prigioni a traitarii pili pia voimento. Fu creato da Cardinali Papa Paulo II al qualo la citia mandb ambaseiatori Giovanni ualteueci. Anton de Luca, Santi de Fioco quale si ava medico in Roma. alii quali ii papa seco una gran reprenetione sopra it satio di S. Diotre, quale commiwal Cardinale spoletano cho vellesso Ia causa dicondo volere gastigare la citia elieonaid rami, aseiatori. ii cho interso la citia ci mando Ludovico Eusreduccio, quale como servitore e cognostente, metigo Pira det Papa elio su resoluto elio la citia mandasso sei cithadini a climandare perdono, come segui ranno Seguente. Nel sine di questo anno venne ii Principe di Salerno a flaro nella citia essendo cacciato da Re do Napoli per avors seguitato la parto Dancose o gli su data suanetao aneo da vivere. Fu renovata lega Cou Omda o S. Genosio a dis a et ossesa comune.
Venno nolle sesto di Natalo legato della Marea ii Cardinato Orsino
Nel moso di Mario surono mandati sei ambasciatori es Papa che surono Ludovico Eus duceio. Anton Pedibus, Giovanni Aceto, Giovanni Malleuccio, si acomo
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ANNALI DI PERMO D'AUTORE ANONIMO
Brancadoro. Vangelista do Vagnoggo a qualo sum volendo ii perdo nodat Papa che risacesse lo muro e caso staseiato, restituisse is robo totis a rimandasseli abitanti a S. Pleiro cho dalla citia surono Meottato. porehh gli su dato tormino dodus megi, o non potondosi te mura rilaro, mandδ commissarii con minaceis ed aneo C. Giacomo Piecinino cho con to suo gonis flava nolla Marca. cho venisse allidanni dolia citia, o sebbene dentro at eastollo vi ora pnirata la posto, bisogno chola ei ita mandasse inaestranga talo cho su salte deito mura nollo quali la citia eis so tro milia ducati e at conto Giaconio donato cento ducati s cinquo soma d 'o gio. Fu satio Senatoro di Roma la seconda volta Ludovieo Eusreduecio: andb aneo Potest, a Siena Giovanni Aeolo: Anion Pedibus a camerino.
Passo por andaro a Napoli dot 'gli di Francesco Smrra e por il nostro torrit rio lutono spmati s sattoli donativi ricchi. Luciano Carpino canonico e arei proto ando a Roma o pross romcio cho lui ebbe de Abbreviatoro apostolico.
Nel eastello di Mogliano surono discordis grandi e ci surono ammargati assai porsono o uscondo diversi suorusciti comine torono a clanne lare ii territorio, peril eho la ei ita convonne mettore soldati nolla recca o castollo perchδ ossendo entratili morusciti socero gran ocelsiouo do' loro nomici. Fu ehiamato da Fordinando ro di Napoli Troilo Argolino, at quale essendo de Priori su dato licen ga.
In tuosto anno di nitovo la peste nella citin che ne morso assai o non si secensera nh nossvna allegrerra. Fu mandato a Roma Dier Nicola do Nicolb per ii portodi civit anuova cho voleva saro e su commessa che so vedesso de iure
Venno ad abii ars nolla citia la signora Margarita de Langi. moglio dei signor Anton aldora signore principale d'Abrugo: quale per avere seguita la factione Daneoso Angioina era scacciata datio sue torro e la citia gli dava da vivere. Fu Imrmegeto deliri citia satis la paeo tra Asculani o Osndani. In quosto armo mors Nicolo Fogliano. Anton do Luca, Giovanni Matinuccio. Grisostomo di Simone. Anton Gian-nino o altri do' principali.
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ANNAM DI FERMO D AUTORE ANONIMO
sare it palargo per abitare, che Ia citia, mand5 a Roma Angelo Matteucci, Giovanni Aceto. Pellegrino Morrons, Gio. Leonardo d'Antonio at Papa che rimoso la causa Al cardinato Aquilano, quias seco cho it Vescovo recedesso dalla lito. Tornli Troilo Argolino dom essero stato quasi cinquo anni per consigitem de redi Napoli o altri governi por il remo, o lui ci lascio in suo luom Gio. Francosco, credo suo finio, che non so di corto. In questo tempo and b a Roma Luciano Carpino o So meso a vocare.
Fu assegnata una casa e provvisiono alla signora Margarita Caldora de Langi docinquo seudi it meso. Nol meso di a sto si morae papa Paulo II do morio subitanea o gli sueeesso Sisto quarto della Rovero, o Ia citia mando ambasciatori a rondero obedienta Ludovico Eusreduccio o Pellegi no Morrono cho gli surono conssrmati tultili privilegi o la terga parte dello inglio: s'ammatb Lodovico, o ei su mandato Troilo Agetolino e Giacomo Paccaroni. Cardinato do Ravenna legato della Marca. Francesco Aceio potesta a Noreia.
It vescovo renungio vi palargo a eam a Plagra. II Papa volso genis o aluti contra Turchi, o la citia ei pavi, grossa somma di donari s grano per Parmata; volso ancocho so mandasso alla Citta di Castello guaslatori cho ci su sposo 500 ducati. Samnano cedetis is sue ragioni at Signor di Camerino dei castello Sigismondo e per imite conto su mandato a Roma o a Camerino ambasciatori. La citia condussepor mastro di scola un Francese gia buon poeta hologiaeso con giusto stipendio. Ancona ottoniae la nera dat Papa det meso di agosis, o la citi 1 vedon do cho la volovasaro, laeo toga con Reeanati, con Conio d' Urbino signor di PeRaro e messo gonio per impediria. ma it Logato con to pens sece restare , por Roma ni procurata
Fu dato at convento di S. Domenico per esserat abbruciato gran parte per risario mille ducati, o reneo olla citia su satin la torro di S. Pistro in Cainpol ego. Si soco inquesto anno ii ponto di piotra in Tenna. Fu sententiato per ii Cardinato camerlongopor il porto di civitanova contro la citia. cho mando a Roma Anselmo Morrono, et appello.
Passo it dite a ui calabria per Loreto. La citia mentro passo net suo. su spmato e rogalato: surono mandati 500 guastatori a Citta di Castello di novo. II eonis Gililio Varano ando a Roma per il eastet Sigismondo e la citri ci manuli Ludovico Eusto-duecio, e perchh non troub lo coso per lui cost bene come se crodeva. torno a ca-
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ANNALI DI FERMO DAUTORE ANONIMO
merino dove seeo lega con Asculani, Anconitani s ultro terra o molli della citia. LaCilia missi ii eastollano e soldati nel castello Sigismondo a sacova gua arto perdisendoplo. Il Papa volso cho la Citin gli pagasse . . . . milia di senili: disso volertirendere S. Pietre.
Venno ii nuovo vescovo Girolamo Capranica, crodo renunaiatoli da Nicolo suo Datello e con tui torno Ludovico Eusreducet soneta avers satio niente de S. Pietre ecastot Sigismondo. It signor Giulio seco pigilaro nolle montagno de Monte Forti nosei milia poeors do nostri citi ini. poro sumno mandati di nuovo a Roma Giovanni Αceto, Anselmo de Morone, Giovanni d'Antonio a dolersi col Papa di si satin preda. qualo volso clio So lacesso compromesso per castel Sigismondo O il bestiamo so rendossa Vonno ii cardinato S. Maria in Portico nella citia o su recevulo e accare2gato. Nollo festo di Natalo canto la messa novella it Vescovo e su mandato alle norro dolsignore Ssoria da Pesaro o a Itimini dat signor Malatosta
Di nuovo andorono a Roma Giovanni Aeeto a Francesco Lauro per la lito del astet Sigismondo. Nel moso di maggio: li banditi do Mogliano chlamati da loro pamgiali ontrorono nol castello o socero grando occisioni do contrarii. o la citia ei mando dot commissari che suro Anselmo do' Moroni, Gio vanni Angelo Massuceio con dolconto soldati, quali caeciorono e connno pono ii colpo voli: e perchδ vodeva cho loro discordio non erano per cessare su ordinato di lapsi uua rocea e percid ei su mandato Assalto di Leono Assalii cho ordinb o seco saria: o sumpro sino cho non in finita citen ne la citia soldaii conto. Il signor Giulio mandδ un numero di soldati nollo mon-tagno di Sarnano e percio li nostri flavano ne' conssni eon soldati per vadoro i loroandamenti, che non secero altro. Fu penuria di grani o la poste lavorava in assai lochi dolia Marea. pero nulla citia bisogno sare tu guardie. Giovanni Acoto capitanoa Todi.
Fu mandato di nuovo a Roma per castot Sigismondo Giovanni Aceto. tornato da Todi. o tornando da Roma in assaltato da banditi do Mogliano per opera delconto Giulio Varano e sorito. su salvato datio gento di S. Genesio o delia Mando lache corsero in suo favore: por il quale insulto la citia mandb al Papa, essendo linita Ia raeea a Mogliano ei sit messi soldati por guardia. ii eastollano elio do dolin dot mesi si cavava o anco un citia lino per potesta accio mento se costodisse detin castollo. In quosto anno su penuria grando per tutia Italia cho it Papa mand bcommissario per Ia Marea per avere grano. ma credo non ne trovasse troppo. Laelita por esset si provisin do mori n'obbo d'avango perchli no dotio a S. Severino. S. Genesio, Sarnano, la Mandola, Norcia o altri luoghi. Nol meso ut mugno enim la poste nolla citin clove sece gran macello.
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La pesto questo anno in crudelissima per tulta Italia. o in assai luoghi levh pili dolia motu: nella cilla so portb modiocremento. In Roma morae ii nostro v scovo Girolaino Caprantea di peste. O li successo Glio. Battista Capranica suo Datello: il qualo dot moso d a rosio seco rontrata so bono la posto lavorasso, po ichd in ogniloco si saceva sentire. Papa Sisto messo un suggidio d' un ducato per soco per li alutielio clava a Proncipi della Morea e Macedonia, cho da Maometio Gran Turco orano molestati e scacciati da' loro stati: ma recorrendo la provineta. la cilla ei mando Simono Bacite: por irova si ilalla posto inlatiati su redulli a baiocchi vonii per soco.
Maometto Gran Turco seco un armata o Ia messo ad infestaro nol maro Adriatico .mentro lui por torta cacciaua di stato li signori do Macedonia od Albania, cha laetita bisogno mettosso presidio in tui te id torre dolia marina; o it Papa ei mandbcinquanta cavalli cho per tutio lo stato si lascio sompro vedora e Anco a predaro me la riviora della Marca. Quosto anno su edificata la Chiosa di Castigiione.
Nol meso di maggio innia la messa novella ii veseovo Caprantea o dalla citia su convitato Locotonente. Auditore. Tesoricro, Marcheso do Mantova, Conlo do Moni rio. la citia delΓ, qtilla, colon nolla , Todi. Fuligno . Spoleto, Norcia. Cascia. Visso oluito lueitta. torre dolia Marca . tutio sposais dalia citia. Comincid mi Parmata tu cliusca como ranno passato , ma peggio sit det mego d'Amsto cho tramitb gran numerodi couto od assedili Otranto nol Itogno di Napoli s la preses. Nol dotio meso ei mi solanio spavento in tutia Italia che tuiti pensavano at scampo loro. Il Papa meo generato it conto d' Urbino o lo mando nollo nostro marino con cavalleria o santeria.
La prosa do Otranio, si saltamen te spavento Italia cho tuiti si misero a sortificare ii loro loelii, o la cilla seco divorsi consigii di volere rod incaro ii Girono. o risolso dimandaro licen ga al Papa; socero diverse proves tono cho misero nollaeitta o porto. o soldati levati dat lo castello de Mongina e Montagna: etessero dot cit-tadini por contrada cho ogntino deson dessu la sua contrada cho sum: per Castallo .Piet Gio. Grisostomi. Gio. Ludovico di Giacomo; per Pila. Giacomo Assalii. Pior Gia como do Giovanno ; per S. Martino. Pietro Angelo do Masuccio, Nicolo di sor Antonio; per Floronga, Giacomo Brancadoro . Girolamo di Lipaccio; per S. BartoIomeo , Giacomo Braneadoro, Girolamo di Lipario; per S. Bartolomeo, Giacomo Guerroro. nton Francosco de Giovanni; per Campologo, Pior Mattoo do Gio. Filippo. Minoni eod1 Gio. do Antonio cho secero prooesi ono d armo et coso necessaris par disendersi. II Papa mandὼ Legato Cardinato S. Giorgio con autorita grando e me se uia ducato
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d'oro per soco, o su reseosso subito; che li popoli non recusamno similo pagamento. ma rescosso it denaro non in satis altro, perelth venno la nova dolia morio di Ma metis gran Turco, o cosi in liberata Italia da similo paura. eho so non Roguiva cosarebbo Stain crudele guerra, per lili dopo la morte dei Turco it ditea di Calabriacho se trovava a saro guerra contro Siena, essendo corso ad Otranio, ei su che sare in acquistaria.
II cardinato Legato della Marca proso Passunt o di concordare ii signor de C merino per la ragiono dei castello Sigismonito eon la citia. Ossendoli d ambo lo parte eompromisso in tui: sontentib cho la citin dosso at signor de camerino I 500 scudi. o lui cedesse tutio te suo ragioni, o cost in accordalo.
Li handiti di Mogliano ossendo cacciali dat signor do Camerino su reeovcroron in Ascoli, e con ratuto loro entrorono in Mogliano dove amarZarono parocelli. o dalli soldati dolia rocca seaceiati: ma peretili ora gran numero . la citia mosa in rocca50 soldati pagati per meglio guardare quot castello, cd essendo renovato te garoeon Asculani per ii castello do S. Piutro cho si mise sotio la loro protections. sumsesso presidio radoptato in Acquaviva.
In questo anno O net Sequento su salta gran gii orta con Asculani: smancano libri di Cernite e C seoli e Restistro di lettere dalli quali se cara uni cosa: sola et ρ ii Remstro uella citta dore si tiens conto stello spese et entrate e sta questo se cara guanto si scrino 6 . Nel meso d'agosto morso Sisto IV . o alii 29 su croato Innoeongio VIII g novoso do casa cibo. Nella sodo vacanto volso Ia citia vcndicarsi dolio scorrori cho sacevatio quelli di S. Diotro degli Agli. favoriti d'Ascolani. saccam parono sottoil castello se satio venire dat contaeo li soldati se misero a combaltero e bat toro conire peteti d arti glierio: o nitro alli capitani ci su aneo Giacomo Guorrem uno do' priorio se combattis per tutio it meso it a sto o su foecorso d Asculani o com halluis o satioci sagioni assai per esserci sotto gran genti cho la citia ei assoleo gento forastierad'Osimo condotii da Bucolino loro citiadino con trecento balestrieri. Falto it Papa laetita manub Giaeonio Bongio o Gentile di metro Paulo ambasciatori a rendoro obedieneta. quali per ii det to assedio non surono troppo faeno voduli. lieongiatili gli su concessoche se facessu la trepita cho pol sarobba accomodato it tutio: ma porclid nolla sedo vacante quasi tutio te terro della Chiosa saceva guerra I' una con raestra, o a Roma osseudosi attaccata la sagiono Colonnese con Porsini. ii Papa ora poco obcuito, la citin sexuiva detio assedio o guerra che duro sino a novembro, cho aliora venno commissario aplmsta dat Papa, eho cost ii laco lovam o sospendero i 'arme in dolia guorra. La cuia ei speso quindici mila o cinqvseento ducati e ci in per capitano ii signoro da uatolica con 200 uomini d armo. In questo anno su finito it convento
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luit Annungiata. o la estis ei speso sei milia durati. e nolla fine deli anno sagul la: morio li Gio. Battiata Capranica Vescovo. hultato dalia snestra dei suo patagro dalli flgliolido Battista Adami et altri snoi parenti per cause di donno. Robono ii Veseovo erainnoceuto . ma dicono che un baguardo di caesa sua cho su trovato in casa, e moris fosso stato it eoi laevole.
Fu mandato dat Papa, commissario per la moris dei Vos vo o trovh cho lacitia non ci ebbo cho sara: ma seeo alli colpovoli gittare la casa a terra, levarii larobba. bandirii. privarii dogni onore sn. La citia mando Francosco Lauro a Roma perio eoso di S. Petro elio unal mento it Papa volso cho Ia citis depositasso in Mac rata mille seudi d oro per gli danni dei castello. ma lui se ii piglib. mi per ponaci su perdonato. Nolla citia venito ii Legato della Marca ii Cardinato Ursino eho allacitia non piacque per essem di sagiono contraria. o se no venno dol mese di marZo. e mi s intromesse di pacificare eon Asculani, ma nutamento, perchh stando nollacita adornientando solis sperange de pace. tenendo traitato in Monte Fortino eonun Gualtioro da Viceneta e un Napollono da S. Benedetis, soldati che flavano indulta terra. intromossi si dori tro. pigilorono la terra e la sacchemorono. ii che subito in teso neIla citia . con genio corso per repigliaria, cho anco da Nomini gli mand rono 500 uomini in aluto. II Cardinato Urbino li soce levaro. e pigliata dotia terra da Asculani tui la messo sotio la sua giurisdigione. Vodeudosi lx citia nemico it Logato. mandb Gio. Bertacliino o Gio. Franceseo Assalti ai Papa ; ma assi curati in Roma pormezeto do parenti e de fratelli dei Voscovo morto cho perseguitava o saeeva ammarrare.
bisogno suggiro da Roma cho ora divo nuta una solva per lo garo do colonost o Umsini ; o suggendo por diverso vio, uti di loro su satio primono diar Ursini ehe gli bis gno pacare bona taglia per useiro. La citia mandb at Duea di Milano por assoldare genio claruio Francesco Lauro dat qualo ottonito lotiora at Signoro di Rimini o di Pegaro cho li mandasse tutii loro uomini d' armo, cho it Simors cli Pasaro mandbsotto la condolia de signore castracani da Fano, ii signoro do Rimini eomandb a
Itamondo suo fratello cho conducesso lo suo gonte, o avendo preso denari non Volso inai ventro, ne anco rostituim ii soldo proso, dicondo avaro avulo brovo dat Papacho non So muOvessu nh anco rondesso ii denaro. condusse anco Francesco Folislooda Tolentino, Boeotino Gariosi da Osimo con 500 soldati di regno ii signoro do Ma-tolica . ma questi aparocchi surono salti do po che da Aseolani Aequaviva su ass ilia ui . ma non presa. disendendula Anton Blanco con suoi soldati sinchh vonne lacitia con it suo egeret in cho li soco levare. I Ripani stavano a novortono do Asculani por Ia eitta. dei moso di magno secusare nol territorio loro Ia nera de S. Angelo. intralasciata altro volis, con grannumero di gente armata clopo la prosa o recuperata d'Acquaviva cho su cxpitano per recuperaria Anton Bianco . o su lasciato in quel prosidio it Loeotenonis dolia Marca con Signoro do Camorino o de Matelica; iratiando secero la tregua tra la eitinet Asculani. ma mi avendo avulo aluto dat Duca di Calaabria cho gli mandb Ptergi vanni capuano Signore den'Ahrugo che venno con piu di cinquomita soldati, corso it territorio de to Grotte, Marano, Masegnano, prodando, bruciando tutio it territ rio. ingliando sino alti giardini e secero gran danni: aliora la eitta laeo vanire Iogento surastiore o corsero it territorio della Ripa, netra scuIano e secoro ancor loro
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gran preda. Seniundosi in Roma tanto guerro, mandb un commissario Pierdomanico a comadaro cho so lacesso la tragua, altrimonio tui vii averebbo vovate l' armo contro de chi restasse, o cogi interponendosi di nuovo it Locotonente, Signoro de Camerino, Io citia d'Ancona, Osimo. Meanati, MMerata, su satia, o la citia manuba Roma Gio. Franeeseo Metolino tornato dat M di Napoli; in quoslo tempo dalli soldati dol Capuano gli su rubato dui cavalli. Gio. Marino Aetolino e Tomasso do L dovico ε anco la sopradatis citia mando a Roma per scusare la citra eomo provoeata.s anco la tregua rotis da Asculani. Stava Uinda a dsvorions delia citia e mando soccorso ad Aequaviva perohh orastata salta proda at suo territorio, la eit in gli mando gento in aluto. Fu inito am nistratore dat voseovado di Formo it Cardinato Piceolo ni seuese nimio di Pio
In principio doli anno su satin in tragua per ordino dol Papa tra Aseoli o Ia eluasotto gravissima pono, porcio sumno licentiati soldati sorastiori cho la citia solo tenova a S. Benedetis, o Acquaviva Anton Blanco con uti buon numoro di soldati, o u Papa so pacificli eon il ro da Napoli es quale ave a mosso guerra per aequi staro allachiesa la citia den' Aquila, o perli su dato aluto a detii Asculani eontra di not: eo sata la guerra eomineio la peste nolla citia dovo seco grau mortalita de gente. Nel moso di settombro passo it duca di Calabria venendo di Ferrara con cinquemigilaro do gento eho la citia gli mando Brancadoro do' Braneadori cho I accompa-κnasse o sp fasso per il nostro torritorio.
La ei ita seco edincam it castello nuovo d'Αcquavlva e ci stava per commissario ii dotio Brancadoro. novembro la ei ita mando mille muti ai Locotonento dolia Marea solio ii govorno di Giovanni do Grisostomo o Nicolli es Baristomeo per assediar la citia d' Osimo e Boceolino do Gargosi elio credo se ne fosse satio padrona o Ia eittaassodiata quasi dui mosi, o mandb di novo alia citia per I 500 santi, quali ossendo messi ali' ordino non si mossero, eho si loVorono da dotis assedio i ta causa credo per il verno. o li nimiei dontro troppo gagliardi, o li soldati surono mandati allocaso loro: se mandb per la provincia editti che nessum sotio pena di scomunica non doso ricotto et aluto a Osimani, o per tutis sumno salti prigioni. Franeeseo Aeeto per consolo delle gabelle a Pesaro: Gio. Francesco Argolino p tosta a Fabriano.
Venne Legato it eardinale S. Pietro Vincola nimio di Sisto IV. o ei in mandato
sino a Spoleto Brancadoro, qualis tornando. Essendo bono a Moagain disse che se
mandasso dui citi adini eho surono ii deito Brancadoro o Gio. Francesco Argolino, alli quali d' ordine det Papa su prolungata la tregua por dui anni con Asculani, emi clopo Da la Ripa o S. Pietro: pol comineto a traitaro Ia paeo con Asculani o ci lii mandato duo altro volto Brancadoro e Francosco di Bartolomeo, ma gli Ase lani innovano la pratica in longo. Nel principio di primavera su posto rassedio dat Papa ad Osimo contro B colino, o Ia cilla bisognb mandaro 500 tanti sotto
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Glo. Grisostomo o Gio. Bacilio captiani, e dui cento guastatori, sinchh durb rassedio choni paracchi mosi. Era it dotio Logato gonorato con Domenico Doria parento dot Papa. Gio. Giacomo Trivulgio milanoso, Prosporo Colonna o altri condollieri con homonid'arme o cavalli loggieri. Disondsendosi valentomento Boccolino a non trovando a luto da nessu no. mando ni Gran Tureo o fh uno da Monteleone nostro eastello elio ei andb. ma it soccorso non venne mai, perb ali' ultimo s' arroso in fine do iuglio conche patii non Io so. ma su laseiato uscire eon li simi: mentro durb detto assedio. ii Cardinato della Rovere non volso mai traitaro deita Deo, ma essendosi sbrigato da dotio assedio od essendo vonuio ii Cardinato Andegavi onso do Balai Legato, cho la provincia volse sam delia pace. A dt T aprilo Asculani con 500 armati asses-iarono ii castello Aequaviva di notis por imitato avnio con Ii parenti di Narduceio
essendo messi por un muro dolia loro casa 60. o montro Stavano dentro ammassandosi e ontrandosi degli altri, surono scoperii. essendo corsi pochi uomini con te donne, metiendo meo nella casa. Ii dotii si0 abruciati, o restri surono nel Baltaro ammarzaiicho cssondosi intoso nolla citia corsero, come anco da Omda o ne sumno ammariatiat cuni cho So misero a prodam . cho essendo satin querela dissero ossero stati lisorusciti dot castello o cosi si disesero. Fu condannato it figlio do Tomaso con tr conto persone, sta messo dentro per una n nostra es casa da Narducto, Gio. Me Iupe, Glangiorgio Scoreca, Cristolano axibanoso. Nardo o Sangon de Glangia mo. Netrassedio di intino la citia mandΛ 400 somo do tarina es meso in campo. Finito lotio asscilio se Ioub una voco elio ii dotio osercito so sarebbo voltato contro la citiao M approssimb alii constat, cho Ia ei ita so sortinod do gento o mendii sui castellino' conssui e per via de Roma per mergo do proteitori cho ora ii Cardinale colonna. Savello et Sonoso ed altri cho non sogul altro, o dotio osorcito so sbandb, che ilsignor Prospero Colonna. ii signor Domonico Doria, it conto Trivulgio cho rotor-narono di Regno, surono dalia citia rogalati o sposati. Di mugno Asculani assaltarono con li banditi d'Omda. ma tiarono rebvitati con danno da Franeesco Canaloloro capitano con soceorso mandatoli dalia citia. Dei moso d'agosto ii Cardinale Andegavionsa venno a stam nolla citia tutis it meso. su sposais e regalato ,o mando it suo Loeotonente per accoinodaro lo coso d' Omda cho volendo introdurro gente dontro, non gli su permesso o cosi si parti soneta sare nulla. Nol prineipio doli anno Monis Fortino per autorita cho avova. elesse Podesta ΡΟ-lonio Gueroro, cho avendo visio un comissario che ci lenova un suo parento corso a Roma o portb Breus cho non vi stosso uomo da Formo : per ii cho la citia appresso ilLogato o quelli di Monto Fortino in Roma sumno gran strepiti, eho dei mos di mag-gio la ei ita sece levare ii dotio Polonio o andando dat Logato nil concludere la pac ire lo romandh e promise anco di rendere dotia terra alia ei ita no' capitoli. Xel mosod'agosto colso la saotta ne i castello de S. Benedet to e ne butra a torra una partocho convenno la citia la resacesso. Pu mandato Tomaso do Ludovico a Roma ni papa por la prosa di quot da Monteloone elle ora andato in Costantinopoli mandato da BOceolino da Osimo. Francoscci Aeeto a Ρesam per consolo dolis gabolis o dom lui Gentiis de Nobili.
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lato o non volso ammeuero: la citin per via di Roma seco inibi ro, dom seco levare Polonio cho stava a Monte Fortino Potesta remandato da Cardinato S. Diotro in Vineola o ci miso un altro qualo se miso a traingliars o mottoro prigioni pare hi elio in consigito havova gri dato cho so andasso at Papa per rit ornare sotis la citia; o in Roma se gridava dalli nostri agenti in coris. Det meso di magmo so com incio aguardare te marino per suspouo detrarmata lurchesca eho pol in susto insosto questa estato tutio it maro. o it Papa ei mando it signor Ugo delia Gonga S. dol signor Prospero Colon a con la sua compagnia, Gio. Fogli avo o Giacomo Bongio: commissari a terminare lo disserenas tra Camurano. Drbisaglia, Loro cou Tolentino; su mandato contemcarono, Francosco Aeolo at Cardinato do Rocanati venulo da Roma. Nol meso d otiobro si congregb il eonseglio della provincia per rimpostrione dello lasso di meretaria che ei su mandato Battigia Eula ducoio. Polonio Guerrero, esu rosultato mandare a Roma unitamento e non pagaria. In principio di novembro Asculani coa 400 assallarono Ossida. ma sumno rebu tati, ma prenderono hostiami in eampagna e per tale causa it Locotononio dei Legatoando a Omda per paci flearii, e volondo metiere gonis dentro non gli su permesso,
eho la ei ita ei mando Mo lauti o lui s'andb via. Fu mandato de docembro Felico
Morrone at Duca de Camerino per saro lega con noi e anco Anconitani a disesa comuno o la socero. Gio. Francosco Argolino ando Potosta a Spolato o pol a Porugia. Alessandro do Clovis famoso medico su chlamato a serviro Ia citia.
Fu carestia do grano como l'anno procodente ; tu mandati ambasciatori Al Papa Battis in Eusreduecio, Polonio Guorroro per is tasso do socrotari e anco per la pacedo' fratelli det Vescovo morio, eho ii Cardinato Sonoso l 'anno prima avova uatiato con consonso det Ρapa cho si paegraso sol mlla ducati per la spoditions d un v scovato cho it Papa gli darobbo. o li colpovoli pagassem det loro, o it Papa a solvesso initi i complici in dotia moris: su aeeotiato it partito O sborsato la meta deldenaro. o l' altra meta a tempo a per Passenta dei Cardinato cho stava Legato a Peruvia non gi potova spedire. Circa te lasso tutis is ei ita mandarono a Roma enella prima audionga it Papa la commiso a quattro Cardinali, quali intendendo lavolonta dolia provincia o metiendo diversi partiti o non accottali, tuiti retornarono allo casu loro s cost stetis. II Papa coneosso a Osimo che ii Legato residesso in deita citia, per ii cho Maeorata manilli alia cilix o altro terro di qua da Chienti, ehesu seritio in loro favore da lutti o non ei su satis altro. La Duchossa d'Amalsi sunella eitta it moso d' a sto. ni rictuin e aecarogata per ossare di casa Picc Iomini, a li dui ultimi anni cho stolis in Regno . Gio. Francosco Aggolino stetis porVoco Duca con Iei. Nolla sino dei detis moso venno ii Cardinato Senoso nolla citia la prima volt aricluto con grandissimo onoro per ossore padro o protelloro particolare delia citindous stetis pili di un meso e mi parti: tui suco saro it sopolcro at mortis veseovo esses sare divorso pace fra citi ini: so parit o tornb a Roma o so miso a ultimarela paco do Datelli dot vescovo, cho bisognh cho ci satigasso assai col Papa cho non sinua nel primo detto mettondo in metro la coscienga. Fu retrovato in questo annolo reliquio in terra nulla nostra cattourale ebo non si sapeva o laron colloeato nol locodovo ora M liene, o it Vicario accomodo la cappella. Fu Potesta a Fabriano Fran-