Cronache della città di Fermo pubblicate per la prima volta ed illustrate da Gaetano De Minicis vice presidente della R. Deputazione di Storia Patria per le Provincie della Toscana, dell'Umbria e delle Marche

발행: 1870년

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Monio otione su chlamato it coiisiglio dovo su ordinato cho so andasse a soccorrerota citia: o eost ii di seguonto arrivati nolla citia ruppem Io porto od ontrati dontroeaeclarono li handiti dovo ne surono prosi AIquanti a salti impiccaro. Furono ordinatirosormatori della cilla o Stato cho MVernasse o ordinasse coso a bon vivere. o ad 22 sottombro venno nova ossero satio Papa Pio tergo do Piceolomini qualo ora stato nostro vescovo, che su satis grandi applausi per la citia se bono so trovava tanωsbattula quale ordino oratori a Pallograrsi Prospero Montano, Piormarino Branea-doro. Αlsonso Argolino, quali mollendosi in vi aggio, per strada inlesstro Ia sua morio clio visso G giorni, o la citia rimaso con gran dolore; prima che morisfodiodo ii nostro vescovato at cardinale di Suronto si 5 : la citia volso cho li oratori so-guitas soro it loro via io at Papa suturo: la citia por li tanti banditi por il passo ordino santi per guardia dolia citin sotio it comando do Gaspero Rangona modonosocho sogul altra novith. Il primo di novembro su creato Papa it cardinato S. Pietro in Vincola ni polo di Sisin quarto della Itovoro chlamato Giulio secondo, o la citiAsoco grando allegroZZa per essero stato grando amico montro su cardinale, quale

alli nostri oratori soco grando accogitonza. Nol 9 do otiobro li banditi do Osnda. AScoli se torro convicino Mnnoro per ontraro nolla citia assieme con li banditi dellaeitta quali arrivareno per sino a Santa Maria delia Finio: ma pol sentendo osseroscoperti torna no a dietro: doveva il giorno seguonto venim in loro aluto Carlo η'Omdacon 300 Asculani elio la citia avulsata era uscita per incontrarii nel passare di Lote. Fabritio Emiliano in potesta di Monlogiorgio o pol di S. Sovcrino, o Gio. Francesco Pieono in dolio duo ierro nol medesimo anno scambiovolmonte. Gio. Anton Eusredue-eio su oletio dalla citia por podesti di Noreia.

Il Papa chiamd in Roma Nieolosa stella di Gio. Fogliano maritata gia a Rataollo

della Rovero si glio suo naturato clio su satio morim da Oliverotto, sit maritata alsignoro Antonio della Roucro suo nimis, o mando comissario nolla citia cho glisaeosso restituiro la robba di suo patro tot tali da Oliverotto , che la eitta no obba granpiacere. Li nostri oratori a Roma Prospero e Piermarino animalati si morirono ambiduo cho la citia su foretata mandaro Gio. Battista Morono. La Duchessa d'Atri in spogliatasti tutis io torro da' colonnesi mandati dat gran Capitano por avore scgulto la parto stancese cho rodusso gran parto delli bestiami nol nostro territorio o tot so retim nolla Ripa o Ia citia ei mandb a consolaria o a regataria, ma poco dopo mori de malineonia o laseid tro filioli pupilli: donna pietosa cho raccolso is nglio o sorollo dei Duca di Camerino o Signoro di Matelica che monicho vivono nulli monasterilagito dalla guerra nolla citia nostra o diala citia mandati in Atri per non entrarolito con it Ponteneo morio. Furo mandati oratori a Roma, Gio. Marco Argolico, Fra coseo di Leonardo e Anton de Luciano o Αnlan spoliolo dolio Staio por lo saccondodolia citia cho in 1 no concluso di pagaro tro milia ducati d oro at Papa o tui glicassasso Io tutio veehio o li concedosso li boni de' rebelli cho la Cammora proten- leva per sd. perclid ii Legato aveva nitto processo o condonnati in curia; quale L gain nomico dolia citia corcava Iovario tutio Io giurisdietioni o seeo appicearo uomini cho per breve det Papa erano rimessi, non ostanto cho da Roma gli vonisse brevi o ini-bigioni in contrario. Fra restro una volta seco citaro la citia cho in tormino sungiorno douesso compariro sotin pena di I 0 mila scudi, o Ia ei ita ci mandb. o

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ANNALI DI PERMO D'AUTORE ANONI MO

nnse star male o Io fit ange surono serrate, o la sera in camera pronunrib essero

caduta in deita pona, non Ostante cho it citi ino gridasso do mori tutis it glorno porentrare, o appellandosi non volso ammottoro; cho subito dotio lesecuetione o altro comose possono Vodere in una leuera mandata at Papa o alli Oratori in Roma l6 .Passb la sorolla dat signor Fabrigio Cotonna chlamata Fodosa por il nostro, su ceuuta ot sposata. Nol moso di agosis antrb in Ascoli Astolso Guidor eo ilTὶ o la proso sebbene ora tutia appestata o tutio ii stato caeciando la parto de Bolardino Falcontero: il elio sentendo it Legato seeo apparocellio di sarti guorra. cho soco venirs 500 cavallidet Duea d'Urbino generato di S. Chiosa sollo Ia condotta d' Ottaviano Fregoso, o ilsignor Mugio Cotonna d'Abbruto con la sua compagnia o suci Suiggori o Francosi qualivolso cho quattro glorni alloggiassero nollo nostro castella a discregione; pol eomandocho la eitta mandasso 200 pedoni o schiopettieri in campo, cho la cilla pser non impaceiarsi con Asculani non voleva mandaro. Rebbene mandb at signor Mugio per sua guardia li Archibusteri: bisognli mandare ogni di trenta somo di pane e vino in campo seneta pagam. Cho la cilla como serisse at Papa disso essero ossa Ia ri bella

o non Asculani. Do sottombro venno signor Antonio nella citia dovo su ricovulo con grando onoroo satinii Ogni dimostrariono. cho in prima su satio citi ad ino. datoli it loco disio. Fogliano: datoli polosta dolio robbo dolii banditi cho so no pigliasso quello choli piaeova: donatoli Ia susta, o nello ostragiono sutura in messo nol numero do Priorisoprauumerario, corteggiato, spesato dalla citia nuchli stetis, cho su sopra un meso, accompagnato da ei tridini si uo a Camerino o Fabriano dovo stava Ia moglie. La Citta, essendo finito it tempo do Reformatori o biso ando sare nuova elogionod uno por castello. I 2 citi ini, I 2 dot popolo, o pol satione una bussola se cavassedodeci dolio castollo, 3 do citiadini, 3 dei popolo, a tal cho lassoro dieciotio, o renisei mesi se cavassero, tanto durasso dotio ossicio. La ei ita tenne soldati alla marina per guardia do' Turchi cho con grossa armata ora entrata nol golso contro Voneziani, o anco per guardia dolia pesto cho in asini luoghi dolia Marea so sagova sontire. Por amomodam to eoso d'Ascoli it Legato misendi nostro Stato 300 cavalli a svornaro, ma la citia mandando Girolamo Sileno Dr toro a posta quale con lavors dei signor Antonino Sornato, seco col Papa che subitoso levasse, o anco delli tanni patiti promiso de sarta rosiorare o altro grario gliconcesso, o lui pol retornh a casa. Nolla nno deli anno io duo sorello dot Duea di Camerino cho la citia mando in Atrio pol tornarono o stet toro nella citia nol monasterio di S. Chiara, una su la B. Ba tista de Varano, famosa por Santii fi o miracoli como nella sua loggenda si leggo I8).

Venno vn Bolardino da Monto Falco commissario per li grani per Roma, o comin-cio a travagliaro per diversi modi cho volova 1500 somo do grano o bestio per con- durio; la citia dicova non avoris, poro cominetb a sars represaglio do omini o do bestis . o travaglio la citia per dui mosi. talchh bisognb iratiam in Roma col Papa, quale volsacho eosso 300 somo. o cosi su liberata. Fu carostia grando per tutia Italia o tutio ranno

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gnt sar guardie sier la peste ancora. Venno nella marea Vicelegato Gio. dolia Ro- vero Veseovo di Torino elio ii Cardinato Farneso sino dat meso di dicembro passato tortili a Roma. Il primo di de quaresima cho su a di 6 selibrato M abrumo it convento do S. Domenteo pili dolia mota casual monto. Fia edificata la chiosa do S. Roceodalia citia per voto dolia posto, qualo dei moso di sollembro comin id ad ontraro di nuovo nolla citia. o seeo danno. Poe la rotationo dei cardinata Farneso convoano alia citia presso at Papa, pote lili do continovo dicova cho la citia ora plena di discordio o inimici zis, o tutio per sara quolio cho tui volova como demostro l' anno

seguente.

Fu satia la chiosa di S. Romo per voto dolia citia in quasi anno si R. Gio. Lud vico dolia Overo vocelegato della Marea mandato dat Papa alla citia per pacificaroli eittadini col magistrato. miso la prima pietra e ci miss indulgon2ia a tuiti quotlicho surono presenti alla processiono. A di 25 otiobro venno un commissario o voleva lovaro dalla citia l5oc some di grano, o perelth la citia non no avsva d'avango mando oratoro Gio. Ballista Morrono a Roma.

Ando quieto questo anno sitio at meso d'agosis, dopo ii quale venno di novo ilcardinato Farneso nolla Marea por la ribelliono d'Ascolani, o mando nolla citia ilVeseovo de Veroli, Enrieo Filonardo per comissario solis pretesto di risormare la citia. qualo comincid a meiter mano in Ogni cosa, o mi nolr ultimo dei moso do dicembroseco congregaro ii consigito, nol quato mosird Brovo papalo cho la eitta ri eo vesso ildetto comissario per Governatore e assieme che tenesse un Barigello con 60 sbirri: o la citia est' improvviso non laee resisteneta nessuna, ma seco robedienZa. Fu roso ilstato at Duea d Atri dat Re di Spagna o subito la citia mando a rallograrsi coa Gio. Francesco Aequaviva successo al vecchio motio, qualo subito chlamb alii sui servieti .Ylsonso Agrolino e lo suco suo Loeotononto. Bartolomeo Egigio a CastoI Durantocles Duca d Urbino dopo ossero stato a Pesaro consolo dolio gabolle. Il Legato suco andaro a Macorata parocchi citridini o anco a Roma o li seco trationere, o per Suspotio ne sugirono parocchi per non essere destrMiati. Gio. Bartolomeo Bonvicino Polesta a Tolentino.

Nel meso di iuglio cominetb la posto nolla citia e et seco grando Strago; it Papa andb a Bologna o Ia proso, e la eitta mando al Papa oratori a Bologna Alsonso Αχetolino. Piermarino Argolico, Pietro Florolli quali vi portorono cho il vernatoro

tenesso, bisognando, it Barigello ma non si pagasse, o questo su l anno semonio nislui voleva cho se desso sposa nossvna alia citia, ma ii Legato non ne volso lare altro

Nel mose di margo su eominciata la guerra contro Asculani dat Legato per es- offersi ribellati di nuovo e alia citia su comandato, sebbono contra sua Voglia. chocon Asculani non volova briga, per larga bisognd sar gento, cho solis la condotta di Buonstaneesco di Ludovico Vinei e Francoseo Morrone con tro milia soldati de ii sui andorono in campo cho ci andb ii Legato in porsona con li cavalli dei signor

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G paro S. Severino, det to Fracassa, e per quasi clui mosi su combattuto per la loro terra cho alia fine se rese, ma con che patii non to sb. I a Citia bisogito elis mandassedi continuo pano o vino o altri viveri a sue speis cho sece una buona Somma con promossa de rointsgraria. Accordato lo cosa 1 Aseoli, it Logato volso cho la Clita allog-giasso 300 cavalli per remunermione, sobbono pol con saro gran strepito in Roma gli surono levati dicendo elio Ia ei ita di Formo ora stata tot ri belle o la non Aseoli. Il Veseovo do Voroli su satio Governatoro d'Aseoli e anco tenova it nostro, operchh eomineth a citare ii nostri vassalli dovo lui flava, la citia salto ii Consi glio gonorato, su ordinato cho non si comportasse, ma se mandasso at Logato, o lui non volendo, ni Papa: o cosi su mandato Gio. Battista Morrono da lui e pol es Papa, qualo con li Cardinali protesth, o dopo lungo tempo ottenno cho so levasso it G vernatoro o it Barigello prima. In questo tempo Montei paro ventio con Monte Rinaldo o S. Lupidio Morico per confini in rotta, e loro surono i primi a rompero e porchli ci era sicurta, satione querela at Lemio non no mcova nulla dimostragi no, angi lamentando lo parti reni et saceva di pegillo sebbono li nostri si diso dossero cho la citia trovandosi in tali tormini andava flagendo scandoli. vedendo cheli Superiori ei tonovano te mano per sarta poricolaro cho in sino Asculani ei mandbeavalli e santi con Capilani; o vn di di maggio cho lo gento orano andato a S. claudio assallarono Monto Rinaldo per prenderio con piti do 600 tanti dolia Ponna e sarnano, ma quolli det Castello gli useirono contro mori dei castello o se combatth per parocchio ore, alio uno se ritirorno remanendo morti scito di quelli dolcastello e assai soriti, o do nemici tro o altri dui prima che nrrivassero a casa. Similmento Sarnano infestava ii Gualdo cho non resacosso it Molino. O Ogni giorno solacova qualcho danno O li Superiori nutriva Io discordis: la ei ita rimi se in suo elisiit Vico Legato la vedosso lui anco quolla dei Gualdo. Dol mese di giugno it Vescovo cli Voroli venno nolla citi 1 o volse osoreitare ii governo e mosird brevo det Papa otion utoli dat Cardinato Farneso Legato cho so a coit asso Q aneo it Barigollo. mala ei ita convocato it consigito dovo tutii a una voce dissero cho non se accoli asseroe che se andasse dat Papa tutio ii popolo a riel amaro o gridam che Ii privilegii con- coasi da tui so osservasso; por il cho it Vescovo partito in collora disso di sarta pon- tiro e che tui averobbo trovata stanga nol nostro contado, se comine id a mettere e scordio per lo Castolis cho so separassero dat Ia citia cho in Mogliano o Petritolimiso tanto discordio cho cominciorono a clarsi rea loro in parto aleuni favorendo laeit in o altri es contrario, o it Vico Legato anche comincid a dare a travorso nolle causo dolia citi, eho su staretata a solamaro in Roma cho seco represagiis net nostro teritorio ad instanta dot Barigollo passalo, o venando ordino da Roma cho se restituesso it tolla non volso obediro linctili non vanno altro lottoro staminatrici, o Ia eitta soco cho in Roma contro ii Logato a sui ministri alta scoperia si dasso querela al Papa dat nostro Oratoro nolla causa di Monteipare, subito dotio la sentenga contro Monto

Rinaldo, o pol miso allo staneto Io gento dei sig. Gimpaolo Bagitono la mota piu diquello gli tocca a. Il di di S. Maria Maddalona in eonfinio tuiti ei liadini socero paco con nubilo universalo di tulta Ia citu, eho na su seritio es Papa o Cardinati. Dol meso d agosis duo galero do Turchi smontamno in terra alta Torro di Palma. ma da quotli teragrani surono salti rimbaream essendono remasti dui morbi, ci su-rono adoprato l'artogliarie d'ambo te parti. Ioanni Vanulio commissario per ii confini qualo detis tosto a Sarnano per ii molino dei Gualdo, e Montolpam non volso clis sontangiasso o appol id es Papa: prima ii deiis

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commissario cho su mandato duli amoli dieando cho la cilla ora piona di discordie, matrovo luito it contrario: la citia bisognt, eho tenesso li cavalli dot signor Gio. Ρaulo Baglioni alto stangs mori. In questi templ. de Dotiori 1lorivano Hieronimo Montano, F bririo Emiliano, Leonardo o Hieronimo Bertachino, Gio. Marino Argolico. Accurato Marchesino, Hieronimo Sileno. Bastian Margialo, Gio. Francesco Eusreduceio , me marino di Giulio. Piersimono Pascasio do Simono. Alsonso Axtolino, tuiti famosi per diversi governi della Marca o mori. Anco Francosco Lauro cho stava a Lioncssa Potesta. Alsonso Agrolino Vice Duca d'Αtri, Hioronimo Rosato. Bartolomeo Egisio, Alossandro di Simono Dottori di medicina, Alessandro Quorici. Alossandro Tomas- sucio, Leonardo carpino cho piglib moglio a Roma o li suoi discendenti durano sinoal di d oggi. tutii famosi per diverso citia det Regno a dei Papa. Paolo Flacco flava con it Due a d Urbino. o altri. Fabritio Emiliano Potosta a Tolentino, Bartolomeo Em-sio a Pesaro ossetale dello gabelle.

1508.

In principio deli anno uouno nulla ei ita Ranieri da Perusia Potosta, o dat Papa salto comissario sopia la citia, o di d'Ascoli, qualo con suo ma iero si porto si benocho in tutio lo coso riusci eccollonio. poicho tanto nollo civili elio nello criminalidava Sodissarione a tuiti, o composo anco tutis io discordio dolia citia o meo dei contado, talchsi da tuiti era amato o riverito. In questo tempo com incili te garo Da la citia o it contado messo su dat Vescovo di Voruli como promiso cho aVerobbolatio . e primo da Potritali cho manuli Oratori a Roma sotto nomo dello Stato. ma songa

ordino di dotio stato, sopra Io moneto nuovo cho so dovova pagaro at Papa, cho dat leve chie o nuove et era gran a monis, sebbene per vigore deI Breve Papale cho glisu data Matonia contro dat Potesta mando a Roma, quali diali agenti dulla citia surono satu metiero prigiono, ad Ogni modo non si Volsoro quelare , ma bisomo chola eitta mandasso Felico do Ludovico at Papa per similo maioria, quali dom atquanti

Nol moso di sottembro vedendo elio Petritoli Ogni ora pili saceva rumore ci an dorono dui do' Priori con santoria cho sentendo li pili surono fugati O so sugiro, edotti Priori et secoro saro un Castollo prima di lognamo o mi di pistro col Castollano O santi cha lo guardavano o mi se misero a paciscaro dotio popolo a secerosare bandi cho so perdonava lutio ii passato o cho tornassem tulit gli assentati sotto pona di rebelliono, quali quasi tulti retornarono se rapacisscd ogni cosa, Ia sudetiam cho cssendosi fra loro attaceati ei su satio gravi occisioni sta loro, pero ci and rono ii dui Priori. Venno in Cardinato Cesarini alloggialo o spesato prosentato dat lacitia splendidamento mentro andava in Ascoli suo vescovato. Girolamo Sileno or toro a Roma per li cavalli do Romagna imposta alta Marca per li allogiamenti. Fumandato Gio. Battista Morrono a Petritoli per Potesta, comissario o castellano conpiaen autorita per dicti mosi, o tui su cho miso d'accordo ii dotio castello. Morso inquesto anno Guido Baldo dolia Ovore Duca di Urbino nol moso cl'aprila. ii suceesso Francosco Maria suo figlio at qualo la citia mandb conto mecarono e Melchiorro Stabilo por Oratori per condolorsi dolia moris dol padro o a inllegrarsi della sua assungions Ri Ducato. Molchiorro riporid Ia protura de Fossambone per lui, ma e sendo venulo it lampo dolia olegiono d'Agubrio Megiloro in calendo di getinato l'anno

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ANNALI DI FERMO NAUTORE ANON IMO

seguento. Fabrigio Emiliano andb Potesta de Fabriano, Girolamo Rosato a Esio, Bartolomeo Gigio Capitano a Recanati. A di 3 Hugno in una fortuna di venti a plorata tanto grande cho nella Marea atterro tuiti li grani cho erano bellissimi, butto caso por torra, arbori e seco danni irresistibili o in paroechi lochi su della grandino cho notib ogni cosa, poro su mi

1509.

Anno memorabilo per ii signori Veneriani a quali li su latio quella leo de Cambrai da tuiti potanti cristi Ani contro o surono spogitati di tuita Terrasema in

Italia como ne sono piens Io storio do questo tempo. La citia in principio di quar sima mandb oratore a Roma at Papa Paulo Aurolio por si salti dolia eitta a rimas a Roma per medico; it Papa seco commissario nolla citta e pol la Marca Signore Antonino suo nepoto per rosistere clio VoueZiani non dane lassero detin provincia, ola ei ita ordinb otio homini uno per contrada con autorita plenaria de Mardare. c mandaro, sortitam in dotia citia con il Signoro Antonino sudotio quali stirono, Gio. Paccarono, Bartolorum do Rosati, Gio. det Vescovo, Alossandro do Nicolo, Gio. Bartolomm Bonvicino, Francesco Franco, Giovanui Gualdese. Teodoro Vulpugio, quali so misero a rosare is mura delia citust a det porto. cavaro fossi, tenero gentenella Marina o citia per stare testa ad Ogni cenno. Ma signori Veneziani v endolo loro coso occupata in Romagna, d'aceordo li su data la paco o anco si miso apigliare la Ioro disesa, o su potentissima causa cho Ioro riebbero tutio it loro stato antico como ne sono pleno tutis i' istorio.

Il Papa do giugno chlamo it Signoro Antonino o pol lo spedi a I' Imperatore o lacitia gli dolio commessioni che renovasse la divogiono con it S. Imperio, qualo arivato in eampo dopo la commossiono det Papa li narrb quanto la citia era sua clivola. o Alr incontro gli soco domos tragioni tali verso Ia citri cho scrisso alla citia quot locho volova di novo. cho gli avorabbs confirmato Ogni privilegio antico o meo sattoli

Uonno ii Logato dolia Marea it cardinato Sigismondo cho la citia mando oratoria inllograrsi e aneo raccomandaro Ia nostra citia; ma mi cominoili a molestaria perio lasso dot cavalli do Romagna eho ultimamonio it signoro Antonino quando tu dat Papa. Deo cho S. Santita comiso at Tesaurioro magi oro cho cassaso i Formant dalla lista. II dotis Legato tu invitato alla nera clo agosto o Paccotth, ma pol Vonondoliavviso cho it Maretioso suo statello ora stato salto prigiono dat Signori Veneriani. la- scili deuo governo o ando a Mantua per governare ii suo stato; per ii cho it Papa malido novo Governatore Antonio Flores satio Arcivescovo d'Avignono, qualo su visitato in nomo dolia citia o non su tanto nomico nostro como per il primo suo governo, main principio eomineid a paci Maro la citia con li vicini o prima Monteiparo con Monto Rinaldo di nuovo vonuis in rottura, a S. Diotro degit Agli eo'st nitimi, Monto detrOlmo con Mogliano: ossendo nata discordia sta et tiadini o la plebo do Monto Rubiano Ia eitta mandbdui oratori cho sumno Ballista Margialo, Filippo Iacomo Vulpuccio quali miserod'accordo, o ii similis seeo a Montano o Petritoto, cho venuti alle mane per disserenas do confini, Ia citia ei mandb dopo molis disteulta it Potesta o capitano, quali per sen-

longa data tra loro Ii misaro d'aecordo. Accurato Marchesino a Teramo l'Αbrugo capitano.

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cominetb di novo ii Governatoro della Marca a traversam Io eoso dolia citia ni solito suo antico, cho biso b mandaro a Roma Felice de Ludovico per certo inglu-stigio cho Meva stominciato a lare o non volero ammetiero risposto in una causa

do' buoi vcnuti ai Porto o venduli da certi cho gli avova rubati a procetiaro Ia citracho non ora in colpa cha ne reporto inibigione, e pol in eapo di dui mosi comineid

Nol meso di margo p&ssb ii Dum do Tormini do Puglia con clui milia cin quo-eonio cavalli dot Ro di spagna cho mandavit in Lombardia in aluto don'Imperatore. quale passb alto porto delia citia o allogib in tenda s su prosenlato dalia eius. Fu una revolvetione a Petritoli Da lo parto do' soruseisi s ci tu satio dei malo assai elio Ia Citta ei mandi, ii Potesta e Piorsanto di Giaeomo, Folico de Ludovico.

Anton Blanco stiti adini a processaro e a condannarii.

Pasgli dot meso d Ottobro it signoro Fabrigio Cotonna con genio d'arms per Servietio det Papa por andaro contro at Duca di Farrara, o alloggio dentro alia ei ita o litatio straordinario finergo o su ordinato dat Papa cho comandasso quatiroconto tanti schi oppetiteri che surono capi Troilo Paccarono, Bolardino d'Alessandro, Girolamo distulio, quali surono messi in ordine o vestiti dalla citia. In quoslo tempo i Vissani. secoro di nosto, nollo villo di Monto Fortino uce istono di homini, donno o sanctulli. proda d animali e altro erudolt 1 eho non Pavreb ro satio i Turchi. Nel moso di docembro tornh it Duca di Termini eon te gente di ritorno per Regno do Napoli e sea recoVulo, sposalo o prosuntato dalla citia es solito. Torno aneoli soldati nostri accompagnati con brovo papalo elio deita gento cra stata bellissimae utilissima in quella spodigione, eho la te nosse per i anno Roguonto in ordino che sono volova valcro, un desulto solo cho tanto soldati quanto capitani erano stati vi- rosi cho tutii altri sacovano quostions di sfida o saeeva stare sorto Ogni uno. In questo anno tornb at costii mo sudatio it regimonio dolia citia cho sumn levati ii G0 eii tredini dolio stato agginnii alia bussola passata e lovato te duo contrado aggiunto di S. Sabino o di S. Silvestro. In questo anno comincib te gare Da S. Genesio e S. ngelo a suscitam di novo: stava per Potesta di Posaro Gipolamo Rosato, Bastiano Maraials a Camerino. Gio. Antonio Eusreduceio Giudico ait Aquila. Nella guerra soprastella de Forrara ando it Papa a Bologna per trovarsi pili prosis atrosercito.

Anno piono di discordio ira Monto Floro o Monto Rubiano clio Vonnero allo m no a popolo: o la cilla mandandoei dui commissari non ii poth accordare, ma bisognbche i I Legato Ii sacosso dare securta de non offendero. Lo discordio di Monto Fortinoo Vissa cho so attaceb pili vollo tra S. Gonesio e S. Angelo, Io Ripo con S. Gonosioelio bisognd cho Ia citia ei mandasse tanti per Gardia, o i I Legato volso cho laetitk promotiesse per lo Ripo, o S. Genesio. Pol tra S. Angelo o s. Genesio se a incarono piti volto cho in loro aluto Venncro Asculani. ma con tutis cib sompro S. Angolo no andb di sopra cho it Legato li se daro securia come di sopra.

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Fra Ancona o Esto venno a talo cho it Governatore delia Marca gli volso contra quasi tu ita la Marca o a noi t ed cinquecento santi comandati da Gio. Battista Momrons cho stetis alia Badia di Chiaravalle qualchs giorno cho con sicurta li sermb. Tocco a un Predicatoro dot ordino di S. Domonico, Fra Giovanni da Fabriano a pr dicare la Quarosima, quale un giorno volso una cernita o orb con tanta veomenetia sopra la pace o gius tigia cho la citia ii sece un deeroto cho tui lacesso quanto volova, qualo ordino un numero de ottanta citiadini chlamandoli Conserva o ogni duo mesi se cavasso dieci cho assiemo col magistrato nello coso delia paco a giustillia gove nasso, cho la citia stesso in paco con mede simi capitoli rinchiusi quanto dovova lare: seco aneo, cho la citia sinisso la sabbrica dello Studio cho s'era abbruciata. Tomb il signor Fabririo Cotonna cla Itomagna con docento cavalli o alloggio nolla citia rocouuto splendidamonis. Fu gara anco tra Carasai o Monis Floro, trauoniolparo o Monto Ranaldo per ii confini, ii simila lia Sarnano o Gualdo: lut te losopraduite garo ventuano someutato dalli superiori nolla provincia, cho dovo bis gnava sedarii loro li notriva Venno det meso do giugno it Papa per mare, da Rimine in Ancona do ri torno per Roma, o la citia manub Gio. Antonio Eusreduceio, Alessandro Gue rem, conto Paccarono, Francesco Morrono a invitario a venire nulla citia; ma non accetibi' invito o su presentato do diversi relaeseamenti; su creato poco prima Anton do Monto cardinato, la citia manilli a Bologna dovo su satio a profontare como protet toro. Francosco Lauro condottiero dei signor Vitello Vitelli tornando alia citia per sui assari su mandato a S. Angelo dovo cou Pochi es' suoi, delio una rotta a S. G nesio cho con gran quantita era aridato ad assaltarii. Dovendo passaro rosercito det M cattolico iu aluto det Papa per Ia Romagna, Ia ei ita mandb dui oratori a lavit arto e venno nella citia a di 2 dicembro, allog-gio o so riposb dui giorni con tuiti Baroni che andavano tu sua compagnia con dui milia homini d arme a spera della cilia redeuuto con at plauso e onoro grando, Io sa terio surono sotio milia, passci per la montagna o la cavalloria per la marina chosurono dui milia cavalli cho passarono I 2 morni clopo guidati dat Duca di Traietto, Conto do Popoli, Marcheso de Bitonio con quattroeento cavalli. Bastiano Margialo Collaletale a Porusia, Troilo Paccarone Potesta a Spoleto, Francosco Pergio por diverso Potestarie dello terre delia Marea famoso o ii similo Sig. Troilo chlamato lo SuiZZero.

Anno memorabile a lutta Italia, ma piu de tuiti a Breseia a Ravenna chosurono saccheglato, questa ii vi de Pasqua, qualia eo Carnovale, michδ essendomito it Rc di Francia con Papa, mandb gonorato in Italia quel sol re do guerra primo Capitano do' soldati, da scritiori tanto nominato Monsu de Fois, qualo avendo dato duo rotto a' Veneriani, prosa Bologna dat Papa, risuccesso li Bontivogli, soccorsela rocca di Broseia assodiata da' Venetiani, socorso Bologna assediata dia Papa contario do Spagnoti: sacheglata Brescia venno per combattoro resercito det Papa quale non volando combattere, asscdib Ravenna per Ia quale resorcito det Papa venno a battulia nolla qualo morirono venti milia persono, ma pili dalla parto do vincitori, eho ii dotis Fois uodendo un Battagitono do Magnoti mareiaro in ordinaura sta certi argini, se miso con la nobilia Dancoso per romperii. ma dotii Spagnoli voltati si

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amatro it Fois con quasi tuita quella nobilia se ancoso o Monsu do Lutroeeo su trovatomorro vivo tra quelli morti. It vico Ro con to reliquio dolia gento so formb nolla Marea a tornd net regno, ma lo tanterio so formb tro glorni nolle terro nostro della marina dovo Deo danai grandi alii glardini per carostio di temo, mi .surono satietornare nol nostro porto, o mi nella citi 1 dovo flottoro parocchi giorni con spondio dolia citin qualo oltro loro tonava gonto dol nostro stato por quareia dolia citia sottoil eomando do Gasparo Bongiovanni do Vinci; ait 'ultimo passaro verso lo torro dolia Marea alquanti morni demoratori tornli nnalmonis net Regno. Vonno it Logato nolla citia reesuuio splendidamento dova gli venno nova chopassasso in Romagna alla recuperagions de quella, o dalla citia ebbe einquocantoscudi d'oro par la dotis guerra. Papa Giulio sontendo la rotta dot suo Osercito non spaventato ma pili animosocho mat seco ventro da Lamagna it Duca Massimiliano Ssoreta eon re mila tra Svigeri e Tedeschi e venendo in Italia subito recuporb lo stato di Milano cho i Francesispaventati non obbero ardiro de combattere. I Veneriani recuperarono quolio chotenovano i Francosi Brescia e Bergamo, o it Papa roeuperb la Romagna a Bolomaossendoci andato ii Cardinato di Mantua cho riobbo omi cosa. Nol meso di giugno passb ii Vicora. o sistis nolla citia cinquo giorni con 400 cavalli ma pagd tutio lo robo, 200 uomini d'armo Alloggih allo Molino do Tenna dove fecero grandi danni alii grani mistuti cho clavano alli cavalli: partito it vico Re vonno ii signor Forranto castriotis con altri 200 eavalli per passam in Romagna; pocodopo venne non Abrugo signoro Prospero Colonna con 800 cavalli, ma venno unordino at Govornatoro dolia Marca cho non so lasci asso passaro. cho vonendo subito

it Loeotononio Vos ovo do Iustinopoli nolla cilla seeo saro handi, cho tuiti atti a portaro armo sotio pena delia vita, fossopo in ordine sotto Pinsegna. o Ia eitta erob quattro Capitani cho sumno, a lessandro Simeono, Giromo Brancadoro, Troilo Pa carono, Ludovico do Bonisancosco do Vocchi, o si spinsoro alla volia dei Tronis. ma Ia citia mando oratore at signor Prospero che non passasso contro Ia mento dolPapa: s'ora sdognato it Papa contro Colonosi cho traitando it Duca do Fortara per mergo dei signoro Fabritio do reconciliarsi con it Papa assismo con altri cardinali amici; it Papa cho venisso lui in Roma qualo venuis o traitando non so ga per cheiragione . it Papa ordino ei sarIo prigione. che sentito da Colonosi pigilata una portalo cavd di Roma, o per te terre loro Io sece cntraro in Abrugo dovo per mare sucondolis a Forrara; it Papa informato spodi per tutio ii suo Stato per sarto pron-doro, ma su invano: il signor Fabrigio so no vonno a Lorato dous ci anuli it signor Prosystro con pochi, pol So no ritornb in Regno o non segul altro.

In questi tempi continuo te gare tra S. Genesio o noi per ii Castello dello ripo quali tonovano aluto da not o li superiori innovano ii contrario; su traitato in Romadovo la citia scrisso una lotiora es cardinato S. Vitalo nolla quale clava conto chogli uomini di S. Gonesio dandoli in castello avarobbo satio quanti strarii mai fossorolatu da Turchi ad una citia de Cristiani prosa per larga. o anco magiori como sipuolo vadora Rino a ora, che tutio successa da pol o ultimamonto vonno ordino dat

Papa cho so rondesse a detin terra; ma ii detis castello laeendo provosiona da Q. se miso a discndorsi; venno uti comissario da Roma quais andalo a S. Gonosio ordinodi saro adunaro della gento d'Asculani, Sarnanesi, Vissaui tuiti altra gente nemi ei antichi nostri, o so misero ad assediare dotio Castello: ma la prima cosa en rorono nol territorio do loro o rubborono paroeehi animali . ii cho uodendo la nostra citia spem dui Comissarii, adunato un osoreito eho arrivb a tro milia tanti quali stavano

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per andare a rompero ii detio assodio: il cho vedendo it I.egato della Marea vanno in campo o eomposo cho it deito Castello si rondesso a lui a cho dentro si mellasso da lui tanti. O il Potesta eon barigello sino ad altra deliberariona, o Ia citia promiso a quotli terragrant elis non gli sarebbo satin ingluria nessuna. It Loeotenente entrb dontro, ci miso gente da Macerata, Monto Cosapo o la Ripa, it Potesta e M resciatio . e mi torno a uacorata. Furono disolati it eserciti d'ambo lo parti, sebono con silegno de' nostri soldati, qnali si aVevano proauposto do guadamaro tutio te loro Spoglio. cho la citia aveva resoluto in conspglio cho so andasso at soccorso di tuiti quelli soldati. dieovano cho volovano andam di moreto giorno. Or dopo pochi morial S. Genesiani di notio assallando it castollo per intolligenra de' soldati dolla guardiala presero, Saecheggia no , arn margarono quanti no potetiero avere: buttarono dat leripe sino alli sanemili o donno o scacciamno tutio it rostante, quali se no vennoronet nostro stato o nolla citia mergo ignudi, che la citia sacendo 'romoro appresso lisuperiori o in Roma novo ci ando tutii ii scam pati. quali rismpi di gridi s lamontituita la Corte Romana, eho it Papa ordinὼ cho it Logato provedesso at instigare deita erudolia tante volto dalia ei ita a Superiori satio nota, cost passh il detin anno. Fu vernators det Stato di Τ-liaeorgo Fabrigio Emiliano, Fahrigio Cimino a Orvieto, Accursio Marchesino a Senimglia, Girolamo Rosato a Rimini. Anton Volgarino a Urbino o pol a Civita di Penna. conte Paccarone . Gio. Ballista Morrone Or tori al Papa per Io cose de S. Genesio . e ii baltero delle monete. Νεlla presa delsignor Fabrigio Cotonna mandd a condolorsi a sua moglio in Roma. Θ nella liber gione a rallogrami e presentarii solidi reo d 'oro. So cominetb a sentiro la pesto in in molli lochi dolia provincia, per ib so securo te guarilio.

Il primo di gennato quelli di Sarnano vennoro popolarmenta rael toritorio deInualdo quali riedisseavano ii molino per tanti anni litigato. o pensandosi irmarii spr visti gli assaltarono non 'opera, quali presero is armi o li ributtamno, dat loro territoriori manendo morti tro di Iom o soriti innumerabili. Poco dopo quelli di S. Gonosio secoroscorrerio in quello di S. Angelo o li guastarono la chiusa dei Molino: ma pol levato it romore surono ributtati. A di 22 det to li homini di Visso per te garo con Monto Fortino, mentro in Roma

se traitava d accordarii avendo messo cinqua bando de santi, alcunt cavalli per daro uti guasto allo Villo da Monto Fortino, come averobboro satio, ma Dio noti permise .porchli montra passava Ia montagna, in una forca de Montagna sopratui se una suria do venti e nevo cho una squadra de l00 di Ioro romasoro sotiscati da deitatempesta o li altri se no ri tornomno Nel mese di subraro mori Papa Giulio consumato dalla voechiora a Venne la noVadieci giorni prima cho ora morio, por la qualo nova la citia seco una adunangade 24 eit ladini con autorita regia da regere o go vernaro, la quale meS8B bon' O

dino nolla citia o Stato. Α di 2l venno la certegra della morio det Papa, o mi letioresset S. Collegio do Cardinali alia citia raceo mandandoli la Deo della provincia, o lacitia mandh at Loeotonento ossorondoli la citia in aluto bisognando 203. Mentro se stava in questi frangenti venne una lotiora daI Legato uella Marca como Ludovico Eula ducto elio duo la morte di Liverotto era stato in Porugia, era venuis in Sanseveri uocon 15 cavalli e si aspeltava doli altri eho tui volova venire nella cilla cho li moruo

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