Paschalis Carcani vita : [Discorsi, Rime scelte, Rime piacevoli di Sofista Pericalle, pseud.]

발행: 1784년

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DISCORSO II. SULLA NOV. 13. renni , i Celtiberi , i Liguri, i Galli , e tuite

quasi te nagoni dei Mondo hanno auuta sempresomma cura de' loro Capelli i ὶ : Che i Licj pa-gavano vn gran tributo per potersi crescer laChiomai Che gli Spartani furono cosi vaghi delle chiome, che que' trecento Gnerrieri , i qualicon Leonida fecero fronte in Termopile at vasto esercito de' Persiani , prima di dat Ia batta-glia, si petii narono i Capelli a vis a dei Nimico: Potrei dirVi che i piu dotii , e valorosi, come Scipione, Trajano , Empedocle , Apollonio Tianeo , ed altri mollissimi i loro capelli nutrirono si : Che Omero deserive Grive con maestosaehioma ; Nettuno , gli Dei, dei Mare , e de Flumi con chioma eurulea , o verile deseri v si : Bacco, e Apollo son semore deiti , Intonii . . Pan ἡ det to-; Esculapio in Epidauro con iunga chioma adoravasi : e in somma tucii ι li Dei da Gentili con belle chiome rappresentavansi e che i Sacerdoti des Dei 3ὶ anch'essi i c pelli nutrivano : Potrei dirui , che Fi lostrato , e Statio ci rappresentano Achille con solia , lun-ga, e bionda chioma ; che Omero chlama Paride ed Oraetio dice, Elena effersi innamorato di Paride per la sua bella chionis 'che Alessandro M., reseo , Antinoo , Narido , e tuiti i piis belli gio vani della storia , e della savola ne' marmi, e nelle Gemme con belle chio

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it suo Milissimo Smeide essere amato amante di Anacreonte , ii taglio i capelli per renderio menbello c19. Ma io non ub partiris dat mio sesso, la cui belleaza tutis M' capelli ὀ riposta : Θοd filum forma decus est, cecidere eapilli , dice Petrois

gliete ad una Donna i capelli, ancorehὸ sa latata Venere , accompagnata dalle Gragie , Cinradagli amori, ornata dei sus cingolo, non saraguardata neppur da Vulcano . In salti si vede , che te donne facean voti agit Dei per ricuperare i capelli se eran loro elauti , come si onrva in questa rarissima Iscrizione Minerva. Memori. Tullia . Superiana . Re itutions . facta . illo

rum sue in . s,ndi Iside, che rappresentava prest. gli

Egigiani, turte te Deita , come dice Apuleio , sivede ne' marmi con bel lupμ , e con lunglie trecce distinte in cannuoli doli' ultima finitura s6ὶ - Le ore, ter Graetie, te Muse, e tur- te te me soli celebrare da Poeti per la bellema. de' capelli in . La famosia Venere Ana- diomene riuatia da Apelle su 'l naturale di Fri

ne, E bellistari peteM eon bellissimi capelli ε

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i G DISCORSO II. SULLA NOV. 18.

rappresentata s ij. I Poeti ci dicono , che Gioves'innamoro di Leda, e di Semese ; Nettuno s'innamoro di Medusa ; Apollo di Datae ; Polisemodi Galatea sa), non . per altro , che per te lorochiome bellisti me; quindi E , che Clitemnestrastava tutio it glorno avanti Io specchio ad accomodarii la testa, come dice Euripide sue , per

nem . M E per verita portentosa la varieta desse mode, cui te Pame Romane accomodavansil testa, come ricav si Glle statue, e dalle me-

ssili geneta is , che avemo in far, chς un peto non ustiis suor di simmetria ; e quanto russero stimate quelle , che accomodavano i capelli , deite Ornatrices , d Comate , apparisce datu L. 47. L.

63. deleg 3. so) sebbene peio in gemra, tvtti icapelli abbian Amma attraitiv4 , i blandi nondimeno sono i pili stimati, e i piis belli . Non sate, Madama, disse it Prelaxo vn'ingiuria allavostra bella: I capelli neri . di cui la Naturavi ha adornata , sono i migliori . Anacreonte, Oragio , e Catullo uomini intendentissimi di bel- Ieraa , iacean te parate per uri occhio nero , o

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per una negra chioma. Apuldo st) s'innamotis delia genti l iser votta, perchὰ avra i capelli neri, co- me te plume di un Corvo. Ma quel, che importa pia , Salomone, uomo di sinissimo gusto, si splega cosi : Conrae ejus, sicut elatae palmarum, nigra quasi comus E al contrario Appiamo , che gli Eglaiani odiavano se , chiome subruse,perche tale era it colore de' capelli di Tisone daessi credulo it principio malo de due , che am- metievano is). Monsignore , ripiglib l Imperatrice, voi mi sereste insuperbire, se io non sapessi , che quel che dite , ὸ una galanteria . Plutarcoci A sapere . che te Dame Romane servivansi diun tale unguento, con cui seceano divenir bion di i loro inpelli. E Servici ) dice, che i capelli biondi son proprie delle meretrici, che colle dorate chiome caccian l' oro dalle bor- se degli uomini, Sappiamo da Ovidio sin 'che in Roma si compravano carissimo i capelli delle Tedesche per adornar ne te Romane ς e pure sappiamo da Giovenale 6), che te Tedesche sono bellissime per te bionde chiome , e per gli Occhi cerulei . Nerone amo teneramente Poppea Κ α Pςr

ti) Metam. lib. r. xJ Cant. Cantie, c. I. v. II. 3ὶ Iun. I. c. C. 3.

4J Ad illiad Viri AEneid. 4. Flavum Proserpina

εὶ Carula quis 'puit Garmant Iumina . Flavam

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i 8 DISCORSO II. SULLA NOV. 18. per i biondi capelli i). La semosa chioma di Be irenice trasportata in cieto per la sua bellerra . Eehi amata bionda da Callimaco . E per non citare infiniti luoghi di Poeti , bastera it dire , cheamore ἡ sem pre detto , e Venere har epiteto di Aurea , per i suoi biondi capelli. Nd , disse Stigliano , io diret , che Venere sedetta d 'oro, perche te lammine di sua proseiassione non amano altro , che l'oro. E se vole

te, seguitδ l' Imperatrice , un csempio maggioredi Ogni eccegione, Cristo , che fu Speciosus Mna pra filiis hommum , leggiamo che ebbe la capillatura Subflavam , cst quodammodo crispam si . Comunque si a perδ, d certissimo che la parte piu cara delle doniae sono i capelli , per cui levano esse anche giurare, at dir di Apulejos; l. 8 seppero te femmine esprimere. con pili viveΣ-ra it loro affetio per i defutati , che tagliarsi lechiome, e metterte suit 'amato cadavero ) . IPersiani , e i Cartaginest avon questa uianeta . It costume 8 antichissimo in Grecia r Nepartano tuiti i Poeti s s); e tra not anche oggi si

osserva . Artemidoro s6) ci dice, che ii signate diragliarsi i capelli, era sesno funestissimo , per-she net lutio cid solea farsi. Gli Eglaiani pel

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la morte det Dio Gatto , det Dio Cane , e delDio Bue si radevano . E qui mi seu viene di uncolitanae gratiosissinio degli Egiriani, quando do-po morio it Dio Bue, si trovava ii suo successore, si metieva questo in uia vago giardino per o. gloriat , doue non era permetio di elatrare , Dorchὸ alle donne ; te quali elatrate alZavansi legoniae , e mostravano per qualche tempo at fluela parte, che rende te semmine tanto necessaries ij.

Nehuno lia spiegato ancora, che significasse questa aetione ; Io diret, che te doniae in queli' atto dicean coci : fa che i nostri mariti sim tuiti simili a te , o sanio Bue . Anzi io diret ripi gli4 Stigliano , che te sem mine dicean pluito sto costro sagro Animale , se che i nostri figli stan tut-ti pelos , come E questa parte , che a te mo- striamo . Nὰ crediate che questa sia una ineata iI peli sono vn segno certo delia robusteria , coame insegna Galeno si θ : e Omero deserive Achille tutio peloso net petio et Esali nella Storia,

Ercole nella favola son peto si , perchὸ serti . edomatori di fiere. I peti dimostrano ancora secondo i Medici, l' uomo esset atto alia genera

κione ; e percid i Poeti fingono pelosi i Satiri , che son sii Dei della generarione ; e pelosissimoso pra tuiti ἡ il Dio Pan , per cui s' intende thNatura; e alcuni vogitono Pan figlio det Clelo, e delia Terra ; poichὰ intendendo la testa per lo

si 4 Lueian. de Dea'S . Eradat. lib. 2. Plutare. i. Isid. Plinio lib. 8. a Lib. ii. de usu parta

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tueo DISCORSO II. SULLA Nov. 18. Cielo , e i fedi per la Terra ; rester in mereto la Natura vitta peloia , come se pete . ErOdoto i) crede, che Pan sia figlio di Penelope, edi. Mercurio trafformato in Caprone . Durete Samio sostiene , che dat congiungi mento di Penelope con tuiti i Proci nascesse Pan , ehe v uoldir omne , tutio peloso , e con due corna intesta 1). Alcvni spiegano i allegoria cosi : quando i Mariti laseian sole te Mogli giovani, ritOrnan do in casi trovano gran quantita di corna ger-mnitate si a i peli. Altri intendono per Penelope laiconversatione. , compagna indivisibile de Deli , e delle corna; per Pan intendono I' Ab-bondanta figlia della conversarione. E per torna

re at Dio Bue, Plutarco dice , che gli Eglaiani intendevano per Iside la Natura , e per lo Bue ii marito d'Iside s 3); locchὸ s spiega con dire, oche la Natura non pud sussistere seneta peti ; oche i mariti per necessit debbono ess r simili ai Buoi . Comunque sa, ὀ certissimo , che i pelison l'ornamento maggiore de' maschi , e delles mine. Onde infami sirono ri putati i Tarentini , o i Iapigi , perchἡ radevansi tutri , ed ecsi i primi introitu uero te Pilucche. Infami peria stesia ragione furono i Citiceni ; e Quintiliano s 9 chiama Medissima corpora, i corpi spelati. E Clemente Alessandrino 3ὶ s' inviaste acremente

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DELU IMP. LEONE. III contra i Depilatori, Se dunque i peti sono ii pregio pio bello, e pia necessario Mile donne a sei peti sono ii pia certo segno delu virilita, e saviereta ne' masces m se non pud la natura sessi stere senza i peli : sata la depilatisse laisu grave. di tuite te pene, glacinE i in oeli lummo non E pisi uomo, come insegna u comis. Alessi t . Cosi finalmente fi concruusi a duc u e

per tal modo questa pena a Leone , che i gravissmi delitti degli Adulteri , de' Ratiori delle Vergini, de ' Castratori degli uomini , M' Magi . . stra ti che tu ano it pileo , colla depilaxione volle punire mile sue Novelle siὶ . Si fini la leg-pe; si sciolle la conversatione, in-

di si pose in letto con sua mos, is , addor

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is 1 DISCORSO II. SULLA NOV. 18.

sa barba juste tondeatur, or nimium agrestis reddaris e come si osserva dalla figura , e dalle pa-tole di questo Oracolo XI. E qui io credo diaver dato uri nuovo lume alla storia Bietantina ;wichὸ io ostἡivo, che tuiti gli seritiori di questa horia Iodano grandemente gli Oracoli dei no stro Leone ; e si lenono in sieme colla figura per Ο-gni Oracolo nel corpo della stolia Bizantina do-po Costantino Manassὸ : Nessutio. peris di questi Scritiori dice, come sui ono salti da Leone questi Otacoli : Io sono ii primo a spiegario ; e di- eo , che essendo i segni una delle maniere , per cui gli uomini hanno delle rivelaetioni , Leone quando la notte avea qualche segno uia poco strano , la mattina lo registrava nil libro deglioracoli, e siccome su un segno l 'Oracolo XI. da me espos ovi, cosi segni furono tuiti gli altri Oracoli di Leone. Ma ritornando alia depi- laetione . non E questa pena coti leggiera , come alui crede, Accademici . In tutio it Mondo se renuta per gravissima , ed obbrobriosissima . Nel Settentrione, at dir di Tacito si , i Germani punivano l'Adulterio colla depilarione . Presso iGoti . e gli Ungari era usualissimo. come Osr-Va Du-cange a), depilare i rei di enormi delitii.

Neli' occidente presse i Franei, e gl' Ispani tra leptu rigorose pene Civili, e Ecclesiastiche it primo

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luoπ tenea la depilaetione, come si vede ne Coiiciij IV., e XVI. Toletani , e net Concilio Emeriten se , e ne ' Capitolari di Cario M. . Nel Mezzogiorno essere stata obbrobriosissima questaphna ricava si dati' Appendice at C. Teod. Cost i . De Episc. in Africa vexatis. Neli' Orienteolire a quel, che si E detto , dice Vitelmo Titio si) : Pro majori unquam irrogari possit, infamia reputatur , si vel unus pilus ... detraha . Ar . Che dird io de' Longobardi , che dalla iunga barba ebbero ii nome λ Presso questa Onorata sente i Ladri , i Fuorusciti , i Sedietiosi , i Ribelli colla sola depilaetione punivansi. Aneti , se alcuno tirava uia altro per i capelli , era punito colla morte. Le Vergini siccome presso iRomani, at dir di Tertulliano si), distinguean si colportare i capelli ligati , ma non divisi coli' ago discriminale ; cosὶ presso i Longobardi dat portare i capelli lunglia, e sciolli ; onde pol ἡ venura presso noi l' espressione usuale : is in eaptiati r per dire : Esser vergine . I Saoni tuiti portavano i capelli lunglii , e sciolti : pressb i Gotila Nobili1 distingueasi ilalla Plebe per i lunglii capelli, talchὸ ib. -obili dicerasi Capillati 3ὶ . Esetto Ia prima stu pe des Re Francesi portare icapelli era un diritto di poter pretendere alia Corona ; e l depilare uti Principe era lo stesso, che

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