Paschalis Carcani vita : [Discorsi, Rime scelte, Rime piacevoli di Sofista Pericalle, pseud.]

발행: 1784년

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DISCORS O

Non vi δ eoia pia utile det silenso . Hr-lb Socrate ; e su continnato alla morte. Tacque Arpocrate ; e su adorato per Dio. Io volea far la da Pitagorico : Ascollare , e tacere. Non δquesta la mi glior mantera di occultare la propria ignoraneta Chiunque ha fior, di senno , ecoiiosce la de leaza delle sue sorEe, a tutio altro pensar deve , suorchε a partare. Ogni attrama Upunto passiva a me per la testa , Reverendi sumo Arconte , Accademici riveritissimi , suorchε it douer oggi in vostra pressenZa Tagi

nare . Ma si suoi dire i Iddio ti liberi da quel , che meno pensi . Mi si accostb oggi sono otio

giorni un Uomo, a cui sono Obbligato olirem do e a chi devest tuita la veneraZione ; e midisset Pericalle, Tu Govedi hai da partare. Iopailare E che domine volete voi , che io dicar Quei , che tu vuoi; mi rispose i 'uomo da bene . Che avreste fatio voi , Accademici ' Io sui cosi sorpreso da questo inaspellato comando, clienon ebbi ardi re di oppormi. Mi riti rat a casa ae subito incominciai a penure , in che modo

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pntessi uscir con onore da un tal cimento. En trare in materie Critiche me l' impediva la stre reara dei tempo . Toccar cose Filiche me lo vi e-tava i 'incertoeta de' sentimenti. Partare di Medicina , o di Legge , me lo presbiva la poca abilita mia ; la quale per altro era la prima , e

principale cagione , che mi ritraeva dat metiermano alle scien re , alle erudietioni, e.ali Istoria ;essendo tutio cib un me 'e incognito -per la mia

mente . Alla. fine to ritro ves la maniera di salvar la propria llima, e dire pur qualche cosa . Voi, ii Mondo tutio, ed io stella sitam persuasi , non esservi cosi pili vile, pio ab minevole, pili inutile delio Scalafaggio . Questo appunto ioscelsi per se gutto dei mio Discorso; poichὸ per

molto poco , che io ne dica, la colpa sera se,

pre attribuita alia matelia , non mai at dicitore. Ma che dissi Quale argomento potea ritrovario , pili abbondante , e ferace di questo , in cuit' insecondo, e debole inpegno mio si arricchisse di sublimi pensieri, e di luminose , e di nuove prosondissime cognietioni 3 Questa ἡ la terra volta , o Sigriori, che io entro nel vasto pelago delle sue lodi i e sempie pili ammirabile , e glo- rioso lo scorgo : sempre mi si aprono nuovi mi- steti : sempre ho la sorte di servi mera vigilose scoverte di nuovi pregi, e maggiori. Fard si , mentre ad evidenta dimostreris la Nobilia , laUtilita di questo incognito Eroe, sird net tem- po stesse vedere la vostra , la mia , di tuiti gliuomini l' ignoraneta. Attenti di gratia , Aecade-

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miei ; che qui si tralia deli' onor vostro : sentiis te te mie ragioni a pr5 di un si gran virtuoso ;e se sortissime non saranno , chlamatemi pur sca-rafaggio, che io son contento. Molle, e diverse sono degit Scarasaggi te spexie . Ha voluto la Natura arricet ire di questi Insetti e I' Aria, e l' Acqua , e la Terra altridi corna adornati , altri di armoniosa tromta for- niti, altri abbelliti di rami , altri di viva luee regiati si mirano. Chi lavora ne' campi ; chitravaglia su i legni ; chi ne' libri s' immerge ;ehi helle domestiche bisogne salica ; chi nel mare si esercita, e neli' aeque. Lungo sare e l' numerarii tuiti. Onorata, distintissima menzione ne sanno Plinio Eliano , Aristotile , Ruellio , Aldrovandi , Valli eri , ed altri dottissimi Uomini , i quali coli particolar cura una tal materi, han traitata . Io mi contenterδ solo di esa minarne la diversit, ile' colori con Dalecam pio , Dividonsi in quatuo classi in ordine at colore . Altri seu Nanchi, altri rossi altri verdi , altri

Vi sare e ancora it Κρυσο tare ρη . di color d'oro ; ma Io Scoliaste di Aristolane non to metienet numero degli scatafiggi, dicendo esser questo un animaletto giallo simile allo scarafaggio .

Se dunque ammetreremo anche questo , ecco daessi rΨpresentati i cinque principali colori, p tendosi nello scarai,ggio domettico it ceruleo col violetio unito viaersi, ed ii raggio eterogeneo delia luce, che talla loro commistione ri

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sulta. Se i primi solamente riconosceremo , si ra vviseranno in em te quattro stagioni ; giacchZnel verde la Primavera , l' Esta nel rosso , netl'

no , at dic di Calliodoro . e di Tertulliano. Ese at dic di Pan vinio gli Antichiunet tollo il

nelle quattro sorte di scara faggi espressi i quat-tro Elementi . Quattro ancora sono te potenae maggicili deli Antichit1 venerate con maggior culto ; e sotto i nomi di Giove , Giunone , Palla de , e Nettuno , O sia Conso conosciuie : e a cla-scuno di questi quattro potentissi mi Numi ci scuno di questi quatito misteriosi colori corri-

sponde. A Giove fulminante ii rosci : a Giunone nella risplendente e chiara region deli' Aria dominante ii blanco : a Minerva de' verdeggianti ingegni, e delia fruitisera oliva dispostrice ilverti : al penseta , e meditante Conso l araurro. E se in onore di questi quattro gran Numi celebravansi i Giuochi Circensi; con ragione io argo-mento , cheche pretendano gli Eruditi tuiti , dat soli scarasaggi aver tratie te loro in segne te quat-tro celebri Farioni Circensi Albata , Ruslata . Prasina , e Veneta : e comech8 io sappia elsermoltillime te oppinioni de' Grammatici in torno

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,eendo : Marainaus pitularius compacto latoque corpore, o ni ro , sed ea leum splendescente . Edecco con quanto avvedimento in queste quattro divise la Natura a noi dimos rδ la nobile. e vir

devole perd tra tuiti, e quelio , di ori io particolarmente traltero , ὀ lo scaraseggio Pilulario , da Greci detis col glorioso nome di Η'Mοκάνθαρος, searafaggio det Sole . Per dunostrar dunque , chenobilisumo ei sa, bissigna prima vedere , che s' intende per nobile. Dicesi nobile, secondo Dante net suo convivio , quasi non vile ; cioὸ a dire un Uomo generoso , che per mezEo delle vir- tu sue se poco conto di tutio ciocchὰ ii volgo

re dicesi dat verbo Nosio, cioε colui , che 8 de-gno di esser conosciuio, siccome amabile ἡ quello , che degno ε di essere amato , secondo ilMugio Giustinopolitano nes suo Gentiluomo . Equindi altri la Socratica severita seguitando mettono la Nobilia nelle Viris Morali, e nelle Scienete . Altri, tra quali E Bariolo, asseriscono, chese alcuno viveta mille anni pleno di supreme virtu , non perciis serebbe mal nobile , se dat Principe rieeuuta non abbia dignita tale, che desta Plebe distinguet lo posia . Altri nella sola chiareaeta dei sangue la Nobilia ripongono, come dice Dante in una Canetone : Ed . tanto invec-chiata La eos satia opinion tra nui , cie σ-

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mente , come dir solea Federigo II. Imperadore,

la fata dipendehe. e tali' antichita de' Natali , edali'onesta de' costumi. Per qualunque di queste quattro maniere la Nobilia si consideri , iosard vedere nobilissimo lo scarasaggio e per antichita di origine, e per chiareaeta di Natali , eper grandeaeta di onori, e per splendor di virilite pisi eroiche, te pid sublimi. Ed invero , cheantichissima sta degli scarasaggi la stirpe , non viὰ , chi l 'ignori. ProdulIe la Terra , at dic di Mo-sὸ , jumenta , cr reptilia , or bestias secundum species suas nel princiipio dei festo giorno ; e domia da Dio fatio I 'Uomo . Sicchὰ peneralmentetulte te Bestie per riguardo ait' antichita deli origine sola pili nobili deli' Uomo. Qual sia stato pol ii primo animale a comparit sulla Terra, dmolio secile it saperto , se la discorreremo cosi: Egli d seor di dubbio , che la Natura dat te co- se pili semplici incomiticiando alle.composte si avanes . La pili semplice tra te bestie , di qua-lunque spegie esse sano , ὸ Io scaralataio ; pot-chὰ dove negli altri animali altro ε it mastilio . altra ἡ la sem mina, oppure l' lino , e t 'altro seia sci in se conti e claseuno i i soli scarafaggi enella loro specie , ed in se stessi una sola natura postaggono , acclid son tuiti maschi, at die di Clemente Aleslindrino, e di Eliano se percio degli altri pili semplici sono . Dunque conchiuinder positamo questo insetto essere stato it primo villa Terra prodotio. Ed ecco , che si nostro Eroe vania una stirpe pio antica degli uomini ,

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2 O . DISCORS Operchἡ e bruto e pili amica de bruti , perchδtra ei si ii primo usti dat comuli sen delia Terra i Due sono te opinioni intorno alla genera-xione degit icetra saggi. Voglicuro tuiti i Moderni , che siano questi Insetti partecipanti deli' una , e P altra naturq . E in Biti par , che la ration lodi mostri , t 'assi curino l' esperienete , gli ocellistessi indubitatamente i 'accertino. Io perd , chelio per impegno di oppormi alle verita pili chiare , e palpabili, segesto l' opinion di Aristotile, di potfirio , di Oro , di Eliano , di Plinio , di Plutarco , di Clemente Alessandrino , di Ausonio , e degli Antichi tuiti ἡ i quali concordemente sestehgono nascere lo scarafaggio dat lo sterco o di Asino, o di Bue: onde da Gredi dicesi Κάνθαρος , da , t ' Asino , ed ορον, l'u-1ina , o sa seme. O che gran Genitori l Srerco, Asino , e Bue t Nobile ἡ il Bue, come in altromio discorso ho mostrato , perchὰ prudente, Paetiente , perche politico , perchὸ virtuosissimo .Pid nobile ancora ἡ l' Asino, ii quale, come hositio conoscere io stes in altra occasione , Egran Musico , sommo Astrologo ι persetto F sola , prudentissimo Re . Nobilissimo final menteὸ lo sterco. E chi ne puis dubitare 3 Pet la stensii voce , o et '' esprimono gli Ebrei

tanto lo Sterco , quanto ii Cavali ere e Che nobile ita it Cavallere , noti vi E , chi lo contrasti: dunque etando lo stesso dir Sterco , che Cavallare tanto iara dit Nobile, quanto Escremento. Inolue non vi 4 tra tulte te professioni la

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DELLO SCAR AFAGGIO. 371pid nobile della Medietna , giacchε molio simile

ἡ il Medico at Creatore t questo da agit uominita vita; quegii la sanita : Iddio is, che noi vi viamo ; it Medico , si che delia vita possam godere ; M a se nobile E il medico , quanto pili nobile sera lo Sterco , da cui la Medicina dipende 3 Giacch8 il regolamento principale de ' Mediet altro non ε , che ii Cesse , I pra ii quale fondano essi i loro risiocinj, gius tali Testo di Ippocrhe, ehe ii buon Medico deve pra tutio ἰδύω κιὼ-, inspici re alvieeestionem . Si domandi agit Alchi misti ; e sentirete , che per meam dello Sterco si arriva a faria celebre Quinta Esse Ma , rimedio universale dilutti i morbi. Si domandi agit agricol tori; e di ranno l' utile granssissimo, che datio Ste reo clee vono i Campi. Ed a questo proponto mi soriviene di cib che dice Omero ness ultimo deli'Odissea, cloὰ , che Laerte Re d'Itaca per raddol-cire la passione , che avea per la lontananza di suo figlio Ulisse, si disertiva a stercorare colle proprie mans la Terra . Ecco come se ne mara- vigila Plinio: Regius senex agrum ita suis manibus laetificans reperitur. E Cicerone et Laertem c lentem agrum , cst eum sereorantem facit Homerus. So benissimo , che Budeo , Vossio, e Bro. deo vogitono togliere questo onore a Laerte, dicendo , che Omero non dice καπρψσπτα , maλις ευοντα . cio8 Eappando, o putando: A me pero non loto se molio pes o l 'autorita di Tullio, e Plinio , uomini intendentissimi det Greco; ma

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ben anche la Nobilia stessa dello stet co , ii quale merita di est re maneggiato dat primo Signordella Terra, nonchὸ da Laerte. Nobilissima certamente dee dit si quella cosa, per cui fatica un

non sar questo nobilissimo λ Per ultimo , o Si gnori , nobile ὀ un Principe. a cui ubbidisce una Citta ; nobiyssimo un Re , a cui servono pia pro vii acie, p d Regni. or dunque essendo coinstretii ad ubbidire. aneti a servire e i Principi , c i Regnanti, e 'i Mondo tutio at solo escremento , quat sara mes la sua nobilia 3 Quando si ritro va lo sterco net ventre , quat soraa non si ego, acciocclia suora lo caceiamo 3 Nὰ vi δpoteram , che a quello opponer si possi : aneti in segno dei suo assoluto dominio vuol , che almeis no una volta it glorno se ii renda it douuto o-maggio . Ecco dunque , che lO sterco non solo ἡ nobile , ma liene a se soggetta la Nobilia tui

appunto dovendo la sua nascita ii nostro Eroe . negar po rassi la sim nobilia . la chiareetra de'

suoi Natalia Non sera nobilissimo colui, che hau bella sorte di nascere des Signore universale di

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tulti i viventi ' Questo appunto considerando is,vj sacerdoti deli' Egitto , di edero allo scarafag-gio queli onore , che convenivasi ad uia si grankggetro: poichὸ in tanta venerasone to tennero , at dir di Eusebio de , che net beato numero des Dei lo collocarono , adorandolo insteme eoi Bue, come scrive Plinio , e Porfirio de allinentia carnium , cinio it capo da uia ri- splendente diadema , come .ggiunge Severint rael suo Libro de Vipera Pithia . Io da questo fatio argomento cosi : Sara , secondo Bariolo , nobile colui , che dat suo Principe riceva dignita tale, che dalla Plebe distinguer lo posta. Loscarafaggio non talia mente di un solo Re , laquale puo essere preoccupata da passione , ma da

una intera natione, non riceve uri miserabile ri-

toto di Conte, Duca, o Marchese . nὰ qualche Terra , o Citta se ii dona ; ma se ii offrono incensi , se ii danno Omaggi , se si fanno Voti , adorazioni, e preghiere. E potra darii grandeΣ- di onore simile a questo di effer venerato per Dio Ecco dunque ii nostro Eroe nobilissimo per Origine, per natali , e per onori. Si : ma lanobilia vera non ἡ, che la Virili , secondo ildetto di Giovenalet' bilitas sta est , atque μην-ca Virrus : preis dat sentimento di Socrate , e

punio E dello scarasaggio la seconda lode, la sua virtuos. perseetione. Seiocchissimo in verita a prima vista se abra l'Egitto , che adorava Per o uno scarasaggio . E pur non e cosi , se ri

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