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E le nubi trapam, e t 'alte cimem'Monti, at Sol che ogni altro 'uardo opprime,
Fissando te sue luci altero, e lolo ; e ali' altissimo Ollippo , ove lo stuolo De ' Numi Porme sortunate imprime, Atra de' vanni suoi l 'ardit sublime, E serma in sen di Giove it nobil volo ;Girolamo gentiI, di Te, che accende A spiegar l' ali ii bel desio d' onore Ver P alta parte, ove vitta si apprende; Di Te , che solo in sen dei ver sei pago ;Di ae, che squarci it sosco vel di errore E' un vile esemplo, ed una rozeta immago .
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stile a quat mai si udio sonora , e Tosca Rima Ogni pregio toglie ἔ e placa, e addesceQual piu itera, e crudet tigre ε'imbosca. NE i tuoi pensieri atro veneno attosea Di Amor , nὸ vii placere i sensi molce ;onde ἡ, che a detri tuoi chiara io conoscata vires , ehe 'i tuo spirio inseta , e solae.
Deli l potessi io o di tue Rime ii vanto Avere, onde spetrassi ii duro sentio, Cui piis scabro is l' onda dei mio piantos O, quale ἡ in Te , sosse ii mio cor pili sermo Contro chi ha pari alle bellerae orgoglio ;
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, Onde ebbe Italia onor di premer l' orme --Αidisti, e ait 'ardir tuo laude consorme
Potὸ a fama immortale si varco aprirti ; pra ὁ d'Αmor, che i sertunati mitti Al sacro alloro avvien , che inressi, e informe. Tua mente , e l' erga olire l' usate serme , Sicchὸ tenta stri invino omai segulati. Tra 'l volgo insano oscum, e vile is glaccio Lungi da tabo ; ed opra E pur d' amore, A cui da miti primi anni anch'io soggiaccio. Spremat quel dolce suon , che nulla valme; Nire armi optar convien contro at dolore: Di gloria no , ma di mia vita calme. AL
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Rrai, lo v go . Io credea ben , che vile Un chlaro stile flata , e un puro inchiostro Al secol nostro , cui sol d' auro , e d' ostro E mostro , e che ha tutio altro a vile: Ma Or che , gentile Alma , che in verde Aprile Virili senile avete, at cantar vostro Quel, con cui glostro in vano, e a cui mi prὀstro, Des tereto chiostro scender veggo umile et Dicoro da Tile a Battro illustre ingegno, Onde sest no Amore , e Febo ha scorno, Ο. come adorno sera it caro oggetto , Che accende ii petio mio , se ali' alto segno giungera uia glorno It diladorno - mio dire, e negletto .
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MADRIGALE Io disii a Febo un giorno zPrendi l' aurata Cetra , E di Perseiti it merto alaiamo ait 'etra
Bispose : Di quel rapido torrente , Che Lot delle sue sponde altero crebia, Chi mal l atre, sonanti, e torbide Onde Varcar si curamente . Potr senin temer, che si sommerga a Costui sorse potrebia Di Perseiti lodad la rara mente, ove ogis scieneta, ogni virtude alberga.
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LAMor, che fia 3 Selvaggio, aspro, immaturo Sanguigno fruit , ii ficto Idolo mio, Che tende ii mici seren turbato , e scuro, Con dolce altiero riso in don m ' offrio. Dunque sempre ver me crudele, e duro, Sarai , signor 3 Αmaro tosco, e rio
Fiela de' pensier miei trist' esea sero ;E di ungue sol mostri ancor desio.
Amor. Dei don setate, onde tua vita pende, Lunga staclione, e dolce umore, e lento L' a ra parte corregge , e grato it rende . Poet.Ah l si : dat mio languir grato alimento,
E dat. tingue disciolio in stille prende
Acerbo si , ma certo ii mio contento.
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ALLA SI c. N. PER LA FLUSSIONE D'OCCHI
Lude si mostra it tuo bel guardo adorno Vaga Angeletta, che ii suo preggio suta Al gran Planeta, che a noi Porra it glorno ;Quindi egit ardendo d 'ira , e pleii di scorno
Copte d 'umido velo , e nebbia impura Sparge it crudele a tuoi M' lumi intorno, Onde ii regno d'Amor tutio s oscura. Ma sccome talor nube importuna, Che ii Sol chiaro ne toglie, e et Clelo ameno, S' apre, e stombra at sotar d' aura soaver Cosὶ quel Sol, ch' or empto umore imbiuna, Ben tosto rendera puro , e sereno Di mille amanti it sospirar se grave .
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Fu quella rara eletia forma, onde ebbe Altero pregio , e Duovo onor Natura,
Che vii sen2 essa , e inferma an cor serebia . Ogni opra , ogni arte, Ogni sua estrema cura Al sommo Re dei Ciel por non increbbe In adornar δε nobile saltura, Di cui sorse miglior far non seprebbe. Fu bella in Ogni parte , e seneta esempio Matia , che in se chiuder dovea la vita Deli' Uom reo, che alia Graetia era gia morio Come inlatia andὁ gia l' Arca gradita Tra Ponde, alloretia reso infame , ed empto,, Fu P uman germe net diluvio afforto.
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II A ui, iat ilisio di gloria accesci ii core
Tentat salit di Pindo ali' alta cima Dietro l'orme di quelli , onde eine onore La bella Italia in Ogni estranio clima. Lasso l Ma i ali sue distese Amore , E i sensi mi ei coverse ; onde la prima Strada io smarrii , e involio in cieco errore Gloria credet quel, che ognun binsmo estima. Deh l Cario, Tu, cui lusinghier sembi ante Non tocca, e presso cui dat sacro , e Tosco Stile rapito sede ii dotio Coro s