Carmina;

발행: 1832년

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Uuando opo aver leti qualch opera di autore conosciuio a tro Viam interessante, e degna di osservaZione, si una tost spinti allaCuriosita a vicercarne lo critiore Avendone ilevat i carattere atropera tessa ramiam avere u nonae a cui applicario Ci uolo Signora quello di una persona, che 'interessa e di ove lodme, e

lo sarebbe conoscere piri di uello, Ch puo no 1'Opera tessa, mano crediam di essere abbasianza informati trist orno ad uno scritiore, quando ne Sappiam ii nome. Biguardo alle Opere antiche questa Curiosita a ancora piu avanti La dissicotta di conoscere autore diquat cuna di esse non a Che umentaria. Pochi sperari di acquistar gloria collo coprire 'autore di uno scritto moderno ma gni scope ta salta ne campi deli antichita e credula interessare tutia I Repub-blica dei letterati. II solo aver tentata n impres di questo geueresenga mancare di qualelie successo basta spesse Volte a Tende famoso it nomo di uno scrittore. Intelligeneta di antichi litiguaggi, fame di vecoli libri, acutegeta di critica, si neget di iudietio tutio si pone in opera per Ottenere l'intento desideralo, o per persuadere a letiori diaverto ottenuio. Una coperta difficile e sempre bella se non per Iasu utilita, certamente per a sua dissicotta, po ich l'ingegno su seinpreappre2gato pili dila sodegeta, e I strepitu tu della risessione.' Dissertatio haec Viri illustris, culus Ingenium atque eruditionem, carmini bus quoque italicis et opusculis philosophicis conspicuam, dignis laudibus ornavit Niebubrius praelatione Merobaudis, una cum metaphrasi Batrachomyomachiae, primum typis excusa est anno 18 16 in Ephemeridibus Mediolanensibus, quae t i scriptae uni L Deitatore nunc autem ab ipso Leopardio emendatam Vir doctissimus L. de Sinner, quae est singularis Hua erga nos benevolentia, misit Parisiis, quo, Si vellem, An notatis a me ad Homerum insererem quod eo lubentius feci, lio minus notam scirem plerisque nostri ordinis hominibus nec latine line reddidi, iiii non modo acute et docte disputata sunt, sed etiam eleganter scripta, ut Verendum esset, ne transferendo nativa eorum Veneres corrumperem. Quod attinet ad melnphragini ea tantopere placuit civibus auctoris ut bis recudenda fuerit. nec Palinam ei dare dubitat ederici prae ceteris omnibus Italicis.

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azI DISCORSO DE CONTE LEOPARDI

L Batracomtomachia pero, ossi Ia uerra dei topi e delic rane, puti vera mente dirsi uti opera interessante La assegga deli argo-mento non pu sarle perdere nulla de suo regio. I Genio si mani festa appertuito, e lutio e reZioso cio, che e consacrato dat Genio. Boilea Don e mono famoso per i utrin, ob perci'Arte Poetica; a Duncia de ori Biccio Rapito sono parti de tradultor deli Iliade, edeli autor de Saggio sopra 'uomo e I' Ariost Contrasta ancora alTasso it primat de Parnaso pico taliano Famosa e proposigione di acopo Gaddi. Voglio, serisse egit, pronunZiare u paradosso, ben-Che abhia atquanto aura de Censqri nasuti, e dei molleggiato1 i. aBatra ponat omaphia nil parum Nobile, e tu vicina alia persegion chel'Odissea e 1'Iliade , angi, superiore ad ambedue net iudietio, Deli in- gegno, o Delia belle2ga delia tessitura chera rendono vn poema gio cos assulto eccellente. Paradoxo dicere Olo, licet Verear nasulos Censores, vel momos Batracho myomachia Videtur mihi nobilior, propiorque persectioni, quam Odyssea, et Ilias immo utramque superat judicio, ac ingenio, et praestantia leXlurae, Cum sit Poema Iudicrum X-cellens. Gaddi, de Scriptoribus non Ecclesiasticis. Mari in Crusto analieteto a Batra omio machia con tulte e regole della Critica, o IalYOV P Oema ero i-Coimc es attamente svrispondente alle Ieggi deli 'arte O*tica, e perietto in luti te sua parti Ggia senZa i voto deIGaddi, o I'analis dol Crusio, i di segnin Pinvengione, e a Condolia de poema, a felicita, .lepide2ga de Mitro vali, e queli a Concia es-

Si desta quindi in nok il desideri, di sui re it i mo di questo

chia queli' pigraumra: Martialis, Epigr. Lib. I. Epig. 183.

o Perlege Maeonio Cantatas armilae a Nas, Et frontena nugis solvere disce meis.

Quod Maeoniux an Harum Caeli in navit praelio.

Stagio volendo ostrare che i inaggum Poeti prima di sercitat si in Oggetti grandi aveano res a caluar Co Se bassees pedestri, it' a Zangara di Virgilio e a Bairacomaomachia, Sed et Culicem legimus, et Batra Chornvonia Ciatam Eliati agnos0imus. Nec quisquam est illustrium Poetarum, ut non aliquid operibus sat stilo remissiove praeluserit. Statius, Si tu Lib. I. in pracs ad Stellam. con est die a Vedere, obexiguardava quest poema come Opera di mero, ii quale solo pote ci-lars at sane di Virgilio. lauio Greco ulla Vita di Omero attii buit ad ro dolo dic che quot pocla comi os la atra comi omachiadopo Iliade o prinia est odisse Della tetra obia maia Boiisso vici no ulla citia di Oh o casa dei adron de pastore Glauco. E inutile ammenta: gii Itri autori reci ptu an odor ni clio alta ibuirono ad Ouaero a Batracolitio machia, come getae citato de Lentio choannovera la alta glia dei topi rarae redici opere lasciate, a suo dire

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1 ra quelli che anno critio elle lingue volgari mollissimi hanno riguar- dato que poema come parto veramente di inexo, e i Lavagnoli in una unga prela Zione premessa alia Batracomtomachia da lui tradotta, hasostenula Con dat tecie sue s yeas questa pinione. ,,Non Otrebbe esserquest per avventura, dic egii puri and di mero, uti primo parto delia sua nente Isun es perimento, che volt egi fare di se medesimo in mira delle maggiori os che divisava di scri vere Maillaire, Sario ea raticesco Rediisell Αvvortimento premesso alla uerra dei topi o de nati occhi di Andrea de Sarto, iudicano Ia Batra Omi Omachia produgione degna di mero, e ope dice cheiun grande Autore Duo qualche olla ricrears co comporro uno critio iocoso, Ch ge- Doralinente gli,spiriti pi sublimi non sono Hernici ello schergo, eche i talento della uria ego inpagna 'ordinario una bella immagina-gione, e e ne grandi ingegni come sono spesso Ie vene di Mercurio

lissimi oppositori. Proclo parIa delia Batia Comio machia coni di operant tribuit ad mero solament da alcunt. Proclus in Vila omeri.)is Scrisse dic egi di mero due Poenai, M'Iliade, e Odissea. lcunt gliattribuiscon ancora de poena giocosi, clo it Margile, a Batra Omio ma lita, Entepaggio, a Capra, ei Cercopi vani. Cos anche Eustagio. Fab. 264. liti. 4. I primo de due autor anotii mi dolio ite diomero pubblicate ali Allaec sembra rigettare espressa mente Ia Batra-Comionici ia Ome supposta, e di autore disserente da Omero, oichedico di questo poeta H Nulla gli si deve attribuire suor libra'Iliade, el'Odissea imi inni, e gli altri poemi che gli si as vivorio, si hantio tenere per opere di altri autori, a cagione delia disserenga si delcat tittere cho delia belleget degli critii. At cuia gli vo glion attribuire an Che due opere cite anno intorno Coi titoli di atra Comiomachia, edi Margite. Quanto ni poemi che vera mente gli appartengono, essi Si Cunia vano vn tempo qua ei a Spatetita mente, E furono ri ordinati a Pisistrato Ateniose. certamen te oggendo gli anti hi criti si tro-va che Pantichita era in dubbio intorno ali autenticita delia Batra co- mio ma lita orse Diente meno di quello chera si amo no a presente.

Gli Scoliasti di Sofocle, Scholiastes Sophoclis, ad Antigon vers. 102Jo di Euripide Scholiastes Euripidis, ad 1 est vers. 786. citano lana raCOIntomachia senZa nominarii Ilautore, Coti che sembrano dare avedere di essere incerti in torno ad esso Apollonio Discolo riporta unluogo delia Batra omismaclita senκ indicare ne autore in il poema; Apollonius Dyscolus, de Syntaxi partium oration. ma da io nou Si DUO RVAT BICuna Conseguen Ea pol Che egi cita tu voltu nulla tessaguis dei passi di uaero, si di a trimauiori. Suida partando di mero Suidas, in LeX. art. Πομ ιρος. annovora Iamiobatraco machi , cost

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az DISCORSO DE CONTE LEOPARDI

della da Ini, tra Ie suo opere dubbie ed altrovo Idem, . c. ari. Lγρης. di Pigret Alicarnasseo, fratello delia famosa Artemisia, mogliedi Mausolo, dic che compos it Margite, e la Batracomio machia. Edi questa e evidente che o tesso Pigret e satio autore a Plutarco,

si quale scrive di rodotor Plutarchus, de Herodoti malignitate se Fi-Nalmente narra che in Platea i Greci sedendos oetiosa mente ignorarono Ia attaglia sino a sine appunt come Pigrete, fratello di Artemisia, disse essere accaduto ello combattimento dei topi e elle ane, choegii per tuoco descrisse in versi aggiungendo che gli Spartani a bella post combalterono in silengio, percheali altri non avessero conteg-ga delia pugna. nrico Stesano Stephanus, Schediasua. Lib. I. sched. 22. dice di aver edulo un semplare delia Batracomtomachia, in cui questa attribuiuasi a igret di Caria. Di simigilanti semplaris anno pur menetione ii abbe, Labbe, Biblioth. nov. MSS. libr. od ii Nun nes, Nunnes ad Phrynich. Diction Atti c. presso cui diceri Fabricio, Fabricius, Biblioth Graec. Lib. 2. Cap. 2. g. 1. edit. Vet. per errore di stampa si Iogge: Tigreti, in Iuogo di: Pigreti. in

Verita questo errore e de Codici, non della stampa, E in uri mano-scritto aniano si trovacia Batracomtomachia con questo titolo: μη

ρου βατραχομυομαχία εν ὁ τισι ἱγρητος του Καρός, o Batra Comio-1nachia di mero, o come si legge in alc uni semplari, di igret di Caria. Mingarelli Graec Cod. MSS. p. an PatriC. Venet. asServat. Cod. 282. num. 5. Fra i moderni Daniele Heinsio, iovanni e Clerc, o molli altri

Contrastaron ad mero Ia Batraco mi omachia Madama acie dicendo chera migliori Critici riconos cono uel poema per falsamente altribuito ad mero, Inostra di non pensare essa stessa in diversa uisa. Le combat des renouilles et des ais est ori douteux, aussi bienque es hymnes a pollon, a Diane, a Mercure, et a quelque a uires Di euX. Les plus savans Critique estiment que es uvrages ne Onipas de ui Dacier, Vie 'Homere. Stesano Bergier Bergier. Praes. ad Homer edit. etsten. Om. . pag. 14 seq. Conta sino ad otio pa-xole delia Batracomtomachia che non embrano essere state in us altempo di mero, ii quale non se ne servi a neli Iliade, o Deli' dis-Bea, benes1 spesso Vesse occasione di farto e rileva alcuni modi didire sati ello flesso poema, cli non pajono proprj di inero. Faximarcare che i Grammatici per testiinoni anga di Eustagio osserVa No non essersi que poeta servito delia voce λιος che una sola voltacio ne libro ottavo deli ' dissea e che non dimen quella Voce 'in- contra ne penultimo Verso delia Batracomi omachia. rova che Presso Omero a lettera a de verbo ἱκάνω a dei casi formati allo tesso sempre Iunga, e I deli is oristo se condo, o suturo secondo de verbo τευν. Sempre breve, mentre ella Batracomio machia si h 7κανεν colla

sillaba κα breve, ed ἀπέφυγεν colla illaba τυ unga Fina mente so- spetia che autor delia Batra conatomachia abbia ratio alle ubi 'Aristolane it pensiero elle gangare che colle loro trombe danno alle armato dei topi e elle an ii segnate delia battaglia Cesarotti Cesarotti, liade Bagionam . Preliminare Par. . Seg. 5. osseiva che ladescrigione dei granchi salta con parole composte, e strane quant i

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mosiri clio si Voglion deseriVere, non sente e nulla i tompo, E lostile di moro Questa descriZione e Compies in inque versi, Cheegii traduce cosi: Venne I a Tageta Ossosa, incudis chiena incurvibraecia, Guercia, fors cibocca, ostri copelle, Marcia indietro, amplospalla e ambistorta, Manispasa, occhiterga impetioSguarda,

Ottipede, bicipite, intratiabile.

L'us di queste biggarre parole seinbra esse venuto molio tu tardi, ese ne harino sem p presso Plauto, Ateneo, Athenaeus, Deipnosoplii St.

Lib. 14. S. Basilio, Suida, o eli Aniologia. Michel Neandro, o Scaligero 1'Ηuet, ed altri composero Epigrammi conuarole di a saltu. Tale e uello Greco di gesandro controm Sosisti, che lo caligero

reco in versi latini in questa uisa: ,, Silonicaperones, vitaissa speromenti, Manli coharbicolae, eXtenebrOP3tinae. Obsuffarcinamicti, planilucernituenteS, Noctilatenti vori, noctidolos tu dii. Pullipremoplagii, sutelo captio tricae, Rumigeraucupidae, nugi canori Crepi. Aciuile queste osservagioni atte ia agit eruditi, ne agglutigeroi una, he non Credo salta ancora a I uno. a descrigione dei timori, e dei diversi alti de topo, che naviga sui osso di Gonfiagole mi Sembra una imitagione assettat dii quella che a Mosco degli attidi Luropa irasportata per mare dat suo toro Uauiore delia Batraeο-mio machia dico che Bubabriciole edendosi agnare ali aequa, tre nava e stringendos a corpo dimon fiagole, lasci ava an dare Ia Coda

Partare. Mosco dic di Europa che vistas ait ' inprovviso tra spoliare

in mare, si turbo, e che eguendo it loro i suo cana mino, Ssa Oriuna mano e stringe uia corno, e Coli altra traeva in sura sua veste perche non si agnasse, e cli sinalmente non edera do tu he Cqua,

B telo pari a toro, e clatam Nettuno in suo sociorso . a similitudine di uropa, clie ella Batracomtomachia si pone in occa a forcio Fembra da qualelie pes a mi sospello. o non o Se raccaduto a me Possa consermare in alcuti modo questa opinione Io non avea a Iettacia Batra Comi omachia. Leggendola attentamente e iunio a Iuogo, in cuis descrivono e angusti de topo navigatore crede subito trovarvi molia consormita con quello di Mosco che o CCennato Io non avea ancora edula I similitudine di Europa, a seguendo a Ieggere, e in- Contratata, mi consermai forte metite ne mi parere, iudicando Verisimilissi in che Pautore delia Batracomtomachia vesse tolla quella similitudine appunio dati Idillio, che ave sotto gli Occhi, e che avea imitato ne versi precedenti, e mi persuasi tosio che a BatraComi Oma-Cbia non lasse di mero, a di autore posteriore a tempi di Mosco, Vale a dire a uelli di Teucrito, oiche come dimostras Cori uoneragioni questi due poeti furono contemporanei. Fors anche Iulleggendo a Batia comtomachia colle disposietioni in cui io mi trovaxa,

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set DISCORS DEL CONTE LEOPARDI

polrebbono concepire lo tesso sospetio, e essi sorebbono i ii savota revoli alia nil opinione, o icho Hu intina persuasione originata a casotia spes se Olte pii sor2 sul Ostr animo Che qua lunque pro v xi-

Pu dunque supporsi h l 'auiore delia Batra comtomachia non

si anteriore a teigo se colo avariti 1' ΕΓ Cristiana, e Certa mente non si trova satia uongiora de suo poema presso leuno QTitio 1 pia an

tico di que secolo. Quanto ali autor delia Vita di mero attribui laad Erodoto, quasi tuti i Critici si accordano Deli asserire che esso ehon disserente allo torico di cui a sua opera portam nome, De v ha che o sappia alc una agione cli impedisca di crederi posteriorsa se Ol gi nominato. Ι nou so quanta OsservaZione meriti it peri sanient di tetroi Ia' eine, che crede aver Plauto avulo Tigua1do alia Batra comi ornachia allorch se diro a suo risul O: Plautus, Baecli id. ΑCt. IV. Scen. I. vers. 46. seqq. ., Si tibi est machaera, et nobis veruina est domi, Qua quidem te 1aciam, si tu me irritaveris,

Confossiorem soricina nenia.

Ma ad gni modo Plauto non stori pii di duo se coli circa avanti a nostra Era Andrebbo a terra la mi opinione SeriosSe certo Cio, Chesuppone it Fabricio, Fabricius, Biblioth. Graec. Lib. 2. Cap. . . . edit. Vet. cio clia alia battaglia de topi, e delio an descritia ellata atraComio inachia alladosso Alessandro ii Grande allorche auuta a nuo

Va dei conabat limento seguito ra Ie ruppo di Antipatro, e di Agide B di Sparta, sis a riseri re di Plutarco: Plutarchus, in Vita Age

Silai , Paro, mi ei amici, che mentre o qui consiggevam Dario, Stas eguit in Arcadia certa ussa di forci. Mari senso di questo delios 'intende molio bene en ga vico Prere ait allusione, eii dispreet go, CheAlessandro olea manifestare per quella battaglia, o abbasian Z espresso a paragora aro J10 gli a i comballenti a dei topi, onde non eriDCeSSario supporre che egli vcsse in visi i combatlimento di questi animali cantato nil autores delia Batracomio machia. Noli 'antido lassovili evo appresentante apoleos di mero operadi Arctielao di Priensi, si gli di Apollonio trovato ne territorio di Marino, eudo delia Casa Colonna, Cesarotti Sarto Iungo a predella chori posita a sotiori plodi si vcdono duo topi . lcuni anno credulo Che essi indicassero la Batra comio machia, a Madama a Cier, Dacier, iera' Homero seguit da altri Sario Cesarotti . ha stimalo iii

vero simile, Ch Io cultore Olesse appresentare con que topi i unidi Parnaso, detraliori di mero, nemici impolenti della sua gloria. o Si Batracia omyoma lita innueretur, dice ron ovio Gro novius, The Saur Graec antiquit lona. 2. Nuna. 21. po Plaudo di que topi, cur 1 a Nae quoque non Conspiciuntur Subest aliud et sive inures sunt, sive glires, per eos licet colligere captam rojam praebuisse Occasioneii di

Vinis illis operibus ad quam explicationem faciunt, quae viri docti pro tulerunt de mintho o Apollino ni inlli eo. Sminto, a dire de Pseu do-l idimo, Pseudo-Didymus, Scitot ad IIom. l. lib. I. et a iiii Iuo-go delia Tioado, in cui tro vavas il loinpio di pollin Smintio. Σεμέν- θος Valc . topo, in Crisa ne templo di Apolline minito eduvasi.

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i riseri di Strabone, Strabo Geogr. lib. 13. I statua di questa divinita, conis topo a piedi. Certo ne marmo, d Cui parto, soli O

mo a Cotili, o a Gebolin il seguire a opiniona di Filippo Melanione

che Si persuas aver voluto it poeta con quello soli 0rΣ i spirare at iovanditi 1 odio elle sedigioni o delle risse, e col suri incere te a ne insegnare cli su capo degli autori elle Contes rica de ii daniaci, Che essi Volevano recar altrui. Diu ingegnos o i pensa mento di

Pietro a dine. gli crede che it poeta Voglia insinuare a gio vani

Ia temperana ne vitio, sicura mente perche resta inferiore ne coni-bat limento la litottissima armata dei topi VueZZa a uera Eggiare elle dispense, e elle Cugine, e rimatio vittorioso esercito delle aias, chesi Contenta di ever acqua e non ama che cibi Pitagorici Danielutioinsio dice che a Batracomio machia su composta per USO, Ed SeΓ-cigio della iuventu, assin che ossu leti prima dei gravi poemi diomero, e SerVisse come 'introdugione a me desimi Gio vania Iemlerce cli opinio ite en diversa. Egli pensa che a Batra comio machia non Si Che na perpetua bulsa, o una Parodia doli' illo da, In salti ei evi' dente ii quo poema e cxitio ad imitagione di mero, suo stile, Clie vi si volgo no in ridi colo fiaolli pensiori, e molle es pressi Ni Che mero applica alte cos pia serie Gons ago te Paride e Bod L. pane it Menelao delia Batracomio machia. a descrigione elle anni aliare clei topi, e elle ratie, e una nitagio ge Carica a delle lanie craquesto genere, Che si tro vano est Iliade. Giove che edendo pro parat si a ballas lia ad una gli Dei, e appunt i Gio V di mero, vestilo con abiti a Commedia c. e pariat de Numi contrassania ma-Diles lati ente i quelle ne i uero et te in occa a suo Dei. Aelia linde a comincia dolia batia glia ra i Oxojani, e a Greci condotii ii ACliille, iuve tu ona, o selliino scuo te a terra Homerus, Diad. lib. 20. Vers. 56. 0qq. Delia Batra comi omachia dando gli valdi, o uetariZai i Segnate de conaballimento, iove xi sponde Col tuon O. Loiuinula des rigione dei locis modi, o qualici topi, o e ranc si se

lo dato da ulcurii per a sua se condita Deli immaginare ins nil mani-

ei di sar ferire, o uccidere, i suo Eroi. liubalocchi c Achille dei L

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am DISCOIRSO DEI CONTE LEOPARDI

Batra comi omachia. Egli e iovi ne e principe come i protagonista di

estremo Cosi ne deci 1nottavo deli Iliade comparisce cliille, Tro jani si anno alia suga. iove ella Batra comio machia lancia a sol gore ne Campo per salvare e Pane, come neti ottavo deli Iliad Ialancia per salvare i Trojani. Devidente che questo iove, uti roidessa atra comio machia sono uelli della Iliade volt in ridicolo, e e Clero sospeti che autore de nostro poema V abbia post eas stesso per strant ii nome di mero, come per indicare che a guerra di Troja Cantata id a tui non era pii, importante, ne tu degri deli iu- ter vento de i Dei, he uella dei topi, e delle Tarae. Forseri Gram malici poco maligi i, o i poster poco insormati, edendo in fronte

ulla Batra comio machi ii nome di mero, e non trOvando uel Omponimento indegno di tui, non pensarono pii, lire, e I Crederon suo patio legittimo. Tuito cio lire che ii proprio a farci abba udonare a

Commulle opinione, Che riguarda mero come I'autore delia Batraco-mioma Chia, Pu anChe ostrare, che essa non e neppure di Pigrete

Sciittore pii antico di Mosco pol che egli a di di Suida, Suidas, in Lex art. Πίγρης raddoppio Iliade aggiungendo a clasciui verso diquesta n Suo Pentametro, da che apparisce, che egli era pleno di e nera Zione per que poema, e ben Ioviano allo Sche iri emptamente,

contrassario.

Corne per i sar dei ei poena non su privilegio es clusi vo di

mei O, E il non apparienergi non scema un apice dei pregio vero diu Opera I Batra comtomachia tutioche probabilinente di altro autore, bellissima, e tutterae et si sono ac ordale neti ammirarIa, e et antariae te prerogative. Molli poeti si sono anche studiati 'imitaria: no abbiam in Greco una Galeomio machia, ossia attaglia dei topi, di via atto, che opo aver combaltuto per qualch tempo, sual mente rimane ucciso da una trave, Chegli cade Opra Elisio Calen Zio poeta det secolo decimo quinto, nativo de Regno di Napoli, molt stimato a Pontano, e dat Sana garo, scris se in Versi latini tre libri della guerra dei topi, e elle ane. Τeosito olengo, tanto Onos tuto Ottoi nome di Merlino occat, compos in verso elegiaco Maccheroni COIa Moschea, ossi Ia uerra deli mos che, e elle formiche, che rimangono vittoriose Cosi pure Giovanni Posset Gabrielemollenhagen e molli altili imita rono la Batracomio machia traci quali ii oggi, cli arricchi delgragioso pisodio della guerra ha te donnole, ali scoj attoli, i suo Canto quarto de Bertoido. visibile che alia Batraco intomachia fu tollo in parte ii pensi ero di queli antica favola, che si legge presso it Burmanneli Appendice alle favole di Fedro p. 375. Suida anno Vera ira Ie opere dubbi di mero Idem I. c. ari. Os ηοος. PArac nomachia, ossi lac uerra de Tagni, a saromachia, ossi a Iamuerra degli tornelii, e la

Ueranomachia, ossi Ia uerra delle gra, probabit mente coi iginei. Sequesti Poemi ci fossero pervenuti, po tre inmo iudicare Se essi appar- tenessero Vera mente ad mero, o ossero salti ad imitagione delia Batra Comiomachia, Se questa piuttobio si un imitagione di quelli.

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Dices cha ustagio commentasse olire Iliade, e lidissea anchel Batra comio machia, mali suo Commentario sopra quest ultima non si e ma trovato Demetrio Zeno di acinio vis suto ne se colodecimosest ira orto a Batra comio machia in eis politici Greco-barbari ia sua versione su pubblicata per a prima volt a cla Crusio. tempo mai di partare ella hi tradu gione , T Batra comio machia era stata ia tu volt recata in vers 1 taliani ii tradu 2 ionidi Giorgio Summo riva, Verona 1470. Quadr Masse l. 19. 358. amb.

Phan e luto di Cario Marsupini, Parma 1492 4 di Lodo vico Dolco, Venezia 1573. 4. di ederico Maliptero. Ivi . 1642. 12. de Salvini, Fireng 1723. 8. hi Angelo Maria Ricci, Ivi 1741. I. doli Ab Antonio Lavagrioli, Uenezia 1744. . di Antonio Miglia rese, Napoli 1763.

8. o di arcantonio in demonte, sono impresse. Quella dimi ovatinada algano esisto in editi in atrengo mella Magliab ecchiana. Sarto.)La guerra de topi, e de ratio chi, Poema in otia Va rima, diviso cinse Canti, e re itato in se sere consecutive net 1519. at . Accademia de Pajuolo in Firenge a famoso Pittore Andrea de Sarto, pubblicata

per da prima volta in Firenet ne 1788. con ire vi avver lina ent ii Frances C Bedi, e con resagione, ed utili, e dolio noto doli inclitores ali avvertimento, che a poema, non pu in alcun modo dii si tra- dugione delia Batracomtomachia, come da chiam a 'editore. asso non e che Iamuerra dei topi, e elle ane, cantata sui Ie racce deli autor

Greco IL Bubbi die de sopra ut te e tradu gioni Italiano delia Batra-comio machia Ia preserenet a uella dei Lavagnoli. Ma questa a di vero non e che una redda, e quasi letterale interpreta et ione de testo Greco, satia coli originale co Bimario alla naano, in Versi poco eleganti, e con rime stentate, e rapiacevoli. ieggendo it primo Verso seneta sa- per nulla de litoto, si conosce tosio, che esso appartiene ad una tra- cluetione, tanto questa e Ioniana dati . aver 'aria diis componimento

originale In so inma a versione de Lavagnoti, che pure per iudietio de Bubbi , da mi gliore di tuit te radu gioni Italia ne dello tesso poema, e che quesio Critiore chiam bellissima, a me embra quasi a disotto det mediocre Giudicando dunque che una Duova tradugione delia Batra comio machia pol esse non essere inutile alla Italia, e risoluto di pro varmi io tesso a Iavoraria, Cominciai allo cegliere it nae tro. Ι Marsupini avea adoprato ii verso infametro taliano, sors perche ilmaggior xidi colo de poema consistesse mella qualita de verso i Ricci I sestines Anaci eontiche, quasi a Batra comio machia sosse iri Ode, iura Cangone. 4 Summoriva, in il Lavagnoti e tergine, che anno alia Batra comio machia I'aspello di um capit olo det agi uolt, i et Berni. Ι Dolce, emio vanni a Falgano si servirono deli ottava rima, a per Ie dissi colla, cho porta Ieco questo metro cle quali probabit mente mi avrebbono obbligato a comporre piutiost che tradurre, o a serviri dixi me stiracchiate, cherio aborro come emiche capitali delia bellegga dolia poesia, e de placere dei et tori, O abbata donat, e Celsi te festine erade-casillabe de vantaggi delle quali dopo I'us selicissimo, he hanno satio dicior parecchi poeti, e singolarmente l'Αb. Casti, non pu piu dubi tarsi. Tradussi, non letteratinente come ii Lavagnoti, ma pur tradussi, fui en Ioniano dat fare u nuovo poema, come Andrea de Sarto.

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Cercat 'investirini dei pensi eri de poeta Greco di vendermeli propri,

di dari os una radiaχione Che Vesse Ualche speti di operatoriginale, e Dori obbligasse ii et tore a ricordarsi ad gni tratio, che ilpoema Ch Ieggea era lato critio in Greco molli secoli prima Volli horae es pressioni de nato autore prima di passare ali originale elicini carte Si ferinassero atquanto ella mi mente e conservando tutio ilsapo Greco, i cevessero l'anda naenio taliano, e sossero post in versi non duri, e in rime Che potessero Sembrare spontanee Finalmente divisi a nata traduetione in Canti, non perche di questa divisione sitro vi, o possa tro varsi icta Vestigio noli Originale, a solo perche essami parve accon Cia a dis linguere mare os servare te principali parti delpoema. Ne primo Cant si Narra a agione della guerra, ne secondose ne des Crivono i reparativi, i tereto comprende ii Ominciamento, egi an parte delia battaglia, i quarto a catastro se est sine olla guerra. Clii non appi Ovasse questa divisione potia unire insteine, e leggere tuiti seguitamen tu i si Canti, Maga essere obbligato a sare alia tradugione lolii piceolo catigi amento.

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