Paschalis Carcani vita : [Discorsi, Rime scelte, Rime piacevoli di Sofista Pericalle, pseud.]

발행: 1784년

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se piacluto at Clelo. che non avesse egii neppurmangiato i Non avressimo ora noi l 'infelice apis petito della quiete , ritrovandoci ad una perpetua fatica in pena delia sua gola condannati. Ordunque se tuiti l'oetio bramiamo, ed at non operare . cioὸ at far nulla sam tirati ; ut sara , chi neghi dalla stesia natura effer noi s nienta

rapiti' Ne volete un 'esperieneta Eccola, quando andate a ritrovare uri Amico , prima di ognialtra cosa domandate at servidore : Che cosa fail vostro Padtone ρ Se vi ε risposto : Niente; volsubito entrate e ma se vi si dice : egli ha de' negori . incontanente rivolte te spalle gite altrove. E donde cio nasce , se non dat desiderio , cheavete di traiienervii col niente λ Ed E eid tanto vero, che gli Ebi ei significantissimi nelle loroespressioni chlamarono ii desiderio 'N , che secomdo i 'interpret ione de ' Rabbini significa Nihil, fatio per apocope da ; appulato perchὸ niente ε il desiderio di tutii. NE solo gli animali

desiderano ii Niente. ma questo nella materia ancora si osserva : essendo certissimo , che clas*na parte di claseun Planeta ἡ tirata verso it centro di esse r ciascun Planeta secondalio verso ilPrimario, come suo centro : e tuiti finalmentei Planeti, cies tutia la materia , di cui abbiamo

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csservata qualche proprieta , ἡ tirata at centro comune . E questa foreta , che gli tira , spiegata col nome di Gravita da Neutone . E appulato ildesiderio naturale, per cosi dirio, che ha la materia di rimarsi net centro della, quiete , cio . nel niente. E guai a noi, Accademici , se non vi fusi e ne' corpi questa gravita , e questo desiderio di quiete : pol chE teneta di quello per lomoto retti lineo impresIb nella materia dat Crea tore , e per la naturale inertia di essa di con servare lo stato, in cui si trova, saressimo miseramente costretii a corret l' un dietro l' altro . o a fugairci scambievol mente per direetioni contrarie , seneta poterci sermar ei ammai ; e dopo

morte ancora con un compalsionevole, ed orr

. roso spei incolo dourebbeto i nostri cadaveri camia minare. Ringrariamo dunque ii niente con tutisto ii cu ore, la di cui bonia si si , che essendo incessantemente defderata dat corpi , da questo perpetuo, e travaglioso cammino ci libera. Oltr dichὸ, se ii non fare una cosa E lo flesio , cheta niente ; io son per dimostrarvi, che net niente raechiudonsi te virili tutae , te quali non glanei lare , ma net non sere consistono . E ben lovide it gravissimo Poeta oratio si , allorchὸ disse :Virtus es vitium fugere , c sapientia prima , uisitia caruisse r cloε, che la Virid consiste netiata negaetione det vietio , e la seviora net non es.ser pat o. Ed ecco di cib la Iagione. Fu , come sapete, o Signori , da Dio creato Adamo ,

Lib. t. Epist. t.

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e su similmente fornito di una natura turia per fetia , in cui la ragione sopra la volonta dominava seneta tumulto di passioni : la quat regolatrara tanto benchὸ invano , desiderara da Savidet Gentilesmo, H deita da Stoici : Naturalis integra honestas : In quel felice stato tutae te a-Zioni erano virtuose , perchὰ tuite uniformi a ideliami delia Ragion dominante . It viaio pol , perchὸ consitava in opporsi, e ripugnare alle inclinarioni delia natura perseita , era negativo. Mapoiehὸ questo bell' ordine la turbato per colpa dei primo Vomo, cambib faccia la Natura U-mana ; cosicchὸ la Ragione di venula serva alia Volonia dominante Aggiaeque. li di sordine PLia ne ' Posteri ; ond' 8 , che l' Uomo naturalmente ἡ tirato da sensi ruialli . e dalla corrotta vo lonta ad Oprar sempte contro la ragione . Se daquesta prava naturale inclinazione ei sacciam tra portare , sarem viZiosi operando a seconda de

nostri sensi : se pol resistendo at torrente delle

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do di vano terrore la nostra mente , ne SisrZaad avvili rei': La Fortereta a non temeridi cosa

alcuna ne insegna : ed ecco te virili principalinella sola inaetione occuparsi. Che dirδ io deli innoceneta 3 Non consiste ella sorse nella pura negazione delle ree saccende Che diro deli 'umilia Andamento, e sestegno di tuita la Cristiana morale 3 Non 8 ella l'annientamento di se stego Oss rvate di praetia , Uditori, i precetti dei Decalogo , che sin ta norma di nostra vita ; e ve-drete est et tuiti negativi : Non adorare gli id ii : Non pigliare ii nome di Dio in vano : Non faticare ii Sabbato, cies le Feste : Non perdere it rispello a Genitori : Non amma et rare : Non fornicare: Non rubbarer Non dir selso testimonio : Non desiderar la robba altrui : Non desiderar la donna dei pros imo tuo. Dippili, ollarvate , che Maria , perchὸ tuita era in aesone , ein faccende, su ri preti : Maddalena , che niente ficea, Hilodata . Ma eccovi una dimostratione quanto chiara , altrettanto convincente . Conses

sano tuiti gli Vomini, e consessate vot stessi , che : Virtus est medium mitiorum r come spiega oratio si in; appunto come in una Bilancia ilpunto di appoggio nel merio della poteram , edet pesu risiede. Or dunque sicco me ii centro di gravita, o l 'Ipomoclio ita sempte sermo, ed immobile, quantulique gli estremi si muovano ecosi appulato la virla riposando nes merio , e

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,8 DEL NIENTE.

posta in icta totale aetione, invariabile ε simple, ed immobile. E questa tu la gione , che gli Anticia dipinsero la Giumetia seduin con una bi- lancia in mano, e cogit occhi bendati ; per e-sprimere clocchὸ io vi ho detto , cioὸ che la Virta net non vetare, net non muoversi , e net far niente consiste. E percio divinamente disse S. Amstino G , che la viris 8 una sola .chiamata da Aristotile, e da Filosofi morali Giustitia universale, che tuita consiste netresser semis pre la stelli, senaa eccedere glammai , nὰ maniscare ; non altrimente , che ii Niente ἡ unico . invariabile, e costante . Quindi se ὸ verissimoquel , che diceano gli Stoici : δεμ vivere est secundum naturam vivere et intendo per Natura lyintiera regolaleetra da noi sopra aecennata; ondeben conchiudevano, at dir di cicerone : Omnia peccata sunt aqualia : perchὸ in quel fetioe stato, in cui te virili erano positive , negativi effer ω- veltero i viri, i quali consistendo net non fare, cloech8 la Ragione detinua , erano tuiti eguali alniente, e percio eguale tra di loro. Cosi veritasimo ancora sara , che nello stato delia natura corrotta, in cui r Male visere est secundum na-.turam vivere I molli , e diversi eGndo i vizj . secondo i vari gradi della positione reale , una sola ἡ la vitta sempre uguale a se stessa , perchEnella sola , e semplice negarione M' vizj ἡ si tuata . Ma per servi pili chiaramente conoscere qum sta verita , io vi porterδ una lagione ricavata. tali

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ma ἡ tutio quello, che si E satio , si fa , e silara nelle Citta grandi dat pili degli Abitanti . come ogni mattina sentite dire su i pergami . or se la v rid ὀ il contrario dei vitio , quella consister net non fare clocche far dagii altri ve-dere . Onde ben pensarono Aipocrare , che net non partare ; Luciano , che net non credere ;Diogene , che net non avere ; Menandro , chenei non sapere la vera virili, e la saviezra ripo-

sero . E a gio ini nostri virili si stima o it far nulla, o it far cosa da nulla ; appulato come iFarisei tuita la lor sentita collocavano net non far cosa alcuna it glorno di Sabbato . Ma passa-mo avanti di grazia . Buono si chiama tutio cio

nienae 3 Egli ἡ utile alle scienae E utile alla vita: ἡ utile est Univer . Non m' impegno quia provarvi, . che tutio it sapere in un niente ri- solvesi ; percM es minando te scienae ad una aduna , troverete , che ii nulla solo pud sapersi dicerto : Hoc unum scis . me nihil stare , diceva quesi'uomo da bene : Onde divinamente E scrit to : Sapientia hi us Mundi misitia est. Generalmente sol dico , che avendo te scienete per Og-getto, come sapere, Pesseneta delle cose separata

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so DEL NIENTE.

oggetto delle scienete turte essiere ii nulla. E quantulaque clo sia vero in tuite , nelle Matematicheperb con evidenra si seorge . Tuit' i rari ocinj de Geometri son sondati sepra i punii, te linee , ele superficie : le quali cose non esistendo , nὸ potendo esistere da se sole , almeno fiscamente sono non Enti. Dunque seneta it niente non visarebbe questa bellissima scieneta . Quanto uso ab-bia pol neli' Artimetica comune it gero , che δla figura dei niente , chiunque se maneggiar lascien Za numerica . ne e peribaso. Qual vantag-gio ri tragga des rero l' Anali ii, si conosce sopratuito iret calcolo differengiale, in cui ogni equa-Σione deveii per necessita ridurre at raro . Chedird io delle radici immaginarie , delle quantithnegative , che fanno cosi gran parte dei calcolo Analitico onde non E meraviglia , se gli Arabidi edero at etero la pili perseita figura, per esprimere non solo la perseetione , ma l 'utilita grandissima ancora dei Niente r pol ch8 onde credete

voi , che gli Arabi presero la figura dei etero . se non se dalla figura testicolare ' Giacchρ sicco me E quella parte dei corpo la pisi necessaria alia generaetione , cosi ii Niente E it pili necessario

non men , che utile alia nostra vita. e alia crearione deli 'Universo . Che ii niente sa utile alia nostra vita , e chi ho 'l vede A quante in lidie, a quanti insalti, a quante propitiaetion di velenoson ggetti l Ricchi ' Ma colui, ehe ha it granteforo del Niente , sicuro scorre ogni parte, al-

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legro canta in laccia at ladroni , e libero dormesulte pubbliche strade . il grande Aristide , ornamento , e splendore di Arene , perchὸ ricco eradi niente , tulte te porte di sua casa it g orno , e la nolle aperte teneva . Se E vero quel , chedice Obbes, che dalla paura abbiano avula origine te Citta , e che la vita civile sol per togliere it timore agit Uomini ita stata introdotta ; e senoi vediamo , che chi ἡ pili carico di niente , pili scuro , e intrepido si rende ; bisogna pur di-re , che ii niente utilissimo sia alia vita civile . E in selli osserviamo , Accademici, che la Repubblica Romana quanto cresceva in ricche e , tanto scemava in valore. Osserviamo nelle Storie Greche , che la masgior parte de' grandi Vomini iῖppelivas a s se pubbliche , perchε tuiti ebl ro , e conservarono sino alla morte ii grata teloro dei Nulla . Oiserviamo si, osserviamo, che ii Niente si gli Vomini savj e virtuosi . It sepere E proprio de' miserabili : I' avere E contrario at buo a costume . e allo studici. Son o uelle cose cosi note per e sperieneta , che non han bi Agno di pro-

Leggi dat bisogno , ciM dat non avere , riconOscono it lor principio ; ed utilissime sono te leg-gi a tutio it genere umano; utilissimo at certo sa-ra it niente , da cui te leggi ebbero la loro origine . NE men chiaro , la medicina tanto gi Vevole at corpo umano net non optare , e su 'lniente est re appoggiata: siacche ii vero Medi o

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s1 DEL NIENTE.altro non ε, che un savio osservatore delia Natura , ii quale non coli' imposture de' medicamenti colla sola dieta , e con una prudente e*ettaesone cura Ogni male , come ingenua- mente consesso Redi Stakal. Lionardo di Capua , ed altri molitissimi valenti non meno , cheiinceri pro fetari di medicina . Dippiu s. la qui te deli animo ἡ quasi l unico fine delia vita u-mana, vedete quanto E utile it Niente , se dalui solo questo gran bene riceviamo . E' celebre ii satio di Crate , ii quale tuiti i suoi denaribuitando in mare altro non riservo per se , cheil Niente, credendo esset questo solo bastante adargii la felicita , la virid, e la quiete. Suidarapporta , che un altro Filoseis ridun tutis ilsito avere in danari , e gli deposito in mano diun pubblico Banchiere con patio , che se i suoi Figii etano Filosofi, dividelis i danari tra i Po- veri a se i Figii sossero ignoranti , ad essi si restituisse. Tanto era persuaso questo grande Uomo . ehe ii niente sata a render felice un virtuoso. Nὸ men famoso E il fatio di Biante , ii quale, aliorchὰ tuiti gli altri di ricche , e pre-riose robe ea iehi suggivano, et carico di nien-

. te diceva ad Ognuno : Omnia bona mea mecum porto : perchε il semmo bene solo nes niente ei si poneva . NE s'ingannarono punis , Accademici , costoro : Dicta chi di voi non sa , cheehi ha seeo it niente, ha tutio 3 Gli esemri sono palest ad Ognuno : gli abbiamo nia avanti glioechi in questa stella Citta , in cui fiamo . Fra

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tuis gli ordini de' Religiosi , quelli . che hinno

Per sondo , e capitale it Niente , sono i pili numerosi non meno , che i pili contenti. Oiservare di graria quei volti coverti di un vivo , esino colore : quelle membra robuste , e sode et quel portamento allegro , e maesto : e riconoscete in ess gli essetii prodigioli, e l utilita grandissima dei Niente. Olire di questi quanti , equanti io potrei riseri rui, se astat meglio di me non it conoscessivo, i quali niente avendo tutio post ggono. Vedreae quel Cavali ere, che divenu to povero o per sua . o per colpa degli altri , nulla possiede . norchξ una millie giovane, clieaccresce it suo peso ; e pure astu meglio deglialtri comparisce. e pii, agi arci de' piu ricchi si-- gnori vive, e mantiensi . Miracolo dei Niente . . Vedrete quel salantuomo, che non ha rendite , non ha prosessione , ma da sorelle nubili E cir- condato : e pure i cibi pili squisiti ha in invola; gli abiti pili preesoli ha indosso ; le veglie, i se-stini, i divertimenti in sua ea se manliene . Mi. racolo dei niente . Vedete quella Signora , chefiglia di un povero Padre . te gale pia pompo i se, te mode piuirare dimostra. Miraeolo delniente. Ma gia semo una mala lingua , che codali' orecchio Priando mi dice r Sofi ita , questi son

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